L’evento organizzato dalla Pro Loco e dall’Assessorato allo Spettacolo ed alla Cultura. Foto: Fonte Internet.
Mp. D’Avanzo – 30.08.2016 - La Pro Loco “LA LANTERNA “ di Rotondi, presieduta dal dr. Felice Sanzione, ed il Comune, Assessorato allo Spettacolo e Cultura, dr. Ciro Mainolfi , nell’ ambito del Ferragosto Rotondese 2016 hanno organizzato “ Rotondi d’ Arte e d’ Autore” con l’evento “ LE VIE DEL TURISMO: ARTISTICA. SEGUIRANNO ALTRE”.
Il percorso delle arti ha previsto Mostre in diversi settori artistici, dal 13 al 20 agosto, e apertura a partire dalle ore 20.00 da sabato 13 e prosieguo nei giorni successivi, con orario 10,00-12,30 e 18.00-22.00 circa fino a sabato 20.
Questo il dettaglio delle Mostre:
Pittori su tela: Franco Maur e Raffaele Cantone hanno esposto le loro opere in Corso Girolamo Del Balzo 205; Antonio Mancuso e Claudio Rovito presso il Circolo Cittadino in Piazza Vittorio Emanuele.
Pittrice su smalto : Adriana Iglio ha esposto presso il Laboratorio di Via Luciano Vaccariello .4.
Mosaicista: arch, Giuseppina Lizza “Lizz Art” ha esposto presso il Laboratorio di Architettura e Mosaico in Via Nunziata 2/4
Scultrice : Michelle Lizza “Lizz Art” ha esposto presso il Laboratorio di Architettura e Mosaico in Via Nunziata 2/4
Pittrici su ceramica: Angela Saggese e Catia Mancinelli “ CATIANGELA” hanno esposto presso “L’ ANGOLO DELLA CERAMICA, in Corso Girolamo Del Balzo 181.
Riciclart: Gianni Raucci ha esposto in un locale in Piazza Vittorio Emanuele
Sabato 20 agosto ,poi, è stata tenuta dal prof. Pino Gorruso, presso il Centro di Aggregazione Comunale adiacente all’ Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli di Rotondi,in Via Luciano Vaccariello, una conferenza letteraria su “A COSA E DOVUTA LA CELEBRITA’ UNIVERSALE DEGLI AUTORI PIU’ RAPPRESENTATIVI DELLA LETTERATURA ANGLO –AMERICANA? “ .
Secondo appuntamento, infine, con i libri di “Percorsi Caudini” nell’ambito di “Rotondi d’Arte e d’Autore”, il 20 agosto. Questa volta al location è stata il “rione Milanese” a Campizze con la presenza di Vincenzo Santoro, insegnante ed attore, che ha presentato la sua riflessione sulla scuola dal titolo “Professò, nu bacio”. Con Santoro il direttore di Radio Punto Nuovo Gaetano Amato e Bruno Menna
Buona sicuramente “la prima” del neo presidente della Pro Loco dr. Ciro Mainolfi
IL MARTIRIO DI POMPONIO ALGIERI STRAZIATO DA UNA CALDAIA PIENA DI OLIO BOLLENTE, PECE E TREMENTINA.
Gianni Amodeo -20.08.2016 - Era il 19 agosto del 1556. E Piazza Navona, a Roma, si trasformò, ancora una volta, in cupo e fosco teatro di bruta e feroce violenza, perché fosse data esecuzione alla tremenda sentenza, con cui il Tribunale dell’Inquisizione mandò a tortura e morte Pomponio Algieri ( o de Algiero), posto sotto accusa per la professione delle tesi della Riforma protestante, propugnata e diffusa da Martin Lutero.
Pomponio Algieri fu immerso in una caldaia piena di olio bollente, pece e trementina. Una mistura tremenda da cui fu ucciso- nel volgere di mezz’ora o poco meno- con una morte straziante nell’osceno e … “pedagogico” spettacolo, che gli “uomini” del Tribunale avevano fatto allestire- secondo consuetudine- tra la folla salmodiante, nel centro della celebre e monumentale Piazza dell’Urbe. E il grande inquisitore delle inconcusse e inconfutabili “certezze”, mai sfiorate da un benché minimo refolo di dubbio (e di quale natura poteva essere, a fronte di principi fideistici ritenuti assoluti?) con cui impostò e condusse l’istruttoria del processo per la condanna a morte del giovane nolano, fu il cardinale Gian Pietro Carafa, ch’era alla guida del Santo Uffizio. Originario di Sant’Angelo a Scala nell’attuale provincia di Avellino, Gian Pietro Carafa apparteneva ad uno dei potentati feudali più influenti del sistema ecclesiastico dell’assolutismo temporalistico ed assurgerà al soglio pontificio con il nome di Paolo IV.
E va evidenziato che quella di Pomponio Algieri è una vicenda biografica che si dipana per il breve, ma intenso segmento di un’esistenza durata appena 25 anni. Un segmento di vita- era nato a Nola nel 1531- lungo il quale aveva espresso vivacità di pensiero e larghezza di interessi culturali. Così, una volta compiuti i corsi di istruzione e formazione nel cittadino Collegio Spinelli, si era recato a Padova, per intraprendere gli studi di Teologia, Filosofia, Medicina e Diritto proprio nelle aule di quel presidio di libero sapere che nella città veneta si fregia del motto “Universa universis patavina libertas”. Ma ben presto sulla figura e sull’operato di Pomponio Algieri aleggiarono e si addensarono i sospetti, che lo davano quale fervido e convinto assertore dei principi generali della Riforma protestante, specie sul versante anti-curiale e anti-papale. Il giovane studente comprese presto che correva seri rischi per la propria vita ed allora si rifugiò in terra svizzera, a Ginevra. Era il 1552.
Ma era ormai un bersaglio da …colpire. Non c’era possibilità di scampo. I meccanismi della persecuzione erano innescati e non potevano che condurre all’obiettivo prefigurato. E nel 1555 Pomponio Algieri fu tratto in arresto e sottoposto ad un primo processo, secondo la prassi dell’Inquisizione cattolica, nell’ambito della giurisdizione penale di Venezia. Non era, però, quello che voleva il Santo Uffizio, che chiese ed ottenne dal governo della Serenissima l’estradizione immediata del giovane, per sottoporlo al processo di conclamata eresia nel Tribunale dell’Inquisizione, a Roma. Era il 1555. E il verdetto fu quello ben noto e di cui si è fatto cenno per sommi capi.
Una triste e brutta storia di persecuzione e di intolleranza, quella vissuta dal giovane nolano e che lo accomuna a Giordano Bruno, l’altro nolano, il pensatore degli Infiniti mondi, che sarà martirizzato dall’Inquisizione circa mezzo secolo dopo sul rogo di Campo de’ Fiori, non molto lontano da Piazza Navona. Una storia simile a tante, infinite altre che si sono consumate- e si consumano- sotto tutte le latitudini, l’altro ieri, ieri e, purtroppo, di spiccata attualità.
Sono le storie delle religioni rese dagli uomini - che se ne fanno interpreti e portatori - ideologizzate e strumentali per la pratica del potere, con cui soggiogare i propri simili; religioni, che diventano la negazione di quella libertà e di quella ragione, da porre al servizio della vita e della convivenza tra gli uomini e i popoli, senza discriminazioni etniche e, meno che meno, razziali. Le aspre conflittualità tra sciiti e sunniti in Medio Oriente, il terrorismo di matrice jiadhista, tanto per restare nel perimetro dei nostri giorni, ne sono un testimonianza. E la chiave di volta, che ne fissa il senso, è data sempre dalla volontà di dominio sugli altri. Tutt’altro e diverso dai valori ideali dell’umana spiritualità senza particolari e unilaterali codici di primazia identificativa.
Aspettando il Festival Internazionale di Musica Etnica "Sentieri Mediterranei", previsto a settembre.
Lu.pi. – 23-08-2016 - Dopo lo strepitoso successo dello spettacolo "Gente di Terra e di Mare", tenuto il 16 agosto a Capri, nella splendida cornice della Certosa di San Giacomo, Paolo De Vito ha tenuto il suo nuovo ed affascinante recital poetico musicale "La mia Napoli", Domenica 21 agosto, inizio alle ore 20.30, in Piazza Alessio De Vito a Summonte.
L'incontro culturale è stato inserito nella rassegna "Estate a Summonte 2016", per ricreare atmosfere con l'interazione tra musica, canzoni del repertorio classico napoletano, letteratura e cinema.
Scritto da Assuntina De Vito, il concerto si avvale dello straordinario talento dei maestri Gianluca Marino (chitarra), Giuseppe Musto (pianoforte e violino), Salvatore Santaniello ( sassofono, flauto e tammorra), la cui sensibilità artistica e tecnica esecutiva, rendono la voce calda del cantante ed interprete protagonista di un emozionante viaggio nel tempo.
Non solo classici del repertorio napoletano, come "Reginella", ad esempio, "Scalinatella", "Funiculì Funicolà", ma anche lettura ed interpretazione dei brani tratti da "Viaggio in Italia", di Guido Piovene, "Il cardillo innamorato" di Anna Maria Ortese, "La leggenda di Napoli", di Matilde Serao, "L'Albergo dei Poveri", di Tahar Ben Jelloun,
" Summonte è un luogo straordinario - ha commentato Paolo De Vito - in cui le testimonianze della storia, dell'arte, la bellezza della natura invitano alla speranza e alla fiducia, in un periodo segnato da conflitti e disgregazione sociale. Con "La mia Napoli", insieme agli eccellenti musicisti al mio fianco, cerchiamo di riscoprire e trasmettere i valori universali dell'accoglienza, dell'integrazione, ripensando alle atmosfere ed al folklore della nostra Regione. Un patrimonio di cultura e di valori, dunque, per rendere omaggio all'arte della musica, della scrittura, del cinema"-. Durante la serata, saranno proiettate le immagini del film "L'Oro di Napoli".
Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione con l'associazione "Un Angelo Caduto in Volo. Pietro Bove", presieduta da Rita Margiotta.
Prima di assistere allo spettacolo “La mia Napoli” è stata presentata la web app realizzata per il Comune di Summonte dai ragazzi dell’Associazione “Sguardi sull’Irpinia”- L’applicazione digitale, frubile da smart phone, tablet e pc sito http://www.sguardisullirpinia.it/summonte/ è possibile visualizzarla tramite il portale istituzionale del Comune di Summonte (AV) all’indirizzo www.comune.summonte.av.it. Un tour virtuale alla scoperta delle bellezze culturali, storiche e naturalistiche del grazioso borgo ai piedi del Partenio.
Soddisfatto il primo cittadino di Summonte, dr. Pasquale Giuditta, amministratore attento al territorio e sempre attivo nella promozione e nella valorizzazione delle bellezze culturali, paesaggistiche e naturalistiche del Partenio. «Con il cambiare dei tempi cambiano anche le modalità di approccio ai territori e noi amministratori locali dobbiamo stare al paso con le nuove tecnologie se vogliamo promuovere al meglio le nostre risorse culturali e paesaggisti del nostro territorio – ha spiegato il primo cittadino di Summonte– L’app rappresenta per noi un nuovo canale di promozione turistica che raggiunge anche un pubblico più giovane. I turisti potranno infatti effettuare un tour virtuale alla scoperta delle nostre bellezze. Vi invito a visitarla visualizzandola sul sito www.comune.summonte.av.it. Ringrazio i ragazzi dell’Associazione Sguardi sull’Irpinia che con grande impegno hanno lavorato alla realizzazione di questo strumento di comunicazione».
Promozione e valorizzazione a cura di Mediateur.
C.S. - 24.08.206 - E’ andata in onda con successo la seconda edizione de "L'Oro di Montagna", l'evento dell'estate dedicato a chi vuole conoscere e vivere i luoghi incontaminati della montagna nel cuore del Parco del Partenio. Molte le iniziative organizzate tra passeggiate nella natura, degustazioni di prodotti del territorio, visite guidate, concerti, performance e attività open air che si sono svotte all'ombra del Santuario mariano tra i più importanti e frequentati d'Italia.
Sabato 20 e domenica 21 agosto 2016, Montevergine è ritornata a essere protagonista grazie alle tante iniziative diverse, che hanno consentito di trascorrere ai partecipanti un fine settimana all'insegna dell'arte, della musica, del rispetto dell'ambiente, dei valori della natura e dell'identità più sincera di questi territori.
Tra gli appuntamenti: trekking al Campo Maggiore e lungo il Sentiero del Pellegrino, escursioni in mountain bike, visite allo splendido Museo Abbaziale appena rinnovato, degustazioni e visite alla cantina dei Benedettini, i concerti dei Molotov d'Irpinia e dell'Orchestra MIR - Musicisti Irpini, i laboratori di cucina e tradizioni artigiane del Partenio. Per l'occasione sono stati potenziati i servizi di navetta e funicolari per il Santuario.
"L'Oro di Montagna" è stato organizzato dalla Comunità Benedettina di Montevergine, in partenariato con il Comune di Mercogliano e il Parco Regionale del Partenio e in collaborazione con Pro Loco di Mercogliano, Oratorio Don Bosco, Misericordia, Protezione Civile di Mercogliano, Istituto Superiore di Danza di Mercogliano, l'AIR-S.p.a. e Linea Bici di Marcello Iannaccone.
In crescendo l’attività artistica dell’artista irpino. Si segnala il degtado del Murales " Natura e Magia" donato nel 1995 dalla Sidigas SpA al Comune di Baiano.
Pietro Luciano – 16.08.2016 - Un nuovo murales del maestro Fernando Masi nasce a San Ferdinando – Nicotera (Reggio Calabria) al villaggio – resort Dune Blu. Dopo quelli di Dozza Imolese, Rittana, Montefalcione, Baiano, Domicella, Isola di San Pietro (Sardegna), Modena, San Potito Ultra, Capo Vaticano, New York e in tante altre località italiane. Il Murales " La natura e il vino" di Fernando Masi, per esempio, eseguito a Dozza Imolese nel 1982 e restaurato dall'artista nel 2002 è uno dei murales più fotografato della Città d'.Arte emiliana è stato anche oggetto di pubblicità di una nota casa automobilistica tedesca e unica opera riprodotta nell'enciclopedia delle regioni italiane edita da Mondadori
L’artista, su invito della poliedrica direttrice del resort Dune Blu, Isabella Tavella dal 14 al 21 Agosto è presente con la sua pittura, nel villaggio che negli anni è diventata una grande galleria d’arte “ La Respirart Blu Gallery” , dove molti affermati artisti hanno lasciato il segno del loro passaggio.
Un happening.spettacolo artistico di spessore quello di Fernando Masi, con la partecipazione del pubblico di turisti che ammirano in diretta l’esecuzione del nuovo murales.
La Calabria è una stupenda regione di mare e turismo e Dune Blu è uno di quei villaggi che rappresenta il fiore all’occhiello della domanda turistica italiana. Girare nell’immenso parco alberato e fiorito con le casette e gli spazi arricchiti da opere d’arte fanno vivere agli ospiti la vacanza in un immensa galleria d’arte, oltre alle molteplici attività sportive e ricreative e un offerta eno-gastronomica di qualità.
Le opere di Masi, soprannominato anche il pittore delle Ferrari per la sua dinamica e veloce esecuzione di pittogrammi dedicati al mondo della formula 1, toccano tematiche di forte impatto sociale e ambientale.
Una pittura impegnata, ricca di colori e soggetti mediterranei. Una tavolozza personale e unica che unisce la bellezza dell’opera alla denuncia dello scempio ambientale della nostra società.
Un pittore impegnato che in cinquant’anni di attività lo hanno visto protagonista nelle maggiori gallerie e musei di tutto il mondo.
In contemporanea nei mesi di Agosto e Settembre le opere di Masi si potranno ammirare a Tivoli Terme nella hall del Grand Hotel Duca D’Este, che da anni ospita le prime delle opere dell’artista. Prossime esposizioni programmate a Roma e Ventimiglia.
Intanto si coglie l’occasione per segnalare che il Murales " Natura e Magia", eseguito da Fernando Masi nel 1995 dono della Sidigas SpA al Comune di Baiano, uno tra i più belli e significativi lavori del pittore che ha voluto celebrare il mondo magico e i riti propiziatori della natura che a Baiano (Av) si celebrano con la Festa del Maio di S. Stefano, che si tiene ogni anno nel giorno di Natale ....... andrebbe restaurato per non perderne la memoria e la ricchezza artistica. A buon intenditore , poche parole
Per approfondire http://www.strettoweb.com/2016/08/fernando-masi-alle-dune-blu-di-san-ferdinando-con-la-rassegna-miti-miti/443439/#UqK1dvUb4ATOvVPz.99