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Politica e Ambiente

I cittadini disabili di Acerra aspettano di … poter accedere alla chiesa-cattedrale cittadina

Riceviamo e pubblichiamo volentieri una doverosa protesta per il primo cittadino.

disabilità 27.05.2015 - "Siamo nati per soffrire".É questo quello che si può pensare in merito alla situazione che vivono le persone con disabilità del Comune di Acerra che, dopo l'incontro di sabato 9 maggio 2015 presso il Centro dell'Umana Accoglienza di Acerra, dove si sono incontrati per smuovere un muro di silenzio lungo ormai 2 anni in merito alla concessione da parte del Comune di uno spazio per l'installazione della rampa che permetta l'accesso dei disabili alla cattedrale del Comune di Acerra S Maria dell'Assunta, non hanno ancora ricevuto risposta dall'organo preposto.
I fatti sono ben raccontati nel comunicato stampa rilasciato dalla stessa rappresentanza dei cittadini di Acerra che si sono attivati per rivendicare il proprio diritto all'indipendenza, alla dignità e alla libertà di poter accedere alla Cattedrale. La Chiesa locale si fa carico del costo della rampa e dell'installazione, manca solo l'OK del Comune, che, ad una settimana dall'evento, non ha fatto pervenire nessuna risposta nel merito delle richieste, nonostante questa vicenda sia finita sulle cronache nazionali.
Forse per capire quanto debba essere frustrante per chiunque non poter entrare nella Chiesa principale della propria città, potrebbe bastare pensare a tutte quelle volte nelle quali con gioia abbiamo partecipato alle comunioni dei nostri figli, dei nostri nipoti, alle cresime dei nostri amici, al matrimonio di un cugino, ed anche a tutte quelle volte che con il dolore nel cuore ci siamo accostati all'altare di Cristo per poter pregare ed ascoltare la Sua parola.
Bene, tutto questo alle persone in carrozzina che vivono ad Acerra viene negato, e viene negato senza fornire una spiegazione, nel silenzio. Si sa' che una persona con disabilità deve armarsi di forza e di coraggio per affrontare quotidianamente la propria condizione e non perdere la speranza per un avvenire migliore, ma quello che si trascura di questa vicenda è che le stesse persone debbano poi trovarsi a dover combattere quotidianamente per rivendicare diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione dell'ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Disagio è la parola adatta per descrivere la condizione della rappresentanza dei cittadini di Acerra che hanno deciso di non trincerarsi dietro politici o altro, ma che come cittadini rivendicano il proprio diritto di poter accedere alla cattedrale.
I mezzi di comunicazione che offre l'era digitale sono tantissimi: sms, wattsapp, ma perché non provare a mettersi nei panni dell'altro, abbattere il muro del silenzio e concedere a chi chiede per diritto, e non per capriccio, quello che gli spetta?
Perché non provare ad essere facilitatori di processi di integrazione sociale per le persone con disabilità che rappresentano una ricchezza di esperienze e di capacità per l'intera comunità?
L'uomo spera sempre, e allora speriamo che la rappresentanza dei cittadini di Acerra possa avere la sua rampa.

Maria Martina Lucchi