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Napoli: “Al centro della città – Un caffè tra passato e futuro”: subito successo per la rassegna d’arte contemporanea

Grande riscontro di pubblico al Gran Caffè Gambrinus per l'inaugurazione della mostra organizzata dall'Associazione Arteggiando.

logo DAMAaC.S. - 12.10.2015 - Successo al Gran Caffè Gambrinus per l'inaugurazione della rassegna d'arte contemporanea "Al centro della città - Un caffè tra passato e futuro", tenutasi lo scorso sabato 10 ottobre.
La mostra, organizzata dall'Associazione Arteggiando, sarà visitabile sino a venerdì 15 ottobre, presso lo storico caffè-letterario di Napoli.
Numeroso il pubblico giunto al Gambrinus per partecipare all'iniziativa che ha visto la partecipazione di Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, che, portando i saluti del Sindaco, ha elogiato il lavoro svolto dall'Associazione Arteggiando e da Giovanna D'Amodio, presidente dell'Associazione e curatrice della mostra, affermando che "la Città di Napoli ha un gran bisogno di iniziative culturali del genere".
Un caffe- tra passato e futuro 600x396Proprio la curatrice Giovanna D'Amodio ha illustrato gli scopi dell'iniziativa, spiegando che la rassegna " è finalizzata sia alla promozione dell'arte contemporanea sia alla valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico della città Partenopea." "La rassegna ha dunqueprosegue D'Amodio - anche uno scopo didattico, in quanto punta a diffondere la conoscenza della cultura partenopea e delle sue origini, le cui radici risalgono alla mitologia greca, valorizzandone l'immenso patrimonio culturale immateriale. In questa mostra possiamo apprezzare come l'interesse e la creatività degli artisti, stimolata da un filo conduttore comune, si sia concretizzata in queste opere prodotte con svariate tecniche e linguaggi dando luogo ad espressioni artistiche diverse. Gli artisti hanno spaziato dal mito della sirena Parthenope fino al folcklore e alle superstizioni di Napoli, dando luogo ad una immagine complessa e poliforme della nostra città, sospesa nel tempo, dove vecchio e nuovo convivono quotidianamente."
Presenti alla cerimonia di inaugurazione: Maurizio Vitiello, sociologo e critico d'arte; GPino Cotarelli, articolista e critico teatrale; Carlo Spina, avvocato ed ecologista; Mariella D'Elia, Consigliere dell'Ordine degli Architetti; Pasquale Lettieri, critico d'arte.
Ad omaggiare la rassegna d'arte anche una Pattuglia Ippomontata della Polizia di Stato. L'evento si è concluso con un piacevolissimo intervento musicale a cura di Giulia Capolino.
La rassegna d'arte contemporanea "Al centro della città - Un caffè tra passato e futuro" ha ottenuto i patrocini del Comune di Napoli e dell'Ordine degli Architetti.

 

Napoli / Mostra di pittura: Leonardo Caboni al PAN

Titolo della mostra: "Qui la meta è partire". Leonardo Caboni a Napoli. Promotore: Associazione culturale di promozione sociale AeneA Sede: PAN-Palazzo delle Arti Napoli, Sala Loft, Via dei Mille 60, NAPOLI. Catalogo ArtstudioPaparo: fuori commercio. Apertura al pubblico: dal 3 ottobre al 13 ottobre. Orari: da lunedì a sabato 9.30 -19.30; domenica 9.30 – 14.30; martedì chiuso. http://www.cabonileonardo.eu/

pan-750x400M.C. – 05.10.2015 - Al PAN di via dei Mille, dal 3 al 13 ottobre, espone il pittore figurativo romano Leonardo Caboni con una sua personale intitolata "Qui la meta è partire". Si intende sottolineare cioé, utilizzando un verso di Ungaretti, il tema del viaggio, tanto caro all'artista perché metafora della vita.
La mostra, che ha luogo nella Sala Loft del museo (piano terra), è allestita dall'Associazione culturale AeneA, presidente Attilio Antonelli, affiancato da Gaia Brancaforte, curatrice della mostra, e da Maria Chiara Durante e Stefano Moscatelli per la parte organizzativa e redazionale. La mostra è promossa in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
Caboni espone 20 opere a tecnica mista, soprattutto nature morte e paesaggi, alcune delle quali sono ispirate a motivi e paesaggi campani.
Carboni 1L'artista, nato nel 1960, diplomatosi nel 1983 all'Accademia di Belle Arti di Roma, dopo un iniziale interesse verso la pittura figurativa di matrice metafisica (De Chirico e Böcklin), nell'ultimo decennio predilige ritratti e soggetti permeati da una vena surreale. Molto frequenti, nelle sue opere, le raffigurazioni di animali, che vogliono attestare l'esistenza di un legame indissolubile dell'uomo con la natura.
La tecnica prediletta dall'autore è quella della pittura a tempera con velature ad olio, così come un'altra spiccata caratteristica è quella che la tela viene quasi sempre incollata ad una tavola in legno.
Ricordiamo alcune tra le gallerie principali con cui ha collaborato: la Galleria Brera di Milano, in occasione del Premio Arte Mondadori (nel 1985), la Galleria dei Greci di Roma e Galleria Davico a Torino.

 

Il monito dell’eccidio di Nola del ’43 e la tutela dei diritti umani nel nostro tempo

Manifesto di NolaTra il 10 e l’11 settembre del 1943 nella Caserma “Cesare Battisti”, dov’era stanziato il 12 reggimento d’artiglieria dell’Esercito italiano, si consumò l’eccidio di Nola, per opera delle truppe tedesche in ritirata sotto l’incalzare delle forze militari anglo-americane, con l’uccisione, per rappresaglia, di undici ufficiali ed un soldato semplice. Accadeva 77 anni fa. Il Coordinamento nazionale dei docenti impegnati nella diffusione e nella pratica del rispetto dei diritti umani ricorda il drammatico evento e lancia alla comunità scolastica italiana, a pochi giorni dalla ripresa delle attività didattiche, dopo il lock down imposto dal Covid-19, l’appello alla riflessione sui valori dell’umanità e della democrazia solidale, guardando alla dolorosa e tragica vicenda, rendendola attuale, a fronte delle tante violazioni dei diritti umani che continuano a consumarsi nel mondo.

Caserma48 immagineantica 603x400Gianni Amodeo – 10.09.2020 - E’ una drammatica vicenda doverosa da ricordare, quella che evoca l’eccidio consumatosi, tra il 10 e l’11 settembre del 1943, nella Caserma “Cesare Battisti”, in piazza d’Armi, quando le truppe tedesche in ritirata incalzate dalle truppe anglo-americane, uccisero, per rappresaglia, 11 ufficiali e un soldato semplice del 12.o reggimento d’artiglieria dell’Esercito italiano che vi era stanziato.

Erano i giorni confusi e convulsi che seguirono l’armistizio, formalizzato e reso ufficiale l’8 settembre, a Cassibile, in Sicilia, dal generale Pietro Badoglio, con cui l’ Esercito italiano cessava da ogni ostilità verso le truppe anglo-americane, nell’alleanza con  Germania e Giappone per il secondo conflitto mondiale; una cessazione di ostilità, che nel corso delle trattative era stata già definita  il 3 settembre con la dichiarazione di resa incondizionata, firmata dal generale Giuseppe Castellano, proprio alle forze militari anglo-americane, sbarcate sulle coste siciliane a luglio dello stesso anno, nel quadro delle operazioni sul fronte europeo, dirette dal generale David Dwight Eisenhover, il popolare Ike, che sarà presidente degli States.

piazza darmiL’eccidio di Nola fu il primo della lunga e dolorosa serie di stragi e uccisioni di cittadini innocenti e comunità inermi, poste in atto dalle truppe tedesche in quei foschi e lontani giorni; stragi e uccisioni che sono i violenti e tragici volti di tutte le guerre, in ogni contesto e in tutti i tempi. E ancor più lo sono nei tempi correnti, con le enormi potenzialità distruttive che la tecnologia è in grado di assicurare ai sistemi d’arma, sempre più sofisticati con alta portata mortale ed operatività di elevata precisione per terra, mare, segnatamente per aria e ormai attraverso lo spazio,  come dimostra, tanto per fare un esempio, il devastante attentato alle Torri gemelle dell’11  settembre del 2001, appena 19 anni fa, appunto, che traumatizzò New York, il cuore del Grande assetto economico, finanziario e produttivo degli Stati Uniti d’America.

Targa Eccidio di NolaNel recuperare il valore testimoniale dell’eccidio di Nola nell’attualità, si colloca l’importante iniziativa del Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei Diritti umani, attivo da anni nel mondo della Scuola, con fulcro propulsivo di manifestazioni e attività di respiro umanitario e liberal-democratico a Lucca, e presieduto dal professore Romano Pesavento. E’ l’appello alla comunità scolastica italiana, la cui vita didattica riprenderà lunedì prossimo, dopo il lungo lock down imposto dal Covid19, a meditare sulla storia dell’eccidio, rivisitando la genesi e le cause della seconda guerra mondiale e le violenze che la connotarono, con la tragedia dell’immane Shoah nella tragedia bellica, in cui furono immolate cento milioni di vittime umane.

Una riflessione, che si squaderna sul significato e sulla pratica della libertà nella democrazia, ancorata ai diritti umani; quei diritti umani offuscati e annullati ieri dalle ideologie violente e totalitarie generatrici di morte e persecuzioni,  ma che anche nel Terzo Millennio dell’età postindustriale, sono sotto attacco, come evidenziano sotto tutte le latitudini del globo terrestre le restrizioni, se non chiusure alla libera circolazione delle idee, del pensiero e delle professioni religiose, per non dire delle tante forme con cui i poteri dei governi autoritari e autocratici negano i principi della vita dignitosa, della giustizia eguale per tutti e della forza emancipatrice del lavoro.

 

I diritti umani sotto attacco nella società del Terzo Millennio

Diritti umaniE’ davvero ampio il corollario dei diritti civili e collettivi negati, nei nostri giorni. E sintomi preoccupanti sullo stato di salute delle libertà umane e civili nel mondo, sono la recrudescenza dei fenomeni razziali negli Stati Uniti d’America, la compressione dei principi di autodeterminazione del popolo di Hong Kong, le dinamiche e gli impulsi del crescente nazionalismo sovranista della Turchia islamista e della Russia potenza euro-asiatica di primo livello. E senza dire dell’espansionismo geo-politico della Cina riversato, in particolare, sull’Africa; ed è la Cina, che condanna, per dissidenza politica, a 11 di carcere, lo scrittore Liu XiaoboPremio Nobel per la Pace, morto a 61 anni in ospedale per tumore al fegato nel 2017.

Sono sintomi di sofferenza dei diritti umani nella società contemporanea, come attestano le persecuzioni, di cui, e non a caso, il primo bersaglio è costituito dall’informazione stampata ed elettronica, con giornalisti censurati o incarcerati o avvelenati o eliminati, per essere testimoni di verità, disvelando l’arroganza,l’arbitrio e le ingiustizie con cui il potere spesso viene esercitato.

Lapide Eccidio 085123008 e6cc448a bbbb 48ec 9a69 d8f0899164a7Il nostro tempo – è il senso dell’appello del Coordinamento – va “letto” e conosciuto anche e soprattutto alla luce degli orrori di ieri, per  ripeterli. Ed è necessaria la lucida razionalità, che fa valere il bene universale della vita per uomini e popoli senza distinzioni etniche e razziali o politiche ed economiche, in antitesi a tutto ciò che ne costituisce la negazione.

E’ il senso del ”simul ante retroque prospiciens”…. chesi ritrova in quello  scrigno denso e ridondante di  distillate e pregiate gemme di saggezza, con cui Francesco Petrarca  scrive nel suo bel latino i “Rerum memorandarum libri”, inteso alla lettera come “I libri delle cose memorabili” da tramandare. E’ il senso del “guardare al contempo verso il futuro in correlazione con il passato”, discernendo il positivo dal negativo per l’umano progresso. E’ il senso che ispira la grande lezione delle idee e della poesia di Francesco Petrarca, antesignano delle idealità del Cittadinanza europea; idealità che dal ‘300 risaliranno nei grandi alvei dell’umanesimo rinascimentale, per incontrare e interagire con i postulati dell’illuminismo e delle rigorose concezioni di Immanuel Kant, le visioni del socialismo umanitario e progressivo, le prospettive dell’umanesimo integrale d’impianto cristiano, che ispira Jacques Maritain. E’ il disegno dell’universalismo liberale e democratico, in cui si incastona e vive la civiltà dei diritti umani da diffondere e tutelare.

Casamarciano: Vince Carmela De Stefano

E’ il primo sindaco donna nella storia del paese.

de stefano carmela 735x400N.R. - 22.09.2020 - Il 35enne avvocato Carmela De Stefano, dopo una campagna elettorale intensa, carica di tensione e ricca di colpi di scena nel centro alla porte di Nola di 3500 abitanti, è il primo sindaco donna del Comune di Casamarciano.

Ha battuto Clemente Primiano che, con i suoi 20 anni, è stato il candidato sindaco più giovane d’Italia. La De Stefano tra le sue file vantava la presenza del sindaco uscente Andrea Manzi.

A Carmela De Stefano, che vanta un’esperienza decennale in politica a Casamarciano dove ha ricoperto il ruolo di assessore e vicesindaco, ed alla sua Lista civica "Casamarciano Libera e Giusta" vanno 8 seggi; a Clemente Primiano ed alla Lista civica "SiAmo Casamarciano" vanno 4 seggi compreso quello del candidato sindaco perdente.

I dati delle urne

Sindaco eletto: CARMELA DE STEFANO con 1.198 voti - 53,94% e 8 seggi
Le preferenze ai candidati della Lista Casamarciano libera e giusta: Appierto Antonietta 61; Castellano Giuseppe 87; Coppola Clemente 137; Iannicelli Maria 54; Manzi Andrea 282; Mascolo Luca 55; Piscitelli Arcangelo 86; Restaino Antonio 98; Serafino Sebastiano 76; Sorice Domenica 60; Tortora Armando 46; Tortora Pietro 63.
  
Il Candidato sindaco CLEMENTE PRIMIANO ha ottenuto 1.023 voti - 46,06% e 4 seggi.
Le preferenze ai candidati della Lista Siamo Casamarciano: Cerbone Vincenzo 82; Cesarano Rosanna 16; Crisci Fabiola 27; Gaito Domenico 13; Galeota Maria 56; Giugliano Pasquale 12; Granato Luca 47 ; Meo Carmela 190; Palma Luigia 45; Tortora Teresa 187; Trematerra Maria 115; Vecchione Angelo 62.

Paolo Caiazzo e Federico Salvatore in “Quelle pizze diventano 2” all’Anfiteatro Romano di Avella

Evento organizzato da Associazione MELA - 12 Settembre 2020 - ore 21,00.

locandina 117862378 790167671799797 2571041881912078208 nIl titolo è un affettuoso omaggio ad una delle frasi storiche della comicità partenopea. Nel pieno rispetto di quella tradizione, un cantastorie ed un attore, diversamente giovani, mettono la loro maturazione artistica al servizio dello stesso spettacolo. “C’eravamo noi incontrati per fatal combinazion” sono le prime parole del copione, perché Paolo e Federico si sono conosciuti, qualche anno fa, lontano dalle tavole del palcoscenico.

Hanno così avuto tutto il tempo per sperimentare la loro complicità fino a decidere di portarla in teatro dopo lo show fatto insieme su Rai2.

Lo spettacolo, che si ascrive alla tipologia del teatro canzone, è un viaggio tra cavalli di battaglia e pezzi inediti dei due artisti che, in un gioco di contaminazioni, si divertiranno ad invadere il repertorio dell’altro offrendo riflessioni, emozioni e tanto divertimento… in platea e sul palco.

Azz e Caiazz è l'ennesimo gioco di parole di due napoletani che concepiscono la goliardia come segno indelebile di libertà e come un segno permanente di infantile trasgressione. Eduardo di loro avrebbe scritto: Uomo e galantuomo di cui nessuno può sentire le voci di dentro. Ditegli sempre di sì, perché sanno benissimo che per loro, come per tutti, gli esami non finiscono mai. 

Biglietti - biglietteria.azzurroservice.it/tolonline/frmrepliche.aspx

Anfiteatro Romano di Avella (AV) - 12 Settembre 2020 - ore 21,00
costo dei biglietti: Platea numerata € 13,50 + 1,50; gradinata non numerata: € 6,50 + 1,00

https://www.azzurroservice.net/biglietti/azz-caiazz-quelle-pizze-diventano-2/