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IL CORONAVIRUS E' ARRIVATO IN ITALIA: SEDICI LE PERSONE RISULTATE POSITIVE

CORONAVIRUSIl nuovo coronavirus (Covid-19) è arrivato in Italia: ci sono quattordici contagiati in Lombardia, nel Lodigiano, e due in Veneto, nel Padovano. Il primo, un 38enne originario di Castiglione d’Adda e residente a Codogno, è ricoverato all’ospedale di Codogno in terapia intensiva, in prognosi riservata. Si tratta del primo caso di trasmissione locale di infezione da nuovo coronavirus in Italia. Il ricercatore 29enne positivo, che oggi è stato dichiarato «sostanzialmente guarito», arrivava infatti da Wuhan e gli altri due contagiati ricoverati allo Spallanzani di Roma sono cittadini cinesi provenienti ancora da Wuhan, città da cui è partito il virus. Contagiati anche la moglie incinta del 38enne e un suo compagno di sport, ricoverati al Sacco di Milano, punto di riferimento nazionale per le bioemergenze insieme allo Spallanzani. Ci sono poi altre tre persone positive che si sono recate all’ospedale di Codogno nella notte tra giovedì e venerdì con «quadri di polmonite importanti» e adesso sono ricoverate in isolamento. Si tratta di tre anziani che frequentano lo stesso bar del compagno di sport del 38enne. Positivi anche cinque operatori sanitari dell’ospedale di Codogno e tre pazienti. Obiettivo della Regione è di portare tutti i pazienti positivi al Sacco il prima possibile, alcuni sono già stati trasferiti. Attesa per i risultati del test del medico di famiglia del 38enne. E’ risultato negativo un manager di 28 anni che lavora in una società di Fiorenzuola d’Arda ed è tornato dalla Cina il 21 gennaio. L’uomo, che sta bene, ha incontrato più volte il 38enne dal 1° febbraio. Martedì 18 febbraio, il 38enne che lavora all’Unilever di Casalpusterlengo e nelle ultime due settimane ha partecipato a una gara podistica e a una partita di calcetto, si era presentato al Pronto soccorso con sintomi influenzali, ma dato che non si era recato in Cina di recente non gli era stato fatto il test ed era stato rimandato a casa con una terapia antibiotica. I primi sintomi si erano manifestati il 15 febbraio, adesso è grave. 150 «contatti stretti» del 38enne saranno sottoposti a tampone e 160 dipendenti della Unilever sono stati invitati a non lasciare gli uffici in attesa del test. I contagiati in Veneto sono due anziani di Vo’ Euganeo, paesino padovano. Uno di loro è grave. Entrambi erano all’ospedale di Schiavonia. Uno dei due, ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia in conferenza stampa, era ricoverato da circa dieci giorni. «Ora andremo avanti coi tamponi anche per tutti i dipendenti dell’ospedale», ha aggiunto Zaia. Un’ordinanza del ministero della Salute prevede «la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva» per chiunque nei precedenti 14 giorni sia arrivato in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia e impone «l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente di aver soggiornato nelle aree suddette». Quindi: chi è tornato dalla Cina nelle precedenti due settimane deve dirlo e deve stare a casa. «Il mancato rispetto delle misure previste costituirà una violazione dell’Ordinanza». Ai cittadini di Castiglione d’Adda (4.600 abitanti), di Codogno (16 mila abitanti) e di Casalpusterlengo (15 mila e 200 abitanti) è stato chiesto di «rimanere in ambito domiciliare», di «evitare contatti sociali» e di non andare al pronto soccorso nel caso in cui si sospetti di avere contratto la malattia. Chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori deve contattare il numero 112. Scuole chiuse in dieci Comuni in Lombardia e uno in Veneto per almeno una settimana.