La Tombola Napoletana nella pittura di Barbla e Peter Fraefel
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13 Gen 2016
- Scritto da Redazione
C.S. - 04.01.2016 - Fino al 6 gennaio a Villa Calvanese a Castel San Giorgio mostra “La Tombola Napoletana nella pittura di Barbla e Peter Fraefel”, rivista e disegnata da Barbla e Peter Fraefel, artisti svizzeri di fama internazionale.
I due artisti svizzeri, dopo il successo della mostra sul tema “Miti e Riti Campani nell'arte di Barbla e Peter Fraefel” tenutasi al Museo Pan di Napoli tornano in Campania confermando il forte legame con il territorio campano e che la continua ricerca e indagine della realtà popolare di Napoli e della Campania è diventato il fondamento della loro arte.
“Il tutto è nato per gioco - dicono i due artisti svizzeri – eravamo a Campagna ed abbiamo partecipato ad una tombolata. Subito siamo rimasti colpiti dal senso profondo di questo gioco che racchiude in sé tanti significati. Così abbiamo cominciato a fare delle tele, prima quattro, poi abbiamo deciso di mettere su tela tutti e novanta i numeri. Un lavoro che è durato cinque anni durante i quali abbiamo avuto momenti difficili perché per alcuni numeri non trovavamo soluzioni pittoriche giuste, convincenti. Alla fine siamo riusciti a finire tutta la tombola e siamo felici di avere scoperto un mondo così bello e profondo”.
Gli strumenti usati nel trattare un argomento così estraneo e variegato - dice Mario Onesti - sono state le esperienze fatte durante il tempo passato a Napoli e nel vecchio centro di Campagna. Napoli è la vita e lì hanno scoperto un bel pò di quello che è rimasto della vita tradizionale del sud: il bello e il brutto, il santo e l’osceno, il ricco e il povero. Un mondo che, nel nord, è già scomparso da tempo. È il fascino per la realtà del sud che continua a colpirli. Il primo ad avere l'idea di usare l'immaginario della tombola come fonte d'ispirazione è stato Peter. All’inizio voleva realizzare solo alcuni quadri ispirati alla tombola. Poi anche Barbla ha voluto partecipare all'impresa ed è nata così “l’idea folle” di dipingere tutte le immagini della tombola.
I Fraefel si sono cimentati in una riproposizione in pittura, utilizzando tele enormi (140x120), tutta personale e coloratissima, dei numeri del prestigioso gioco napoletano e relativo significato, ormai diventati un patrimonio universale; hanno disegnato “novanta figure popolari della cultura napoletana legata alla morte e al gioco”.
Il diverso surrealismo dei Fraefel, per il critico d’arte Rino Mele, “gioca col proprio contrario: in Peter un reale fotografico reso ironico da una forte semplificazione, in Barbla c'è una grazia e un'ironia che invece la precisa e cruda linea di Peter allontana; nella pittura di Barbla c'è movimento e tentativo di stemperare e penetrare il senso ultimo della figura, mentre in Peter il ricorso costante al tragico ha precise definizioni spettacolari; in Barbla un'assorta e ammiccante contaminazione culturale, in Peter un senso religioso ed etico, che non sfugge”. Messi insieme, “i due pittori scendono i gradoni del piccolo inferno della Tombola, evocano i morti, mettono insieme i vicoli di Napoli, uno sull'altro, fino a costruire un'orrida e ammaliata città verticale”. Ogni tela “è un grande rettangolo, una sequenza che s'interrompe ad ogni scatto, come uscire dal sonno e ricadere nella successiva posa di un liquefatto nulla. Dall'insieme dei lavori di entrambi viene fuori un accordo musicale sorprendente, un piacere del guardare le novanta inquadrature di questo prodigioso e popolare male di vivere”.
La mostra è ospitata a Villa Calvanese a Castel San Giorgio. L’ingresso è libero
Ufficio stampa Barbla e Peter Fraefel
Dott.ssa Roberta D’Agostino - 3384546447
Lauro / Castello Lancellotti: Successo per l’assegnazione del Premio Bassa Irpinia 2015
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12 Gen 2016
- Scritto da Mp. D'Avanzo
Lo show condotto da Riccardo D’Avanzo e Pino Foglia ha visto sfilare anche le ragazze protagoniste del calendario Bassa Irpinia 2016. Ospiti della serata I Parià. Servizio di Mp. D’Avanzo.
Il “Premio Bassa Irpinia 2015”, evento organizzato da bassairpinia.it e giunto alla sua terza edizione, quest’anno si è avvalso della collaborazione dell’Associazione MELA e per la prima volta si è tenuto fuori dall’ambito territoriale del Baianese. La location scelta, infatti, è stato il castello Lancellotti di Lauro, che ha fatto da magnifico scenario-cornice all’evento.
Il successo riscosso dalla manifestazione è andato, secondo gli organizzatori, oltre le più floride aspettative, tanto che già dalle 19.00 il pubblico gremiva la sala di rappresentanza del maniero.
Nel corso della serata del 27 dicembre scorso sono stati consegnati i premi per le varie categorie in gara e sono sfilate, per la presentazione del calendario 2016, tutte le ragazza-mese.
Lo show è stato condotto da Riccardo D’Avanzo e Pino Foglia ed ha avuto come ospiti I Parià e i musicisti dell’Ensamble Partenio. Tra le numerose presenze quelle di amministratori, del prete Don Aniello Manganiello, di giornalisti di varie testate e di personalità del Baianese e del Vallo di Lauro. A fine serata buffet e calendari per tutti.
Le categorie inizialmente in gioco quest’anno erano:
SPETTACOLO:Stefano Sanseverino (Avella); Caterina Russo (Baiano); Amedeo Fabi (Lauro); I Cantori del Vallo.
SPORT/ Squadra dell’anno: Taurano; Carotenuto; Sirignano; Baiano.
POLITICA 1 / Migliore opposizione: Stefano Gentile (Avella); Giacomo Corbisiero (Lauro); Giuseppe Del Mastro (Sirignano); Elia Vetrano (Sperone).
POLITICA 2 /L’Amministrazione del fare: Sperone; Baiano; Lauro; Marzano di Nola.
STAMPA: Albino Albano (Il Quotidiano del Sud), Marianna Foglia (Il Corsivo), Rocco Fatibene (Ottopagine); Giovanni Sperandeo (Il Mattino).
ASSOCIAZIONE DELL’ANNO: I Rami del Melo (Avella); Consulta delle Associazioni (Mugnano del Cardinale); Libera Vallo (Lauro); Zigo Zago (Sperone).
BAR DELL’ANNO: American Bar (Mugnano del Cardinale); Peoples (Baiano); Bar Norge (Lauro); Insonnia Caffè (Marzano di Nola)
SOCIALE: Scout Avella; Croce Rossa Lauro; Caritas Sperone; Don Vito Cucca (Quindici).
Chiuso puntualmente alle ore 23.59 del 15 dicembre 2015 il web-voto, che è stato anche modificato sia nelle categirie che nelle presenze, ha sentenziato, per l’assegnazione dei 9 premi “Bassa Irpinia 2015”, i riconoscimenti che seguono, consegnati il 27 dicembre 2015 nel corso della manifestazione presso il castello Lancellotti di Lauro:
Per Politica 2 / “L’Amministrazione del Fare”: Comune diBAIANO (Av), ritirato dal sindaco Antonio Montanaro.
Per “Il Calciatore dell’Anno”: Il giocatoreFelice D’Apolito, tesserato dalla squadra del Taurano.
Per “Il Forum Giovanile dell’Anno”: Forum Giovanile di Baiano.
Per “L’Associazione dell’Anno”: LIBERA VALLO.
Per Politica 1 / “La Migliore opposizione”:Giacomo Corbisiero (Lauro).
Per lo Spettacolo / “L’Artista preferito”:Caterina Russo.
Per “La Squadra di Calcio dell’Anno”: AC BAIANO.
Per la “STAMPA”; Maria Anna Foglia.
Per il “SOCIALE”: Fratres Gruppo Donatori Baianese.
A questi, assegnati direttamente dai lettori del web, se ne sono aggiunti altri 5, conferiti direttamente dalla testata on line:
Al Cantante dell’Anno: Gregorio Rega .
Al Gruppo rivelazione dell’Anno: Day Forever Hurrican.
Per la “tutela ambientale”: ISDE & Lotta per la Vita, ha ritirato il premio il dott. Filomeno Caruso.
Al Gruppo teatrale dell’Anno: Il Demiurgo.
All’evento del 2015: Francesco Imperatore.
Il web voto 2016 Miss Calendario, invece, ha visto la vittoria dell’avellana Rosy D’Avella, che con la bellezza di 16724 voti ha conquistato la fascia più ambita. Al secondo posto si è classificata Francesca Lippiellocon 12869 voti e al terzo posto Elisa Tafurocon 8102 preferenze. A seguire, poi,tutte le altre.
Avella: Natale con la tradizione al suono degli “zampognari”
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04 Gen 2016
- Scritto da Lu.pi.
Lu.pi. – 30.12.2015 - Con una simpatica iniziativa la Pro Loco Abella, in collaborazione con il parroco don Giuseppe Parisi ed il responsabile del Convento p. Federico, ha voluto celebrare il Natale 2015, ricorrendo alla proposizione di un’attività molto prolifera e attesa in questa periodo dell’anno: La suonata degli zampognari, ovvero la suonata che “artisti fai da te” si sono tramandati di padre in figlio, allietando e facendo ricordare a tutti che il Natale era alle porte. Infatti gli zampognari, una volta in gran numero, facevano sentire il suono della zampogna e della ciaramella davanti ai presepi o davanti alle edicole del paese. Erano tanti che si portavano anche nei paesi vicini.
Oggi, purtroppo, è rimasta in Avella una sola coppia di suonatori: Alfonso Caruso (ciaramella e canto) e Luigi De Gennaro (Zampogna), che continuano ostinatamente, non senza difficoltà, a portare avanti questa tradizione.
La Pro Loco Abella, tenace sostenitrice della salvaguardia delle “tradizioni”, ha commissionato agli zampognari, per così dire, l’incarico di suonare davanti alle chiese del paese: Chiesa delle Anime Purganti nella Frazione Purgatorio, Chiesa di San Romano nell’omonimo quartiere, Chiesa di San Pietro nel cuore del quartiere dell’antica Abella, Chiesa della SS. Annunziata del Convento dei Frati Minori, Chiesa di San Giovanni Battista de’ Fustiganti annessa alla Parrocchiale di Santa Marina, già Collegiata. Così, nella mattinata del giorno di Natale, gli zampognari Alfonso Caruso e Luigi De Gennaro hanno atteso l’inizio della messa e i fedeli all’esterno delle Chiese, portandosi poi all’interno vicino al presepe, intonando la classica “Tu scendi dalle stelle”.
E’ stato un successo che sicuramente si continuerà negli anni e che ha fatto balenare alla mente la possibilità di “aprire”, con l’aiuto dei due zampognari rimasti, una scuola per i giovani che volessero apprendere l’arte di questa antica tradizione. Sarebbe un modo per assicurarsi che la tradizione degli zampognari possa continuare nel tempo.
Baiano / Circolo “L’Incontro”: Conversazione con il Presidente del Tar della Puglia, Angelo Scafuri.
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08 Gen 2016
- Scritto da Gianni Amodeo
Articolato ed incisivo dibattito con gli interventi degli avvocatiMario Colucci, Mario Fogliae Raimondo Mocerino,dell’imprenditoreAdolfo De Dennaroe diSabato de Laurentiis, già amministratore dell’ente di corso Garibaldi. Le “massime” lette daAlessandra Scafuri. Foto Enrico Stago.
Gianni Amodeo – 06.01.2016 - Configurano da sempreunodei tanti e variegati campi di condizionamento e d’azione, in cuilemafieesercitano il loro “ruolo”, mirato sull’accumulo di profitti e ricchezze nelle modalità più disparate, il cui fulcro è incentrato in assoluto sulla corruttela e sulla violenza. Sono gli appalti, le concessioni e le autorizzazioni, i cui procedimenti d’istruttoria, di aggiudicazione e rilascio – per competenze funzionali e responsabilità di legge- sono in capo alle articolazioni della pubblica amministrazione, attraverso le quali si dispiega la presenza delloStatonei contesti territoriali, nelle Autonomie locali e negli ambiti del cosiddettopara–Stato, includendo il sistema delle Aziende sanitarie locali, delle Aziende ospedaliere, delle Università e via di questo passo.
E’ il “campo” del malaffare, che, negando il valore delloStato, spesso occupa spazi nel circuito mediatico della cronaca quotidiana, di piccolo, medio ed alto cabotaggio; “campo”, i cui nuclei tematici sono stati focalizzati, in una prospettiva di carattere divulgativo con linearità ed efficacia di linguaggio – concedendo poco o nulla al gergo tecnico della materia- dal dottor AngeloScafuri, presidente del Tribunale amministrativo regionale dellaPuglia, nella conversazione–relazione svoltasi nei locali del Circolo socio-culturale “L’Incontro”; un appuntamento, per analizzare la funzione della giurisdizione amministrativa nel contrasto all’economiaillegalegenerata dallemafie, facendo seguito alla precedente conversazione, calibrata sul ruolo specifico e “speciale” della giurisdizione amministrativa, regolatrice dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. Una distinzione di ruolo, rispetto alle giurisdizioni ordinarie di connotazione “civile” e di connotazione “penale”, l’una regolatrice delle controversie tra cittadini, l’altra espressione delle norme imperative con cui loStatosvolge la funzione repressiva dei reati che alterano e violano la tenuta della civile convivenza e l’osservanza delle leggi, che ne sono il presidio.
Dato risalto alladiscrezionalità, quale principio operativo, a cui le molteplici articolazioni della pubblica amministrazione si ispirano e conformano nell’esercizio delle loro funzioni, facendo leva per le scelte che si adottano su quelle che sono ritenute ragioni d’opportunità e rapportandosi a criteri considerati d’interesse generale, il presidenteScafurievidenziava che l’intervento della giurisdizione amministrativa non si esercita sulle scelte in sé e per sé, mentre è praticabile il sindacato sulle motivazioni delle scelte adottate e rese esecutive. E’ il sindacato amministrativo praticabile, secondo gli ambiti di competenza, nell’ambito proprio del rapporto tra pubblica amministrazione cittadini.
LA LEGGE ANTI-CORRUZIONE
E LA PREVENZIONE CONTRO LE MAFIE.
IL RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Dai prospetti delladiscrezionalità il raggio d’analisi era puntato sulla complessità della cosiddetta contrattualisticapubblica, che polarizza le risorse della fiscalità generale, oltre che programmi comunitari europei, per l’affidamento degli appalti sia delle opere pubbliche che dei servizi, con i corposi addentellati del rilascio delleautorizzazionie delleconcessioni. Materia “vasta”, con i fianchi scoperti alla corruzione, suscitatrice d’interessi economici forti ed appetitosi, aperta alle calcolate “operazioni” dellemafie, quali strutture dell’economiacriminale, che comprime quella legale e del libero mercato;economiacriminale, che in vari contesti del territorio nazionale è venuto assumendo connotati sistemici. Una materia, per la quale il recente varo della legislazione anti–corruzionerappresenta importanti e decisivi passi in avanti, con un impianto normativo ch’è certamente adeguato alla realtà per il carattere stringente delle disposizioni – spiegava il presidente Scafuri– fermo restando che tutto è migliorabile. L’incremento delle pene in ordine al reato del falso in bilancio, al reato della corruzione per induzione, al reato della corruzione in atti giudiziari e al reato del peculato sono fattori significativi d’intervento, per affermare i valori della legalità e della trasparenza, aggiungevaScafuri.
Considerata l’importanza dell’intervento repressivo che la legislazione affida alla giurisdizione penale per la confisca dei beni allemafie, in relazione con le varie fattispecie di reato, il magistrato marcava il ruolo che può essere esercitato dalla giurisdizione amministrativa sul piano della prevenzione nel contrastare lemafie nell’ambito della contrattualistica pubblica. Un percorso che la legislazione anti-corruzione e lo stesso Codiceanti–mafiarende praticabile, neutralizzando alla radice le “ragioni” dell’interesse e del lucro facile, con cui si alimentano in simbiosi lemafiee lacorruzione negli ambiti sia della pubblica amministrazione che in quello del potere politico. E su questo piano è certamente rilevante l’istituzione dellaBancadati nazionaleunica, identificativa delle imprese, cui sono riconosciuti i requisiti previsti dalle normative per la partecipazione alle procedure che rientrano nellacontrattualisticapubblica. Uno scenario complicato e delicato nello stesso tempo, in cui si connettono esigenze di ordine pubblico e le garanzie a tutela della libera concorrenza nell’alveo della legge. E su questo versante di fondamentale rilevanza per la prevenzione, su cui un vasto arco di azione spetta alla funzione esercitata dai prefetti per i controlli di legalità. E resta chiaro- sottolineava Scafuri – che l’efficacia della prevenzione è in diretta correlazione con la capacità d’intervento esecutiva di tutti i settori della pubblica amministrazione. Come per dire che se loStatoè servito bene da quanti formano il suo apparato, il degrado della corruzione che alimenta lemafieè si annulla e depotenzia.
A seguire il filo della conversazione del presidenteScafuri, c’erano le “massime”, riferite agli argomenti trattati, lette daAlessandra, la giovanissima figlia del magistrato, laureanda in Giurisprudenza; “massime”, desunte dall’opera collettanea, in due volumi, sulla legge dell’anti-corruzione; opera, che contiene testi di magistrati e esperti di diritto, tra cui Raffaele Cantone, Franco Robertie lo stesso Angelo Scafuri.
Variegati e interessanti i contenuti del dibattito, che si sviluppava sui temi sotto i riflettori e proposti per sommi capi. L’avvocato Mario Colucci marcava il legame tra mafia, intesa come modalità “culturale” e comportamentale, quale scenario di contesto e propedeutico ai fenomeni corruttivi, e lemafie, proiezione della criminalità organizzata; l’avvocato Mario Foglia, dirigente del Ministero delle Finanze, con specifiche competenze nell’ambito della legislazione comunitaria europea, evidenziava le carenze di formazione e di competenze di larga parte degli apparati burocratici, soprattutto negli Enti locali; carenze che sono condizionanti e penalizzanti per la trasparenza delle procedure, determinando “zone grigie”. L’avvocato Raimondo Nocerino indicava nello stringente e compiuto prospetto delle fattispecie, a cui vanno applicate le disposizioni della legislazione anti-corruzione, il percorso da praticare per il contrasto alle mafie nell’ambito della contrattualistica pubblica; percorso, che va al di là dei dati sociologici, per porre sulla “cartinaditornasole” le situazioni di fatto reali.
Adolfo De Gennaro, imprenditore, dava rilievo alle difficoltà che incontrano le imprese ad operare nelle realtà locali, mentreSabato De Laurentiis, da amministratore comunale di lungo corso, ancorava le sue riflessioni sui criteri non sempre trasparenti con cui si eseguono le procedure di aggiudicazione di pubblici appalti nei piccoli Comuni; procedure formalmente corrette “sulla carta”, ma non nella sostanza.
Acqua azzurra & Acqua chiara “ Il destino dell’acqua Irpina: Sorgenti, Servizi e Sviluppo Sostenibile” con la proiezione del pluripremiato film di Pino Tordiglione “ IL BACIO AZZURRO” all’Istituto De Sanctis di Avellino
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02 Gen 2016
- Scritto da Lu.pi.
Lu.pi. - 20.12.2015 - La cometa di Alessia ancora una volta, lo scorso 5 dicembre 2015, ci ha illuminato della sua magica spiritualità in una suggestiva cornice di arte pittorica con le opere dedicate all’acqua e all’Irpinia del maestro Fernando Masi, di piante e fiori che hanno reso l’ambiente festoso e colorato; di arte poetica con le opere scritte e recitate da Antonietta Gnerre, per l’occasione anche moderatrice dell’evento; di immagini, valori ed emozioni, di ambiente e di vita. L’acqua è il tema che, dopo le tre proiezioni del capolavoro cinematografico “ Il Bacio Azzurro” di Tordiglione, Baldassarre, Campanile e Rondalli, ha visto rappresentanti istituzionali, tecnici e sindacato impegnati in un sereno confronto sulla preziosa risorsa dell’Irpinia.
Calda accoglienza da parte dell’ Istituto Tecnico Agrario” F. De Sanctis” con il saluto introduttivo del Dirigente scolastico Pietro Caterini .E’ toccato a Giulio Belmonte, presidente dell’ASI, aprire il confronto, che ha sottolineato come le problematiche della depurazione industriale, dovute all’assenza di finanziamenti pubblici necessari per l’innovazione tecnologica degli impianti e per la gestione degli stessi, può causare seri danni all’ambiente, alle imprese e alle potenzialità di sviluppo dell’Irpinia;nello stesso tempo ha lodato l’impegno dei tecnici e delle maestranze del CGS Avellino, braccio operativo dell’Ente di via Capozzi, che da anni, in un clima di incertezze e di continui ricorsi ad ammortizzatori sociali, sono riusciti a mantenere in vita il sistema depurativo e dei servizi con tutti i benefici consequenziali per aziende e ambiente.
Il prof. Giovanni De Feo ricercatore e Docente dell’Università di Salerno, noto creatore ed efficacissimo divulgatore del metodo Greenopoli, ha portato gioiosità all’evento con le sue riflessioni sull’ambiente e sull’acqua. Il breve saggio del metodo Greenopoli con il “sciaqua e risciacqua rap”, ha avuto un effetto catartico sulla platea ed impresso verve anche agli interventi successivi: quello del Prof. Giovanni Colucci, commissario dell’ ATO Irpino, che , dati alla mano, ha parlato della nuova legge regionale sugli ambiti territoriali, del lavoro svolto in questi anni dall’ente irpino, ad esempio il censimento degli scarich,i e l’organizzazione dei servizi. Il Prof. Colucci, edotto sulla problematica CGS compresa la crisi occupazionale e l’ingiustificabile precarietà degli ottanta lavoratori, ha consigliato vivamente ai vertici dell’ASI e ai Sindacati presenti di rappresentare il problema della organizzazione del servizio di depurazione industriale ai redattori della legge al fine di proporne l’inserimento nelle competenze dei nuovi ATO. Secondo il Colucci detta unificazione dei servizi ne comporterebbe l’ottimizzazione sia organizzativa sia economica.
Giuseppe Zaolino, segretario provinciale FISMIC, ha ribadito l’importanza di queste manifestazioni che, proprio ispirandosi al film” Il Bacio Azzurro” , portano all’attenzione delle popolazioni irpine , le bellezze e le risorse di questa terra ed i rischi che stiamo correndo di diventare una “ seconda terra dei fuochi”. Proprio partendo da queste riflessioni bisogna ritrovare un unità di intenti che impegni tutti, ognuno per le proprie competenze, a risolvere queste strategiche problematiche. Senza mezzi termini e con toni civili appassionati, Pino Tordiglione ha stigmatizzato l’assenza ed anche l’insensibilità dei politici locali rispetto alle tematiche del convegno ed ai contenuti del film; il regista ha, così, riscaldato la platea dei presenti e ravvivato l’attenzione sulla salvaguardia del territorio e dell’acqua dell’Irpinia. Molto appassionante anche il racconto del “dietro le quinte” della realizzazione del film fatto da Tordiglione e Baldassarre: le incertezze economiche,le difficoltà a disporre di mezzi adeguati per le riprese,la tristezza di constatare come l’uomo insidia bellezze naturali inestimabili. La conclusione della fatica è stata quella di un pluripremiato film, definibile lavoro poetico, come poetico è il titolo tratto da una poesia di Pablo Neruda; nello stesso tempo, il film è un efficace trattato di divulgazione educativa alle problematiche legate all’acqua, fruibile da tutti, dalle scolaresche in particolare.
Le conclusioni affidate a Saverio Bellofatto della Piccola Cometa, che ha rinnovato l’impegno della associazione alla diffusione dei valori dell’ambiente e della solidarietà, dedicando l’evento a tutte le persone che si prodigano per restituire a questa terra la dignità dovuta.
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