Sperone: Pubblico convegno nella Sala consiliare del Palazzo municipale sul tema “Teatro:passione, cultura e integrazione”
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02 Mag 2017
- Scritto da Gianni Amodeo
Omaggio a Zigo–Zago junior, l’articolazione associativa dei giovanissimi e delle giovanissime dell’omonimo sodalizio cittadino, per essere stata gratificata del successo pieno nell’affascinante girandola dell’ Ambito–social del prestigioso Premio nazionale intitolato alla memoria di Antonio Allocca ormai stabilmente nelle prime posizioni della top ten delle migliori e maggiori rassegne del Teatro amatoriale italiano per la qualità delle proposte e il rigore delle selezioni.
Gianni Amodeo – aprile 2017 - Intanto nella serata del 24 marzo scorso, con inizio alle ore 19.30, pubblico convegno nella Sala consiliare del Palazzo municipale sul tema “Teatro:passione, cultura e integrazione”. Un momento d’incontro e di confronto sulle esperienze che vari sodalizi, con il gusto e l’amore del recitare in palcoscenico, vengono realizzando nel contesto dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio. Un’importante presenza, tanto più encomiabile, se si considera che solo da qualche anno ad Avella è in funzione il Teatro Comunale “Biancardi”, la struttura pubblica,che l’amministrazione comunale rende meritoriamente disponibile per tutte le associazioni del territorio. Animatori del convegno gli artefici delle kermesse teatrali che fanno riferimento alle associazioni “Mela”, “I SognAttori”, “Insieme per Sirignano” e, naturalmente, Zigo-Zago, che hanno reso gli onori di ospitalità con l’indirizzo di saluto del presidente Festa.
L’esperienza vissuta da Zigo–Zago junior é stata la chiave ispiratrice del pubblico convegno svoltosi nella Sala consiliare del palazzo comunale, promosso ed organizzato dall’Associazione socio-culturale Zigo–Zago, ed incentrato sul tema, “Teatro: passione, cultura, integrazione”, con la coordinazione di chi scrive, con l’introduzione di Pasquale Longobardi. Un’opportunità, per porre a confronto le realtà associative- nella fattispecie, quelle con prevalente missione funzionale alla diffusione della cultura per il teatrale- che all’insegna del volontariato, della gratuità, dell’auto-finanziamento, pur tra le carenze di strutture e le frequenti inadeguatezze istituzionali, formano nel territorio presidi d’impegno civico, generando animazione, comunicazione, confronto, conoscenza e frammenti di cultura in senso ampio. Sono i tasselli che concorrono a comporre la piattaforma della sussidiarietà orizzontale, fattore centrale dell’esercizio della cittadinanza attiva, con cui operosamente e con senso di responsabilità si partecipa a rendere vivibile e migliore il contesto sociale di appartenenza, senza Aspettare Godot che non arriverà mai o lo spirito di Selene l’illuminante che non c’é.
ZIGO-ZAGO E ORIZZONTI APERTI CON PIO STEFANELLI E FRANCO D’ANNA
Una storia che continua, tutta calata nel vissuto della comunità di Sperone, ed è iniziata a metà degli anni ’70 del secolo scorso. E’ la storia di Zigo-Zago, documentata da un video di buona fattura con immagini d’epoca e a colori, un montaggio ben confezionato e scandito da un incisivo spartito musicale e di canzoni, che si deve a Pio Stefanelli, di professione operatore socio-sanitario, lavoro a cui associa nel tempo libero tanta passione per la fotografia e per gli audiovisivi. Un video,che segna con i suoi squarci i tanti momenti della vita in palcoscenico vissuti, e che vive alla meglio Zigo–Zago attraverso le generazioni della piccola comunità locale, con tanti spettacoli di genere comico proposti con successo nelle più disparate realtà della provincia di Avellino e più recentemente nell’area metropolitana di Napoli. E proprio la proiezione del video di Stefanelli faceva da prologo al convegno, con l’intervento del sindaco Marco Santo Alaia, che dava risalto al ruolo che le associazioni svolgono con positive valenze nel contesto cittadino;associazioni verso le quali la civica amministrazione, per quello che le è consentito, é da sempre vicino, riconoscendone la basilare funzione sociale; funzione che con le performance di Zigo–Zago– spiegava il “primo cittadino”- viene espressa al meglio.
Passaggio significativo era sviluppato da Carmela Peluso e Lucia Soriano, che coniugano i ruoli di madri di famiglia e di lavoro, con quelli di essere anime e …. motori di Zigo–Zago junior. Un impegno di pazienza e costanza, per la lettura e la comprensione dei testi, la preparazione e le prove, con cui dare ai ragazzi e alle ragazze gli stimoli e l’entusiasmo, per essere protagonisti sul palcoscenico. E il successo del Mav é la risultante di un’ accurata e collaudata metodologia, che promette tante altre analoghe performance come di qualche settimana fa ad Ercolano. La lettura e l’illustrazione della “carta d’identità” storica e sociale di Zigo–Zago erano fornite da Franco D’Anna, regista-super visore e fac-totum.
QUANDO C’ERANO IL PCI E L’AZIONE CATTOLICA
Un fermo-tempo con densi e intensi flash sugli anni ‘70, quando la comunità di Sperone– e non solo, naturalmente- aveva profili, usanze e costumi diversi dagli attuali segnati dalle impronte del benessere materiale e dei consumi diffusi. Franco allora era chiamato affettuosamente “ ‘ O proletario” per i suoi fervori di rigoroso marxi-leninista e per i suoi sognanti entusiasmi verso Che Guevara e i “Movimenti di liberazione dal capitalismo degli States oppressivo e inumano” in Sud America, mentre ora Franco, che è stimato funzionario dell’Inps di Avellino, si riconosce in una visione di vita liberale e di moderato disincanto, senza preclusioni ideologiche “a prescindere”.E nel ricomporre la trama dei ricordi, Franco D’Anna, rappresentava la realtà di Sperone di circa mezzo secolo fa, quando la scena politica era “dominata” dal Pci e molto … meno dalla Dc, e tra le giovani generazioni la linea di discrimine era netta e marcata; e così i giovani frequentavano esclusivamente la sede del Partito comunista e la Federazione italiana dei giovani comunisti, mentre le giovani frequentavano soltanto ed esclusivamente la sede dell’Azione cattolica della comunità parrocchiale di Sant’Elia profeta, retta da don Ennio Pulcrano, scomparso una decina di anni orsono.
Sono gli anni, in cui “nasce” Zigo–Zago, come gruppo di volontari, con precipue finalità d’impegno sociale per contrastare le difficoltà delle famiglie e dei ragazzi in disagio; ed il teatro, di cui Franco e tutti gli amici del gruppo sono appassionati diventa il veicolo naturale, per fare animazione tra i ragazzi e attività formativa. Un itinerario che prosegue. E c’è il dettaglio, per nulla secondario: Franco D’Anna ha sposato Anna Maria Ciccarelli, la presidente dell’Azione cattolica di quegli scintillanti e … vicini anni ’70. Una famiglia laboriosa, con due figlie ben laureate e un’altra in procinto di esserlo.
IL CANTIERE DI “MELA” PER LA RASSEGNA REGIONALE DELL’ESTATE AVELLANA.
IL TEATRO TRA LE SBARRE E NON SOLO
Sulla realtà di “Mela” e della sua eccellente attività di promozione e diffusione della cultura per il teatro si soffermava Giovanna Montuori. Una rivisitazione delle iniziative condotte a buon fine in tutti questi anni, per far crescere e sviluppare il tasso qualitativo della rassegna “…Teatro sotto le stelle”, “inventata” alla grande da Riccardo D’Avanzo e cuore pulsante del Cartellone dell’Estate avellana. E’ una rassegna ormai consolidata nella struttura logistica ed organizzativa, tra le più attrattive della Campania. E l’Anteprima dell’edizione 2017 è appena andata in scena al “Biancardi” con l’orinale rappresentazione in dialetto napoletano de “L’Avaro” di Moliére, proposta dalla compagnia dei “Carmenauti” per la regia di Carmela Giacometti.
Alla scoperta de “I SognAttori”, che si rapporta alla Pro Loco di Baiano, conduceva l’intervento di Mariella Del Basso. Un percorso, per far conoscere la realtà della più “giovane” Associazione teatrale operante sul territorio, con un programma di impegni che si annuncia decisamente interessante. E tra le più recenti rappresentazioni de “I SognAttori”, con la regia di Salvatore Sgambati, è stata tra le migliori proposte al “Biancardi” di Avella.
L’identikit di “Insieme per Sirignano” era tracciato da Antonio De Carlo. C’è tanto teatro amatoriale nelle attività dell’Associazione con encomiabili performance, tra cui alcune realizzate “dietro le sbarre”, per recare sorriso e momenti di svago ai detenuti. E nelle finalità di “Insieme per Sirignano” c’è una varia e articolata azione di sostegno alla terza età, in collaborazione ormai pluriennale con l’Associazione “Per Bacco” di Baiano, oltre che sul versante dell’informazione socio-sanitario, grazie ai proficui rapporti con il Piano di zona sociale.
Un panorama ricco di segnali positivi e costruttivi, senza inconcludenti e deteriori “protagonismi” personalistici e degno di ampia considerazione, quello posto sotto la lente d’ingrandimento del convegno, promosso da Zigo–Zago, con il grande merito e pregio di aver fissato le condizioni, per tradurre in attività di sistema la programmazione plurale delle associazioni. Un dato ben identificato e sottolineato da Carmine Festa, presidente del sodalizio speronese, per sollecitare più frequenti e costanti scambi inter-associativi. E’ la strada migliore- ha sottolineato- da praticare, per concorrere valorizzare il territorio dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio.
NOLA: ALLA RISCOPERTA DEL FASCINO DI EROS, IL PIU’ E IL PIU’ GIOVANE DEGLI DEI
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29 Apr 2017
- Scritto da Elena Silvestrini
Performance di teatro sperimentale tra parole immagini d’arte e poesia sulla scia delle suggestioni di Saffo,Lucrezio, Calvino,Bukowski e Qabban. Raffinati e applauditi interpetri-attori dell’ originale evento Simone Foresta, Enza Silvestrini e Marco De Gemmis.
Servizio di Elena Silvestrini. Fotoservizio di Mira Bifulco.
02.04.17 - All’origine della creazione, della vita, Eros,il dio di cui tutti gli altri immortali hanno bisogno, il dio di cui il Fato si serve per dipanare il filo degli eventi secondo i suoi imperscrutabili disegni. Eros é infatti potenza inarrestabile che devia e trascende la volontà degli uomini, annulla ogni possibile resistenza razionale,soggioga Paride ed Elena travolti dal desiderio, ma anche dal destino di una guerra, di cui sono allo stesso tempo colpevoli e vittime, e nella quale si mescolano le identità di due mondi opposti.
Con la comparsa di Eros nascono e prendono forma le identità distinte degli dei ed ha inizio l’epopea umana e divina. Queste sono state le suggestioni offerte, in apertura, dall’incontro-spettacolo di teatro sperimentale, inserito nella rassegna- eventi dei “Venerdì del Museo” curata dall’Archeoclub, in città.
Attraverso la potenza delle immagini,i richiami al mito e alla storia,Simone Foresta, archeologo docente dell’Università “Federico II” ha evocato la natura di Eros dapprima senza forma definita, poi rappresentata come un fanciullo la cui azione produce effetti simili a quelli propri di Ypnos e Thanatos (Sonno e Morte), così come raffigurato sui vasi attici, e quindi languore, dimenticanza fluido passare, fusione, arresto. E’ ancora Eros che si manifesta e rende la percezione del sé attraverso i segnali che animano l’arte della seduzione, dalla “spallina”cadente di Afrodite nei marmi del Partenone ai tacchi a spillo della moda occidentale.
E’ Eros che diventa cardine intorno al quale si tesse la discriminazione sessista che nel corso della storia ha spesso ridotto a un ruolo subalterno la donna alla quale si negava la dimensione erotica, come nell’antica Grecia che la escludeva dall’ebbrezza del Simposio o in Cina dove per lungo tempo si manipolava la sua fisicità per ridurla a funzione del piacere maschile, emblematico è il caso dei piedi fasciati perché non si sviluppassero e saziassero così l’aspettativa erotica tipica dell’immaginario dell’uomo orientale.
Allo stesso tempo Eros diventa paradigma di emancipazione quando il corpo femminile fotografato in tutte le sue sfumature di delicatezza e provocazione non scandalizza più, ma al contrario propone una dimensione democratica in cui uomo e donna sono liberi di costruire una diversa consapevolezza del proprio e del reciproco piacere.
Alla rievocazione dell’Eros secondo il mito e la storia si sono variamente intrecciate le voci di Enza Silvestrini, scrittrice, e Marco De Gemmis, poeta e storico dell’arte, che attraverso assoli di lettura di testi antichi da Saffo a Lucrezio, duetti da autori contemporanei, da Calvino a Bukowski al siriano Qabban e l’ interpretazione di liriche proprie, hanno rappresentato i percorsi dell’Eros arcani e sfuggenti nelle dinamiche del desiderio che accende gli impulsi di ricerca, di azione, o al contrario di fuga e sottrazione a seconda del sentirsi soggetto o oggetto del desiderio stesso, dimensione sempre precaria, mutevole, destabilizzante, al punto che si finisce per allontanarsi, per oscure ragioni, dal proprio oggetto o dall’essere soggetto del desiderio, per ottenere ciò che non si vuole. O forse per ammettere, ad un livello di coscienza più profondo, che i ruoli di soggetto/oggetto sono una nostra illusione e che dopotutto è importante desiderare di essere posseduti dal desiderio, quindi non smettere mai di desiderare.
La proiezione dei video di Luisa Terminiello e di Black Napkin hanno ricomposto l’universo dell’Eros nelle contrapposte note di impeto e armonia.
Eros ha accompagnato con la sua presenza il dialogo tra attori/relatori e pubblico, assorto nell’ascolto, avvolto dai suoni delle parole e delle immagini, dall’equilibrio dissonante che il loro impasto ha generato. Il desiderio di accogliere ha dominato,senza interruzioni, in profondità,verso la sintesi dell’applauso finale …
MUGNANO DEL CARDINALE / OSTERIA LA LANTERNA: CIBO E PACE SPORTIVA CON TUTTI I COLORI DEL TIFO
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22 Apr 2017
- Scritto da Carmen Guerriero
Continua all'Osteria La Lanterna, di Marco Ferrara e Luisa Evangelista, il ciclo degli estrosi eventi gastronomici ideati dall’avvocato Sergio Sbarra, in arte Avvocato Gourmet.
Carmen Guerriero – 07.04.2017 - Lo scorso 31 marzo, dalle ore 20,00, il filo conduttore dei piatti è stato addirittura il calcio, nel senso di tifoseria. Un arduo puzzle di associazione cromatica culinaria per Luisa Evangelista ed il suo fidato alter ego, Stefano Parrella. Nell'occasione, gli executive chef sono stati affiancati dall’avvocato Salvatore Annunziata, civilista di Terzigno, con una grande passione per la cucina e noto nel mondo food come “Insolitopasto”.
«E'un piacere aprire la nostra cucina ad un appassionato dei fornelli come l’avvocato Salvatore Annunziata- dicono gli chef Luisa Evangelista e Stefano Parrella – autore, seppure in famiglia e per amicizia, di piatti di alta qualità.Chef non connota soltanto chi lo fa per professione ma anche chi, come Salvatore, si cimenta ai fornelli con grande passione e successo».
‘Tutti i sapori del tifo’ – prosegue l’Avvocato Gourmet – ha portato in tavola ottimi piatti tutti con diversi colori che richiamano le divise delle varie squadre di calcio italiane.
A dare lustro alla serata Stefan Schwoch, glorioso ex attaccante del Napoli, il Presidente MILAN Club Neapolis di Napoli, Avv. Alfredo Cascone e la sig.ra Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, tifoso del Napoli assassinato a Roma prima della finale di Tim Cup Napoli/Fiorentina, che da anni sostiene la politica di un tifo appassionato, ma mai violento, proprio in ricordo del figlio scomparso.
a come si è costruito l'evento? E’ lo stesso Sbarra ad illustrarci i dettagli: «Come tutti sanno, sono un tifoso della Roma e, poi, mi diletto a dare vita ad appuntamenti enogastronomici di qualità come questo proprio per rallegrare tantissimi tra colleghi ed amici, oltre che appassionati del buon gusto. L’iniziativa – prosegue Sergio Sbarra- che ha avuto luogo a Mugnano del Cardinale è nata da un’idea ‘partorita’ qualche tempo fa. Mentre discorrevo con l’amico Salvatore Annunziata, che come me ama la cucina, ma che a differenza mia tifa per l’Inter, è venuta fuori la possibilità di organizzare una serata di questo tipo, dove la buona cucina ed il tifo appassionato, ma mai violento, potessero andare a braccetto. Insieme con Marco Ferrara -patron dell’Osteria La Lanterna, ndr.- abbiamo pensato ad una serata tutta cibo e calcio.
L'iniziativa bissa altre iniziative di pace calcistica già organizzate dall'avv. Sbarra (che, tra l'altro, da anni ha anche fondato su Facebook un gruppo di pace tra tifosi denominato ‘Tifo Roma ma non odio Napoli) quali, per esempio, “Tifo ma non odio”, triangolare tra lo Juventus Club Casamarciano, il Napoli Club San Gennaro Vesuviano ed il Roma Club Saviano.
Partner della serata, Goeldlin Collection di Antonio Goeldlin (che ha vestito gli chef con le sue giacche), Gemme del Vesuvio di Arcangelo Fornaro (che ha fornito la pasta) e l'azienda vinicola Montesole(Av).
«Organizzare serate con Sergio Sbarra, ossia con l’Avvocato Gourmet, è sempre un piacere - soggiunge Marco Ferrara, titolare dell’osteria “La Lanterna” di Mugnano del Cardinale - ed in questo caso mi inorgoglisce il fatto di aver aperto il mio locale ad una serata non solo di cucina, ma anche di pace sportiva».
Come si pone, poi, in queste occasioni, l’avvocato Salvatore Annunziata, tra l’altro anche vice-sindaco di Terzigno - Na?
«Quando non sono nello studio e quando chiudo i Codici – afferma il collega Annunziata - apro il fuoco sotto i fornelli, mi rilassa, mi fa piacere. Ho condiviso volentieri questa bellissima iniziativa con l’amico e collega Sergio Sbarra, nel segno del gusto, dello sport sano e dell’amicizia tra tifosi di diversa fede calcistica».
Come da auspici, con l'evento del 31 marzo c’è stata pace sportiva almeno a tavola, grazie al creativo contributo del collega Annunziata ed allo straordinario talento della mitica Chef Luisa Evangelista col giovane, ma già bravissimo, Stefano Parrella.
Il Museo Civico di Roccarainola incontra l’Artista Giovanni De Simone
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28 Apr 2017
- Scritto da N.R.
La manifestazione, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Roccarainola articolato in due fasi.
N.R. - 21.04.2017 - L’ Evento, denominato “Accenti Lirici Creativi d’Arte”, sarà articolato in due fasi: La prima parte si svilupperà nella giornata di venerdì 21 aprile, a partire dalle ore 18:30, presso la sala consiliare del Comune di Roccarainola dove sarà presentato il libro di Giovanni De Simone dal titolo “Roccarainola Ieri”. Parteciperanno, in qualità di relatori, Lazzaro Alfano, Domenico Capolongo e Sabato De Luca. Saluti istituzionali da parte del Sindaco Raffaele De Simone e dell’Assessore alla Cultura Giovanni Sirignano. Moderatore Carmine Centrella, Presidente del Museo Civico.
L’incontro sarà preceduto da un Flash Mob, organizzato dalla Pro Loco di Roccarainola, in occasione della Giornata del Libro e dell’Autore, a cui parteciperanno gli alunni dell’Istituto comprensivo San Giovanni Roccarainola/Tufino.
La seconda parte si svilupperà nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 aprile, presso la Cappella della SS. Concezione – Museo delle Arti Sacre, dove avrà luogo una mostra con Opere del Maestro Giovanni De Simone. In particolare, sabato sera alle ore 18.30, l’Artista presenterà i propri lavori con una performance live.
Orari della Mostra:
Sabato e Domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
Ingesso gratuito.
Per info e contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure infoline 3347522728
GIOVEDI SANTO E LA TRADIZIONE GASTRONOMICA DEL DOPO SEPOLCRI: LO “STRUSCIO”
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15 Apr 2017
- Scritto da C.S.
LOPA: ANCHE PER ZUPPA DI COZZE DEL GIOVEDÌ SANTO UN PERCORSO GASTRONOMICO
C.S. – 13.04.2017 - La zuppa di cozze del Giovedì Santo un piatto semplice che esalta i sapori del Golfo di Napoli. E’ uno dei piatti tipici della tradizione partenopea tipica del periodo pasquale e costituisce una delle ricette più diffuse per la preparazione delle cozze, insieme alla famosa impepata. Viene tradizionalmente portata in tavola il Giovedì Santo e la sua preparazione avrebbe origini antiche, risalenti al periodo di Ferdinando I di Borbone. Ricetta semplice, ma ricca di gusto, si prepara con pochi ingredienti, facilmente reperibili in tutte le cucine, ma alla base è necessario utilizzare delle cozze e del polpo ed a seconda delle versioni anche i maruzzielli, ovvero le lumache di mare.
Per capire quanto il piatto sia radicato nella tradizione, basti pensare che la maggior parte delle pescherie il Giovedì Santo vende un vero e proprio kit, completo di freselle, immancabili nella presentazione della zuppa di cozze, per la sua preparazione. La zuppa di cozze con salsa forte alla napoletana è un tipico piatto partenopeo, ed è una delle ricette più utilizzate per la preparazione delle cozze, dopo l’impepata. Occorre ricordare che, pur essendo un piatto pasquale. è servito tutto l’anno nei ristoranti del centro storico ed alcuni sono famosi proprio per la preparazione di questo piatto, soprattutto nella zona tra Porta Capuana e Porta Nolana, a ridosso della Stazione Centrale. Questa zuppa viene consumata a Napoli tradizionalmente, in alternativa alla zuppa di lumache, quale pranzo del Giovedì Santo,prima di dedicarsi al sacramentale struscio.
Mette conto ricordare donde derivi questa tradizione. Ferdinando I di Borbone era golosissimo di pesce e di frutti di mare, e segnatamente delle cozze che lui stesso pescava nelle acque sotto Posillipo e spesso soleva farsele approntare in maniera piuttosto sontuosa con una ricetta di sua invenzione: ‘e cozzeche dint’â connola. Ad un certo punto volle accettare l’ammonimento del padre domenicano Gregorio Maria Rocco, frate domenicano molto noto sia tra il popolo che a corte, che si prodigava a Napoli e provincia in opere di assistenza e di apostolato per alleviare la sofferenza di poveri ed emarginati e per combattere il vizio in tutte le sue forme, il quale gli consigliava di non eccedere con peccati di gola, almeno durante la Settimana Santa. Il monarca, furbescamente, per non rinunciare alle sue cozze tanto gradite, ordinò ai cuochi di ammannirgli, il Giovedì Santo, prima di recarsi a via Toledo per lo struscio di rito, i mitili con una preparazione meno sontuosa e si fece servire in tavola la zuppa di cozze con pomodori e salsa forte di peperoni. La notizia uscì dalle cucine di palazzo e si diffuse per la città e, da quel giorno, dapprima la borghesia e poi tutto il popolo seguono l’esempio del re. Successivamente il popolo basso sostituì le costose cozze con le più economiche lumache e si contentò d’ una zuppa di lumache (ciammarruche), preparata con il medesimo sugo di quella di cozze.
Per tutte queste motivazioni, “sarebbe importante, per rilanciare il settore gastronomico della città, ma anche di tutta la Regione, individuare e realizzare dei Percorsi Gastronomici legati alle trazioni della cucina partenopea delle Festività Pasquali, legandoli al tradizionale percorso dei Sepolcri - “Struscio”, buon volano anche per aumentare, a mio avviso, i flussi turistici”. Cosi questa mattina il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia per il settore Agricolo\Agroalimentare, Rosario Lopa, partecipando ad un rotocalco radiofonico.
Ricetta tradizionale della Zuppa di Cozze del Giovedì Santo
Tempo: 1 ora. Ingredienti per 6 persone: 1) 2 kg cozze; 2) 1,5 kg polpo verace; 3) 18 freselle piccole; 4) ½ olio extra vergine d’oliva; 5) 3 spicchi d’aglio; 6) 250 g concentrato di pomodoro; 7) Peperoncino q.b. Preparazione: Preparare la salsa, facendo soffriggere l’olio e gli spicchi d’aglio ed appena diventano dorati rimuoverli dalla casseruola e aggiungere il concentrato di pomodoro con il peperoncino; far cuocere il tutto per circa 10-15 minuti. In una casseruola a parte cuocere il polpo per 20 minuti, mentre in un’altra bisogna lasciare ad aprire, in un litro d’acqua, le cozze. Togliere le cozze dalla pentola e sgusciarle, avendo cura di lasciarne qualcuna nel guscio per decorare il piatto. Successivamente, tagliare il polpo a pezzettini e condirlo insieme alle cozze sgusciate, con la salsa precedentemente preparata. Nell’acqua delle cozze mettere a bagno per circa 1-2 minuti le freselle, posizionarle nel piatto e versare la salsa condita con il polpo e le cozze. Mettere sopra delle cozze con il guscio per guarnire il piatto.
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