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Cultura e Spettacoli

CINEMA IN LUTTO: OMAGGIO AL MAESTRO DI TRIVICO, ETTORE SCOLA

SCOLAIn tanti da questa mattina hanno reso omaggio al maestro di cinema Ettore Scola. Giuseppe Tornatore, Walter Veltroni, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, Fabio Mussi, sono tra i primi arrivati alla camera mortuaria, senza esposizione del feretro e chiusa al pubblico, di Ettore Scola, al Policlinico Umberto I di Roma. La famiglia del grande regista scomparso ieri ha richiesto assoluto riserbo per oggi, mentre domani sarà aperta al pubblico la cerimonia allestita dalle 10 alla Casa del Cinema di Roma. Scola , nato a Trevico (AV) nel 1931, aveva 84 anni. Maestro del cinema italiano, Scola era noto per capolavori come 'C'eravamo tanti amati' (1974), 'Una giornata particolare' (1977) e 'La famiglia' (1987). Scola era in coma da domenica sera. "Con Ettore Scola scompare un protagonista del cinema italiano. La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea". È quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, esprimendo il suo "profondo cordoglio" ai familiari del regista. La notizia della sua morte ha aperto questa mattina tutti i notiziari delle radio e delle tv francesi, che hanno ricordato il regista con emozione. "Ettore Scola, maestro del grottesco e dei rimpianti" titola il sito on line di Le Monde, che esce nel pomeriggio e che dedica alla morte del regista la sua notizia di apertura. "Ettore Scola è morto. C'eravamo tanto amati. E' venuto tanto spesso a Cannes. Mi sento infinitamente triste e orfano, come l'Italia": questo il tweet dell'ex presidente del Festival di Cannes. "Con Scola - continua Jacob - se ne va una fetta del cinema italiano di tutti i tempi. Critico sulla società, innamorato dei suoi antieroi, sorridente". Se si facesse un referendum popolare per il film più perfetto del cinema italiano, forse vincerebbe lui con "Una giornata particolare" del 1977. Ettore Scola, il cui cuore si è fermato "per stanchezza", circondato da una famiglia stretta a riccio per difenderne l'intimità, custodi la moglie Gigliola e le figlie Paola e Silvia, è stato un campione assoluto del miglior cinema italiano del secondo '900, un maestro che detestava i titoli altisonanti, che amava l'autoironia, ma che mai ha rinunciato ad essere in prima fila nelle grandi battaglie civili ed artistiche del paese.