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Marigliano / Terre di Campania: La rivoluzione del buono e del bello

Grande successo per la seconda edizione de "Alla Corte del Gusto", evento ospitato presso il Castello Ducale dal 5 all'8 dicembre 2015.

alla corte del gusto 01 800x535C.S. – 09.12.2015 - Al Castello Ducale di Marigliano, in provincia di Napoli, dal 5 all'8 dicembre è stato ricreato un angolo della Campania Felix. La seconda edizione dell'evento "Alla Corte del Gusto", organizzato dall'Associazione Culturale "Terre di Campania", patrocinato dai comuni di Marigliano, San Vitaliano e Montemarano, e volto alla promozione di tutte le eccellenze della nostra regione è stato un successo sotto ogni aspetto. Ha rappresentato per l'intera cittadina e per tutti i visitatori, giunti per l'occasione, uno scorcio di luce e di speranza. Ha riacceso una fiammella spenta da troppo tempo, ridando vitalità ad un territorio troppo spesso abbandonato a se stesso.

"Alla Corte del Gusto" è stato un evento di natura culturale che è riuscito ad aggregare, in un’unica location, ogni aspetto della Campania, dall’enogastronomia all'arte in tutte le sue sfaccettature, dalla pittura alla musica. Il ricco programma della kermesse è riuscito a coinvolgere giovani e meno giovani. Laboratori di degustazione, spettacoli, stand espositivi, mostre d'arte, concerti, visite guidate, dibattiti sono solo alcuni degli elementi che hanno animato per quattro giorni uno dei luoghi simbolo della città di Marigliano, aperto al pubblico grazie alla lungimirante accoglienza delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, proprietarie della struttura.

alla corte del gusto 02 800x534Un'imponente organizzazione, composta sopratutto da giovani volontari, famiglie, alunni dell’IPSAR Carmine Russo di Cicciano e del Manlio Rossi Doria di Marigliano, persone giunte da ogni parte della Campania per prestare il loro aiuto, ha dato vita ad una manifestazione complessa e articolata, capace di coinvolgere ed emozionare il pubblico.

Una quattro giorni intensa, che si è conclusa martedì 8 dicembre con il concerto "Donna Madonna”, che ha visto la partecipazione del pianista di fama internazionale Aleksander Gashi.  L'artista è stato accompagnato dalle mezzosoprano: Brisida Frasheri e  Diletta Venuso e dal tenore Cristian Moschettino. Hanno presentato Ilaria Venuso e Raffaele Acierno.

Gli artisti hanno regalato al folto pubblico un repertorio di brani classici della canzone napoletana e di musica da camera. A fare da cornice all’ultima giornata de “alla Corte del Gusto” il Mercatino delle eccellenze; lo spettacolo per bambini, "Cappuccetto rosso", a cura della Compagnia Teatrale La Carrozza d’Oro; la “Filatura della mozzarella”, dimostrazione di lavorazione artigianale della mozzarella con preparazione e assaggio in diretta del gustoso formaggio a pasta filata, a cura del Caseificio Le Forme del latte, e il Presepe Vivente del '700 Napoletano in abiti d’epoca, a cura di Historia Regni di Angela Greco.

alla corte del gusto 03 800x533Ma davvero tanti sono stati i momenti importanti durante la quattro giorni: dall’incontro di apertura con Claudio Gubitosi, inventore del Giffoni Film Festival, al concerto di Gnut, alle degustazione di pizze a portafoglio a cura dell’Associazione Piazzaiuoli Napoletani guidati dal Maestro Umberto Salvo, alle degustazioni di vino e di birre artigianali.

Si può dire che si sia cercato di dar luce, in un unico evento, a tutto ciò che di buono e bello la nostra regione ha da offrire. Un messaggio positivo e di forte impatto che Terre di Campania ha lanciato a tutti coloro che ancora credono nelle potenzialità della nostra terra e che si spera, anche grazie ad iniziative come quella di Marigliano, possa arrivare sempre più lontano.

www.allacortedelgusto.it / Seguici su Facebook

Sema - Agenzia di Comunicazione Integrata; Ufficio stampa per la Festa delle Tradizioni Contadine

AVELLA: SUCCESSO PER LA SECONDA EDIZIONE DI PRESEPIARTE

Presepiarte 800x614G. D’Ava. - 09 dicembre 2015 – L’evento ha chiuso i battenti alla fine di quattro intensi giorni, caratterizzati da un buon afflusso di persone, superando di molto il successo della prima edizione.

La manifestazione, nata per volontà di Michele Amato (Avellarte) ed Ernesto Sasso (Movimento Cittadinanza Attiva “Abella”), ma realizzata soprattutto grazie all’interazione ed alla collaborazione con le Associazioni Avellane, è un progetto socio-culturale interamente autofinanziato dagli organizzatori che parte da lontano, coinvolgendo gli alunni della Scuola Media “Mons. Guerriero”, ai quali è stato affidato il compito di creare presepi, con l’utilizzo di materiali di riciclo. Con il coinvolgimento dei ragazzi della Scuola si è cercato di inculcare nei più giovani il rispetto dell’ambiente e le dinamiche ad esso collegate; invitando artisti e presepisti, invece, si è voluta rivalutare la tradizione storica e culturale del Presepe.

Così la già splendida cornice dell’ex Refettorio del Convento dei Frati Minori è stata ulteriormente impreziosita dalla Mostra del M° Gaetano De Luca che, coadiuvato dal presepista Nunzio Capriglione,  con l’esposizione delle sue opere, realizzate nella tecnica del ‘700 Napoletano, non solo ha saputo esprimere il simbolismo religioso proprio del presepe, ma, soprattutto, ha dato vita a momenti della quotidianità della Napoli di un tempo, stupendo i visitatori per l’estremo realismo e la maniacale cura dei particolari, fattori fondamentali che si riscontrano nelle sue creazioni.

presepi Scuola Media1Ampio risalto ha ottenuto anche la pittrice avellinese Virginia Imbimbo, ispirata autrice di opere impressioniste realizzate nella tecnica multimaterica con smalti acrilici all’acqua. Dalle sue opere traspare la notevole sensibilità che la contraddistingue, ma anche un’abile manualità, elementi che non sono di certo passati inosservati tra i visitatori.

Anche RadioAvella ha voluto contribuire alla manifestazione, realizzando un presepe che è stato poi assegnato con un’estrazione; i presepi creati dagli alunni della Scuola, invece, sono stati battuti all’asta così da poter raccogliere fondi da destinare in beneficenza.

Nino Pecchia 2Nella Chiesa di San Giovanni ha, poi, in contemporanea, esposto le sue creazioni presepiali l’avellano Carmine Nino Pecchia, le cui capacità artistiche sono note da tempo a tutti e, nfatti, anche per vedere le sue realizzazioni presepiali è stato registrato un viavai continuo di visitatori.

Quest’anno PresepiArte ha raggiunto un altissimo livello sia sul piano artistico che su quello culturale, come è stato confermato dall’elevato numero di visitatori che hanno voluto omaggiare la Mostra, ma cosa più importante è stata l’interazione con gli alunni della Scuola Media che hanno recepito l’invito e costruito presepi ecologici di ottima fattura e fervida fantasia. Essere riusciti a ernesto sassostimolare i giovani incentivandoli alla salvaguardia dell’ambiente ci ripaga di tanti sforzi, della fatica e delle responsabilità economiche e morali che derivano dall’organizzazione di un tale evento. Inoltre, mi preme ringraziare tutte le Associazioni Avellane che, in un modo o nell’altro, non ci hanno fatto mai mancare il supporto e soprattutto l’aiuto necessario,soprattutto il Gruppo Scout Avella I, Padre Federico ed Enrico per la disponibilità e l’accoglienza, Gaetano per la passione infinita, Virginia per l’emozione che ha regalato a se stessa e a noi,  Nunzio per la pazienza ed il lavoro certosino”, dichiara soddisfatto Ernesto Sasso.

L’appuntamento è fissato per il prossimo anno con la terza edizione, continua e conclude il presidente del Movimento Cittadinanza Attiva “Abella”, perché PresepiArte è un evento che parla di arte, di cultura, di ambiente e di solidarietà, ma soprattutto è una storia di amicizia e collaborazione tra persone che si pongono come obiettivo il miglioramento del proprio paese; è un buon viatico per Avella e per le generazioni che verranno”..

CICCIANO (momenti di vita municipale) (1861-1899)

Venerdi 4 dicembre 2015, ore 18:00, presso il Centro delle Culture “Luca De Riggi”, l’Associazione UNITRE presenta il libro di Francesco M. Petillo. Relatrice: Prof.ssa Maria De Riggi Presidente dell’Associazione UNITRE. Intervengono: Ing. Domenico Capolongo Presidente del Circolo Culturale B.G. Duns Scoto di Roccarainola; Dott. Raffaele Arvonio Sindaco di Cicciano; Dott. Francesco M. Petillo Autore

 

petillo1 567x800G.A. – 01.12.2015 - Continuando il discorso iniziato con la pubblicazione de «IL DECURIONATO DI CICCIANO (dal 1806 al 1861)», Francesco M. Petillo ha proseguito nella consultazione dei polverosi faldoni degli atti amministrativi conservati presso l’Archivio di Stato di Caserta, estraendo documenti relativi a vicende accadute nel nostro Comune dal 1861 al 1899.

Il 1861 (decreto n. 140 del 2 gennaio) segna la riconfigurazione del governo dei comuni dai Decurionati ai Consigli ed alle Giunte Comunali.

E comincia anche l’inarrestabile percorso di partecipazione dei cittadini che, seppure con limitazioni abbastanza selettive (potevano votare solamente coloro che sapevano leggere e scrivere e in possesso di un reddito appropriato), segnano l’avvio del processo di democratizzazione ancora oggi in corso di … perfezionamento.

A Cicciano, con una popolazione di ben oltre tremila abitanti, appena 84 cittadini possiedono i requisiti per essere iscritti nelle liste elettorali e, peggio ancora, alle prime elezioni amministrative - svoltesi il 19 maggio 1861 - si recano a votare poco più della metà degli aventi diritto: 49 elettori.

Nel 1861 Cicciano è un paese povero, la maggior parte della popolazione, dedita all’agricoltura, dispone di un reddito a stento sufficiente a far fronte alle necessità quotidiane. La partecipazione alla scelta del governo locale implica anche la partecipazione alle spese pubbliche. La situazione diventa ancor più critica quando si è chiamati a pagare tasse sempre più gravose … anch’esse, ancora oggi, in corso di … assestamento.

E, per questo, comincia ad affiorare la sensibilità, … non disinteressata, degli amministratori quando, divenuto eccessivo il peso della tassazione, decidono di aiutare i cittadini a pagare la fondiaria, facendo anticipare quanto dovuto allo Stato ad un gruppo di maggiorenti.

Comincia in questi anni l’affannosa ed interminabile ricerca degli equilibri socio-economici-amministrativi.

Opere pubbliche da realizzare o da ripristinare, indisponibilità di risorse adeguate alle necessità, bilanci da pareggiare, “benestanti” che tendono a difendere ed a sviluppare i propri interessi sono le problematiche che investono la comunità in maniera sempre più pressante.

Si comincia a soddisfare la sentita necessità di ampliare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica avviando processi di scolarizzazione di massa (due anni di scuola gratuita e obbligatoria).

Nella nostra piccola realtà non esistono partiti politici, ma piuttosto fazioni o meglio gruppi di famiglie piuttosto agiate che amano esercitare il potere fondamentalmente per il prestigio che ne deriva e non senza interesse privati. Infatti, questi stessi amministratori non sono esenti da denunce, esposti, a volte diffamatori, perché magari viene sperperato danaro pubblico o per brogli elettorali o per favoritismi inopportuni.

Anche il clero non disdegna di tirare «giù colpi da orbo» e si fa addirittura carico di stampare nel 1879 un libello a firma del sacerdote Raffaele De Luca per chiedere lo scioglimento del consiglio comunale, denunciando in particolar modo le manchevolezze della famiglia Ravelli e dei consiglieri che la sostengono.

È inutile dire che le accuse vengono puntualmente confutate, etichettate come «basse ingiurie», «false assertive», frutto di invidie e rancori.

Insomma, questo volume, nel percorrere gli ultimi 40 anni dell’800, raccoglie altre preziose testimonianze di estremo interesse che ci consentono di conoscere il passato e di riflettere su avvenimenti che ancora oggi danno l’idea che poco sia cambiato in ordine agli usi, costumi, manchevolezze e prepotenze.

Ancora un sentito grazie all’autore, Francesco M. Petillo, per la documentazione pazientemente raccolta e per le informazioni che ci rende disponibili attraverso queste pubblicazioni che, di fatto, contengono la nostra storia vera e, per questo, non dovrebbero mancare in nessuna biblioteca privata locale.

Il capo della polizia Alessandro Pansa insignito del Premio “Città di Nola – Il Giglio, simbolo di nolanità”

In una gremita sala consiliare del palazzo di città bruniano, alla presenza di autorità istituzionali delle forze armate, dell’esercito e del mondo religioso, si è svolta la cerimonia di conferimento del Premio “Città di Nola – Il Giglio, simbolo di nolanità”, al Capo della Polizia di Stato e Direttore Generale di Pubblica Sicurezza, Sua Eccellenza Alessandro Pansa.

alessandro pansa Saverio Falco  - 07.12.2015 - Il riconoscimento, inizialmente in programma per il giorno 16 novembre 2015, poi rinviato per improcrastinabili impegni del prefetto Pansa determinati a seguito dell’attentato terroristico che colpì la Francia proprio in quei giorni, ha visto la partecipazione al tavolo di presidenza, tra gli altri, del sindaco di Nola, avv. Geremia Biancardi, del presidente dell’ordine degli avvocati del tribunale di Nola, dott. Francesco Urraro, del capo della Procura di Nola, dott. Paolo Mancuso, del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, prof. ing. Gaetano Manfredi.

pansa 1Presenti in sala anche il deputato Paolo Russo, il consigliere metropolitano Francesco Iovino, il sindaco di Saviano dott. Carmine Sommese, Gianni Punzo, presidente del CIS – Interporto Campano di Nola.

Il sindaco Biancardi ha ripercorso la brillante carriera del prefetto Pansa, ricordando il difficile periodo in cui è stato a capo della Procura di Napoli negli anni in cui sono stati eseguiti importanti arresti ai danni della criminalità organizzata napoletana e non solo. Ha poi sottolineato il costante e continuo impegno degli uomini del commissario di Polizia di Nola, diretti dal primo dirigente dott. Giovanni Mandato, sempre in prima linea per la tutela della sicurezza del territorio, portando come esempio la celerità con la quale hanno risolto il recente caso di cronaca nera che ha visto coinvolta la giovane commercialista Leandra pansa 2Romano, vittima della follia di un giovane locale, piuttosto che la prontezza e il coraggio che ha visto protagonisti due agenti del commissariato di Nola che hanno salvato la vita ad una coppia rimasta intrappolata nella propria auto in seguito ad un violento nubifragio.

Il procuratore Mancuso ha, invece, rivolto parole di affetto e stima al collega e amico Pansa, riportando alla memoria la loro collaborazione di vecchia data, da quando Pansa, dal 2007 al 2010, ha ricoperto l’incarico di Prefetto di Napoli, a quando, già anni prima, era capo della direzione centrale di Polizia Criminale.

pansa 3Il momento clou della mattinata è stata l’attribuzione della statuetta raffigurante una miniatura del giglio di Nola, simbolo di nolanità, e di una targa ricordo al Capo della Polizia di Stato da parte dell’amministrazione del comune di Nola e del centro artistico culturale Giordano Bruno.

pansa 4“Alessandro Pansa, servitore dello Stato per scelta di vitasi legge nella menzioneè prefetto di indiscusso ed eccellente valore e di straordinarie qualità professionali, maturate sul campo nel corso di una prestigiosa carriera all’insegna del rispetto delle leggi e del rigore morale, coniugate con spiccate doti di umanità e responsabilità. Egli ha meritato, nel tempo, la stima e il rispetto di tutti per sé e per l’intero glorioso corpo della Polizia di Stato, contribuendo, in questo modo, al bene e al progresso della comunità, che nelle società democratiche si ispira incessantemente ai principi fondamentali di legalità, giustizia, ordine pubblico, anche in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. Pertanto la città di Nola e il centro artistico-culturale “Giordano Bruno”, orgogliosi e riconoscenti per tale privilegiato momento di cittadinanza militante e impegnata Gli conferiscono il premio Città di Nola “Il giglio simbolo di Nolanità”.

Nola: Un interessante incontro per la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”

Servizio di Carolina Perna III A rim dell’Istituto Masullo-Theti. Foto di Mira

12307499 10206970524375170 1462781283933354741 o 800x335Nola – 27.11.2015 - Il 25 novembre 2015, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, le classi III^ B sia e III^ A rim dell’Istituto Masullo-Theti, accompagnate dalle prof.sse Susy Barone ed Elena Silvestrini hanno partecipato, insieme ad altre scuole del territorio, presso il Convento di Santo Spirito (EX CARCERI) di Nola, ad un convegno sulla violenza alle donne, organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità, nella persona della dott.ssa Carmela De Stefano, in collaborazione con il Circolo Passpartout.

12301730 10206970526455222 6886935215494436057 nErano presenti l’avv. Geremia Biancardi, sindaco di Nola, l’avv. Francesco Urraro, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, il vice questore Giovanni Bruno Mandato, lo psicologo Pasquale Riccardi, l’avvocato Enza Cozzolino, la giornalista Autilia Napolitano, addetto Stampa del Circolo Letterario Passepartout.

Al centro del dibattito, moderato dalla giornalista Carmela Maietta, il libroQuale Amore” della scrittrice Gioconda Marinelli atto a testimoniare appunto casi di  violenza sulle donne.

11692572 10206970526615226 186284467590948568 nIn apertura, la dott.ssa De Stefano ha esordito informandoci sui dati ISTAT che hanno registrato nell’ultimo anno un calo dell’11% relativamente ai casi di violenza sulle donne grazie proprio alle istituzioni. Ci ha poi invitato a non sottovalutare il ruolo e la responsabilità di noi donne che dovremmo avere più rispetto di noi stesse perché il rispetto di sé è alla base di tutto. A tal proposito la giornalista Carmela Maietta ha ribadito che  queste forme di violenza coinvolgono tutti gli strati sociali, ma al centro devono essere posti i diritti della donna in quanto persona prima ancora che donna.

Dal canto suo il sindaco di Nola ha iniziato l’intervento con un dato molto importante: circa  6.887.000 donne in Italia hanno subito violenze; quasi una, ogni due giorni, viene uccisa. Ha poi sottolineato le criticità dell’ultima legge, a suo parere inadeguata, visto che poche donne riescono a denunciare le violenze subite, dal momento che non si sentono adeguatamente protette. “Il Parlamento non garantisce protezione”, dice il sindaco, ma soprattutto si può parlare di piaga sociale, nel momento in cui, ad esempio, la casa famiglia realizzata qualche anno fa a Tufino, è stata chiusa perché vuota. C’è bisogno pertanto di un cambiamento di mentalità.

12274365 10206970523775155 3737462633680205350 nPrende poi la parola l’avv. Francesco Urraro, il quale, in accordo con il sindaco, sottolinea che la risposta normativa risulta inadeguata anche dal punto di vista economico, ma evidenzia che ci sono tante piccole forme di violenza su cui riflettere e che rientrano in uno schema familiare rigido, come testimoniano i rapporti tra uomo e vittima in ambito familiare: marito-moglie; padre-figlia.

C’è poi il saluto da parte dell’addetto Stampa del circolo Passepartout, Autilia Napolitano, che definisce la sua istituzione “un’alternativa valida per promuovere l’inclusione scolastica”, attraverso percorsi di lettura, visto che solo la cultura può realizzare effettivi cambiamenti.

12246916 10206970529535299 7072841772657468691 nSicuramente d’accordo si dice l’avv. Enza Cozzolino,  la quale sottolinea  anche  che  la violenza fisica ha una ricaduta psicologica molto forte. Invita pertanto la scuola ad un’azione sinergica con le istituzioni, dato il ruolo formativo che essa svolge.

Prende quindi la parola  la scrittrice Marinelli, la quale sottolinea che per la donna violentata la parola ‘amare’ significa ‘soccombere’,‘sacrificarsi’. Ma l’amore non uccide, l’amore rispetta, accoglie, tollera. Fa poi riferimento alla copertina del suo libro, considerata un po’ violenta, ma adatta a rappresentare la realtà in  modo adeguato, una realtà nella quale l’ uomo si attribuisce il diritto di decidere se una donna debba vivere o meno, credendosi Dio. La scrittrice nutre tuttavia molte speranze verso il futuro, e rivolge questo appello a noi giovani, che dobbiamo cercare di cambiare tale mentalità. Fa anche riferimento alla condizione della donna in altre culture che consentono varie forme di soprusi e sopraffazioni. Tutte donne accomunate da un dolore lancinante, che attanaglia, magistralmente reso dalla lettura di una poesia della Marinelli realizzata dalla prof.ssa Silvestrini.

12295390 10206970522535124 460235703914972748 nMolto importanti sono state poi le parole del vice questore Mandato  che ci ha impartito consigli su come agire in caso di stalking o violenze, invitandoci ad andare subito dalle forze dell’ordine. Secondo lui, l’uomo violento  è una persona che ha una lacuna affettiva e si aspetta che la donna la colmi; ma quando quest’ultima non adempie ad un tale ”dovere” lui si vendica.

Chiave di lettura condivisa dallo psicologo Pasquale Riccardi, il quale pone al centro del problema la relazione fra uomo e donna, spesso viziata anche da donne che hanno una bassa autostima e che inconsciamente, scelgono il proprio uomo-carnefice. Particolare attenzione, a suo dire, deve essere data ai primi comportamenti sospetti, quale  un’insistenza ossessiva di lui. 

12241352 10206970526215216 3340489141807707932 nIn chiusura gli interventi di alcune alunne, tra cui risalto hanno avuto le parole della nostra compagna Abedin Effatara, una ragazza che proviene dal Bangladesh ed è qui in Italia da cinque anni, la quale, testimoniando la sua gratitudine alla nostra scuola ed agli Italiani che hanno avuto verso di lei un atteggiamento aperto e disponibile, e ribadendo il suo orgoglio di essere musulmana, ha invitato  tutti ad evitare facili e pericolose generalizzazioni riguardo ai casi di violenza da imputare agli extracomunitari.

Si è trattato di un incontro molto interessante che, da angolazioni diverse, ha stimolato tante riflessioni ed emozioni in ognuno di noi, accomunate dal convincimento che solo una nuova, più matura e responsabile “educazione sentimentale” potrà determinare una vera inversione di tendenza.