Baiano: Con le prime “Messe e notte” di S. Lucia e Sant’Aniello, è iniziato il percorso di Fede, di tradizione, di folclore, che porterà alla festa del Maio
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22 Dic 2018
- Scritto da Antonio Vecchione
Riflessioni di una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.
Antonio Vecchione - 14.12.2018 - La festa del Maio di S. Stefano è prima di tutto una festa di Pace, di solidarietà, di buoni sentimenti, che si caratterizza per la sincera devozione al Santo Patrono, a cui il popolo di Baiano si è sempre affidato, nella buona e nella cattiva sorte.
Il 13 mattina, alle 5.30, con la prima “Messa e notte” di S. Lucia, è iniziato il percorso di Fede, di tradizione, di folclore, di emozioni che porterà la comunità baianese a manifestare questa sua devozione con l’offerta del Maio il 25 e con la solenne processione del 26. E’ un valore, questo, che non deve mai essere smarrito, è la condizione di esistenza della festa, che in sua assenza, non avrebbe più significato. La partecipazione alle Messe non è più la stessa del passato, ma permane quell’atmosfera di popolare sacralità mista a una schietta familiarità: ci si sente uniti dal privilegio di essere parte integrante di una comunità coesa intorno al Santo Patrono.
Le note struggenti dei brani eseguiti dalla piccola banda: Adeste Fideles, La Vergine degli Angeli e l’Intermezzo della cavalleria Rusticana (tradizione miracolosamente recuperata) toccano il cuore e ti proiettano in una dimensione senza tempo: il passato, il presente e il futuro si fondono e tutti i baianesi, di ogni epoca, sono presenti ai piedi dell’altare a onorare il Santo.
Per noi di una “certa età” è un piacere dell’anima: affiorano i ricordi dei tanti amici che non ci sono più e che in passato hanno partecipato e animato questa celebrazione. Ma anche i giovani ne hanno compreso l’importanza e sono diventati, per fortuna, protagonisti con linguaggi e modalità caratteristici della loro età, ma sempre in linea con la storia, la tradizione e il sentire baianese.
La seconda puntata delle “messe e notte”, quella del 14 dicembre, è la festa di Sant’Aniello. Era uno dei giorni nei quali si registrava una massiccia presenza di devoti. Non dimentichiamo che nella nostra società contadina, alquanto primitiva e perciò stesso altamente ricettiva delle trascendenze, in particolare di quelle religiose, accolte nell’immaginario collettivo quasi come una componente magica che, nelle vicende umane, impressiona, esalta e conquista le anime candide. Ne discendeva la gioia di una orgogliosa, naturalistica sottomissione al soprannaturale. S. Aniello, infatti, in questa visione popolare era il protettore delle donne incinta. Doveroso, dunque, non mancare per un omaggio al Santo per non “farlo piglià collera”. Tutti gli uomini sposati, già padri o, soprattutto, in ansiosa attesa d’esserlo, non potevano mancare alla Messa perché: “Sant’Aniello è vendettuso e fa nascere ‘e criature c’o scartiello! Il buon parroco si sforzava di cancellare questa credenza, stigmatizzandola con un immancabile fervorino dall’altare, che però risultava del tutto inutile
50 opere del pittore Fernando Masi in mostra a Benevento
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08 Dic 2018
- Scritto da N.R.
All’inaugurazione un reading poetico con Rita Pacilio e Antonietta Gnerre
N.R. - 07/12/2018 - Il convento francescano della Basilica Madonna delle Grazie, con il patrocinio del Comune di Benevento ospita dall’ 8 al 16 dicembre la mostra itinerante di Fernando Masi “ Mediterraneo e altre opere”, importante firma nel panorama artistico internazionale.
All’attivo dell’artista oltre 500 mostre personali tenute in Italia ed all’estero. Nel 1974 la Galleria “PACE” di Milano ospita una sua personale di pittura e gli dedica la prima monografia a firma del critico Mario Monteverdi Ospite nella residenza Pavarotti con una personale sul tema “I cavalli”. Dal 1990, anno della sua personale tenuta nelle sale del Museo-“Galleria Ferrari” di Maranello, egli dà inizio a un ciclo di tele dedicate alla “formula 1” e al “ mondo della Ferrari”, da qui prende il pseudonimo di “Il pittore delle Ferrari” e nel 1999 la New York University di N.Y. (USA) ospita una sua grande mostra dal titolo “Cars” The world of Ferrari and other stories”. Il Parlamento Europeo a Bruxelles ha ospitato nel 2014 una grande retrospettiva delle sue opere. Presente alla X Quadriennale d’Arte – Palazzo Esposizioni –Roma e Biennale di Venezia ed ospite con sue opere al MUSEO DALI’ di Berlino, a Spoleto Arte a cura di Vittorio Sgarbi, e al Padiglione “Irpinia” ad EXPO –Milano con 20 opere …ect. Ha realizzato tele di notevoli dimensioni sulle grandi tematiche sociali del nostro tempo e sue opere murali sono presenti a Dozza Imolese (BO), Rittana (Cuneo),Pavullo (Modena)Avignon (Francia),New York e altre località internazionali.
Presenta l’evento sabato 8 dicembre, alle ore 17.30, il Sindaco di Benevento Clemente Mastella. Un reading di poesie di Rita Pacilio e Antonietta Gnerre alzerà l’asticella dell’inaugurazione.
Rita Pacilio poeta e saggista beneventana farà gli onori di casa con brani tratto dalla sua ultima raccolta, giunta alla terza edizione, Prima di andare, La Vita Felice. Un artista a 360°, poesie, saggi, favole, racconti, eccellente interprete jazz e ora anche editore.
Antonietta Gnerre, irpina, giornalista, poeta oltre alle poesie tratte dalla sua raccolta “ I ricordi dovuti” Collezione di quaderni di poesia “Le gemme” (2015) leggerà alcune composizioni di Antonia Pozzi un omaggio alla poetessa scomparsa 80 anni fa.
Da Nola a Pernosano sulle tracce del primo vescovo della diocesi di Nola
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25 Nov 2018
- Scritto da N.R.
Con la festività di San Felice Vescovo e Martire, patrono della città e della diocesi, tornano le attività culturali dell’Associazione Meridies, con aperture e visite guidate alla scoperta di luoghi di arte e di fede.
N.R. – 11.11.2018 - Primo appuntamento domenica 11 novembre con la visita alla cattedrale di Nola e alla cripta di San Felice. Una visita che racconterà il luogo delle origini del cristianesimo a Nola e del miracolo della Manna.
Mercoledì 14 e giovedì 15 novembre visita del Museo Diocesano di Nola, uno scrigno di tele, tavole e preziosi argenti provenienti dalla cattedrale e dalle chiese della diocesi. Nell’occasione, inoltre, è possibile ammirare per la prima volta alcuni preziosi sigilli conservati presso l’archivio diocesano di Nola.
Ultimo appuntamento, domenica 18 novembre, a Pago del Vallo di Lauro con protagonista la chiesa di Santa Maria Assunta in Pernosano, incantevole sito altomedievale, e i suoi straordinari affreschi.
Di seguito il programma completo delle attività:
Domenica 11 novembre 2018
Ore 17.00 – Visita guidata alla Cattedrale e alla cripta di San Felice (Piazza Duomo, Nola)
Mercoledì 14 novembre 2018
Ore 18.30/22.00 – Apertura del Museo Diocesano di Nola (ingresso da Vico Duomo, Nola) ed Eccezionalmente in mostra “Il sigillo della regina”
Ore 20.30 – Visita Guidata
Giovedì 15 novembre 2018
Ore 18.30/22.00 – Apertura del Museo Diocesano di Nola (ingresso da Vico Duomo, Nola) ed Eccezionalmente in mostra “Il sigillo della regina”.
Ore 20.30 – Visita Guidata
Domenica 18 novembre 2018
Ore 17.00 – Visita guidata al complesso di Santa Maria Assunta in Pernosano (Viale Libertà, Pago del Vallo di Lauro)
Tutti gli eventi sono gratuiti.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cimitile: Presentato il volume “Il Mediterraneo fra tarda antichità e medioevo: integrazione di culture, interscambi, pellegrinaggi”
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04 Dic 2018
- Scritto da N.R.
Gli Atti del convegno internazionale di studi svoltosi nel 2017 rientrano nella Collana Giornate sulla tarda antichità e il medioevo.
N.R. - 02.12.2018 - Venerdì 30 novembre, alle ore 18.00, presso la Basilica di S. Tommaso del Complesso basilicale di Cimitile, sito in Via Madonnelle 5, la Fondazione Premio Cimitile ha presentato il volume: “Il Mediterraneo fra tarda antichità e medioevo: integrazione di culture, interscambi e pellegrinaggi”, curato da Carlo Ebanista e Marcello Rotili ed edito da Guida Editori - Napoli 2018.
Il volume, che rientra nella Collana Giornate sulla tarda antichità e il medioevo, giunta al nono numero, raccoglie gli Atti del convegno internazionale di studi svoltosi nel 2017 nella suggestiva cornice del santuario martiriale di S. Felice e presso l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’.
I convegni sulla tarda antichità e il medioevo sono il frutto della proficua collaborazione tra la Fondazione Premio Cimitile, il Comune di Cimitile, la Città Metropolitana di Napoli, la Regione Campania, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università del Molise, il Centro Studi longobardi e il Centro di Ricerca Interdipartimentale dal tardo antico al moderno (CIRTAM).
Agli incontri, che rientrano in una serie di manifestazioni scientifiche avviate nel 2008 nell’ambito dell’annuale appuntamento del Premio Cimitile, hanno preso parte studiosi di varie discipline provenienti da Università, Soprintendenze e Istituzioni italiane e straniere.
Le tematiche sviluppate nel corso del convegno approfondiscono gli studi su rotte commerciali, contesti funerari e luoghi di culto, trasformazioni insediative e culturali dei paesi del Mediterraneo occidentale, scenario, tra l’altro, nella tarda antichità e nel medioevo del fenomeno del pellegrinaggio verso la Terra Santa, i cui riflessi si colgono in numerose fonti letterarie e artistiche.
Il progetto, nell’ambito del quale si tiene questa iniziativa editoriale, intende promuovere lo sviluppo sociale e culturale dell’Area nolana, partendo dalle ricchezze del Comune di Cimitile rappresentate dal grande patrimonio archeologico e religioso delle basiliche paleocristiane.
Alla presentazione del volume, coordinati dal giornalista Paolo Sergio, sono intervenuti: Giovanna Angelillo, Assessore alla Cultura e Istruzione del Comune di Cimitile; Felice Napolitano, Presidente della Fondazione Premio Cimitile; Tonia Solpietro, Direttore ufficio Beni Culturali della Diocesi di Nola; Mario Cesarano, Archeologo – Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli; Marcello Rotili, Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Carlo Ebanista, Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale nell’Università del Molise.
PROGETTO DEL RIVESTIMENTO DEI GIGLI: LA TRADIZIONE RIPARTE DALLA CURIA
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31 Ott 2018
- Scritto da Maurizio Barbato
La tradizione del disegno e del progetto del rivestimento dei gigli sono state onorate dalla famiglia Tudisco, attraverso la donazione di due bozzetti progettuali del proprio archivio al Vescovo di Nola S.E. Monsignor Francesco Marino.
Maurizio Barbato (www.mauriziobarbato.it) – 27.10.2018 - La cerimonia di consegna delle opere si è svolta presso la Sala dei Medaglioni della Curia Vescovile. L’iniziativa, promossa dalla dott.ssa Tonia Solpietro e da don Arcangelo Iovino, è volta ad arricchire l’allestimento del Museo Diocesano anche con una sezione dedicata alla festa dei Gigli.
La progettazione costituisce una fase centrale ed importante del cerimoniale, testimoniata dall’esistenza di questi bozzetti d’archivio che documentano la passione con la quale artisti, architetti e scultori realizzano le opere che veicoleranno i gigli ed i rispettivi maestri di festa nella storia.
La raccolta dei bozzetti progettuali dell’archivio della Bottega Tudisco è stata oggetto di studio nelle recenti pubblicazioni: “IL PROGETTO DEL RIVESTIMENTO” e “IL CALENDARIO DIDATTICO SULLA FESTA DEI GIGLI”, nati con il fine di rivitalizzare l’interesse verso questi spaccati che, talvolta, vengono trascurati e messi in secondo piano.
A giugno un’ulteriore occasione per apprezzare tali opere si è realizzata nella suggestiva cornice di Santa Maria La Nova, presso il Museo Storico Archeologico, dove l’associazione MU.S.A. ha promosso la mostra sulla cartapesta denominata “ricartapestiamo”.
La tradizione, sempre più di frequente, lascia spazio a nuove tendenze che poco si coniugano con i momenti di arte e di cultura che la Festa dei Gigli è capace di generare. A questo proposito va segnalata l’assoluta assenza di iniziativa circa la costituzione di un archivio delle diverse componenti artistiche che spaziano dai bozzetti progettuali, ai pezzi storici di cartapesta, ai calchi storici.
Così stiamo perdendo testimonianze importanti. Pensiamo al destino che attende ai depositi di calchi e cartapesta che giacciono nella Caserma Principe Amedeo, oggi sotto il controllo del Demanio.
E’ un settore, quello delle botteghe d’arte e della cartapesta, che da tempo vive una crisi dovuta a diverse circostanze sulle quali occorre intervenire, se veramente consideriamo quest’arte un bene comune.
L’iniziativa della donazione dei bozzetti costituisce un ulteriore riconoscimento del valore delle botteghe come luoghi di cultura e anche di lavoro. Aprire una vetrina alla tradizione presso un sito culturale di rilievo quale il Museo Diocesano non può che valorizzare le componenti artistiche del cerimoniale. Occorre, tuttavia, che la comunità accolga sotto la propria egida questa tradizione con un lavoro di sinergia, in modo da preservarla e assicurarla al futuro.
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