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Cultura e Spettacoli

I “viaggi narrati” che raccontano storie ed emozioni:Tre fine settimana in cui si organizzano tour esperienziali alla scoperta del territorio

Oltre Gesualdo si toccano Bagnoli Irpino e Rotondi, paesi che sin dall’arrivo fanno percepire la loro singolarità e danno la sensazione di entrare in una dimensione magica. Qua e là ci sono soste tra le botteghe di una volta. I tour sono gratuiti, ma su prenotazione. Foto: Fonte Internet.

Irpinia Madre ContemporaneaC.S. - 12.10.2015 - “Non è solo il luogo che ci ricordiamo, ma sono soprattutto le emozioni che esso desta in noi” ed è sulla scia delle emozioni che sono costruiti I Viaggi Narrati, all’interno del progetto “Irpinia Madre Contemporanea”, la manifestazione che mette insieme otto comuni dell’Irpinia al centro della cultura internazionale, in una fusione di arte, musica, gastronomia.

Tre fine settimana,(con partenza da Napoli, gratuiti ma su prenotazione, in cui vengono organizzati tour esperienziali alla scoperta dell’Irpinia, ciascuno con un proprio tema e supportati da testimonial d’eccezione, come attori, personaggi famosi, che attraverso storie, miti e leggende raccontano la vera essenza dell’ “Irpinia Madre”.

Castello di GesualdoOre nelle quali il tempo sembra fermarsi, per riprendere in mano frammenti di vita vissuta e ripercorrere i sentieri della memoria e della storia, entrare a contatto diretto con il quotidiano delle persone e l’autenticità dei borghi.

Sabato 10 ottobre è stata la volta del viaggio narrato “intrighi e passioni”. Tutto ruota attorno ai luoghi e alla figura di Carlo Gesualdo, il Principe madrigalista dalla vita piuttosto tormentata.

È passato, infatti, alla storia, prima ancora che per la sua musica, per un duplice omicidio consumato a Napoli nell’anno 1590: Maria d’Avalos, prima consorte del principe, e Fabrizio Carafa, duca d’Andria, colti in flagrante adulterio, furono fatti trucidare da alcuni sgherri. La giustizia del tempo – in soli due giorni – archiviò il caso come pacifico delitto compiuto per ragioni d’onore, senza appagare però la rabbia delle famiglie dei due nobili amanti, uccisi pur sempre da mano che non fosse all’altezza del proprio rango.

Carlo GesualdoIl racconto ad opera del narratore Fabrizio Mangoni è iniziato a Napoli, proprio dinnanzi al palazzo dove si consumò la vicenda dei due amanti. Tappa, poi, a Gesualdo, dove Giuseppe Mastrominico, direttore scientifico e artistico della rassegna Irpinia Madre Contemporanea, ha svelato curiosità e aneddoti sul castello, un tempo animato dalla fastosa Corte canora, artistica e letteraria del madrigalista per aiutare così a creare una mappa sentimentale.

Poi si è andati alla scoperta del territorio, tra strade e vicoli su cui si specchiano civettuoli balconi fioriti, portali e stemmi, fontane e altari. Abili scalpellini, artigiani ed artisti locali hanno impreziosito con la pietra questo borgo.

E’ stata un’occasione anche per conoscere ed apprezzare i grandi vini irpini, come il Taurasi DOCG, uno dei grandi vini rossi italiani da invecchiamento, e il Fiano di Avellino DOCG e per assistere al concerto, sempre gratuito, del Maestro Enzo Avitabile in “Sacro Sud” (ore 19 nella Chiesa del SS Rosario di Gesualdo).

bagnoli irpinoUn altro tema è “C’era una volta il Borgo”, secondo itinerario di sabato 21 novembre, che conduce i visitatori a Bagnoli a scoprire un mondo autentico e incontaminato, dove tutto scorre più lento, i colori sono più vivi , soprattutto i verdi dei grandi boschi di castagneti e querceti, e l’insolenza dei rumori, dello stress, dell’ansia s’inibisce d’incanto.

RotondiPunto centrale è anche l’arte contemporanea di via Varco, una strada extra cittadina del comune di Rotond, un piccolo segmento di strada che si congiunge con la statale Appia. Qui numerosi artisti hanno la loro sede, la loro bottega, il loro laboratorio. Così si susseguono – intervallati da immense distese di campagne coltivate, tratti di pioppeti, case sparse, cantine – il capannone in muratura e lamiera di Perino & Vele, il capannone in legno di Umberto Manzo, la masseria di Eugenio Giliberti e, un po’ più in là, in direzione del centro del paese, il “bunker” di Giuseppe Perone e Lucio Perone. Una via che è una sorta di museo diffuso che apre dal 21 novembre all’8 dicembre per dare a tutti la possibilità di ammirare da vicino le varie creazioni, di ascoltare in diretta il racconto della genesi delle installazioni, di vedere gli artisti al lavoro, di respirare gli odori delle vernici, del legno, del ferro.