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Baiano: Celebrata la Giornata dell’Unità Nazionale

La liturgia cerimoniale officiata in corso Garibaldi  ai piedi del Monumento ai Caduti in guerra. Il valore della pace e della concordia al centro dell’omelia del parroco don Fiorelmo Cennamo. Nelle riflessioni del sindaco Enrico Montanaro le istanze delle libertà democratiche  nella società italiana sono il retaggio di quanti si sono immolati per la Patria. ll  ricordo delle vittime civili del bombardamento del settembre del ’43 - a cui è dedicata la Stele nella Villa comunale- nella composizione poetica in vernacolo napoletano scritta da Enrico Stago. Servizio fotografico di EnricoStago

Baiano 4 novembre 1Gianni Amodeo  - Baiano – 05.11.2015 – Evocata dalla comunità cittadina - in un’ atmosfera di commossa partecipazione-  la Giornata dell’Unità nazionale, con l’intervento delle  rappresentanze istituzionali, guidate dal sindaco Enrico Montanaro, della Compagnia dei carabinieri e della Tenenza della Guardia di Finanza, oltre che dalle scolaresche dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” e “Giuseppe Parini”. Con il preside, il professore Felice Colucci

Baiano 4 novembre 6Il corteo, muovendo dalla sede dell’Istituto, con il Gonfalone  comunale e le bandiere delle associazioni cittadine  ha attraversato via Scafuri  corso Garibaldi  sostava nell’area monumentale di piazza Napolitano   dedicata ai Caduti in guerra, dov’é  stato allestito l’Altare cerimoniale per la  celebrazione eucaristica, officiata dal parroco don Baiano 4 novembre 7Fiorelmo Cennamo, assistito da don Francesco Tulino  e dal diacono Nunzio Petrillo.  Nell’omelia don Cennamo  ha  evidenziato il valore della pace e  della concordia tra i popoli, mentre alla  conclusione della rito liturgico,  il  “primo cittadino”  in rapidi flash rivisitava le vicende storiche che hanno punteggiato la società italiana dalla Grande guerra al Secondo  conflitto mondiale, per sottolineare il significato Baiano 4 novembre 5della Giornata dell’Unità nazionale, alla luce dei valori della libertà e della democrazia.  E c’era il  momento toccante, nel corso del quale il presidente dell’Associazione dei combattenti e reduci, dottor Michele Stingone,  consegnava a dieci concittadini ultraottantenni gli attestati di gratitudine per l’appartenenza al civico sodalizio, rappresentativo di  quanti hanno onorato e servito la Patria e i suoi ideali.  

Baiano 4 novembre 8Seguiva la benedizione della lapide, affissa sulla facciata del palazzo comunale e dedicata alla memoria del sotto-ufficiale dell’Arma dei carabinieri Nicola Litto, impegnato nel servizio di scorta ad un furgone delle Poste italiane ed  ucciso nel 1936  in un agguato, in Africa Orientale. L’epilogo della manifestazione  in Villa comunale con la sosta di raccoglimento e meditazione al cospetto della stele, eretta alla memoria Baiano 4 novembre 9delle vittime civili del bombardamento del 18 settembre del 1943. Una sosta segnata dalle note  dell’Inno di Mameli, con l’ esecuzione a ritmo di flauto  fatta dai ragazzi e dalle ragazze delle scuole elementari. Un’esecuzione eccellente ed applaudita caldamente.

Baiano 4 novembre 12A scandire le  fasi centrali della manifestazione, le intense e commoventi tonalità del  “ Silenzio fuori ordinanza” - dedicato a tutti coloro che si sono immolati per il bene nazionale-  suonato da quell’autentico e prestigioso virtuoso della tromba, qual è il Maestro Giuseppe Mancini. Ad imprimere il sigillo sul significato profondo dell’evento era  la lettura della composizione in accurato  vernacolo napoletano, “ ’O Baiano 4 novembre 10monumento ”, proposta dall’autore stesso, Enrico Stago. Una rievocazione schietta e appassionata delle vittime del bombardamento  del ’43, di cui é plastica e particolare rappresentazione  il ricordo dei bimbi innocenti travolti ed uccisi dalle macerie delle case distrutte. Ed ecco il testo della composizione, che merita attenzione per l’autenticità e … l’attualità del messaggio affidato alle  idee espresse dall’autore.  

Baiano 4 novembre 14'O MUNUMENTO

‘Na preta ‘e marmo ianca e squadrata,

cu ‘na sfilza ‘e nomme ‘e tanta gente:

masculi, femmene, giuvene, viecchi e criature.

“Che me rappresenta stu piezz’ ‘e marmo

Baiano 4 novembre 15liscio e lucente, tutto scritto ‘e nomme

strane e mai cunusciute?

-dicette ‘nu guaglione, parlanno c’ ‘o cumpagno suoio-

“Tu vuò sapè a che serve? Che valore tene?”

-risponnette ‘o cumpagno, ch’era ‘nu poco chiù scetato:

Baiano 4 novembre 16“Cà, int’a ‘sta preta, che te pare

fredda, inutile e senza vita,

si staie ‘nu poco attiente,

siente ‘e llucche d’ ‘e criature,

che murerono sott’ ‘e bumbardamente;

Baiano 4 novembre 17siente ‘e vvoce d’ ‘e mamme,

che s’abbracciavano ‘e figlie lloro:

se vede ‘a gente, che cade sott’ ‘e case

scarrupate d’ ‘o ffuoco d’ ‘e bombe”.

“Allora –risponnette ‘o guaglione –

Baiano 4 novembre 4nun è inutile ‘stu munumento,

ch’ arricorda ‘a morte atroce ‘e tante famiglie,

‘e tante criature ‘nnucente

che stevene a casa loro,

aspettanno ‘o pate che turnava d’ ‘a fatica,

Baiano 4 novembre 3pe cenà tutt’insieme attuorn’ ‘a tavula

 mangià ‘nu poco ‘e pane tuosto,

spugnato ‘int’ all’acqua

e cu ‘nu file d’ uoglio ‘coppa”.

Baiano, 21-03-2012

Cimitile: Riunione Comune-Associazioni per l'istituzione della Consulta

Cimitile StemmaIsidoro Alberto Tardivo - 24.10.2015 - Primo passo decisivo verso la costituzione della Consulta delle Associazioni. E’ quello che è stato compiuto alcuni giorni fa dall’amministrazione comunale di Cimitile per porre le basi del progetto.

A riunirsi intorno ad un tavolo, le diciassette associazioni cittadine che da anni chiedono l’istituzione di un organo di coordinamento. Presente all’incontro il sindaco, Francesco Di Palma, che ha manifestato piena apertura rispetto alle istanze avanzate dalle associazioni. “La nostra amministrazione – ha affermato il sindacoritiene da sempre indispensabile e straordinario il lavoro delle associazioni del territorio. Proprio per questo siamo pronti a mettere in campo tutte quelle iniziative finalizzate al sostegno del loro infaticabile impegno”.

Tutti i convenuti hanno evidenziato la necessità di istituire la Consulta ed anche di individuare una struttura che possa essere una vera e propria “Casa delle associazioni” di uso comune delle stesse per le loro iniziative e le molteplici attività. Tra le ipotesi prese in considerazione: il Centro Sociale polivalente realizzato con i fondi Por e ubicato all’interno del Rione IACP.

Si è sottolineata, altresì la necessità di stilare un cartellone unico delle manifestazioni promosse dalle Associazioni nel corso dell’anno. Un modo questo per far si che le stesse siano maggiormente valorizzate e pubblicizzate.

GALLUCCIO DI CIMITILE: NELLA CHIESA DI SAN RAFFAELE DUE OPERE DEL PITTORE GUIDO LAPERUTA

L’evento in coincidenza con la festività dedicata all’Arcangelo protettore dei viaggiatori e medici.

chiesa galluccio 1 Copia 305x600Antonio Fusco  - La Chiesa di San Raffaele, sita nel rione Galluccio di Cimitile, si è arricchita di due notevoli immagini sacre, di contorno rotondo, frutto dell’estro creativo del maestro Guido Laperuta, pittore di chiara fama, le cui opere sono state oggetto delle favorevoli recensioni di autorevoli critici, che ne hanno sottolineato ed apprezzato il modus operandi e la personalità di artista “sicura, portatrice di una connaturata sensibilità attenta, scrupolosa, incisiva, poderosa”. ( dott. Ugo Pastena).

Nella sua pluriennale attività il Laperuta ha sempre mantenuto una comunicazione estetica realistica, pur adottando nel corso degli anni un continuo esercizio di ricerca espressiva che lo ha portato ad impostazioni compositive, che si avvalgono di una personale morfologia  nel disegno, nell’intensità emotiva delle figure e nella selezione cromatica. Un’attenta lettura delle sue opere porta a rilevare che esse mirano ad essere uno specchio della sua weltanschauung, la personale visione dell’uomo, della vita, della realtà sociale, come si evince  in La notizia, Rifugiata, Dialogo, Il grande guerriero, La famiglia, Attesa, Sognando il domani, L’eredità.

Le due recenti immagini del pittore per la chiesa di Galluccio, raffiguranti San Michele e San Gabriele, tengono conto della loro collocazione e, pertanto, rimangono   coerenti  alla naturalistica tradizione iconografica dei soggetti sacri, ma sono realizzate secondo la sua inconfondibile e distintiva cifra stilistica.

2San Gabriele, nella sua missione di annunciatore, si manifesta  nella casa di Nazaret sotto un aereo portico pavimentato a schema marmoreo e aperto su uno sfondo campestre con simmetrici cipressi, metafora della vita eterna.  Sotto gli archi laterali sono dipinti due tendaggi: quello a manca, legato da un cordone, sta ad indicare la quotidianità, l’altro, a destra, di colore verde a significare la speranza, è mosso dal venticello leggero dello Spirito Santo che apre la nuova era della salvezza. La plastica statuaria dell’Arcangelo è accentuata dagli  effetti pittorici e chiaroscurali della candida veste e dell’azzurro mantello. Regge due bianchi gigli, metafora di purezza, e gira gli occhi alla sua sinistra, come a rivolgere lo sguardo ad una persona,  non raffigurata ma che tuttavia si intuisce presente fuori campo, alla quale  si riferiscono anche i fiori immacolati, vale a dire la Vergine Maria Annunziata.

1San Michele, raffigurato secondo la tradizione, nelle funzioni di psicopompo regge la bilancia del giudizio con la mano sinistra e con la destra brandisce la lancia per colpire Satana, che calpesta con i suoi calzari. La sua angelica presenza plana trionfante dall’alto ad ali spiegate, e   si staglia sulle nuances azzurre del cielo con una tavolozza cromatica vivace e brillante,  che contrasta fortemente con le tonalità brune e fredde del demonio e dei suoi compagni a lui sottostanti, circondati da fiamme e duro pietrame, dei quali accentua nell’espressione maligna la loro natura infernale.

La scena è storicizzata con la precisa riproduzione nello sfondo delle basiliche paleocristiane di Cimitile e della nostra chiesa.

LAURO: BOOM DI VISITATORI PER LA SECONDA FESTA DELL'AGRICOLTURA

Lauro in festa, tra profumi e sapori d'autunno. Boglione: "Il successo sta nella sinergia tra comuni, associazioni e corpi dello stato".

locandina 2 Festa dellAgricoltura CopiaVincenzo Castaldo -  25,10.2015 - E’ tornata a Lauro la Festa dell’Agricoltura, ideata e promossa dall'Assessorato comunale alle Attività produttive in partnership con le Associazioni del territorio. «Forti del successo della scorsa edizione,ha affermato l'assessore al ramo, Rossano Boglione - ci proponiamo sia di valorizzare i prodotti di eccellenza del Vallo e delle aree circostanti sia di informare e sensibilizzare il consumatore ai prodotti alimentari a km 0, il cuivalore sta aumentando proprio in virtù della loro natura ecosostenibile e fortemente ambientalista».
La kermesse si è svolta nel centro storico di Lauro nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 ottobre,  rispettivamente dalle 18.00 alle 24.00 e dalle 10.00 alle 22.00, coinvolgendo grandi e piccoli in visite guidate ed escursioni a dorso d’asino tra spettacoli di artisti di strada e parate di maschere.

Convegno sullo sviluppo agricoloLa prima giornata si è aperta con il convegno «Sviluppo agricolo delle aree interne», che ha portato nell’ex chiesa della Collegiata a riflettere anche sul legame tra agricoltura e aerospazio e ha visto intervenire il sindaco di Lauro Antonio Bossone, il vicesindaco e assessore comunale alle attività produttive Rossano Boglione, il parlamentare di Fi Paolo Russo e Pietro Foglia, già presidente del Consiglio regionale.

Stand gastronomico 2Subito dopo si è avuta l’apertura degli oltre 40 stand di eccellenze agroalimentari per sensibilizzare i consumatori verso prodotti alimentari a km 0; poi, si sono attivati i gruppi folk itineranti «Ensemble Hyrpinia» e «Pago Millennium», c’è stata l’esibizione dei tamburini «Castel Lauri» e la performance degli alunni di «Bimboscuola» con brani della tradizione napoletana.

Una insolita e suggestiva passeggiata nell’antica via Terra, ribattezzata per l’occasione «Borgo dei tini», ha coinvolto i visitatori in esilaranti momenti di vita contadina tra brindisi, canti e balli per la regia di Nicola le Donne e con la partecipazione degli attori del «Teatro Totò» di Napoli.  Le attività si sono chiuse alle 21.00 con il concerto del gruppo folk «I zezi».

Stand gastronomicoDomenica si sono tenuti, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00, in villetta Pandola, i laboratori didattici per bambini su agricoltura e architettura di Ortensia Bonavita e gli incontri di Alessandro Fasano e di Maria Nappi sulla sana alimentazione. Spazio anche alla scuola dell’infanzia «Il Mondo che vorrei» e al gruppo folk «Fonte Nova», che hanno proposto travolgenti danze folkloristiche in piazza Municipio.

La due giorni si è chiusa alle 21.00 con lo spettacolo musicale del gruppo «Mascalzoni latini», che ha omaggiato Pino Daniele, coinvolgendo le ballerine dell’accademia «La Danse».

"Siamo riusciti a portare a Lauro 4000 mila visitatori in due giorni e questa la dice lunga sulle potenzialità che abbiamo, ma non è tempo di fare bilanci: il vero successo non sta nei numeri, ma nell'aver dimostrato il valore aggiunto del lavoro in sinergia tra enti locali, associazioni territoriali e corpi dello Stato, a cui va il mio ringraziamento" - Rossano Boglioneha affermato l'assessore comunale alle attività produttive, ‪Rossano Boglione, all'indomani della chiusura della Festa dell'Agricoltura

"Siamo onorati - ha continuato Boglione - di poter offrire, ogni anno, spazio e visibilità alle aziende del settore e ai prodotti di eccellenza della Terra di mezzo, consapevoli che l'agricoltura è una preziosa risorsa per lo sviluppo delle aree interne che merita di essere ri-conosciuta e tutelata".

"L'augurio è di proseguire su questa strada, - conclude - sensibilizzando e avvicinando i più giovani al mondo dell’agricoltura per riscoprire quei valori e quelle tradizioni che ancora si tramandano di generazione in generazione".

Napoli /Rione Sanità: Un acquedotto di epoca romana portato alla luce e visitabile grazie alle Associazioni

da fanpageN.R. - 12.10.2015 - Si tratta di un tratto dell'acquedotto romano risalente all'epoca dell'imperatore Augusto, quello scoperto per caso a Napoli nel Rione Sanità. È un tratto dell'opera antica lunga più di 100 Km che portava l'acqua dalla fonte del Serino in provincia di Avellino fino a Bacoli, transitando per l'antica città di Napoli.

A portarlo alla luce il lavoro delle associazioni del territorio che lo hanno aperto al pubblico. Fu scoperto 4 anni fa per caso da un dipendente dell'Arciconfraternita dei padri pellegrini che durante un sopralluogo nello stabile di via Arena di proprietà dell'Arciconfraternita notò una botola che portava nei sotterranei del palazzo. Dopo quattro anni i resti dell'acquedotto sono finalmente visitabili.