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Avella: Una vicenda di abusivismo datato 2003 a cui il Consiglio Comunale … mette “una pezza”

La protesta 2Giu.D'Ava. – 06.06.2014 - Migliaia di sms e, poi, sin dalle prime ore della giornata di martedì 3 giugno, alle 5.30, raduno in via Sant'Angelo per manifestare contro l'abbattimento dell'abitazione di Pasquale Abate. L'iniziativa è partita dopo una riunione presso la sede dell'Associazione CittadinanzAttiva, nella tarda serata di lunedì 2 giugno, a cui ha fatto seguito la mobilitazione attraverso i social network.
A giungere sul posto diversi concittadini: Pellegrino Palmieri, consigliere di minoranza del "Centro-sinistra per Avella", Ernesto Sasso, Antonio D'avanzo, Alberto Ciano, vicepresidente della Fondazione "Avella Città d'arte, Michele Amato, segretario della Fondazione "Avella città d'arte".
Man mano ne arrivano tanti altri, che intendono manifestare il proprio sostegno alla famiglia Abate. Arriva anche il sindaco Domenico Biancardi e c'è pure Rino Pecchia.
La protesta 1Intervengono i Carabinieri e arriva il tenente Giuseppe Ianniello. Attimi di tensione e Pasquale Abate accusa un malore, l'ennesimo, per il dispiacere dell'abbattimento della casa; ma alla fine viene trovato un accordo, viene notificata l'ordinanza di abbattimento.
Il centrosinistra per Avella in una nota sottolinea la sua posizione riguardo a tutta la situazione:« Relativamente alla demolizione dell'abitazione della famiglia Abate, è importante sottolineare che i cittadini di Avella, con le loro manifestazioni, non intendono difendere alcun principio di illegalità, ma solo esprimere la loro vicinanza ad una famiglia vittima della mala politica, che da vent'anni ha ridotto l'edilizia privata in questo lembo di terra a business senza regole (meno regole più potere). Così come il giudice ha il dovere di eseguire la sentenza, ugualmente il Consiglio comunale, come prevede la legge, per ridurre il danno economico a carico dei cittadini contribuenti, ha il diritto di acquisire l'immobile al patrimonio pubblico».
E Rino Pecchia al riguardo dice: « La mia vicinanza va a Pasquale Abate per quanto è accaduto. Mi sono adoperato, aiutando il sindaco Domenico Biancardi a cercare di risolvere questa vicenda». Alla manifestazione è intervenuto anche Vincenzo Alaia, ex presidente del Consiglio provinciale:«Sono qui per essere vicino all'amico Pasquale Abate sulla vicenda».
Alberto Ciano, vicepresidente della Fondazione "Avella città d'arte ", dice:"Sono qui per sollecitare chi è preposto a questo ruolo a trovare una soluzione per la famiglia Abate». Michele Amato, a sua volta, diceI cittadini hanno fatto la loro parte. Ora spetta al Comune fare qualcosa, se ce ne sono le possibilità. In questa vicenda chi ha manifestato è contro l'abusivismo, ma la famiglia Abate è stata abbandonata».
Il Consiglio ComunaleIl sindaco, dopo una giornata estenuante diceTerremo il consiglio comunale giovedì per approvare la delibera di acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale. Intanto l'impresa per eseguire l'ordinanza dovrà provvedere alla messa in sicurezza».
Il risultato raggiunto, quindi, è stato quello di evitare un abbattimento selvaggio. Sono state bloccate le ruspe, come i molti cittadini accorsi sul posto auspicavano.
Il secondo round giovedì 5 giugno, quando nel pomeriggio, si riunisce il Consiglio Comunale, sono assenti Giuseppe Canonico ed Enza Luciano, e il sindaco Domenico Biancardi da lettura della proposta-relazione, con cui si evidenzia la proposta "di dichiarare l'esistenza di prevalenti interessi pubblici del manufatto destinando l'immobile a finalità pubbliche e comunque consentite dalla legge".
Intervengono anche il presidente del Consiglio, l'ing. Ponticelli, i consiglieri di minoranza Giuseppe Maietta e Pellegrino Palmieri, che manifestano la volontà di sottoscrivere la proposta del sindaco.
Alla fine il documento viene approvato all'unanimità con l'applauso dei numerosissimi cittadini presenti in aula. Ora sarà conferito ad un legale che presenterà l'istanza di revoca dell'ingiunzione a demolire alla Corte di Appello di Napoli. E intanto ......