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CITTA’ DEL BAIANESE E DELL’ALTO CLANIO: VARATO LO STATUTO DEL COMITATO CIVICO PER LA MUNICIPALITA’ UNICA

Il progetto nell’autonomia di percorso concorre ad accelerare il processo d’integrazione istituzionale dell’unione intercomunale costituita nel 2015.

panorama baianese 347x260Gianni Amodeo - 01.07.2016 - Si è conclusa la fase degli “appuntamenti” preliminari, per analizzare e definire le finalità e i percorsi di metodo praticabili,  per dare attuazione al progetto della Municipalità unica, le cui linee d’indirizzo generali sono, per di più, tracciate dal Piano territoriale regionale della Campania -in vigore dal 2004- a cui si rapporta lo stesso Piano territoriale di coordinamento provinciale di Avellino, nel connotare l’unicità del Sistema di sviluppo costituito dai Comuni di Avella, Sperone, Baiano, Sirignano, Mugnano del Cardinale e Quadrelle; fase, che ha subìto una pausa di stop, in coincidenza con la tornata del rinnovo degli organi elettivi amministrativi, che il 5 giugno ha interessato Avella e Sperone.

unione comuni 300x277Si è compiuto un percorso di profilo propedeutico, ma obbligato e necessario, per avere chiarezza e contezza del “che fare” e segnatamente del “come e delperché fare”, di cui si danno gli elementi essenziali e generali nel Manifesto d’intenti, ch’è parte integrante dello Statuto, che promuove, orienta e disciplina le attività, per le quali è operativo il Comitato civico intercomunale per l’istituzione del Comune unico. Il documento ispiratore e fondante del Comitato è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei cittadini e dei rappresentanti delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa, partecipando attivamente alla fase appena esaurita degli “appuntamenti” di confronto e analisi, svoltisi nei locali del Circolo socio-culturale “L’Incontro”; e le argomentazioni come le risultanze degli “appuntamenti” sono recepite dal Manifesto d’intenti e dallo Statuto.

comun del BaianeseiE c’è da evidenziare che lo spirito del progetto del Comitato civico intercomunale non comporta affatto interferenze e, meno che meno, ostacoli  verso l’itinerario istituzionale dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio,  costituita il 25 novembre del 2015 con l’insediamento del Consiglio generale.  E’ lo spirito di quel senso di civica responsabilità, che vuole concorrere e sollecitare il raggiungimento dello stesso obiettivo, ch’è quello del Comune unico. Un obiettivo lineare e di percorso abbreviato, se si punta sulla Fusione intercomunale hic et nunc-qui ed ora-  più complesso e di lunga durata, invece, sul piano dell’Unione intercomunale, che, allo stato delle cose, appare una configurazione sovrastrutturale più che strutturale. Ma la realtà sociale e politica del territorio, non permette … rapidi salti, a fronte di resistenze più o meno velate per interessi di piccolo o medio cabotaggio. E di varia natura. 

20131004175429 sindacibaianese 320Come che sia, su queste tracce a settembre per l’elezione degli organi funzionali della struttura sarà convocata l’assemblea del Comitato civico intercomunale - aperto ad ulteriori adesioni nella visione inclusiva di cittadini ed associazioni al massimo livello possibile ch’è sottesa al progetto- per l’elezione dei suoi organi funzionali, che contemplano e garantiscono l’articolata rappresentanza di tutte le realtà cittadine ed  associative delle attuali sei Municipalità.

La fase operativa del Comitato si svilupperà con convegni di studio e tematici sulla realtà del territorio, sui versanti delle potenzialità da promuovere valorizzare; convegni, che si svolgeranno in ciascun Comune, per sviluppare conoscenze e conferire al territorio  un brand identificativo, che sia veicolo di crescita civile e di sviluppo produttivo. Un brand che fino agli anni ’60 del secolo scorso è esistito, soprattutto sul piano economico, in funzione del polo conserviero agro-alimentare e delle carni insaccate. E che le dinamiche della contemporaneità hanno cancellato. Un brand, che per l’attuale scorcio del Terzo Millennio è del tutto ri-componibile con la valorizzazione sia del patrimonio storico-artistico ed archeologico, oltre che naturalistico, ambientale e paesaggistico, sia dell’agricoltura. Una linea d’orizzonte, in cui Avella ha un ruolo veicolante ben evidente. Ruolo che - va riconosciuto ed ammesso- ha cominciato ad assolvere da qualche decennio in qua.

                                                          IL MANIFESTO D’INTENTI

COSTRUIAMO IL COMUNE UNICO DEL BAIANESE E DELL'ALTO CLANIO PER LA CITTA' VIVIBILE, PRODUTTIVA E COMUNITARIA EUROPEA

            Sei Municipalità in un fazzoletto di territorio, ciascuna con la propria storia politica ed amministrativa, a suffragio limitato e per censo, a cominciare dall'Unità Nazionale, proclamata dal 1861, per dischiudersi dal 1946 in poi verso gli orizzonti della democrazia liberale e rappresentativa dello Stato repubblicano a suffragio pieno ed universale della parità di genere.

            Sono le Municipalità di Avella, Baiano, Sperone, Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle, i cui territori formano da circa mezzo secolo un'unica entità urbanizzata, attraversata dai viari della Strada statale della 7-bis, dall'A-16 Napoli-Bari e dalla linea ferroviaria della Circumvesuviana; entità che s'interfaccia con l'Area vasta della Città metropolitana di Napoli, istituita nel 2014, e la Terra d'Irpinia, corrispondente alla provincia di Avellino, i cui organi di direzione politica non sono più elettivi a suffragio diretto, ma delegati; un'entità che s'identifica per storia, costumi, usanze ed economia con il comune denominatore, che è costituito dalla millenaria vicenda civile di Avella, l'italica Abella, fondata dagli Osci.

            E' l'Avella/Abella, di cui le stesse Municipalità sono state parte integrante e costitutiva nel corso dei secoli, per essere frammentate in distinte formazioni amministrative, secondo i canoni ordinamentali dei governi monarchici di turno, della feudalità laico-ecclesiastica e, in particolare, degli interessi patrimoniali ed economici dei potentati familiari che vi facevano capo, sempre lontani ed estranei alla realtà dei territori e delle comunità che vi vivevano in stato di sudditanza.           

            Ma l'attuale frammentazione anti-storica e particolaristica delle sei Municipalità non ha più credibili ragioni politiche, sociali, amministrative, economiche per essere “conservata” nel  Terzo Millennio, connotato dall'economia globalizzata e dai profili della “società liquida”, ma, più ancora, dalle istanze dell'Unione Europea, a cui si rapportano in modo compiuto le finalità della legge di riforma delle Autonomie locali, approvata nel 2014, promuovono e richiedono politiche di coesione nette e chiare sul piano sociale e su quello delle Istituzioni locali. Sono le politiche, che si traducono nelle Fusioni tra le Municipalità, per istituire il Comune unico, specie dove sussistano condizioni acclarate ed evidenti d'integrazione reale, com'è nella fattispecie indicata, per una popolazione attualmente inferiore ai 30 mila abitanti.

            E' la Grande opportunità che interpella i ceti politici ed amministrativi, ma soprattutto e direttamente i cittadini, se si vuole dare un'affidabile e sicura prospettiva di futuro alle comunità cittadine e alle nuove generazioni, contenendone l'esodo, a cui già sono obbligate a piegarsi, in un contesto drammaticamente statico ed immobile sul piano sociale ed economico. E' necessaria la Svolta radicale, che dia valore al territorio e alle sue potenzialità. E l'inizio può e deve essere dato dall' istituzione del Comune unico. E' il progetto, per il quale è stato costituito il Comitato civico intercomunale per la Città del Baianese e dell'Alto Clanio, a cui hanno aderito già molti cittadini e associazioni.

            Il Comitato sul versante operativo si riferisce alle finalità, prefigurate dalla legge Delrio e alla legislazione della Regione-Campania, in materia referendaria, ma anche alle disposizioni degli Statuti Comunali, come quelli di Avella e Baiano, che non solo fin dagli anni '80 del secolo scorso contemplano la Fusione dei Comuni dell'area, ma fissano anche le regole, per le quali i civici consessi sono obbligati a indire i referendum per qualsiasi ambito di pubblica rilevanza. E' il momento della democrazia diretta che si esprime “dal basso”, senza le perverse mediazioni clientelari ed assistenziali che tanto hanno devastato la realtà sociale dei territori del Sud. E' il ruolo della cittadinanza attiva, quello che le comunità della sei Municipalità sono chiamate ad esercitare  responsabilmente e in modo costruttivo.

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