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Cultura e Spettacoli

I SEGNI FORTI DELLA SECONDA EDIZIONE DELLA FESTA DEI LIBRI E DEI FUMETTI AD AVELLA: “IL BACIO AZZURRO”, IL FILM SULL’ACQUA DELL’IRPINIA, E L’EUROMATASSA NEL COMMERCIO

avella 01 800x410Gianni Amodeo - 01.05.2016 - L’agenda delle tre giornate di eventi, incontri con gli autori di opere in prosa e in poesia, con cui si è caratterizzata l’appena conclusa seconda edizione della Festa dei libri e dei fumetti, si è rivelata non solo corposa, ma anche e soprattutto  interessante nella caratura attrattiva catalizzando un pubblico di migliaia di partecipanti e visitatori che l’hanno vissuta intensamente; una presenza di grande e straordinaria animazione nel cinquecentesco  Convento della Santissima Annunziata dei Frati minori sia negli stand di libri, oggettistica varia e tipicità dolciarie locali allestiti da case editrici ed associazioni lungo gli ariosi ambulacri, che fanno quadrato a protezione del magnifico chiostro  e del suo bel prato verde con il caratteristico pozzo al centro, sia nello  spazioso Refettorio Agorà – riservato in particolare ai convegni e alle mostre d’arte varia, dalla pittura alla fotografia - sul cui sfondo campeggiano i  vividi affreschi a tema sacro di recente sottoposti a restauro. E’ il mix di elementi, che ha conferito all’iniziativa, animata da Saverio La bacheca della 2a edizione della Festa del Libro e del FumettoBellofatto, tuttofare dell’Associazione La Piccola Cometa Alessia Bellofatto, con il sostegno della Pro Loco Abella e con l’attivo e diretto coinvolgimento di tutte le associazioni cittadine, una sicura impronta di qualità da potenziare e far crescere.

E’ la positività di giudizio, su cui sono stati impressi segni di rilevante portata sociale e culturale, nell’elaborare e nel tracciare percorsi, che urge promuovere e favorire in tutte le forme possibili per la circolazione delle idee e delle conoscenze, se si vuole dare un costruttivo impulso al  pubblico dibattito nelle realtà nostrane. Sono i segni impressi dalla proiezione de “Il bacio azzurro”, il docu-film realizzato nel 2013 da Pino Tordiglione,  e dalla presentazione de “Il bandolo dell’euromatassa” l’agile monografia di Dario Ciccarelli, pubblicata dall’Editoriale Il Giglio.

                                               ACQUA BENE PUBBLICO DA TUTELARE

                                   IL RACCONTO DELLE MILLE SORGENTI DELL’ALTA IRPINIA

FOTO PINO TORDIGLIONE 1Il docu-film di Tordiglione, proiettato- nel Teatro Biancardi-  sia per gli studenti delle scuole cittadine che per il pubblico e rappresentanti delle Istituzioni comunali e sovracomunali- è un qualificato e scientifico approccio per la vitale universalità dell’acqua; bene primario, che Federico Garcia Lorca nella sua immaginifica e scarnificante espressività poetica…. identifica con il “Bacio azzurro”, con cui si vivificano e animano la Madre Terra e tutte le forme viventi. Lo splendido docu-film, interpretato Remo Girone e Sebastiano Somma, è il racconto delle oltre mille sorgenti che punteggiano l’intero arco dei Monti dell’Alta Irpinia, costituendo, con il flusso di 15 mila litri di acqua al secondo, uno dei più estesi bacini acquiferi d’Europa. E’ il sistema delle “Via dell’acqua, che fanno capo alle incantevoli e fatate Fonti di Cassano Irpino, Montella, Volturara Irpina, oltre che di Caposele, da cui si diramano le condotte dell’Acquedotto pugliese, tra ipiù lunghi d’Europa, per non dire delle sorgenti di Serino, che alimentano l’Acquedotto dell’area metropolitana di Napoli.

docufilm arton28706 514acIl bacio azzurro”, che nel ritmo del linguaggio cinematografico racconta l’anima dei luoghi attraverso l’acqua, è stato il filo conduttore del pubblico dibattito sul tema “Acqua bene comune: il riordino del ciclo integrato delle acque, dalle sorgenti alla depurazione”; tema, “dettato” dall’esito del voto referendario dell’11 giugno del 2013, e di calzante attualità, in relazione al quadro normativo varato in ambito nazionale e per la configurazione in itinere delle disposizioni che fisseranno la programmazione e gli affidamenti gestionali dei servizi idrici integrati in ambito regionale; configurazione, la cui definizione dovrebbe essere ufficializzata entro il prossimo autunno, per una partita delicata e complessa, rispetto alla quale la politica regionale è chiamata ad assumere responsabilità chiare e nette. E gli interessi economici in ballo sono considerevoli, specie sul versante degli affidamenti di gestione; affidamenti che non possono essere scissi da criteri mirati sulle garanzie della qualità dei servizi in uno con l’economicità, puntando su programmi di piano che migliorino e potenzino le reti dei servizi della mappa dei territori reginali.

Tra i protagonisti del dibattito - coordinato da Pietro Luciano - il sindaco Domenico Biancardi, il professore Giovanni Colucci, commissario dell’Ato irpino, il dottor Maurizio Galasso, Giuseppe Zaolino, segretario generale della Fismic di Avellino, il regista Pino Tordiglione, il professore Giovanni De Feo, ideatore di Greenpoli. Il consigliere regionale Enzo Alaia non ha potuto partecipare per sopraggiunti impegni istituzionali.

              

L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO VS L’UNIONE EUROPEA                       

copertina libro Ciccarelli 534x800Il giudizio è tranchant. “L’Unione europea è stata una grande operazione di marketing, e nulla di più”. Lo ha espresso Dario Ciccarelli nel dibattito sulla presentazione della sua agile monografia, intitolata “Il bandolo dell’euromatassa”, a cui fa da chiave esplicativa il sottotitolo: E’ stata l’Organizzazione mondiale del commercio ad annientare l’Unione europea”, pubblicata dall’Editoriale Il Giglio; dibattito introdotto dal dottor Salvatore Guerriero, segretario nazionale dell’associazione delle Piccole e medie imprese.

Il percorso di analisi sviluppato da Ciccarelli è di profilo strettamente giuridico, avvalorato dalla profonda conoscenza dei “meccanismi” interni che  connotano il funzionamento dell’ Unione europea  e dell’ Organizzazione mondiale del commercio; conoscenza che gli deriva dalle funzioni che esercita nell’alta dirigenza dell’amministrazione statale- negli anni scorsi ha diretto la sede dell’Inps di Nola- oltre che dall’essere stato componente della rappresentanza diplomatica d’Italia negli apparati dell’Organizzazione mondiale del commercio, a Ginevra, dal 2003 al 2007, docente a contratto nell’Università di Ferrara, collaborando altresì con il Formez, il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Anci. Autore di articoli su giornali, riviste e periodici specializzati in materie economiche, Ciccarelli nel 2002 ha pubblicato il saggio “Bioarchitettura istituzionale. La via del Tradere”, in cui disegna la visione di un mondo nuovo, in cui sono superati tutti i dualismi che hanno segnato la storia nel corso dei secoli.

Presentazione libro CiccarelliLa tesi sostenuta da Ciccarelli è decisamente controcorrente e, in genere, può essere ricondotta ai filoni del cosiddetto euroscetticismo. E’ calibrata sul rapporto dal più al meno, che si è venuto configurando dal 15 aprile 1994, anno istitutivo- a Ginevra- dell’Organizzazione mondiale del commercio, che, di fatto, ha depotenziato e destrutturato il ruolo dell’Unione europea nelle politiche di scambio di beni e merci. In pratica dal 1994 - sostiene Ciccarelli - “il mercato europeo, le norme che lo disciplinavano, i suoi organi amministrativi e i giudici che ne controllavano il funzionamento hanno cessato di esistere, spazzati via dal mercato globale, dotato di propri schemi, proprie norme, propri organi, propri giudici”. E’ una valutazione analitica, che Ciccarelli avvalora sul piano del diritto internazionale, per evidenziare la sostanziale “caducazione” dell’Unione europea rispetto alla pretesa di esercitare competenze in materia di rapporti internazionali commerciali a fronte delle strutture prevalenti dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il tutto s’inquadra nel regime dei vincoli che gli Stati hanno verso l’Organizzazione ginevrina, che sono più stringenti di quelli dell’Unione europea.

Un tema di riflessione che s’inserisce nel più generale discorso pubblico in atto sulle funzioni e sul ruolo che l’Unione europea è chiamata a svolgere, a fronte degli affanni che vive la moneta unica, mentre la tecnocrazia burocratica di Bruxelles è sempre più rinserrata in se stessa e comprime le politiche di respiro europeo reali.  Sono politiche- viene da dire - che vanno rapportate al “sovrappiù di democrazia”, volendo citare un’incisiva e plastica espressione, di Balibar; è il “sovrappiù di democrazia”, che non c’è né si alimenta e che va al di là delle soggettività degli Stati nazionali, da cui è composta la compagine dell’Unione. Una vera dicotomia, quella dei 28 Stati nazionali, nel conservare i profili ottocenteschi degli Stati-nazione, pur facendo parte …dell’Unione, verso la quale quei profili sono incompatibili e vanno rovesciati e superati.