Cicciano: Eraldo Affinati ha incontrato gli studenti del liceo “Medi”
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22 Mag 2017
- Scritto da N.R.
Uno dei più importanti scrittori italiani viventi, ha incontrato gli studenti del “Liceo E. Medi” di Cicciano al Centro Nadur
N.R. – 10.05.2017 - Giovedì 4 maggio, alle 9.15, Eraldo Affinati ha dialogato con gli studenti del “Liceo E. Medi” di Cicciano, presso il Centro Nadur: “In viaggio con Affinati sulle orme di Don Lorenzo Milani”, pubblicazione presentata nell’ambito del Festival dei Diritti dei Ragazzi, organizzato dall’Ufficio Scuola della Diocesi di Nola, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Nola e dalla Cooperativa sociale “Irene ’95” di Marigliano, festival che coinvolge circa 20.000 alunni e che quest’ anno avrà come tema “Noi ragazzi cittadini dell’ Europa. Incontrare l’altro”.
Tema della mattinata l’ultimo libro di Affinati, “L’uomo del futuro. Sulle strade di Don Lorenzo Milani ”, Mondadori editore, secondo classificato al Premio Strega. Promotori dell’iniziativa il dirigente scolastico Pasquale Amato e i docenti Maria Luisa Allocca, Rosanna Ardolino, Mariateresa Della Morte, Francesca Dello Russo, Cecilia Faiella, Carlangelo Mauro, Lucia Marotta, Teresa Napolitano, Rosanna Napolitano, Francesca Scotti, Felice Seneca, Francesco Vitelli.
L’incontro si è articolato in forma di dialogo con gli alunni che in classe hanno letto e discusso con i Docenti di Italiano, Storia, Religione, il libro di Affinati. In “L’uomo del futuro” l’autore ripercorre i luoghi dove Don Lorenzo Milani ha vissuto; “a quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa don Lorenzo Milani, prete degli ultimi e straordinario italiano, tante volte rievocato ma spesso frainteso, non smette di interrogarci. Eraldo Affinati ne ha raccolto la sfida esistenziale, ancora aperta e drammaticamente incompiuta, ripercorrendo le strade della sua avventura breve e fulminante”- Si legge nella scheda editoriale. Ma diversi sono i luoghi evocati, in questo romanzo-saggio-diario di viaggi, da Berlino a Hiroschima, per ritrovare l’eredità spirituale di Don Milani.
Affinati è autore di numerosi romanzi e testi saggistici, come “Peregrin d’amore. Sotto il cielo degli scrittori d’Italia” (Mondadori 2010), un vero e proprio viaggio letterario, che “parte da Castel del Monte, il maniero di Federico II, e si conclude a Caprera, sulla tomba di Giuseppe Garibaldi, passando nei luoghi della letteratura italiana”. Altro viaggio è quello compiuto, con “Campo del sangue” (Mondadori 1997) da Venezia ad Auschtwiz con l’amico poeta Plinio Perilli. Il libro racconta una ricerca storica ed esistenziale sulle tracce del nonno, Alfredo Cavina, fucilato dai nazisti il 26 luglio 1944, e della madre, Maddalena, riuscita a fuggire il 2 agosto 1944 da un treno che la stava deportando in Germania.
Nola / Premio Letterario il “Candelaio”: Dai personaggi delle fiction dei “Bastardi di Pizzofalcone” e “Gomorra” al cast del film “Vieni a vivere a Napoli” fino ad arrivare a nomi importanti del panorama letterario nazionale
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18 Mag 2017
- Scritto da N.R.
Sono tanti gli ospiti che venerdì 12 maggio hanno ricevuto il Premio letterario il “Candelaio”, promosso ed organizzato dal Circolo Culturale Passepartout, nel salone del Seminario Vescovile.
N.R. - 13.05.2017 - A ricevere l’importante riconoscimento raffigurante una effige del filosofo nolano Giordano Bruno, realizzata interamente in bronzo dalla fonderia Del Giudice di Nola, gli scrittori Massimo Bisotti (Mondadori), Antonio Dikele Distefano (Mondadori), Giuseppe Catozzella (Feltrinelli), Chaimaa Fatihi (Rizzoli) e Wanda Marasco (Neri Pozza). Non solo “firme d’autore” ma anche volti noti della tv e del cinema come Gennaro Silvestro dei “Bastardi di Pizzofalcone”, il nolano Arturo Sepe della fortunata serie “Gomorra”, l’attore Massimo Andrei , il produttore Alessandro Cannavale con il cast del film “Vieni a vivere a Napoli” ed il regista – documentarista Francesco Afro De Falco.
“L’appuntamento di venerdì è il risultato di un anno intenso di lavoro svolto in sinergia con il mondo scolastico, associativo ed istituzionale – ha dichiarato Rosa Barone, referente letteraria di Passepartout – Abbiamo la fortuna di lavorare con case editrici che, come noi, credono che la conoscenza sia l’unica strada percorribile per la formazione culturale e sociale dei giovani. Dal parterre – continua la referente Barone – è chiara la pluralità dei generi scelti, dal romanzo al racconto fino ad arrivare ad altre forme d’arte come il teatro ed il cinema. Ringrazio tutti coloro che collaborano nell’arco dell’intero anno alla riuscita di questo premio, dalle scuole alle associazioni, dalle istituzioni ai partner privati. Un ringraziamento particolare all’amica Cinzia Tani, scrittrice e giornalista Rai, che sin dalla prima edizione si è dimostrata particolarmente sensibile all’evento da diventarne la direttrice letteraria”.
Quest’anno il premio “Candelaio” si è avvalso del patrocinio dell’amministrazione comunale di Nola, guidata dal sindaco Geremia Biancardi con l’assessore alla Cultura Cinzia Trinchese, e dell’amministrazione comunale di Casamarciano con il sindaco Andrea Manzi e l’assessore alla Cultura Carmela De Stefano.
E’ stato organizzato, inoltre, in collaborazione con la fondazione Hyria Novla, il Lions Club “Nola – Giordano Bruno”, l’ordine degli avvocati di Nola e dei giornalisti della Campania, il Seminario vescovile, l’associazione Amiamola ed Abbate Fiori. Nel corso della serata, che ha visto la presenza in sala, tra gli altri, anche degli scrittori napoletani Gianni Puca e Maurizio De Angelis, sono state esposte alcune creazioni floreali a cura del giovane Giuseppe Abbate.
PREMIO “GALANTE COLUCCI”: BILANCIO DI UN’ ESPERIENZA INNOVATIVA PER ILTERRITORIO. LA FILIERA E LA SUSSIDIARIETA’ CHE FUNZIONANO: ISTITUZIONI, SCUOLA E ASSOCIAZIONI
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13 Mag 2017
- Scritto da Gianni Amodeo
Già in cantiere la Seconda Edizione dei “Mai D’argento”. La storia e le prospettive dell’economia agro-alimentare del territorio sono le tematiche caratterizzanti del concorso di idee indetto per la primavera del 2018.
Gianni Amodeo – 30.04.2017 - Griglia di valutazione e bilancio sociale per la prima edizione del Premio “Galante Colucci” per il conferimento dei “Mai d’Argento”. Due passaggi, tracciati a poco meno di un mese, dalla conclusione dell’evento che é venuto vivendo in articolate e varie fasi tra i mesi invernali dello scorso anno e il 19 marzo dell’anno in corso, il giorno della proiezione in video nel Teatro “Biancardi”, ad Avella, sia degli elaborati grafico-pittorici che delle produzioni audiovisive, fotografiche e filmiche, incentrate sul tema del Concorso di idee “ I Mestieri del Maio” costitutivi dell’ Economia del legno per lungo tempo una delle articolazioni caratterizzanti – rientrando le altre nell’agricoltura intensivo- promiscua e nella pastorizia, con le filiere delle attività conserviere delle carni insaccate e della solforazione delle ciliegie, attualmente in parte dismesse e in parte evolutesi e ben presenti nel rendere vitale il tessuto delle piccole e medie imprese locali - la cultura materiale delle comunità locali; passaggi di bilancio focalizzati nell’assemblea, a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’Associazione “Maio di Santo Stefano” e del Circolo socio-culturale “L’Incontro” che hanno promosso ed organizzato l’evento e svoltasi nei locali del sodalizio di via Luigi Napolitano.
Unanimi e condivisi in pieno gli elementi connotativi, con cui il “Galante Colucci” ha … tagliato il primo traguardo di un percorso, che negli auspici generali si prefigura possa essere di lunga traiettoria da alimentare con graduali e progressivi arricchimenti tematici. Ed eccone il prospetto di sintesi, con cui sono avvalorati gli obiettivi programmati e in larga misura realizzati.
Il primo elemento é costituito dall’impronta della territorialità conferita alla manifestazione, ispirata dal culto arboreo dei Mai, fattore unificante delle tradizioni popolari e popolaresche dei sei comunità, a cui formalmente corrisponde l’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, ma ancora ferma nei box delle intenzioni, se non sulla soglia del fermo-zero a circa due anni dall’istituzione con l’insediamento del Consiglio generale, rispetto all’assetto istituzionale e di soggetto giuridico che avrebbe dovuto assumere per il progressivo approdo alla Municipalità unica; approdo che é nell’ordine esistente delle cose, ma, per le omissioni della politica, continua ad essere frammentato in sei distinte forme municipaliste ormai prive di ragion d’essere sia nel profilo politico ed amministrativo, sia per la diversificata fiscalità di oggettivo corto respiro e “affannata” nelle entrate, con cui i servizi pubblici e sociali sono ridotti all’essenziale e molto al di sotto dei … minimi sindacali. Una condizione, che disattende le risposte dovute alla domanda della qualità di vita civile; qualità, che si lega allo sviluppo delle relazioni e dell’attiva solidarietà e alle iniziative che abbiano serio spessore culturale. E si è appena nel Terzo Millennio della società aperta e della globalizzazione …
Il secondo elemento salda la territorialità, quale parte integrante dell’identità sociale e storico-culturale delle comunità locali, alla filiera delle Istituzioni, con il caposaldo rappresentato dai tre Istituti scolastici comprensivi dell’area, le cui dirigenze e corpi docenti hanno intercettato, recepito e fatto proprio lo spirito più autentico dell’iniziativa, destinata in via prioritaria alle nuove generazioni, sollecitandone la creatività per “leggere”, “rappresentare” e “narrare” con i “loro” linguaggi la realtà che vivono e, in particolare, quello ch’è stato il mondo dei mestieri dell’ economia del legno, di cui i Mai sono l’icona simbolica, alimentata dai boschi del Litto,del Monte Arciano e dei Monti Avella. Una filiera, quella degli Istituti scolastici comprensivi ben operativa nelle dinamiche di sinergia sviluppate, grazie all’impulso impresso dai dirigenti, il prof. Salvatore Morriale, la prof.ssa Luigia Conte e la prof.ssa Giuseppina Ambrosino, rispettivamente alla guida del “Giovanni XXIII”, del “Manzoni” e del “Monsignor Pasquale Guerriero”, integrata dagli apporti delle civiche amministrazioni nella condivisione della validità dell’iniziativa, evidenziati l’11 marzo nella cerimonia di premiazione nell’Auditorium della “Parini” dagli articolati ed incisivi interventi dell’avvocato Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone, dell’avvocato Domenico Biancardi, sindaco di Avella, del dottor Nicola Masi, sindaco di Quadrelle e di Enrico Montanaro, sindaco di Baiano. Come dire che Scuola e Istituzioni amministrative locali hanno trovato modalità d’interazione proficua, nel riconoscere le valenze della sussidiarietà, a cui si sono ispirati e conformati i sodalizi che hanno promosso il “Galante Colucci”.
PRODUZIONI DI ORIGINALE CREATIVITA’ E QUALITA’
SPERONE E IL MODELLO DI LABORATORIO DI SCRITTURA
I circa 200 elaborati prodotti, a titolo individuale o di gruppo,dai ragazzi e dalle ragazze dei sei plessi degli Istituti comprensivi, costituiscono il dato partecipativo che ha superato di gran lunga le più rosee aspettative dei sodalizi promotori del “Galante Colucci”. Una testimonianza di “buona e viva scuola” calata con capacità di servizio nella realtà, in cui opera. E il tasso qualitativo degli elaborati è risultato di buon livello,con punte di eccellenza, sia nella produzione dei racconti, dei bozzetti come delle interviste e delle composizioni poetiche, per non dire dell’originalità degli audiovisivi, dei disegni a mano libera, dei report fotografici, delle scenografie raffiguranti la vita dei boschi con i taglialegna,le raccoglitrici delle fascine, i carbonai riprodotti in realistica miniatura e via seguendo.
Un segnale di limpido e gran pregio, quello lanciato dai ragazzi e dalle ragazze; segnale, di cui l’apice di spiccato significato e sicuro interesse si ritrova nell’agile e gradevole testo collettaneo, prodotto dal Laboratorio di scrittura del plesso della Scuola media dell’Itc “Giovanni XXIII” di Sperone, coordinato dalla prof.ssa Anna D’Avanzo; testo - fatto pubblicare - a proprie spese dai docenti e dalle docenti dello stesso plesso - nel quale i piccoli autori e le piccole autrici fanno rivivere, con le modalità del cristallino fraseggio del bozzetto veristico e della magica favola della poesia in vernacolo o in lingua, i mestieri e la vita della comunità di un tempo. Una bella trama, quella de “Il Maio e i suoi mestieri. Viaggio nelle nostre radici tra racconti e poesie”, con prefazione della professoressa Elvira Tortora, vice-sindaco, con delega assessorile per le politiche ambientali.
E se il bingo premiale della scrittura dei “Mai d’Argento” è risultato meritato appannaggio del plesso speronese dell’Itc “Giovanni XXIII”, quello degli elaborati grafico-pittorici ha gratificato il plesso della “Parini” di Baiano, che ha condiviso il bingo delle arti plastiche e scenografiche con i plessi di Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle, afferenti all’Itc “Manzoni”; e quest’ultimo ha centrato anche il bingo per la produzione degli audiovisivi e degli album dei reportage fotografici, esibendo, per di più, il classico “carruocciolo”, un tempo adibito per il trasporto delle fascine, dedicate ai liberatori Falò dei Mai. Un gioiellino … di locomozione integralmente ligneo, incluse le ruote, opera e fattura ingegnose del dodicenne Paolo Masucci.
OBIETTIVO APERTO SULL’EDIZIONE 2018
Sono note di positività ben evidenti,che, nel coniugare soprattutto la conoscenza delle identità storiche dei territori insieme con la cultura dell’ambiente e, della dedizione al lavoro delle comunità, fanno confermare l’impianto complessivo del “Concorso di idee per i Mai d’Argento”, con la classiche sezioni già adottate e sperimentate con destinazione precipua verso gli Istituti scolastici comprensivi del territorio, e possibile ampliamento alla partecipazione degli Itc dell’ area nolana. Confermata la sezione dei fuori-concorso, per i cultori- senza distinzioni di età- delle tradizioni dei Mai, che sono generalmente ambientalisti a caratura piena e collaudati scalatori di montagne e vette, con la fedele … compagnia di macchine fotografiche e video-camere ad alta definizione. Le produzioni delle sorelle Marialaura e Rosalinda Conte, Stefano Lanziello, Pio Stefanelli, Michele Amato e Antonio Fasolino parlano da sole per l’eccellenza delle immagini e il pregiato montaggio in sequenze narrative, con musiche ben selezionate. E viene introdotta la sezione di saggistica per gli studenti universitari e i giovani laureati.
Sono, quelle delineate, le scie su cui si … struttura il cantiere già aperto per l’edizione dei “Mai d’Argento” per la primavera del 2018, con il tema di trattazione generale che é incentrato sull’ Economia dell’agro-alimentare e degli insaccati di carni suine e bovine, tra il passato e le prospettive attuali e del futuro sul territorio. Un tema, che costituisce anche un atto di doverosa riscoperta e di tributo di riconoscenza al lavoro delle donne che sono state per almeno un secolo le vere artefici dei circa quaranta opifici, di piccolo e medio cabotaggio e a conduzione famigliare, diffusi sul territorio e specializzati nella lavorazione delle carni insaccate e della solforazione delle ciliegie. Le conserviere in senso ampio insieme con “ ‘e cerasare” sono state la generosa manovalanza lavorativa e generosa, quasi sempre mal retribuita e senza diritti sociali e assistenziali, che hanno fatto la fortuna economica dei proprietari degli opifici, allineandosi alle condizioni di vita delle umili raccoglitrici di fascine “ ‘e sarcinielli”, necessari e utili a far funzionare sia “ ‘e carcare” per la produzione della calce che la panificazione domestica e di vendita al pubblico.
Sono le donne, di cui una plastica rappresentanza é data da “Il mondo di Ninuccia”, il bozzetto che si legge nel citato testo scritto dagli alunni del Laboratorio di scrittura dell’Itc “Giovanni XXIII”. Bozzetto letto nel Teatro “Biancardi” dalle prof.sse Anna D’Avanzo e Marilena D’Avanzo. E la chiave di lettura del bozzetto è espressa dalle parole, con cui Ninuccia ricorda l’augurio che le donne esprimevano, quando infornavano le pagnotte di pane ricavate dall’impasto lievitato e fatte “crescere” sulle “tavole” avvolte da coperte di caldo tessuto: …”Crisci fum\ crisci pane pe’ tutt’o munno”. Parole, che dicono tutto sui valori e sugli ideali di solidarietà e di senso comunitario aperto e senza barriere di quanti e quante per costume e stile sono vissuti- e vivono- solo ed esclusivamente del proprio lavoro, del “braccio e della mente”,come si usava dire una volta, augurando il bene dell’intera umanità.
A far da corona alla lettura, era l’intervista condotta a Ninuccia, per l’anagrafe Fortuna Napolitano, 86.enne, dalla dott.ssa Giusy De Laurentiis, spigliata e disinvolta conduttrice dell’intera manifestazione. Un quadro di tre distinte generazioni, da quella di Ninuccia, provetta raccoglitrice di fascine, oltre che addetta a far pascolare le mucche di famiglia sugli ampi pascoli montani, a quelle di Anna, Marilena e di Giusy. Tre generazioni di work in progress, da quella dell’umile lavoratrice formata dalla scuola della vita e del lavoro, a quelle di giovani donne, anche madri, e laureate, inserite attivamente nell’esercizio delle professioni. Un salto generazionale evolutivo di poco superiore ai 60 anni.
Per concludere, vanno citati e citate coloro che in primo … piano e dietro le quinte, nel segno del volontariato, hanno reso possibile la realizzazione della prima edizione del “Galante Colucci”, da Enrico Stago a Stefano De Laurentiis, da Stefano e Antonio Guerriero a Gennaro Casoria, da Vincenzo Lippiello a Massimo Scafuri, includendo la delegazione dell’Associazione del “Maio di Sant’Elia profeta”, rappresentata dai “vertici” Antonio Garardo, Elio Gaglione,Nicola Vigliotti e Pasquale Gaglione. E tra i docenti, menzione particolare spetta a Monica Barbati, Bernardo Colucci, Santina Buoncervello, Simona Passalacqua, Generoso De Gennaro, Giuseppe De Maio, Luisa Damato, Anna Napolitano e Donato Girolamo, con speciale sigillo di merito riservato a Maria Montella per l’ideazione e la realizzazione delle plastiche statuine dei “Mai d’Argento”, raffinate sculture che potrebbero essere assunte ad oggetto-simbolo e souvenir dei culti arborei del territorio.
Un supporto, il loro, di professionalità e coinvolgente partecipazione ha conferito la necessaria impronta qualitativa per orientare i ragazzi e le ragazze ad esprimersi con schietta spontaneità e chiarezza di idee. Un percorso lungo il quale si colloca l’intervento della dott.ssa Carmen Loiola, consigliere comunale di Avella, con delega per i beni e le attività culturali; intervento sviluppato nel Teatro “Biancardi”, per dare rilievo all’importanza di “fare sistema e coesione” tra associazioni ed Istituzioni, se si vuol promuovere e valorizzare il territorio con manifestazioni di valore attrattivo, tra cui- spiegava- va annoverato il Concorso dei “Mai d’Argento”. Un giudizio qualificante ed importante, considerata la professionalità della dott.ssa Loiola, impegnata ed operativa per significativi progetti e successi nelle iniziative di promozione del turismo culturale nella Penisola sorrentina, in Calabria e in altri contesti del Sud.
Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli: Buona scienza, ma poca impresa: il paradosso della ricerca italiana
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16 Mag 2017
- Scritto da N.R.
Tornano alla Stazione Zoologica gli eventi organizzati dal Comitato Scienza e Società.
C.S. - 30.04.2017 - Presso la Sala Conferenze dell’Ente di ricerca, martedì 11 aprile si è tenuto, a partire dalle ore 17,00, l’incontro-dibattito dal titolo “Buona scienza ma poca impresa: il paradosso della ricerca italiana”. L’evento ha lo scopo di accendere i riflettori sulle contraddizioni del panorama della ricerca scientifica nel nostro Paese, individuando anche opportunità e possibili soluzioni che impediscano la cosiddetta “fuga di cervelli”.
Gli investimenti in ricerca e sviluppo in Italia sono fermi, infatti, a circa il 50% dei nostri vicini europei, che continuano a richiamare i nostri giovani ricercatori, spesso in grado di competere anche nelle più prestigiose istituzioni scientifiche internazionali. Tuttavia, non è solo la scarsità di mezzi a generare questo esodo o ad impedire che la buona scienza italiana si traduca in una sostanziale innovazione tecnologica e produttiva. Per giustificare tale fenomeno spesso si fa appello al mito delle startup nate in un garage, a dimostrazione di un gap etnico-culturale italiano. In realtà, se si indaga in maniera più approfondita, è facile scoprire che gli sviluppi rivoluzionari dell’informatica negli USA sono stati resi possibili solo grazie all’enorme quantità di investimenti pubblici in ricerca operativa per lo sviluppo del complesso militare-industriale statunitense a partire dalla seconda guerra mondiale. Ed è proprio la presenza di strutture, infrastrutture e reti coordinate capaci di potenziare e valorizzare economicamente la capacità di innovazione del mondo scientifico, che permette la nascita di imprese innovative e il loro conseguente successo. Ciò passa necessariamente per il potenziamento del ruolo dello Stato e della ricerca di base e l’adozione di meccanismi finanziari che premino l’innovazione tecnologica.
Questi e altri temi di grande attualità sono stati affrontati nel corso dell’incontro-dibattito ospitato dalla SZN da: Roberto Di Lauro, Addetto Scientifico, Ambasciata d’Italia a Londra; Alessandro Commito, HIT - Hub Innovazione Trentino; Giuseppe Martini, Biostella srl, Roma e Fabrizio Zilibotti, Università di Zurigo. A moderare il dibattito è stato Roberto Defez, Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Candelaio 2017: Menzione speciale per Alessandro Siani
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12 Mag 2017
- Scritto da C.S.
Mercoledì 20 aprile il regista napoletano è arrivato a Nola per ritirare un’effige di Bruno realizzata dalla fonderia nolana Del Giudice.
C.S. - 30.04.2017 - “Con la sua ironia, nostalgica e riflessiva, ha saputo conquistare il cuore degli italiani rappresentando al cinema, a teatro ed in televisione il vero volto di Napoli, fatto sì di mille contraddizioni ma di un fascino misterioso a cui è impossibile resistere, presentando ogni volta una realtà bella, dinamica e leale”: con questa motivazione il circolo culturale Passepartout conferisce il premio “Candelaio 2017” – menzione speciale di “personaggio dell’anno” – al regista e attore Alessandro Siani.
L’importante riconoscimento, raffigurante una effige del filosofo nolano Giordano Bruno realizzata interamente in bronzo dalla fonderia Del Giudice di Nola, è stato consegnato a Siani mercoledì 26 aprile nell’ambito di una cerimonia a cui prenderanno parte oltre 800 alunni delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado della città, nelle sale del cinema Savoia, dove i ragazzi hanno assistito prima alla proiezione dell’ultimo film del regista napoletano, “Mister Felicità”, per poi salutarlo tra gag teatrali e performance artistiche.
“È un onore non solo per il circolo ma soprattutto per la città di Nola – ha commentato la presidente di Passepartout, Rita Curion – ospitare un artista come Alessandro Siani, ambasciatore della cultura napoletana che, attraverso i canali del cinema, del teatro e della letteratura, promuove l’intero sud Italia in circuiti importanti e di grande visibilità riscattando il nome di Napoli e delle province”.
“Con la scelta dei personaggi da candidare e che poi vengono scelti dai ragazzi – ha continuato la referente letteraria di Passepartout, Rosa Barone – cerchiamo di coniugare la cultura all’arte proponendo nomi rappresentativi che stimolino la curiosità e l’interesse non solo dei giovani ma anche degli adulti. L’incontro di mercoledì offrirà l’occasione non solo di conoscere un grande artista ma anche di apprezzarne la ‘penna’ mediante il suo libro ‘Troppo napoletano’ che sarà consegnato ai ragazzi al termine della manifestazione”.
Il premio letterario il “Candelaio” nasce tre anni fa con l’obiettivo di avvicinare i giovani alla lettura, suggerendo alle scuole testi che esulano dall’ordinaria programmazione didattica. Una volta letti i libri proposti, i ragazzi scelgono gli autori da incontrare e premiare. Quest’anno la cerimonia finale di premiazione si terrà alle 19.00 di venerdì 12 maggio nel salone del Seminario Vescovile.
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