BAIANO: REDUCE DALLA CINA, BEATRICE VECCHIONE OSPITE ECCELLENTE ALL’” INCONTRO”
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29 Mar 2017
- Scritto da Gianni Amodeo
La giovane attrice del “Carignano” di Torino racconta le sue esperienze artistiche. Foto di Enrico Stago.
Gianni Amodeo – 0703.2017 - Giovane di ventitré anni, Beatrice Vecchione, ha intrapreso il severo ed impegnativo cammino dell’interpretazione delle opere del teatro classico antico e della contemporaneità; cammino di passione, dedizione e studio, che le ha già permesso di approdare nei ranghi di cast del prestigioso Teatro stabile “Carignano” di Torino.
Un approdo di merito e di eccellenza , che le rende onore e che, nello stesso tempo, si profila quale viatico ben promettente per gli orizzonti che dischiude nelle prospettive di alto profilo nella carriera d’arte, così come attesta l’appena conclusa tournée, che l’ha condotta in Cina, recitando sui palcoscenici dei teatri di Pechino e Shanghai.
Un’esperienza straordinaria, quella compiuta nella Grande Terra del Dragone, in cui il cast dello “Stabile” torinese ha proposto per la regia di Leone Muscato , con successo di pubblico e critica, la “messa in scena” della pungente commedia “Come vi piace”, nella cui trama William Shakespeare fissa e rivela gli archetipi delle complesse sfaccettature della vita di corte con mille ipocrisie, a cui fa contrasto la semplicità della vita dei contadini e delle usanze di campagna; una trama di briosi e sorridenti ammicchi, tra finzione e realtà, di cui è protagonista l’effervescente e giocosa Rosalinda, interpretata con verve proprio da Beatrice Vecchione.
E l’atmosfera vissuta e respirata nell’esperienza cinese é stata una delle chiavi degli interventi che la giovane attrice ha focalizzato nel corso del meeting, svoltosi nei locali del Circolo socio-culturale “L’Incontro” con filo conduttore le valenze connotative del “Teatro, espressione di cultura e impegno sociale per la promozione delle comunità del territorio”, e coordinato da chi scrive.
Un fattore di riflessione, per evidenziare la dimensione culturale del teatro, nel raccontare la realtà sociale e la condizione umana in tutte le sue sfaccettature, in rapporto ai tempi; una dimensione culturale, nella cui universalità si leggono i desideri, le passioni, le gioie, le amarezze, le speranze e le delusioni del vivere. Il teatro quale rappresentazione e specchio della vita nella varietà dei generi e dei linguaggi è espressione d’arte, sottolineava Beatrice Vecchione, le cui testimonianze più efficaci e valide sono trasfuse nelle opere degli autori classici, che hanno segnato – e segnano - i tempi dell’umano cammino lungo gli itinerari della storia; itinerari, intrisi e scanditi dalla giostra delle luci e delle ombre dell’esistenza.
ITINERARIO DI UNA VOCAZIONE E IL TEATRO SPECCHIO DI VITA
Rivisitati i momenti delle prime esperienze “ in scena” vissute nella Scuola media cittadina della “Parini”, la giovane attrice rivisitava il senso della piena scoperta della vocazione per il teatro fin dagli anni del Liceo classico “Giosué Carducci”, a Nola, ben frequentato e con bel profitto cognitivo; vocazione, avvalorata nei successivi passaggi dei rigorosi studi nell’ Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico”, a Roma, fino al superamento dei severi banchi di prove concorsuali, per far parte dello “Stabile” torinese.
Un percorso di formazione, distinto dagli articolati ed approfonditi approcci con le opere di autori della letteratura contemporanea italiana, tra i quali Giovanni Testori e Pier Paolo Pasolini; autori anti-conformisti e estranei all’omologazione sociale a-critica e indistinta nei luoghi comuni, coniugando il linguaggio letterario con quello delle arti visive e della drammaturgia. E di Giovanni Testori, lo scrittore che racconta con vigorosa fibra realistica le periferie della Milano del secondo dopo-guerra e ed ancora pre-televisiva, Beatrice Vecchione presentava i profili più interessanti di quell’importante testo della drammaturgia contemporanea qual è l’ Arialda, la cui “messa in scena” con la regia di Luchino Visconti, richiese negli iniziali anni ‘60 la mobilitazione di liberi uomini di pensiero e cultura, fino all’appello indirizzato al Presidente della Repubblica della Repubblica, Giovanni Gronchi, perché fosse rimosso il divieto di rappresentazione dell’Arialda.
IL TEATRO AMATORIALE E LA CULTURA DELLA COMUNITA’
Dettagli – questi- ed altri ancora, con cui la giovane attrice catalizzava l’attenzione dell’uditorio, nell’illustrare i profili delle esperienze artistiche che viene compiendo, tra le quali va annoverata per l’interesse suscitato dalla critica , quella dell’interpretazione esibita nel racconto della “La morte di Danton” di George Buchner; rappresentazione che lo scorso anno il cast dello “Stabile” di Torino ha proposto con successo nei teatri delle più importanti città delle regioni settentrionali. E su questo piano Beatrice Vecchione, seguendo il filo del tema del meeting, forniva un proficuo approccio per il valore e la funzione del teatro, genere d’arte ed espressione di cultura, per dare senso al ruolo che e va riconosciuto al teatro amatoriale, così come si vive e pratica nei contesti territoriali, dove spesso mancano anche le necessarie e adeguate strutture di ricezione logistica. E’ un ruolo di animazione sociale, che come tale é anche veicolo di cultura e di conoscenza, che favorisce e promuove la capacità di “fare comunità civile”.
Sulla tematica sviluppavano punti di vista e riflessioni - focalizzando difficoltà e progetti di crescita - gli animatori e protagonisti del teatro amatoriale del territorio; teatro amatoriale, che fa coniugare attività lavorative e professionali con la passione dello “stare in scena”. Un … effervescente micro-cosmo di passione e di entusiasmo che solo da qualche anno dispone di una struttura praticabile e regolarmente agibile: il “Biancardi”, ad Avella. Una presenza, che ha già dato concreto impulso all’organizzazione di “compagnie recitanti ” locali, grazie anche alla disponibilità della civica amministrazione che ne assicura l’utilizzo e la pubblica fruizione, senza particolari ed onerosi vincoli.
Di rilievo l’esperienza prospettata da Riccardo D’Avanzo, funzionario dell’amministrazione provinciale di Avellino, un bel, giovanile … vissuto di sport, tra calcio e volley con l’avellana formazione di River boys and girls …. in omaggio al fiume Clanio. E’ esperienza, che ruota sull’associazione “Mela” che realizza una pluralità di iniziative per la promozione civile delle comunità locali, tra cui quelle riservate alla terza età. Un ventaglio di proficue attività, in cui è inserita la filiera del teatro amatoriale, che coinvolge tanti giovani e meno giovani. E sul piano organizzativo è “Mela”, la protagonista dell’ Estate avellana con la rassegna “Teatro sotto le stelle”, che ha già toccato il traguardo della settima edizione, nella suggestiva location del Giardino del Palazzo baronale di piazza Municipio. Una rassegna, che polarizza la partecipazione di “compagnie” dell’area nolana e vesuviana, di recente anche dell’area salernitana, come dire contesti in cui il teatro amatoriale è di lunga e collaudata tradizione. Una realtà di sicuro interesse, per la quale si aprono le prospettive di un progetto culturale di crescita, su cui “Mela” punta, per qualificare al meglio la propria funzione di associazione di volontariato.
E sul versante del volontariato opera a Sperone da oltre venti anni l’associazione Zigo-Zago, costituito per dare sostegno ai ragazzi e alle ragazze che vivono condizioni di disagio. Una finalità sociale che è nel Dna dell’associazione, nel cui ambito d’azione si è inserito da alcuni anni il filone del teatro amatoriale con un cast ben strutturato, che si vale della regia e del sostegno di Franco D’Anna, funzionario dell’Inps di Avellino; un cast, che con rappresentazioni di genere comico miete successi al “Biancardi” e di recente al Teatro comunale a Montoro. Una realtà, puntualizzata dal presidente del sodalizio, Carmine Festa, anch’egli funzionario dell’Inps di Avellino, una realtà di servizio, di cui le esperienze teatrali sono un elemento caratterizzante, costituendo un a”punto di riferimento per la comunità speronese. E per l’associazione polivalene Zigo-Zago conta la volontà di proseguire nel percorso in atto e ampliare il proprio raggio d’azione.
Sul profilo della socialità che vive insieme con un folto gruppo di amici, accomunati dalla passione per il teatro amatoriale si soffermava, in particolare, Salvatore Sgambati, funzionario dell’amministrazione comunale di Baiano, e regista della “compagnia” de “I sognAttori”; una “compagnia”, le cui esperienze di scena si vengono realizzando, da quando il “Biancardi” ha aperto … i battenti. Come, per dire che le … strutture pubbliche gestite con criteri di utilità sociale creano e alimentano le corrispondenti funzioni di civile animazione.
Sul discrimine tra gli ambiti della cultura teatrale,strettamente intesa, e gli aspetti socializzanti del teatro amatoriale proponeva un’attenta analisi Francesco Scotto, autore di testi e della loro rappresentazione come regista, vantando anche una lunga esperienza nella programmazione e gestione di corsi di recitazione nelle scuole.
Mugnano del Cardinale: Incontro presso l’istituto “A. Manzoni”per il “Progetto Quadrifoglio”
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27 Mar 2017
- Scritto da L.Carullo
Interventi dei dott. ri R. Giodano e G. Luciano, dello stakeholde F. Fusco, chef del Moera e del cestita Andrea Zerini.
L. Carullo – 16.03.2017 - Nell’ambito del “Progetto Quadrifoglio”, promosso dall’ASL Avellino, U.O.M.I Distretto Sanitario di Baiano, si è tenuto, presso l’Istituto Comprensivo “A. Manzoni” di Mugnano del Cardinale, nell’aula magna del plesso di via Montevergine, un incontro per approfondire alcuni temi del Progetto.
Il convegno si è aperto con l’intervento della D. S., prof.ssa Luigia Conte, poi sono intervenuti la dott.ssa R. Giordano, medico referente del “Progetto Quadrifoglio” per il Distretto di Baiano; il dott. G. Luciano, medico odontoiatrico, e in qualità di stakeholder lo Chef F. Fusco del Ristorante – orto “Il Moera” di Avella e il cestista della Scandone Avellino Andrea Zerini.
Il “Progetto Quadrifoglio”, che si sta sviluppando nel corrente anno scolastico, punta a far capire ai giovanissimi l’importanza di una corretta alimentazione e della cura della propria salute.
Al convegno hanno assistito gli alunni delle classi V della Scuola primaria e delle classi I della Scuola secondaria di I grado.
S. Vitaliano /VIII edizione Premio Artisti Per La Pace: I vincitori del concorso
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25 Mar 2017
- Scritto da Lu.pi.
Sabato 11 marzo, presso il Teatro Comunale, alle ore 19:00, sono stati premiati i vincitori .
Lu.pi. – 15.03.2017 - Promossa dal Sindaco di San Vitaliano, Antonio Falcone, e dall'Amministrazione del Comune, l'ottava edizione del Premio Artisti per La Pace ha visto la sua conclusione il giorno sabato 11 marzo durante la serata di premiazione, dedicata ai vincitori e ai menzionati speciali.
Presso il Teatro Comunale di San Vitaliano (NA), alle ore 19:00, di fronte al comitato di eccellenza, composto dal Professore Francesco D’Episcopo, già Professore ordinario di Letteratura Italiana presso l’università UNINA; la Dottoressa Carmela Maietta, giornalista per Il Mattino Napoli; la Dottoressa Esther Basile, la Dottoressa Lucia Stefanelli, la Dottoressa Maria Rosaria Rubulotta, appartenenti all’Istituto di Studi Filosofici di Napoli, sono stati premiati i vincitori e i menzionati speciali del concorso.
Sono state oltre 200 le opere di prosa, poesia, disegno, fotografia e scultura, pervenute presso il Comune di San Vitaliano, segno della grande partecipazione ottenuta per questa ottava edizione.
Il Comune di San Vitaliano, impegnato nella divulgazione della cultura in tutte le sue forme, con questo importante evento, ha voluto dare spazio ai temi della pace, della giustizia sociale, della non violenza, della libertà, dei diritti umani, dell’autodeterminazione dei popoli e della solidarietà nelle sue molteplici espressioni, grazie al talento e attraverso la partecipazione di artisti provenienti da tutta Italia, al fine di rendere il Premio Artisti per la Pace Città di San Vitaliano, un momento di comunione, unione e soprattutto di scambio costruttivo d’idee che porti ad una seria e duratura divulgazione di un messaggio di pace utile agli uomini e alla comunità.
La serata di sabato 11 marzo è stata presentata da Raffaele Ariola e Marsia Serpico ed ha visto alternarsi sul palco le personalità del territorio, il comitato di eccellenza e i vincitori del premio, nonché i menzionati.
Spazio è stato dato anche alla musica e alla danza, espressioni artistiche, eccellenze del territorio di San Vitaliano e limitrofo, con la partecipazione della bravissima cantante Nadia Grace e dell'Accademia di danza "Danzart".
Di seguito l'elenco dei vincitori:
Sezione Prosa e Poesia adulti:vincitore per la Sezione Poesia: Giuseppe La Marca, con la poesia dal titolo "Pinocchi della vita"; per la Sezione Prosa: Bruno Cammarota, con la storia dal titolo "I Fili di Pino".
Menzioni speciali: Umberto Vicaretti con la poesia dal titolo "Fiori di Bodrùm"; Gioacchino Roberto Di Maio con la storia dal titolo "L'eco dell'anima"; Giuseppe Piccolo con l'opera dal titolo "Kamikaze di Pace".
Sezione Prosa e Poesia under 15: vincitore per la Sezione Poesia: Giuseppe Pio Buonincontro con la poesia dal titolo "Minore non accompagnato: migrante"; per la
Sezione Prosa: Michela Anna Piccolo con la storia dal titolo "Riuscire ad esserci".
Sezione Immagini adulti: vincitore Martino Conti.
Menzioni speciali: Noemi Saltalamacchia con l'opera dal titolo "Il male verde"; Guercia Chiara; Madonna Sara .
Sezione Immagini under 15: vinctore Ivanna Chumak con l'opera dal titolo "L'apparenza Inganna".
Menzioni speciali: Khomyakova Caterina ; Khomyakova Natalia; Armando Aliperta con l'opera dal titolo "Indian Pinocchio"; Ripoli Giulia con l'opera dal titolo "Pace Incatenata".
Menzioni Speciali agli istituti partecipani: Istituto Comprensivo Statale “Giampiero Romano” di Torre del Greco; Istituto Comprensivo Statale “Pacinotti” di Marigliano - Classi I C, III C, III D; Istituto Comprensivo Statale “Omodeo-Beethoven” di Sciscaino - Classi III B, I D, I C, II A, III C , I B, III D; Scuola Secondaria di Scisciano - Classi II B, III C , I D; Scuola Secondaria di Primo Grado "Dante Alighieri" di Marigliano - Classi III B, II I, II A; Istituto Comprensivo “Ariosto” di Arzano; Istituto Sacro Cuore.
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1853013664952767/
Per ulteriori informazioni: 3343394189; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LustriTeatro / Sezione EPICA/SCIENZE a cura di Luigi Spina: ULISSE MENTITORE: Le Sirene e Scilla e Cariddi
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25 Mar 2017
- Scritto da Alessandra Durighiello
Luigi Spina Filologo classico - Centro AMA Università di Siena. Antonio Petitto Ingegnere del suono - Conservatorio "A. Corelli" di Messina. Location: Complesso Monumentale di Santa Chiara - Via Regina Margherita - 83029 Solofra (AV)
Domenica 12 marzo 2017 ore 17.30, Sede Accademia di Teatro "Città di Solofra".
Alessandra Durighiello - 12-03.2017 - “Non sarà il canto delle sirene, che ci innamorerà, noi lo conosciamo bene, l’abbiamo sentito già”. F. De Gregori. La zattera viaggia a vele spiegate. Dal profondo degli abissi si alza un’armonia dolce, melodiosa, ammaliante: l’ingegnere del suono Antonio Petitto ricrea il canto delle Sirene, coloro che a tutti gli uomini tessono incanti … ma quei marinai che si fermano presso di loro, dimenticano persino di cibarsi, morendo di inedia.
Inizia così il penultimo appuntamento di Ulisse mentitore, la sezione di Epica e Scienze di Lustri, dal titolo Le sirene e Scilla e Cariddi, segnato soprattutto dal ritorno del suo curatore, il prof. Luigi Spina che ha proposto un commento personale, sapiente e brillante; a dar voce ad Odisseo è stato, come sempre, Enzo Marangelo.
Circe prospetta ad Odisseo l’incontro con le Sirene: per oltrepassarle indenne avrebbe dovuto otturare le orecchie dei suoi compagni con la cera, affinché nessuno le ascoltasse e se lui avesse voluto ascoltarle avrebbe dovuto farsi legare all’albero maestro della nave. Tuttavia nel racconto dettagliato che fa ai Feaci, dimostrando di aver seguito alla lettera ogni indicazione della maga, Odisseo, furbamente, riporta: solo a me impose ascoltarne la voce.
A questo punto potremmo essere tentati dal chiederci: che cosa cantavano di solito le Sirene? Posto che le sirene sono da sempre in agguato nel tentativo di sedurre qualcuno e portarlo sul loro scoglio, che siano spot pubblicitari, promesse elettorali, cosa cantassero solitamente le Sirene incontrate da Odisseo è difficile stabilirlo, tanto che il suo racconto è stato diverse volte messo in discussione. Il primo è Franz Kafka che, in Il silenzio delle sirene, ritiene che all’arrivo di Ulisse le sirene non abbiano cantato, credendo di poter sopraffare l’avversario con il silenzio e dimenticando di cantare alla vista della beatitudine che spirava il viso di Ulisse, impegnato tra cera e catene; egli non ha udito il loro silenzio, ha creduto che cantassero e immaginato che lui solo fosse preservato dall’udirle. Bertolt Brecht, in Gli insulti delle Sirene, immagina che esse abbiano urlato insulti ad Ulisse, un uomo incapace di osare e che egli abbia iniziato a contorcersi per la vergogna. Jean Starobinski, in Le incantatrici, immagina che il canto delle sirene sia una specie di colonna sonora della vita. Se così fosse, sicuramente, la colonna sonora della vita di Ulisse sarebbe una nenia.
… Però, l’amaro comando di Circe dimenticai, ché m’aveva vietato indossare corazza … Odisseo che ha seguito alla lettera tutte le indicazioni della maga per superare lo scoglio delle sirene, nel passaggio tra Scilla e Cariddi, disattende ogni comando: quando la nave giunge tra i due scogli mostruosi e i compagni sono spaventati e lasciano cadere i remi, Odisseo riesce solo ad incitarli a riprendere a remare. È un disastro. Perché solo con le Sirene è stato così preciso e attento?
Il professore Spina propone di raccontare di nuovo, in modo diverso, l’avvertimento di Circe ad Odisseo sulle Sirene, anzi, quasi sicuramente non c’è mai stato. A dar voce ad una Circe passionale, vendicativa, una donna vera, dignitosa, è Piera De Piano: «Vuoi andartene dalla mia isola? Sei proprio sicuro? Va bene, vai pure, ma sta’ attento, non si lascia impunemente una maga e tanto meno una maga innamorata. Lo so, ti piacerebbe molto che ti svelassi tutti i trucchi per arrivare sano e salvo a casa … Ma questa è l’epica scritta dai maschi, il mito raccontato dai ciechi. Nella mia epica io non ti dico nulla … No, Ulisse, ora te la devi cavare da solo, altro che virtù e conoscenza: terrore, puro terrore, e morte come quella che porta all’Ade. Non sono mica una sirena, di quelle che lasciano passare i naviganti purché si impegnino a parlare di loro … far sapere a tutti che cantano bene, che sono belle e intelligenti, intellettuali allo stato puro, non solo donne oggetto. Ma basta, ora va’, non ti sopporto più».
Probabilmente è andata così e quando Alcinoo gli chiede di narrare le sue avventure, Odisseo racconta e si racconta una versione di comodo sull’incontro con le Sirene, di cui aveva forse sentito parlare in vecchie storie; d’altronde i suoi compagni sono tutti morti, chi può smentirlo?
SPERONE / AMBIENTE, TERRITORIO E PERSONAGGI DELLA MEMORIA COMUNE: IL MAIO, SIMBOLO DI TRADIZIONE POPOLARE E LAVORO
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22 Mar 2017
- Scritto da Gianni Amodeo
Intenso e proficuo convegno nel Palazzo comunale, con interviste al sindaco Marco Santo Alaia, all’agricoltore Salvatore Colucci, al parroco don Reinaldo Luis Arino Plata e alla professoressa Anna D’Avanzo, docente vicaria del dirigente scolastico Salvatore Morriale. Premiazione del concorso grafico-pittorico sui giochi del passato, riservato i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”. Anteprima di presentazione del ricco e brioso testo sui mestieri del sistema economico dei boschi del territorio, redatto in elegante veste editoriale dalla comunità della Scuola Media per il conferimento dei “Mai d’argento” del Premio “Galante Colucci” l’ 11 marzo nell’auditorium della Scuola Media “Giuseppe Parini”, a Baiano ed esposizione degli elaborati al “Biancardi”, ad Avella. Servizio di Gianni Amodeo. Foto di Antonella Pragliola e Pio Stefanelli
20.02.2017 - Incisivo e di corposo profilo contenutistico, il pubblico convegno svoltosi nella Sala consiliare del Palazzo comunale, nel quadro delle iniziative promosse dall’Associazione “Maio di San’Elia profeta”, animate alla meglio e con perfetta organizzazione logistica dalla passione e dall’entusiasmo di Nicola Parente, Pasquale Gaglione, Armando Sodano e Nicola Vigliotta. Un meeting, per focalizzare il senso e i valori del culto arboreo del Maio icona e simbolo del sistema economico del territorio nel passato, incentrato sulle attività silvicole e boschive, sull’agricoltura e sulla pastorizia, e nelle prospettive con cui lo stesso senso e gli stessi valori si rivestono nell’attualità dei nostri giorni. E con le ritualità votive in onore di Sant’Elia profeta, patrono della comunità cittadina, coincide la celebrazione-clou della Festa del Maio, con cui cala il sipario sul ciclo -proprio a Sperone- delle analoghe Feste, che scandiscono le usanze e i costumi della tradizione locale a Sirignano, Baiano, Mugnano del Cardinale, Quadrelle e Avella.
Introdotto dall’indirizzo di saluto di Nicola Parente, presidente dell’Associazione promotrice e organizzatrice della manifestazione, il meeting era scandito dalle interviste condotte da chi scrive con il sindaco Marco Santo Alaia, Salvatore Colucci, che con buona cultura classicheggiante e fiero orgoglio si fa sempre cura e premura di rivendicare la propria identità di agricoltore in servizio … permanente effettivo, don Reinaldo Luis Arino Plata, parroco plurilingue e la professoressa Anna D’Avanzo, docente vicaria del professore Salvatore Morriale, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” strutturato nei plessi di Baiano e Sperone. Un ampio ventaglio di punti di vista, per una serata vissuta con piena e coinvolgente partecipazione dal folto pubblico.
LA FESTA RITROVATA E RILANCIATA
SALVARE E VALORIZZARE I BOSCHI
Di rilievo la linea di orizzonte tracciata dal “primo cittadino”, per evidenziare il rilancio della Festa del Maio con iniziative ed eventi qualità; rilancio, in cui un ruolo particolare d’impulso non solo si deve all’Associazione che l’ha favorito, conferendole una dimensione storico-culturale, ma anche e soprattutto alle valenze istituzionali con cui l’evento viene connotato, rapportandolo al mondo della scuola e all’Ente- Comune, la Casa di tutti i cittadini e cittadine di Sperone.
Ponendo sotto i raggi-X le politiche ambientali, per le quali l’amministrazione è impegnata sul territorio,Alaia dava rilievo alla recente attivazione della “Casa dell’acqua”, a cui si rapporta la dimensione virtuosa del servizio dei rifiuti, grazie alla ben strutturata ed efficiente gestione con cui si realizza e che determinerà entro il 2018 anche significativi risparmi tariffari per i cittadini. Sottolineato l’impegno per il miglioramento e la manutenzione del percorso podistico Sperone-Baiano, il sindaco Alaia annunciava il varo del progetto per la messa in sicurezza, rispetto al rischio di dissesto idrogeologico, dell’intera area, con relativo asse viario, della “Selva Paradina”, con l’annessa, storica Fontana, a cui da sempre si attinge acqua di limpida leggerezza. E’ un progetto, che si deve all’architetto Alfonso Napolitano, finanziato dalla Regione-Campania con quattro milioni di euro, per creare un ampio ed accogliente Parco di verde pubblico attrezzato, con sentieri e segnaletica appropriata, punti sosta e ristoro.
Alla luce di queste premesse, Salvatore Colucci dava rilievo alle ragioni per la salvaguardia e la valorizzazione delle aree boschive del territorio, che in connessione con il recupero dell’agricoltura possono costituire fonte di reddito lavorativo sicuro, specie per i giovani che puntino ad organizzarsi in forme di associazioni o cooperative di produzioni, con la capacità di “fare impresa”. Le disposizioni normative dell’Unione europea e della Regione-Campania, con le tante opportunità del Piano di sviluppo rurale 2014\2020 sono occasioni da non perdere. In questa direzione lanciava l’appello, affinché promuovano informazioni e facciano scelte adeguate per recuperare la funzione produttiva ed economica dei boschi. E,di passaggio, sarà utile notare la specifica misura comunitaria europea a supporto della diffusione dei castagneti, fattore di bellezza paesaggistica e fattore produttivo di primaria rilevanza, specie con il riconoscimento di coltura tipica di frutteto.
Un appello recepito dal sindaco Alaia, presidente dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, con l’impegno a promuovere le iniziative, che siano rispondenti agli obiettivi del Psr 2014\2020, dando particolare importanza, nello stesso tempo, alle esigenze di ritrovare nella pratica agricola dei territori la biodiversità delle colture, cancellate dalla monocoltura della nocciola.
L’INTEGRALITA’ DELLA CONVERSIONE ECOLOGICA E SOCIALE
NO ALLA PRATICA DEL PROFITTO, SI’ ALL’ARMONIA DEL CREATO
Don Reinaldo Luis Arino Plata sviluppava un’articolata gamma di riflessioni e convincenti argomentazioni sui processi di inquinamento che attraversano in lungo e in largo il Pianeta-Terra: un processo di degrado e devastazione progressiva, di cui è responsabile l’uomo con lasua distorta visione di asservire la natura a sé stesso e alle sue perverse concezioni di vita, che privilegiano il profitto.
Richiamati i brani della sacra scrittura della Genesi e dell’Enciclica di papa Francesco Laudato si, che rapportano l’ieri all’oggi, don Reinaldo marcava l’esigenza, diventata ormai non più differibile e certamente inappellabile, di dare corso alla “conversione ecologica”, prospettata dalla stessa Enciclica;esigenza che interpella direttamente le coscienze di tutti gli uomini e donne del mondo, specie delle aree sviluppate e ultra sviluppate. E’ la “conversione ecologica integrale”, che investe e reclama il rispetta per la natura come sistema di leggi e vita in sé, reclamando l’armonia relazioni nella civile società e tra i popoli; armonia di cui possono essere costruttori e artefici uomini e donne di buona volontà e buon senso comune che vogliano essere “artigiani e artigiane di Pace”.
LE GALLERIA DEI PERSONAGGI DELLA MEMORIA COMUNE
La prof.ssa Anna D’Avanzo calibrava il suo spigliato intervento sul prezioso testo, intitolato “I Mestieri del Maio”, in cui sono raccolti saggi brevi, racconti, interviste, composizioni poetiche che si devono ai ragazzi e alle ragazze del plesso cittadino di Scuola Media.
Un volume agile di lettura, che si propone in elegante veste editoriale, per partecipare al Concorso-rassegna del Premio “Galante Colucci” per il conferimento dei “Mai d’Argento”, con cerimonia di premiazione l’ 11 marzo nell’Auditorium della Scuola Media “Parini”, a Baiano.
Una successiva manifestazione finale, con esposizione degli elaborati di narrativa,poesia, oltre che dei filmati e degli audiovisivi premiati, si terrà nel Teatro “Biancardi”, ad Avella, il prossimo 25 marzo.
E’ un testo che narra dal vivo “ I Mestieri del Maio” che per secoli sono stati il fulcro dell’economia del legno praticata nell’area dell’ Unione intercomunale, di cui il Maio è simbolo testimoniale di lavoro.
Un bel documento di realtà autentica, perché i motivi ispiratori di ciascun elaborato e soprattutto delle interviste scaturiscono dal rapporto diretto che ragazzi e ragazze hanno sviluppato con … i meno giovani della comunità cittadina.
Uno spaccato realtà sociale degno d’interesse. E sarà opportuno considerare che per la pubblicazione del testo le docenti del plesso si sono auto-tassate. Un lodevole esempio di Scuola viva e di spirito comunitario, sotto tutti i punti di osservazione.
Ed in connessione con il testo “I Mestieri del Maio”, presentato in anteprima dalla prof.ssa Anna D’Avanzo, c’ era la galleria dei personaggi e delle personalità che fanno parte della memoria collettiva della comunità speronese.
Un revival, su cui sarà possibile ritornare con un altra nota, con schede biografiche e proiezioni filmiche curate, lette e illustrate con varietà e perspicacia espressiva da Grazia Pragliola e Enza Tulino.
Poi, il gran finale che chiudeva la serata, con la premiazione di decine di ragazzi e ragazze della Scuole dell’Infanzia, Primaria e Media che hanno partecipato al Concorso grafico-pittorico, sul tema dei giochi del passato, naturalmente raccontati da nonni e genitori … Le generazioni 2.0 vivono di altri giochi …. e non certo più il salto della cavallina, il capinascondere, la”moscacieca”, la “settimana”, la nizza alias “mazza c’’o piuzo”, la trottola e via continuando che appartengono alla … preistoria di quanti hanno superato ad abundantiam gli anta.