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COPPA ITALIA: STASERA INTER-NAPOLI, ATTO PRIMO PER LA SEMIFINALE

NAPOLI ESULTAScatta stasera il primo atto delle semifinali di Coppa Italia, con la sfida di "San Siro" che mette di fronte Inter e Napoli. Turn-over in vista per entrambi gli allenatori, ma anche rientri eccellenti previsti nelle rispettive formazioni titolari, soprattutto in attacco. Da una parte, Conte concede un'altra occasione a Padelli in porta, ripresenta Bastoni nella linea a 3 con De Vrij e Skriniar e modifica qualcosa sugli esterni: Moses e Biraghi dovrebbero essere preferiti a Candreva e Young. Sensi favorito su Eriksen in mezzo al campo, mentre in avanti si riforma la coppia composta da Lautaro e Lukaku, anche se non è da escludere un turno di riposo per il belga. Dall'altra parte, Gattuso vuole farsi perdonare immediatamente lo scivolone casalingo col Lecce: Ospina titolare in luogo dell'acciaccato Meret, probabile nuova chance per il rientrante Koulibaly al fianco di Manolas, con Fabian di nuovo in campo al fianco di Demme ed Elmas - in ballottaggio con Zielinski. In attacco si torna alle origini, con Mertens punta centrale e Callejon e Insigne ai suoi lati.

LE PROBABILI FORMAZIONI

INTER (3-5-2): Padelli; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Moses, Barella, Brozovic, Eriksen, Biraghi; Sanchez, Lautaro. All. Conte

Ballottaggi: Sanchez-Lukaku 55%-45%, Bastoni-Godin 60%-40%

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Elmas, Demme, Fabian; Callejon, Mertens, Insigne. All. Gattuso

Ballottaggi: Elmas-Allan 55%-45%, Koulibaly-Maksimovic 55%-45%, Fabian-Zielinski 55%-45%

ARBITRO: Calvarese di Teramo (Ranghetti-Longo, IV: La Penna. VAR: Mariani, AVAR: Paganessi)

Diretta tv: Rai Uno a partire dalle 20.45

NAPOLI: ANCELOTTI TORNA SULL'ESONERO "IO NON USO LA FRUSTA'

ancelotti conferenzaCon diciassette punti in otto partite, Carlo Ancelotti ha fatto cambiare marcia all'Everton: "Allenare in Inghilterra è affascinante, la società è ambiziosa". In Italia, però, si parla ancora dell'esonero di Napoli: "Non è finita bene ma è stata una buona esperienza. Ho annusato l'esonero, mi ha solo dato fastidio che mi si dica: 'Usa la frusta'. Non puoi ingaggiarmi e poi dirmi di cambiare il modo di allenare". Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il tecnico italiano ricostruisce l'addio azzurro e il secondo approdo in Premier League: "De Laurentiis mi ha detto che aveva pensato di cambiare allenatore, gli ho chiesto se era sicuro e, dopo la sua conferma, mi sono messo a cercare una nuova squadra. Non volevo essere pagato senza lavorare, per coincidenza si è liberata la panchina dell'Everton e ho accettato". Ancelotti torna al concetto della 'frusta': "Me lo hanno chiesto anche al Psg, al Chelsea... solo al Milan non me l'hanno detto perché mi conoscevano". Ora però c'è solo l'Inghilterra: "Ambiente diverso, in alcuni stadi italiani hai l'impressione che la gente ti odi magari perché hai cambiato squadra. Ti si piazzano dietro la panchina per 90 minuti e vomitano insulti. Qui è impensabile".

IL NAPOLI AFFONDA CONTRO IL LECCE, POLEMICHE SULL'ARBITRO

NAPOLI LECCEIl Napoli torna ad essere brutto e cattivo. Gli uomini di Gattuso affondano in casa contro un Lecce molto organizzato, spietato nell'arte della ripartenza. Lapadula protagonista assoluto con una doppietta (tra un gol e l'altro pari momentaneo di Milik), terzo gol di Mancosu, disperato assalto finale con la rete-gioiello di Callejon inutile al fine del risultato che va a imbottire la classifica del Lecce, tre punti fondamentali per la salvezza. Eppure per lunghi tratti di partita si vedono pennellate di vero Napoli, momenti di intensità antica e meritevole di applausi. L'inizio della squadra azzurra è prepotente ma lucido. Sempre davanti, sempre oltre la metà campo, costringendo gli avversari a schiacciarsi verso la propria porta senza possibilità di respiro. Ulteriori segnali di una cura Gattuso che sembra finalmente funzionare, anche grazie agli innesti di gennaio. Demme. Lobotka e Politano partono titolari e si capisce subito il perché. La squadra produce molto nella prima mezz'ora, due colpi di testa (Milik e Zielinski) escono di poco, Zielinski sbaglia un ultimo passaggio a Milik che poteva diventare letale. Mario Rui da lontano rischia quasi di ingannare Vigorito. Il Lecce la interpreta come ha interpretato tutte le partite contro squadre potenzialmente più forti. Senza scomporsi se è costretto a stare tutto dietro la linea della palla, sempre pronto a stringere i denti per soffrire nella rincorsa degli avversari, provando a ripartire quando è possibile. Un atteggiamento che ha sempre pagato e che allo scadere della prima mezz'ora si conferma quella più adatta a questo tipo di squadra. Una sortita apparentemente innocua, una penetrazione da sinistra e una respinta corta di Ospina proprio sui piedi di Lapadula che l'appoggia con estrema facilità in porta. Per dire che il vantaggio è meritato bisognerebbe mettersi nei panni di Liverani e forse non sarebbe sufficiente. Ma è una situazione che i pugliesi possono capitalizzare al massimo, da questo punto in poi la partita cambia fisionomia. Il Napoli non può permettersi lo stesso impeto nelle folate offensive, il Lecce intravede ulteriori percorsi per le sue ripartenze. Il pericolo in questi casi è quello di scatenare iniziative individuali poco produttive. Insigne colpisce un palo con una torsione complicata, la manovra diventa più prevedibile e dall'altra parte quando Saponara può dettare i tempi la difesa napoletana mostra qualche segnale di ansia pericolosa. Lo 0-1 con cui si va al riposo dà un'idea di iniquità che lascia grande amarezza nella truppa di Gattuso. Nel recente passato a Gattuso è stato imputato di non essere un fine stratega, di incartarsi soprattutto sui cambi. L'intervallo di Napoli-Lecce sembra dimostrare il contrario. La squadra azzurra si ripresenta in campo con una fisionomia diversa. Fuori Lobotka calato alla distanza e dentro Mertens autorizzato a muoversi secondo ispirazione. E bastano tre minuti per arrivare alla combinazione perfetta che sembra raddrizzare la partita con il tocco finale di Milik dopo tre giocate di altissima qualità tra Demme, Insigne e appunto Mertens. L'altra etichetta di Gattuso è quella di "allenatore attento alla fase difensiva" e invece proprio da quella arrivano i suoi patimenti. Se Koulibaly ha qualche attenuante vista la lunga assenza, Maksimovic non gli dà certo una mano a non sbagliare. Il gol che porta il Lecce in vantaggio per 2-1 viene da un cross dalla trequarti, quelli che di solito vengono considerati innocui. Lapadula salta in testa a Di Lorenzo e fa scendere nuovamente il gelo sul San Paolo. Gelo che scende definitivamente quando Mancosu da un chilometro su punizione va a mettere il pallone proprio sotto l'incrocio dei pali. A poco serve la prodezza finale di Callejon che torna al gol dopo parecchio tempo. Delitto perfetto quello del Lecce, capace di difendersi bene contro i punti di forza del Napoli e di sfruttare la deprimente fragilità difensiva degli azzurri. Ed è su questo che Gattuso deve mettersi seriamente a lavorare.

SERIE A: SCUDETTO, LE TRE PRETENDENTI ALLA SFIDA DECISIVA

INTER ESULTANZAUno scudetto per...tre. L’Inter vince 4-2 il derby contro il Milan e si prende il primato in Serie A grazie ad una rimonta che ha dell’incredibile. Primo tempo dominato dai rossoneri che, dopo un palo di Calhanoglu, vanno all'intervallo avanti di due gol con Rebic e Ibrahimovic. Nella ripresa l'Inter firma l'impresa: Brozovic e Vecino pareggiano i conti nel giro di due minuti (51' e 53'), poi De Vrij incorna la rete del sorpasso al 70'. Nel finale anche Lukaku mette la firma di testa. ultima giornata di campionato ha accorciato ulteriormente le distanze in vetta: se l'Inter ha annullato il distacco dalla Juventus, la Lazio ne ha approfittato per portarsi a solo un punto dal primo posto. La battaglia per lo scudetto passerà attraverso due maxi-snodi da qui a inizio marzo: prima Lazio-Inter di domenica prossima, poi Juventus-Inter del primo marzo: diamo un'occhiata ai calendari delle tre contendenti. La sconfitta di Verona rischia di lasciare pesanti strascichi in casa bianconera ma almeno le prossime partite di campionato possono dare una mano a Sarri a rientrare subito in carreggiata. Prima il Brescia in casa, poi la Spal in trasferta dove si incroceranno obiettivi scudetto e retrocessione. In mezzo anche la Coppa Italia e soprattutto la Champions League. Ma il compito primario di Sarri è ritrovare gambe e gioco: così la Juve tornerà ad essere la vera favorita alla vittoria finale. L'Inter è chiamata ad una specie di tour de force, avendo più partite da giocare nello stesso periodo a causa del doppio impegno di Europa League. La vera occasione per Conte è quella di avere il destino nelle proprie mani, pur non potendo contare sull'apporto di San Siro: da un lato gli scontri diretti contro Lazio e Juventus, dall'altro la consapevolezza di doverli affrontare all'Olimpico e allo Stadium. Ma se si vuole trasformare il sogno scudetto in realtà, il fattore campo non può diventare un ostacolo. La Lazio dei record attende con fiducia l'Inter che, quantomeno, può diventare la partita per agguantare quel secondo posto sfumato pareggiando il recupero col Verona. Inzaghi, a differenza dei colleghi, può contare su una rosa meno ricca ma anche su un calendario più soft, non essendo più in corsa per Coppa Italia ed Europa League: meno partite, meno stress? Sta ai biancocelesti dimostrarlo.

I CALENDARI A CONFRONTO

JUVENTUS 54 punti: Milan-Juventus (Coppa Italia) 13 febbraio, Juventus-Brescia (Serie A) 16 febbraio, Spal-Juventus (Serie A) 22 febbraio, Lione-Juventus (Champions League) 26 febbraio, Juventus-Inter (Serie A) 1 marzo

INTER 54 punti: Inter-Napoli (Coppa Italia) 12 febbraio, Lazio-Inter (Serie A) 16 febbraio, Ludogorets-Inter (Europa League) 20 febbraio, Inter-Sampdoria (Serie A) 23 febbraio, Inter-Ludogorets (Europa League) 27 febbraio, Juventus-Inter (Serie A) 1 marzo

LAZIO 53 punti: Lazio-Inter (Serie A) 16 febbraio, Genoa-Lazio (Serie A) 23 febbraio, Lazio-Bologna (Serie A) 29 febbraio

INTER: NUOVO RINFORZO PER CONTE, ARRIVA MOSES

MOSES CHELSEAVictor Moses è virtualmente un giocatore dell'Inter. Dopo le parole del tecnico del Chelsea, Frank Lampard, che ha confermato il prossimo rientro alla base del centrocampista nigeriano dopo il prestito al Fenerbahce e la nuova uscita in prestito ("So che sta rientrando, ma non resterà con noi. I colloqui sono in corso per un nuovo prestito"), l'esterno chiesto con forza da Antonio Conte è arrivato ieri a Milano e oggi si sottoporrà alle visite mediche all'Humanitas prima di firmare il contratto che lo legherà ai nerazzurri. Saltato l'affare Spinazzola, l'Inter ha dunque trovato in fretta un sostituto, individuato appunto in Moses, giocatore allenato da Conte durante l'esperienza londinese e indicato dallo stesso tecnico al club. Negli ultimi mesi di prestito in Turchia l'ormai ex Chelsea e Fenerbahce non ha reso per quanto ci si aspettava a causa di un paio di infortuni e ha collezionato solo sette presenze, realizzando però un gol. Ora è pronto per cominciare una nuova avventura sotto l'ala protettiva del tecnico che lo ha fatto rendere al meglio.

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