BAIANO / L’INCONTRO: LA SOLIDARIETA’ CRISTIANA NELLE ESPERIENZE DELLE SUORE DEL BUON SAMARITANO E DELL’ORDINE DI SAN VINCENZO PALLOTTI
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07 Set 2019
- Scritto da Gianni Amodeo
Conversazione a più voci con cui il Circolo socio-culturale de L’Incontro ha aperto il programma delle attività ed iniziative del ciclo Per conoscere, in agenda per il mese di gennaio 2015. La preghiera del Padre Nostro, progetto di vita.
Gianni Amodeo – 05.092019 - Esperienze di concreta ed attiva solidarietà, così come si vivono giorno dopo giorno, quelle praticate dall’Associazione Mariam fraternità, organizzazione non lucrativa di utilità sociale, che afferisce alla Congregazione delle Suore del Buon Samaritano, con sede ad Asmara, la capitale dell’Eritrea, e dalle Suore dell’Ordine di San Vincenzo Pallotti; esperienze, ai cui significati di ordine etico e sociale hanno fatto da tessuto connettivo le riflessioni di Franco Manganelli, con riferimento ai contenuti tematici del saggio, di cui è autore, pubblicato di recente dall’editrice ilmiolibro, ed intitolato Cielo e Terra,.
Il testo è strutturato in forma di dialoghi ispirati dal Padre Nostro, la preghiera-archetipo della fede e della civiltà di matrice cristiana e cattolica. Squarci di vita reale aperti, che sono stati al centro della conversazione a più voci, con cui nei locali di via Luigi Napolitano, il Circolo socio-culturale de L’Incontro ha aperto il programma delle attività ed iniziative del ciclo Per conoscere, in agenda per il 2015.
L’Eritrea fulcro dell’azione delle Suore del Buon samaritano
e di Mariam fraternità
Di interessante rilevanza, il profilo dell’Associazione Mariam fraternità, fondata nel 2001 e che fa riferimento alla Congregazione delle Suore del Buon samaritano, fondata nel 1964 da Suor Pina Tulino; un ponte ideale, che si è venuto formando e rinsaldando negli anni, con significativa operosità e spirito missionario, facendo interagire la realtà italiana e quella dell’Eritrea in terra africana. Un ponte, la cui arcata portante è costituita dal presidio con l’annessa Casa famiglia, che apre i battenti in corso Garibaldi, a Baiano. Un presidio, che si ramifica non solo sul territorio intercomunale, inclusivo di Avella, Sperone, Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle, ma anche in ambito interregionale.
E’ la presenza, per la quale la Congregazione e la Mariam fraternità, come evidenziava Anastasia Colucci, impegnata come tanti altri giovani nell’Onlus, allo stato attuale assicurano sostegno , con le adozioni a distanza, a 1500 bambini e bambine, in pratica ad altrettante famiglie, proprio in Eritrea, grazie a quanti mensilmente donano 26 euro per ciascuna adozione; somme irrisorie per la società del benessere materiale occidentale, ma di notevole valore, se rapportate alle condizioni di arretratezza, in cui versa il Paese africano.
Sono somme, che convertite in moneta locale sono utilizzate per le opere umanitarie, che compiono le Suore del Buon samaritano; opere che vanno dal sostegno per gli anziani, restati soli ed abbandonati, le cui adozioni a distanza sono praticate con donazioni mensili di 15 euro, all’educazione dei ragazzi che vivono in strada; dalla gestione di tre Case famiglia a quella di tre Asili, in fase di ampliamento e realizzati in Villaggi dell’estrema periferia di Asmara, all’attività assistenziale svolta nel carcere femminile della capitale eritrea. Un quadro di attività, scandite dalla raccolta di generi alimentari, che sono inviati in container - via mare - con cadenza periodica e costante, con destinazione la sede centrale della Congregazione, nella capitale eritrea. Un’azione continua, che si salda con le attività mediche ed assistenziali a favore di bambini affetti da particolari patologie ed ospiti della Casa famiglia di corso Garibaldi.
Uno scenario operativo di ampio respiro, reso possibile dalle donazioni, collocato in un contesto oltremodo difficile, sottolineava Anastasia Colucci, per la durezza repressiva del regime dittatoriale e militarizzato, che governa l’Eritrea, dove la coscrizione di leva è obbligatoria e va addirittura dai 17 ai 52 anni. Una realtà di marcata penuria di risorse materiali e di medicinali, ad eccezione dell’unica e diffusa disponibilità di farmaci anti-Aids, forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità, mentre le uniche infrastrutture primarie e secondarie risalgono alla colonizzazione italiana degli anni ’30. E sul punto, l’obiettivo di Franco Scotto, operante nella struttura organizzativa di Mariam fraternità, era calibrato sulla “lettura” delle molteplici cause delle migrazioni, provenienti dalle aree del sottosviluppo e dirette nel mondo occidentale; un fenomeno umano e sociale, la cui complessità merita analisi attente, senza comodi pre-giudizi e deteriori luoghi comuni. Un atteggiamento di ascolto e di apertura, che prelude all’inclusione all’integrazione con politiche adeguate e di ampio respiro, per una scelta di natura umanitaria, che supera e annulla le distinzioni etniche e razziali; una scelta, che non prescinde dallo stesso declino demografico da cui l’Occidente è segnato da decenni.
Avella e la missione delle Suore dell’Ordine di San Vincenzo Pallotti
La rivisitazione di Suor Anna Francesca Simeone
L’identikit della realtà delle Suore del Buon samaritano e di Mariam fraternità, tracciato da Anastasia Colucci e Franco Scotto faceva da prologo, per dir così, alla rivisitazione dell’identikit dell’Ordine delle Suore, fondato nell’Ottocento da San Vincenzo Pallotti, la cui presenza si è venuta consolidando sul territorio, grazie all’attività didattica e formativa della scuola primaria, operativa ad Avella da circa un secolo. Una rivisitazione, compiuta da Suor Anna Simeone - laureata in Giurisprudenza con un eccellente corso di studi- ed approdata alla professione dei voti per l’Ordine delle “Pallottine” lo scorso settembre.
Una storia di sostegno ai più deboli, che vivono il disagio sociale ed economico, le difficoltà familiari; sostegno, per favorirne la promozione umana attraverso l’educazione, lo studio e il lavoro; una storia che prosegue in tutti gli ambiti territoriali, con i campi-scuola, le missioni, i campi-lavoro, in virtù delle strutture, di cui l’Ordine dispone, soprattutto nel Lazio e in Sicilia. Particolari considerazioni Suor Anna Francesca Simeone, che è docente ed opera ad Ostia e nella periferia romana, riservava ai giovani, per la cui crescita civile e morale le generazioni adulte, le famiglie, i laici, oltre che le religioni hanno notevoli responsabilità da assolvere, specie a fronte delle trasformazioni della società contemporanea; società, i cui riferimenti non sono più quelli di qualche decennio fa. Di qui le puntuali e congrue riflessioni sulle tematiche dell’uguaglianza di genere, dell’aborto, dell’eutanasia, sviluppate con linguaggio efficace e lineare, ma soprattutto con padronanza delle argomentazioni focalizzate in punto di etica e moralità, sia laica che cristiana, oltre che nei profili di Diritto. E’ una realtà- chiariva Suor Anna Francesca Simeone - quella dei giovani con cui è in rapporto per l’azione di apostolato che svolge, la cui indifferenza o indolente strafottenza spesso è più una crosta di superficie che altro; realtà, invece, da saper comprendere ed…ascoltare.
Altri passaggi di riflessione erano riservati da Suor Anna Francesca alle attività, svolte sul territorio intercomunale dal presidio delle Suore Pallottine e del gruppo di volontariato di riferimento, nel sostegno alle famiglie, agli ammalati e ai migranti. Attività, che si sviluppano nel corso dell’anno, toccando l’apice nel periodo dell’Ottavario, successivo all’Epifania.
Esperienze distinte ed espressione di spirito di servizio verso gli altri a confronto, attraverso le voci giovanili di Anastasia Colucci, Suor Anna Simeone e Franco Scotto. Una successione di profili di solidarietà, su cui Franco Manganelli inseriva le valenze dell’afflato del Padre Nostro, interpretato ed analizzato in forma dialogica, tra il personaggio-Agnello, che chiarisce e spiega, e l’autore, che pone domande, dubbi. Un ritmo discorsivo ben articolato, nel collegare il Cielo e la Terra, nelle loro dimensioni metaforiche di spiritualità e di concretezza del vivere, che s’integrano e corrispondono nella fede nel Dio della trascendenza, calato, tuttavia, nell’umanità e non visto nella lontana connotazione dell’onnipotenza, bensì nello stato di Paternità effusiva, che tutti abbraccia ed accomuna amorevolmente. E così la preghiera-fulcro del sistema dei valori della cristianità si configura, per Franco Manganelli, quale integrale progetto di vita, di cui il dono del pane quotidiano, elemento focale del Padre nostro, non è soltanto l’elemento fisico del nutrimento, strettamente inteso, ma è anche e soprattutto la fonte dell’energia spirituale, che fa optare per il bene e l’amore, rifuggendo dal male, dagli egoismi, dalle violenze, dal disordine e dalle ingiustizie.
Sperone / Palazzo comunale: Greta chiama, Sperone risponde, istituita la sezione musicale nel “Giovanni XXIII”
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06 Set 2019
- Scritto da N.R.
Voto unanime dell’assemblea comunale d’adesione e sostegno all’universale Mozione per il contrasto ai mutamenti climatici, tutelando gli equilibri delle leggi regolatrici della vita del pianeta-Terra e promuovendo i valori della vivibilità di tutte le specie e la biodiversità. “Via libera” all’ unanimità per l’Istituzione ufficiale della sezione curriculare di Educazione e strumentazione musicale nella scuola secondaria di primo grado del plesso “Alda Merini” che afferisce all’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, diretto dal professore Vincenzo Serpico.
N.R.- 03\08\19 - Orizzonte aperto per diffondere le pratiche della sostenibilità ambientale, promuovendo la biodiversità delle colture e la tutela dei boschi con la loro piena valorizzazione.
Un obiettivo già testimoniato dalle molteplici iniziative poste in atto dai plessi di Baiano e Sperone dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, inserito a pieno titolo nella Rete AspNet dell’Unesco, con l’approdo all’evento-sintesi di giugno scorso nel presidio dell’”Alda Merini” proprio in via dei Funari; evento-clou, con mostre, rassegni e relazioni di rappresentanti istituzionali e soprattutto di giovanissimi, all’insegna degli obiettivi dell’ Agenda 2030 e la messa a dimora dell’albero di ulivo.
“Una testimonianza della vocazione verde della comunità cittadina, che s’integra e diventa più pregnante con il voto unanime pronunciato dal civico consesso dell’Ente di piazza Lauro per la salvaguardia del pianeta-terra, i cui equilibri sono gravemente scossi dai cambiamenti climatici in atto sul pianeta-terra. Il messaggio di Greta Thunberg è diventato parte viva del dibattito sviluppato dal civico consesso, con encomiabile livello d’informazione. E tutto ciò, mentre si vengono preparando i summit delle Nazioni Unite a New York e a Santiago in Cile, mentre da lunedì a giovedì prossimo l’Università di Losanna ospiterà in convention auto-finanziata 500 attivisti del movimento - di età inferiore a 25 anni - con l’obiettivo di definire strategie paneuropee per la cura della terra e il contrasto ai cambiamenti climatici, in cui interagiscono surriscaldamento globale e desertificazione”. Dichiarazione del sindaco, l’avvocato Marco Santo Alaia
Deliberato unanime per l’impegno corale a salvaguardia dell’ambiente e delle leggi della vivibilità del pianeta terra, quello appena licenziato dall’assemblea comunale dell’Ente di piazza Lauro. “Un atto, a cui si accompagna l’istituzione ufficiale del corso curriculare per l’insegnamento dell’Educazione e cultura musicale nell’ “Alda Merini”, con sezione intitolata alla memoria del compianto Maestro musicale qual è stato Ilioneo Falco. Una scelta che rende i plessi del “Giovanni XXIII” un interessante laboratorio d’arte musicale, nel solco delle belle tradizioni del territorio, sul versante della musica operistica”. Dichiarazione di Marco Santo Alaia
Poetando tra gli Ulivi di “San Pietro a Cesarano”
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01 Ago 2019
- Scritto da Carlo Melissa
Dal sito del Circolo L’Incontro di Baiano.
Carlo Melissa - 30.07.2019 - Si è svolta, presso l'Azienda agricola dei coniugi D'Apolito, in località San Pietro a Cesarano, nel Comune di Mugnano del Cardinale, una splendida location immersa nel verde degli ulivi e l'azzurro del cielo, una bellissima quanto partecipata rassegna culturale:
Alla convention "Poetando tra gli Ulivi", tenutasi il 27 luglio, con inizio alle ore 18.00, promossa ed organizzata da STEFANIA RUSSO, in collaborazione con il CIRCOLO L'INCONTRO di Baiano, hanno partecipato una 50ina di persone tra Poeti, Cantanti, Pittori, declamatori ed amici vari.
Il posto meraviglioso ed emozioni nuove hanno dato vita ad una serata veramente magnifica:
Alla fine l’incontro si è concluso a tavola con una Pasta e Fagioli eccezionale offerta dal socio Ciro Grossi; con panini e porchetta messi a disposizione dai Proprietari; e ancora con mozzarelle e prosciutto, pizzette e parigine preparate dai soci del Circolo; per finire dolci portati da amici vari e la Torta preparata da Stefania. Insomma non è mancato nulla.
Nonno Domenico: Esame di terza media a 83 anni, per leggere le favole ai nipoti
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02 Ago 2019
- Scritto da N.R.
Il record è di nonno Felicino, un ex minatore di 98 anni, sardo, di Arbus.
Pubblicato il 21 Giugno 2019 su Positizie.it - Il portale delle buone notizie.Fonti: Da Positizie.it - Il portale delle buone notizie.Fonti: Coratolive.it
La sfida vinta di nonno Domenico che a 83 anni ha fatto l’esame di terza media. Insieme a lui, in una diversa parte d’Italia, c’era anche nonno Felicino, che di anni ne ha 98, anche lui pronto a rimettersi alla prova per prendere la licenza media
L’incoraggiamento per nonno Domenico è arrivato dai suoi amati nipoti, sono stati loro a spingerlo a provarci e a frequentare le scuole per adulti del Cpia 1 di Corato, in provincia di Bari.
L’obiettivo è stato quello di prendere la licenzia media, non facile quando, come racconta Domenico di Bartolomeo, l’ultima volta che è entrato in una classe per studiare, risaliva a più di 70 anni fa e all’epoca si usavano ancora i calamai e in ogni banco si sedevano 4 alunni.
Perchè rimettersi in gioco? il super nonno lo spiega sulle pagine di Repubblica: “Capita la sera che io e miei nipoti leggiamo insieme delle storie, E mi piace l’idea che ora siano orgogliosi di me e dei miei miglioramenti”.
Così per un anno, ogni pomeriggio da lunedì a venerdì, ha studiato italiano, matematica, scienze, francese e tecnologia per prepararsi per l’esame finale, anche perché, avendo 4 nipoti, non vuole perdersi qualcosa o essere da meno, e sorridendo racconta di sentirsi orgoglioso quando gli dicono che sta migliorando nelle pronunce, nei verbi e nel parlare “non sarò diventato un professionista, ma almeno ora mi difendo”.
La scuola in cui Domenico ha studiato è la Cpia 1 di Bari, che si propone di alfabetizzare gli studenti adulti e soprattutto promuovere la loro crescita personale e culturale, perché studiare è soprattutto un modo per crescere come persona,
Intorno a lui anche diversi giovani ragazzi africani che stanno imparando l’italiano e crearsi una nuova vita nel nostro paese, una signora Italiana ritornata dal Venezuela dopo aver passato li gran parte della vita, altri adulti che si sono rimessi in gioco da genitori e sono tornati sui banchi di scuola,
Una classe eterogenea fatta di storie, colori e voglia di darsi un’altra possibilità ed impegnarsi di nuovo, in questa classe Nonno Domenico è il più anziano,
Ma a livello nazionale non è l’unico nonno ad avere preso la licenza media quest’anno, infatti il record è di nonno Felicino, come tutti chiamano Salvatore Piredda, un ex minatore di 98 anni, sardo, di Arbus, anche lui licenziato dopo un anno passato sui banchi, che ha deciso di prendersi una rivincita sulla vita, visto che 90 anni fa il padre gli aveva detto che lo studio era inutile e che avrebbe dovuto andare a lavorare.
Ora, Felicino ama la matematica, è contento di rimettersi alla prova e racconta ai microfoni dell’Unione Sarda:“Purtroppo vedo poco, ma sapete qual è la mia ambizione? Arrivare al diploma di perito meccanico”
Complimenti ai due nonni che hanno voluto rimettersi in gioco e tenere il cervello attivo, imparando e aprendo la strada ad una nuova crescita personale, e sociale!
Nola: Dibattito di alto profilo sulla Sinistra nel rapporto tra l’Europa e il Mezzogiorno
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24 Lug 2019
- Scritto da Gianni Amodeo
Lucido e penetrante intervento di Antonio Bassolino nel tracciare gli errori della Sinistra e le prospettive che si profilano per il pieno rilancio del suo ruolo, guardando al Movimento5Stelle. Le analisi di Massimo Paolucci per l’Europa della pace e della solidarietà che superi la buia fase dell’austerità e del rancore. Le forte denuncia di Luigi Napolitano sui ritardi della politica in generale e sulle inadeguatezze del centro sinistra nella città che si prepara ad eleggere la nuova amministrazione.
Gianni Amodeo -30.06.2019 - Rilevante e attento riscontro d’interesse e di pubblico per la presentazione del libro “Un sogno di Sinistra tra Europa e Mezzogiorno”, scritto dall’eurodeputato Massimo Paolucci, esponente di “Mdp Art. 1” e ricandidato nelle liste del Partito Democratico in seguito all’accordo stretto da Roberto Speranza e Pierluigi Bersani col nuovo segretario Nicola Zingaretti. Lo scorso 15 maggio, i posti a sedere della Sala riunioni del Bar Santaniello non sono bastati a contenere il numero di coloro che hanno partecipato e che hanno seguito con viva attenzione gli interventi dei relatori, di cui si vuole lasciare traccia.
Il dott. Luigi Napolitano, che ha curato l’organizzazione dell’evento, ha rivolto calorosi ringraziamenti a tutti coloro che, numerosi, sono intervenuti e non si è fatto sfuggire l’occasione per denunciare lo stato di grave difficoltà della politica nella città di Nola e, in particolare, a fronte della presenza pressoché impercettibile dei partiti del centro sinistra alla competizione elettorale in corso nella città bruniana, per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale.
Agli interventi dell’avv. Maria Franca Tripaldi e del prof. Antonio Caccavale, che si sono soffermati su alcuni temi che Paolucci ha affrontato nel suo libro, è seguito quello molto atteso di Antonio Bassolino, che ha proposto un’analisi dell’attuale situazione politica italiana e internazionale, chiamando in causa la necessità per la Sinistra di non continuare a disperdersi in mille rivoli e che sappia decidersi a fare scelte diverse da quelle del recente passato. Per Bassolino c’è bisogno di uno sforzo unitario da parte della Sinistra riformista per provare a fare argine a quel liberismo che ha acuito, e di molto, le diseguaglianze sociali.
Duro il giudizio dell’ex presidente della Regione Campania sull’attuale compagine di governo, che non fa altro che litigare e che ha il grave torto di aver ridotto la politica estera italiana ad un semplice risvolto delle beghe interne allo stesso governo. Un tempo era la politica estera a prevalere sulle divisioni interne; oggi sono le divisioni interne a dettare la linea sulla politica estera, col risultato che l’Italia vive una posizione sempre più marginale e ininfluente rispetto a quello che accade in Europa e nel mondo. La stessa cosa avviene per questa Europa unita nella moneta, ma divisa su tante altre cose che le impediscono di diventare il quarto attore sulla scena internazionale e giocarsi le sue carte in un confronto alla pari con gli Stati Uniti, con la Cina e con la Russia.
Non è stato tenero, Bassolino, con Renzi, al quale ha rimproverato una gestione del Partito Democratico molto poco attenta a farsi sintesi della pluralità e della ricchezza delle diverse anime in esso presenti. Il declino di Renzi, ha sostenuto Bassolino, è iniziato nello stesso momento in cui ha raggiunto il massimo del consenso personale, con il 40 % dei voti che il Partito Democratico raccolse alle europee di cinque anni fa. Ma quel referendum costituzionale fu un grave errore, perché Renzi volle utilizzarlo come un referendum su se stesso e in occasione del quale, Bassolino ha ricordato a quanti non ne fossero a conoscenza, di aver votato “Si”, pur avendo colto un clima che preludeva ad una prospettiva infelice per Renzi stesso e per il partito. Bassolino ha ricordato altri referendum che, nella storia recente, sono stati fatali a coloro che avevano voluto promuoverli con l’intento non velato di trarne benefici personali dal punto di vista del consenso, come fu per Fanfani il referendum sul divorzio del 1974 e per De Gaulle il referendum sulla riforma del senato del 1969.
In un passaggio Bassolino ha espresso apprezzamenti per ciò che il professor Massimo Cacciari va dicendo da qualche tempo e che riguarda il che fare riferito al Partito Democratico che, secondo lui, prima o poi non potrà non prendere in considerazione la necessità di aprirsi al Movimento Cinquestelle.
Ha, infine, toccato il tema delicato delle riforme indispensabili che servono ad un’Europa che voglia essere al servizio dei cittadini e non alla mercé della volontà dei potenti.
A Massimo Paolucci, l’autore del libro, è toccato concludere l’incontro, ed ha egregiamente chiarito il motivo per il quale ha deciso di pubblicare il suo libro proprio in concomitanza con la campagna elettorale in corso per il rinnovo del Parlamento europeo. Era il modo migliore, quello della pubblicazione del libro, per presentarsi agli elettori con un bagaglio di riflessioni e di proposte che dessero il segno di quello che, a suo avviso, l’ Europarlamento dovrà fare per rappresentare al meglio i cittadini e per mettere in campo politiche molto più incisive in ordine a modelli di sviluppo ecosostenibile e a criteri di giustizia economica e sociale; per un’ Europa che si lasci alle spalle l’epoca buia dell’austerità e del rancore per tornare ad essere un grande traguardo di pace e solidarietà.
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