Baiano: Un ricordo di Mario De Laurentiis, lavoratore e imprenditore modello
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21 Ago 2020
- Scritto da Gianni Amodeo
Gianni Amodeo - 19\08\20 - Aveva la battuta ironica, facile e garbata, Mario De Laurentiis, prendendo spunto da eventi che filtrava e dilatava con quella speciale lente narrante che trasforma gli umani microcosmi, da cui è punteggiato ogni angolo di Terra, in dimensioni da “Strapaese” segnate da storie di persone e personaggi che vivono della loro unicità esclusiva arricchite di una buona dose di fantasia o dalla lettura dei giornali sulle più disparate vicende di cronaca comune o di politica in generale, che setacciava e interpretava con spiccato senso di quell’arguto disincanto che gli derivava dalla conoscenza dei proverbi popolari, antichi e sempre nuovi per popolarità, che ti spiattellava in dialetto nostrano. E tutto si riconduceva al senso dei proverbi, ineguagliate e ineguagliabili fonti di saggezza indiscussa e indiscutibile.
Socievole e franco di … cerimonie, quando era necessario e opportuno, Mario sapeva essere- e lo era per vena innata- un intrattenitore gradevole, tenendo … banco nel Circolo L’Incontro, nei tempi in cui, il Coronavirus, non ancora si era insediato da tiranno cupo e spaventoso che tiene sotto scacco tutti; teneva banco, Mario, o che si dedicasse alle serali e lunghe partite di scopone scientifico, o che seguisse da spettatore le partite di bigliardo, “pizzicando” questo o quello …scienziato del panno verde o che tirasse alla grande, da “tifoso” di fede inossidabile, la celebrazione dei meriti e del valore del “suo” Napoli.
Una passione, quella per gli azzurri, che lo portava spesso e volentieri ad incrociare …. gli strali della polemica scherzosa con il buon Peppino De Rosa, la guizzante ala destra-turbo che fece furore nel Baiano, per approdare nel Cral Cirio e nel Sagittario Pomigliano, versione quarta serie semi-professionista, a cavallo dei ruspanti anni ’50 e ’60, rigogliosi di belle speranze. E, neanche a dirlo Peppino, è pur sempre l’anti-Ciuccio … per antonomasia, tetragono ammiratore delle “grandi” del calcio Made Nord...
Mario apparteneva ad una famiglia numerosa, che ha sempre abitato in via Libertà, nella parte alta del tessuto urbano che incontra la Statale della 7-bis, dove gestiva un importante e vasto sito di stoccaggio per la commercializzazione del legname; famiglia che per generazioni ha praticato l’industria boschiva, sia sulle dorsali appenniniche della Piccola e Grande Sila, in Calabria, sia su quelle dell’Alta Irpinia sull’asse Montella, Lioni,Nusco, Bagnoli, sia in Bassa Irpinia, nella cornice dei Monti Avella e del Fellino con proiezione sul Matese, sia tra i Monti della Sardegna e della Corsica.
Era la geografia del lavoro, che veniva vissuta da tanti lavoratori e imprenditori del territorio in folta e compatta filiera, specie di Mugnano del Cardinale, Sirignano e Baiano … e “di tanti \ che mi corrispondevano \ non è rimasto \ neppure tanto” … echeggiando il caro Giuseppe Ungaretti dell’incisivo e nitido verseggiare cosmopolita; una geografia del lavoro che Mario fin da ragazzo aveva percorso in tutte le varianti possibili ed immaginabili nella fatica della quotidianità.
Poi, la svolta, quando l’industria boschiva non assicurava più la certezza e la continuità del lavoro di un tempo, a fronte dei mutamenti di stili di vita e dei consumi sociali. E Mario seguì, insieme con il fratello Pasquale, la scelta di Armando, fratello prematuramente scomparso e a lungo amministratore comunale, che, una volta congedatosi dal servizio nell’Arma, aveva impiantato ai Ponti Rossi, a Napoli, un’azienda dedita alla produzione di tappeti in gomma per auto, con mercato in ascesa tra gli anni ’60 e ‘80; azienda, successivamente trasferita nell’area industriale di San Vitaliano, conservando l’insegna di Gommificio del Sole, l’attuale concisa sigla-acronimo Gds, specializzata nella produzione originaria di tappeti e di accessori d’auto e auto motive, di cui aveva assunto la guida, ora affidata al figlio, Stefano, dinamico imprenditore, impegnato in modo proficuo nel sociale, con la forte passione per la storia e le tradizioni locali, di cui predilige raccogliere e collezionare cimeli, atti e documenti.
Mario era, tuttavia, restato sempre legato visceralmente al mondo dei boschi praticato da ragazzo, al circuito virtuoso del lavoro che avevano sempre assicurato alle famiglie. E l’associazione di quel mondo virtuoso con il folclore dei Mai, innescata nelle manifestazioni di conoscenza e studio dei Mai d’Argento, di cui sono protagoniste le comunità scolastiche del territorio, la condivideva ed apprezzava in pieno. Una combinazione che valorizza la storia del lavoro e dell’economia con il senso del culto arboreo così come si pratica da qualche secolo proprio sul territorio, con sobrietà d’usi, senza ancestrali richiami mitici e mitologici, del tutto impropri e lontani da quelle che potevano essere - ed erano - le conoscenze delle comunità, il cui vissuto era ancorato alla semplicità degli schemi mentali, ispirati dal lavoro in agricoltura, nei boschi e nella pastorizia e. Ma il suo cruccio maggiore era dato dalla condizione in cui versano i boschi dei Monti Avella e del “suo” Arciano, il Grande bosco degli usi civici della comunità baianese; una condizione d’abbandono diffuso e generalizzato, mentre le antiche cure che gli venivano dedicate dalla mano umana, sono ormai uno sbiadito ricordo. Ne avevamo parlato qualche mese fa per telefono.
E la sua amarezza maggiore era data dalle modalità, con cui si praticano nell’oggi della fretta e della superficialità i tagli dei boschi cedui, affidati a manovalanza generica, per lo più rumena che nulla conosce e sa delle buone pratiche e metodiche colturali, che assicurano la normale rigenerazione naturale dell’armonia che vive nei boschi, assicurando l’habitat alle specie animali viventi, soprattutto all’avifauna ormai inesistente, cancellata e annientata dall’improvvido e selvaggio uso di fitofarmaci e anti-parassitari con cui si irrorano i terreni a valle, contaminando ed avvelenando irrimediabilmente l’aria; quell’armonia che,invece, era interiorizzata, come componente esclusiva del Dna, dalla “gente dei boschi” nel tempo andato, in ossequio anche a disciplinari rigorosi e ben scritti da amministratori comunali accorti e dotati di solide conoscenze di Diritto e dei fondamenti dell’Agronomia; disciplinari, sulla cui applicazione sovraintendevano al meglio e con scrupoloso controllo le “Guardie boschive comunali”, in stretta collaborazione con quello ch’è stato il Corpo forestale dello Stato.
E confidava, Mario, nelle nuove generazioni, perché si rinnovasse il vero amore per la natura e i boschi da restituire alle belle colture arboree di pregio d’un tempo …. Mario aveva varcato la soglia degli 81 anni nelle scorse settimane, nell’affetto e nel calore dei più cari congiunti. Di lui resta il ricordo di una vita ben spesa nel lavoro, nella socievolezza dei rapporti con amici e conoscenti, nel raccontare storie storielle di varia trama.
Ai famigliari, giungano i sentimenti di cordoglio della direzione e della redazione del giornale.
Baiano / Circolo L’Incontro: De Mita e Rosato, al primo Forum della Politica
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16 Ago 2020
- Scritto da Gianni Amodeo
Popolarismo, dialettica del possibile ed Europa per il progresso sociale dei territori. Fotoservizio Francesco Barlotti.
Gianni Amodeo - 14.08.2020 - E’ la cultura politica, quella del Popolarismo, che, a fronte dell’inesorabile e severo scacco storico e del sostanziale fallimento politico delle ideologie del ‘900, facendo leva sulla matrice originaria e sulla tavola dei valori di riferimento, meglio e più compiutamente risponde alle esigenze della realtà e alle prospettive delle continue sfide che pone il Terzo Millennio; realtà e prospettive segnate dalle dinamiche di cambiamenti profondi e sempre più veloci negli equilibri geo-politici internazionali, radicalmente modificati rispetto all’immediato secondo dopo-guerra. Uno scenario, in cui si rincorrono trasformazioni costanti e diffuse nei sistemi economici e produttivi innervati nelle logiche dell’internazionalizzazione dei mercati.
E’ stato – questo - il punto d’attacco dell’intervento dell’on. le Ciriaco De Mita, che ha aperto nella Corte del palazzo comunale i Forum della Politica, il ciclo di pubblici convegni in agenda a cadenza periodica nelle prossime settimane, organizzato dal Circolo socio-culturale L’Incontro, in vista della tornata elettorale del 20–21 settembre; punto d’attacco, su cui l’ex-presidente del Consiglio dei ministri, innestava la storia politica della Democrazia cristiana, quale stella-cometa di Prospettiva popolare, il progetto politico di cui è ispiratore e promotore, con la presentazione di proprie liste di rappresentanza in tutta la Campania per le elezioni regionali di settembre prossimo. Un progetto che viene presentando su tutti i territori con il fervido spirito di chi crede nelle proprie idee e della passione dei “ragionamenti” che gli è tanto cara e peculiare.
Una storia importante, per la quale alla Dc va riconosciuto il merito di essere stato il partito e il motore della trasformazione e della modernizzazione della società italiana, concorrendo in modo attivo e proficuo allo sviluppo e alla diffusione della democrazia plurale, aperta ed emancipatrice nella libertà dei ceti meno abbienti; un ruolo di centralità sociale, svolto in coerente continuità con gli ideali del Popolarismo, la cui impronta essenziale è nel pensiero e nell’azione di don Luigi Sturzo d’inizio ‘900. Ed è il Popolarismo – affermava De Mita – che si coniuga con l’Europeismo della Dc,che con De Gasperi contribuisce fortemente a far porre le pietre angolari del progetto dell’Europa comunitaria. Un progetto politico e socio-economico di grande respiro e di coesione, la cui rilevanza costituisce il dato ormai irreversibile e irrinunciabile per tutti i 27 Paesi-Stati, che ne formano la compagine a Bruxelles e nel Parlamento di Strasburgo. E nel Terzo Millennio – evidenziava il sindaco di Nusco – l’unico e fondamentale riferimento per ciascun Paese–Stato non può essere scisso dalla crescita e dal consolidamento dell’Unione europea e delle sue Istituzioni, a fronte di tutto ciò che evolve e si sviluppa nel mondo.
La dialettica del possibile che nutre il dialogo nell’Agorà pubblica. La politica non è potere per il potere, ma soluzione di problemi generali
Sottolineate la storicità e l’attualità del Popolarismo, l’ex-presidente del Consiglio, ne configurava le valenze di metodo, basato sull’esercizio della dialettica del possibile che si nutre di pensiero, promuovendo e favorendo il dialogo costruttivo, con cui la politica assolve la propria funzione ch’è quella di dare soluzione ai problemi reali, nel segno bene comune. “Chi pensa che la politica è comando - affermava De Mita – non realizza nulla. Dobbiamo abituarci a dialogare. La discussione è dialettica. Dobbiamo discutere, per capirci, non per informarci. Ogni persona può concorrere con la propria testa alla risoluzione di un problema. E la mia personale esperienza mi porta a dire che chi pensa di più, deve aiutare con il dialogo chi pensa di meno. Il dialogo è una sorta di forza, non di debolezza. La politica è prima di tutto diagnosi. Io sono qui da amico e dialogante, poi ogni vota secondo la propria consapevolezza”. E’ la traccia su cui si colloca quale valore primario lo spirito della comunità da riscoprire e affermare, uscendo dalle gabbie dei deteriori particolarismi e degli egoismi fini a se stessi - evidenziava- per marcare la funzione diagnostica della politica, quale attitudine analitica e cognitiva delle reali cause dei problemi, dalla cui generale rimozione deriva la soluzione generale che giova all’armonia sociale.
Sanità pubblica e servizi sui territori. Le opportunità del Mes
Sul legame tra cultura e visione politica del Popolarismo e le sempre inderogabili ragioni della valorizzazione delle aree interne del Sud e della Campania si soffermava il medico Giuseppe Rosato, cardiologo di alta professionalità e già direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Moscati” di Avellino, candidato alle “Regionali” per Prospettiva popolare. Un legame da rigenerare e rivitalizzare, dando impulso e sostegno alla formazione e all’affermazione di una classe politica e dirigente responsabile e competente; e il banco di prova delle prossime “Regionali”- affermava Rosato – costituisce un’importante opportunità, a fronte anche e soprattutto degli obiettivi del Piano di ripresa - il Recovery fund – lanciato e finanziato dall’Unione europea; obiettivi, la cui realizzazione richiedono grandi capacità di conoscenza, competenza e di servizio. Era la premessa, con cui Rosato focalizzava il positivo lavoro dai presidi pubblici del Servizio sanitario nazionale in Campania e in genere nel Sud, per fronteggiare e contenere al meglio possibile la crisi Covid–19; una premessa necessaria, per evidenziare le importanti e significative opportunità che offrono le risorse comunitarie europee del Mes, per ben potenziare e strutturare adeguatamente il rapporto tra i territori e i presidi della sanità del Servizio pubblico.
Riardo (Ce): La scrittrice Carla Sabatini ha presentato un memoire dedicato ai centri di prima accoglienza
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09 Ago 2020
- Scritto da N.R.
Edito dalla casa editrice campana 2000diciassette, si presenta come testimonianza reale di ciò che avviene nei centri di accoglienza.
N.R. - 05.08.20120 - L'altra faccia del "fenomeno immigrazione". L'immigrazione vista e descritta da chi la vive quotidianamente, da chi ha "ascoltato" i vissuti di coloro che sono sfuggiti agli orrori delle loro terre di origine, di chi ha subìto le violenze e le torture delle "gabbie" libiche.
L'autrice racconta della sua esperienza nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo, durante la quale ha raccolto alcune storie di ospiti che, inseguendo il miraggio di una vita migliore, hanno affrontato viaggi duri e difficili, approdando sul territorio italiano nella speranza di un futuro migliore.
Edito dalla casa editrice campana 2000diciassette, operante da tre anni su tutto il territorio nazionale, "Memorie di un'accoglienza" si presenta come testimonianza reale di ciò che avviene nei centri di accoglienza, di quali rapporti vengono instaurati tra chi accoglie e chi si sente profugo e solo.
La scrittrice Carla Sabatini, con dolce freschezza letteraria, riesce a dare significato e testimonianza di amicizie, sacrifici, dolori, lotte, sconforti e speranze di chi, con rimpianto, ma con fiducia, si affida per non morire alla bontà e all'accoglienza del "prossimo".
"Memorie di un'accoglienza" decide i nomi, racconta episodi, tratteggia psicologie umane, ci trasporta in una realtà molto spesso vista da lontano ed evitata.
L'appuntamento con la scrittrice Carla Sabatini ed il suo lavoro letterario, tenutosi giovedi 30 luglio, presso il "Casale di Riardo", Riardo (Ce), è stato organizzato dall'Associazione "Alto Casertano", in rete con la casa editrice 2000diciassette.
Sono intervenuti: Dott. Antonio de Pandis, Associazione Alto casertano; Dott.ssa Gilda Panico, Presidente dell'Ordine Assistenti Sociali regione Campania; Avv. Pasquale Mautone, Cassazionista, Docente Universitario, Giornalista; Maria Pia Selvaggio, scrittrice, drammaturga, fondatrice di Edizioni 2000diciassette
CASTELLABATE: DAL 2 AL 23 AGOSTO LA 30a FIERA DEL LIBRO
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13 Ago 2020
- Scritto da N.R.
Torna il profumo dei libri del sud grazie alla Rassegna “Libri Meridionali”, ideata e diretta dal Professor Gennaro Malzone.
N.R. – 02.08.2020 – Alla Fiera del libro 2020, a Castellabate (SA), dal 2 al 23 agosto 2020 si aprono le porte alla cultura con libri meridionali e la vetrina dell'editoria del Sud.
Nel cortile del Castello di Castellabate, dalle 20.00 alle 23.00 circa, è aperta la 30ma Fiera del Libro sul Cilento: Libri Meridionali - Vetrina dell'Editoria del Sud, promossa dal Comune di Castellabate, dal Centro di Promozione Culturale per il Cilento di Acciaroli, con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Salerno e della Società Salernitana di Storia Patria.
Ogni sera sono previsti incontri culturali, si può girare fra i numerosi banchi con i libri in esposizione e avere fra le mani libri non facilmente reperibili sul Cilento e sul Salernitano.
IL PROGRAMMA IN DETTAGLIO
Domenica 2 agosto, ore 21.30 - Serata inaugurale della 30ª edizione “Libri Meridionali”- Vetrina dell’Editoria del Sud.
Saluti: Costabile Spinelli, sindaco Comune di Castellabate; Luisa Maiuri, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Castellabate; Gennaro Malzone, ideatore, organizzatore e curatore della rassegna. Modera: Enrico Nicoletta, Ufficio di Promozione Turistica e Culturale Comune di Castellabate.
A seguire CERIMONIA DI PREMIAZIONE “Libri Meridionali 2020”
Per la Sezione Giornalismo: Antonio Vuolo, Giornalista de “Il Mattino”.
Per la Sezione Autore: Giuseppe Salzano, Neuropsichiatra infantile.
Per la Sezione Casa Editrice: Vincenzo D’Amico Editore, Nocera.
Premio Speciale all’Associazione Identità Mediterranee
Lunedì 3 agosto, ore 21.30 - Il gruppo musicale “Cilento Young Brass” della Scuola Civica di Musica di Castellabate in un repertorio di musica classica, leggera e napoletana. Dirige il M° Costabile Franciulli.
Martedì 04 agosto, ore 21.30 - Presentazione del libro thrilling “Prove per un requiem” di Davide Bottiglieri. Presenta Salvatore Parola, docente della scuola di fumetto Comics arts. Reading di Giorgio di Fusco, responsabile editoriale “Vitruvio entertainment”.
Mercoledì 05 agosto, ore 21.30 - "Alda Merini: il privilegio delle follie", Recital poetico-musicale di
Raffaele Piscopo. Presentazione di Marisa Russo con la partecipazione di Anna Maria Cappuccio e di Maria Rosaria Verrone. Tecnico musicale Baldovino Imbriaco.
Giovedì 06 agosto, ore 21.30 - Presentazione della raccolta di articoli giornalistici di Giuseppe Ianni dal
titolo "Per un giornalismo oltre l'informazione", 20 anni di reportage giornalistici. Un viaggio tra artisti, libri, manifestazioni culturali e protagonisti delle cronache del nostro tempo. Relaziona: Gennaro Malzone.
Venerdì 07 agosto, ore 21.30 - Serata dedicata alla Musica Classica: "Castellabate in canto". Soprano: Eleonora Arpaise. Pianista: Maurizio Severino.
Sabato 08 agosto, ore 21.30 - Concerto di melodie napoletane con Mino Remoli e la sua chitarra con la
partecipazione straordinaria del cabarettista Pinuccio Tartaglia.
Domenica 09 agosto, ore 21.30 - Presentazione del volume fotografico "Paestum (anni 30) nelle foto di
Ernesto Samaritano" a cura di Fernando La Greca e Mario Nello, Edizioni Magna Graecia - Roccadaspide. Presentano Fernando La Greca (Università di Salerno) - Mario Serra (Editore)
Martedì 11 agosto, ore 21.15 - Presentazione del saggio "Dentro la notizia ed oltre. La coscienza
critica" di Antonio Fabozzi - Editore De Frede. Introduce Gennaro Malzone; ore 22.00 - Rosaria Zizzo presenta "Edizioni ordinarie. Teatro Sociale", Terra del Sole Editrice. Letture scelte tratte dal libro e recitazioni.
Mercoledì 12 agosto, ore 21.30 - Presentazione del libro "Manuale di filosofia napoletana" di Amedeo
Colella - Recital di canzoni "Io mammeta, soreta e tu", la storia della canzone napoletana raccontata da Amedeo Colella con il Trio Anagrama - Mario Messano, Grazia Esposito e Fabiana Esposito.
Giovedì 13 agosto, ore 21.30 - Il valore dello sport e il successo della Polisportiva Santa Maria Calcio
approdata in serie D. La voce dei protagonisti.
Venerdì 14 agosto, ore 21.30 - Presentazione di "Actus Cilenti", trilogia del dott. Mario Infante, suddivisa
in: Le origini (vol 1) La Contea Longobarda (vol 2) Il Monastero di Sant'Arcangelo di Perdifumo (vol 3 ). Printart edizioni.
Domenica 16 agosto, ore 21.30 - Presentazione del libro autobiografico della giornalista e critico d'arte Marisa Russo "Profumi, memorie di vita". Presiede Luisa Maiuri, Assessore alla Cultura ed al turismo del Comune di Castellabate. Madrina: Assunta Niglio.
Lunedì 17 agosto, ore 21.15 - Presentazione del libro di Amedeo Colella, "Mille Paraustielli di
cucina napoletana"; ore 22.00 - Passeggiando tra i libri con Salvatore Allocca tra i virtuosismi
della sua chitarra e le note delle più belle melodie napoletane.
Martedì 18 agosto, ore 21.15 - Presentazione del romanzo giallo e dell'ultima avventura del
Commissario Prisciandaro "Il venditore di teppeti" di Francesco Serafino, WIP edizioni. Presenta: Marisa Russo; ore 22.00 - Presentazione della guida trekking "A piedi nel Cilento tra
Alburno e Valle del Calore" di G. Cacchione, F. Coppola e D. D'Ambrosio. Edizioni officine Zephiro. Proiezione video.
Mercoledì 19 agosto, ore 21.15 - Presentazione della biografia su "Francesco Talarico: militare, maestro ed educatore" di Costabile Gallucci. Presenta Gennaro Malzone; ore 22.00 - Presentazione della ricerca storico religiosa sul V Abate di Cava de Tirreni dal titolo "L'Abate Simeone, dalla Badia di Cava a Castellabate per la grande riforma araria" di Gennaro Malzone.
Giovedì 20 agosto, ore 21.15 - Presentazione del libro del giornalista Paolo Romano "Storia del
Corona Virus a Salerno", Edizioni Typimedia, Roma. Introduce: Giuseppe Ianni. Relaziona Paolo Romano; ore 22.00 - Mino Remoli in concerto.
Sabato 22 agosto, ore 21.30 - "Mille e un Mileo … da Santu Leo", Spettacolo di musica, teatro e varietà con la famiglia Mileo di Castellabate.
Domenica 23 agosto, ore 21.30 - Presentazione di "Trenta anni di libri", raccolta di articoli e testimonianze di autori, editori, giornalisti sulla storia e sulle vicende della rassegna letteraria "Libri Meridionali".
Somma Vesuviana “Bestie di scena”
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26 Lug 2020
- Scritto da N.S.
Spettacolo di Fabio Cocifoglia allo Spazio Torchio
N.S. - 20.07.2020 - Sabato 18 e domenica 19 luglio, con inizio alle ore 20.30, presso l’Associazione il Torchio di Somma Vesuviana (Parco degli aromi, via Colonnello Aliperta) ha visto protagonista Bestie di scena, un nuovo spettacolo, ideato e diretto da Fabio Cocifoglia.
Per due giorni animali di varie specie, come lumache, api, squali e pappagalli hanno invaso lo spazio esterno del Torchio, divertendosi a rivelare quanto di umano c'è nel mondo delle bestie. Tra vermi e camaleonti, microbi e mantidi, storia dopo storia, si è insinuato un interrogativo: quale bestia ci somiglia di più?
“L’idea – ha affermato il regista e ideatore Fabio Cocifoglia – è stata quella di riaprire il nostro spazio, dopo i mesi di fermo obbligato, con un lavoro a più voci, che veda protagonista tutto il gruppo del Torchio. Ci è sembrato divertente ripartire, tutti insieme, dal rapporto con la natura, con gli animali, per scontrarsi con limiti e tendenze del nostro vivere umano. Una ricerca che ci porti a riscoprire sensazioni e dimensioni della nostra società, su cui vale la pena di dare uno sguardo ironico, grottesco, divertito e perché no farci su una risata”.
Il ricavo dello spettacolo viene completamente devoluto al sostegno dello Spazio Torchio, che festeggia vent’anni di lavoro sul territorio di Somma Vesuviana con questi obiettivi: un forte dialogo con il territorio per dare sostegno al suo recupero e sviluppo, l’utilizzo di linguaggi creativi nella visione di un coinvolgimento ed espressione delle singole personalità, la mediazione tra lo scenario locale, con la sua forte tradizione, e i riferimenti culturali esterni.
L'evento, organizzato nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza Covid, ha previsto la misurazione temperatura e l’uso della mascherina per tutti gli spettatori. Era obbligatoria la prenotazione, per garantire il distanziamento necessario e la possibilità di godere in piena sicurezza dello spettacolo.
Per informazioni: +393333364729
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