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Scoperto al largo dell’isola di Gozo ( Malta) un vascello fenicio a 120 metri di profondità

Si potrebbe trattare del più antico relitto fenicio mai scoperto nel Mediterraneo

Gozo - vascello fenicioFonte: ANSAmed - Palermo - 25 agosto 2014 - Un relitto di un vascello fenicio è stato scoperto a circa 120 metri di profondità al largo del isola di Gozo, non distante da Pozzallo, in acque territoriali maltesi.
La notizia è stata data dal ministro maltese della Cultura, Owen Bonnici, che ha spiegato che si potrebbe trattare del più vecchio relitto fenicio mai scoperto nel Mediterraneo. Secondo il ministro, i sommozzatori hanno già recuperato dal relitto un numero considerevole di anfore e di altri oggetti di valore.

 

Due Tornado si scontrano in volo nell’Ascolano, muoiono i piloti ed i navigatori. Aperta un’inchiesta

tornadoGhedi (Brescia), 22 agosto 2014 - Due Tornado, martedì 19 agosto, si sono scontrati in volo e sono precipitati nell'entroterra ascolano, nella zona tra Poggio Anzu, Casamurana e Tronzano, tra i Comuni di Ascoli e Venarotta . Erano decollati dalla base stanziale del Sesto Stormo di Ghedi, in provincia di Brescia, per una missione addestrativa pianificata ed approvata, secondo le regole del volo, propedeutica ad un'esercitazione Nato in programma nel prossimo autunno.
Come riferito dall'Aeronautica Militare a bordo dei due Tornado c'erano il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri sul primo velivolo; il capitano pilota Mariangela Valentini (premiata a Brescia con il "Premio Coraggio" nel 2007) e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese sul secondo .
tornado 1Subito dopo la caduta a terra dei frammenti dei due aerei, verso le 16.00, è scoppiato un incendio, che è stato spento dai pompieri, prontamente intervenuti sul posto. Difficili comunque sono state le operazioni dei soccorritori, sia per l'asperità del territorio, sia soprattutto per la vastità dell'area, una superficie di 60 ettari, su cui si sono sparsi i rottami dei due veicoli. Sono stati ritrovati anche i frammenti di due corpi, dilanianti e carbonizzati, a 800 metri di distanza tra di loro.
tornado 3jpgL'indomani, mercoledì 20 agosto, sono stati ritrovati, nella zona di Tronzano, non lontano da Casamurana, i resti di un altro pilota,che, secondo i carabinieri, dai particolari rilevati, sarebbe quello del capitano Mariangela Valentini, l'unica donna dei due equipaggi; è stata ritrovata anche una delle due scatole nere. Intanto proseguono le ricerche dell'ultimo pilota ancora disperso, mentre non è stato ancora possibile identificare i corpi dei due trovati martedì, localizzati con il Gps , perché completamente carbonizzati.
Recuperati, saranno depositati dove stabilirà il magistrato.
rottami 1Intanto nella zona Vigili del Fuoco e Forestale sono ancora al lavoro per spegnere completamente l'incendio che si è sviluppato dopo l'incidente, mentre altre squadre sono in cerca dei rottami degli aerei che vanno messi in sicurezza per evitare incidenti.
L'incidente non ha coinvolto civili o abitazioni locali.La Procura di Ascoli Piceno ha già disposto gli esami del Dna sui resti umani finora recuperati, mentre sempre la Procura di Ascoli, in parallelo con la Procura militare di Verona, ha avviato un'inchiesta per disastro aereo colposo. Molti testimoni riferiscono di aver visto volare i due Tornado molti bassi, prima dello scontro in volo, e di aver fatto molte telefonate allarmate alle autorità negli attimi precedenti all'esplosione avvertita anche nella vicina città picena.
ministro difesa Roberta Pinotti"E' interesse prima di tutto delle forze armate capire quello che e' accaduto", ha affermato il ministro della Difesa Roberta Pinotti, sottolineando che "questo è il momento del dolore di fronte ad un evento drammatico. Ci sarà tempo per affrontare le questioni tecniche". "Per la prima volta - ha continuato il ministro Pinotti - una donna delle nostre forze armate perde la vita in missione".
Il gen Tosi passa la bandiera di guerra al Col Di  Pietro'I ragazzi avevano tutte le qualifiche e le abilitazioni sul velivolo per poter svolgere le missioni che hanno volato - ha spiegato, a sua volta, il colonnello Andrea Di Pietro, comandante del Sesto Stormo di cui fanno parte i piloti dei tornado, che si sono scontrati in volo." Questo aspetto per noi è un fatto inspiegabile''.
"In questo momento - ha detto Di Pietro - l'unico interesse che abbiamo è capire cosa è successo. Siamo tutti in uno stato d'animo particolare, emotivamente e umanamente, perché sono parte della nostra famiglia. I ragazzi sono qua ogni giorno e si conoscono. Vivono in simbiosi l'uno con l'altro. L'etica professionale che respirano nell'attività di volo e a terra li porta a raggiungere certi livelli di performance così particolari".

i quattro pilotiI PILOTI - Mariangela Valentini, nata a Borgomanero (Novara) il 14 settembre 1982, dopo gli studi in Accademia, ha conseguito il brevetto di pilota d'aeroplano sul velivolo SF-260. Poi la Laurea in Scienze Aeronautiche all'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e dal 2006 a Ghedi. E' stata promossa capitano il 15 settembre 2010. Ha partecipato a missioni in Afghanistan e in Libia.
Piero Paolo Franzese, 35 anni, è nato a Benevento, ma ha abitato a Nola, dove tutt'ora risiede la sua famiglia.
Alessandro Dotto, 31 anni, nato a Ivrea, era il capitano pilota di uno dei due tornado coinvolti nell'incidente
Giuseppe Palminteri, 36 anni, nato a Palermo, ma cresciuto a Napoli, ha frequentato il liceo classico Garibaldi e l'Università Federico II del capoluogo campano, per poi entrare in servizio al 6° Stormo "Diavoli Rossi" di Ghedi.

Foto: Fonte internet

 

“CANTIERI D’ALTA QUOTA: LA COSTRUZIONE DEI RIFUGI SULLE ALPI E LA LORO VALORIZZAZIONE NEI MUSEI ALPINI”. GIOVEDÌ 14 AGOSTO CONFERENZA A COURMAYEUR

La conferenza, in programma giovedì 14 agosto alle 21.15 al Jardin de l'Ange di Courmayeur, è organizzata dall'Associazione Cantieri d'alta quota, attiva nella ricerca e divulgazione delle informazioni sulla realtà dei rifugi e dei punti d'appoggio in alta montagna, in collaborazione col Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur. Sul tema anche una mostra itinerante, visitabile nello stesso museo fino a settembre.

Primo rifugio Grands Mulets del Monte BiancoFrancia - Copia 500x349Courmayeur, 12 agosto 2014_ Giovedì 14 agosto a Courmayeur, alle 21,15 presso l'Ange, si terrà la conferenza dal titolo "Cantieri d'alta quota. La costruzione dei rifugi sulle Alpi e la loro valorizzazione nei musei alpini", organizzata dall'Associazione Cantieri d'alta quota in collaborazione col Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur.
L'associazione intende porsi come osservatorio e piattaforma d'interscambio per tutti coloro che operano in montagna, così come per coloro che la frequentano. Tra le principali motivazioni che hanno portato alla sua costituzione vi è la consapevolezza che, al di là della loro primaria funzione di punto d'appoggio per l'accesso e la frequentazione dell'alta montagna, queste costruzioni costituiscono un importante patrimonio dal punto di vista storico e culturale, che merita di essere a tutti gli effetti annoverato tra le eccellenze architettoniche e paesaggistiche del Novecento. Le «storie» che caratterizzano la realizzazione di tali strutture sono l'intreccio di una pluralità di aspetti quali le origini della committenza, le modalità di gestione delle strutture, la storia dell'alpinismo, le culture tecniche e architettoniche, le vicissitudini sociali e politiche delle nazioni e delle culture locali.
L'associazione fa seguito alla pubblicazione, nel novembre 2011, del libro di Luca Gibello, intitolato Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi (Lineadaria editore, Biella), che ha suscitato notevole interesse non solo tra gli addetti ai lavori ma anche tra gli appassionati della montagna. Il volume (cui Roberto Dini, Vicepresidente dell'associazione, ha contribuito con la scrittura di un saggio), che secondo la prefazione di Enrico Camanni è il «primo serio tentativo di scrivere la storia dei rifugi alpini», è alla terza ristampa, mentre in primavera è uscita la sua traduzione in francese e tedesco a cura del Club alpino svizzero.
04 201120Luca20Gentilcore20e20Stefano20Testa20nuovo20bivacco20Gervasutti20alle20Grandes20Jorasses20283520m ph 2020Foto20Francesco20M - Copia 500x333A partire dalla documentazione raccolta è stata prodotta anche un'agile mostra itinerante. Intitolata Duemila metri sopra le cose umane. I rifugi alpini: storia, tipologia, funzioni, rievoca alcune tappe fondamentali della storia della costruzione dei rifugi e dei bivacchi, attraverso una sequenza di suggestive immagini d'epoca e disegni, affiancati da recenti foto a colori d'autore, riprodotte in grande formato. La mostra, allestita per la prima volta nel 2012 presso il Portico del Lippomano, nel centro storico di Udine, nel 2013 è stata ospitata a Verona, Longarone, Trento (in occasione del convegno internazionale Rifugi in divenire organizzato da Accademia della Montagna del Trentino e curato scientificamente dalla stessa Cantieri d'alta quota), Sondrio, Rodi-Fiesso (Canton Ticino), Pont St. Martin, Belluno (in occasione di "Oltre le vette"), Bergamo (in occasione di "BergamoScienza"), Torino (in occasione dei festeggiamenti finali del 150° di fondazione del CAI), Briga (Canton Vallese, in occasione del festival "BergBuchBrig") e Omegna. Nel 2014 è stata ospitata a Bologna, Novara, all'Accademia di Architettura dell'Università della Svizzera Italiana a Mendrisio (in una rinnovata veste grafica e arricchita nonché tematizzata nei contenuti), a Edolo, Verbania (in occasione di "Letteraltura"), Cortina e Tarvisio, mentre fino a settembre è visitabile presso il Museo Alpino Duca degli Abruzzi a Courmayeur.
Alla conferenza interverranno Roberto Dini, Vicepresidente dell'associazione Cantieri d'alta quota, e Paolo Gheda, Direttore Scientifico del Museo Alpino Duca degli Abruzzi, che spiegherà il significato della presenza della mostra nell'ambito del programma di sviluppo del polo museale di Courmayeur, e le sue interconnessioni con l'esposizione permanente.

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IL 19 AGOSTO DI DUEMILA ANNI FA CESARE OTTAVIANO AUGUSTO MORIVA A NOLA

Roman harbors and fleets Augustus-Severus - Copia 500x345E' stato l'uomo più potente del mondo antico, realizzando quell'ineguagliato e ineguagliabile sistema di ordinamenti politici, sociali ed economici, qual è stato l'impero romano, il cui dominio si sviluppava dalle Gallie fino alla Mesopotamia, inglobando l'ampia e intera area dell'Africa del Nord, per dilatarsi dalla penisola iberica all'area balcanica e all'Armenia, avendo il proprio cuore nel Mediterraneo, il Mare Nostrum. Un modello di governo di popoli ed etnie con distinte connotazioni e culture, che l'Urbe gestì con efficacia, equilibrio e rigore, i cui fasti raggiunsero l'apice dello splendore nei primi due secoli dell'era cristiana, fissando uno degli ancoraggi più solidi della civiltà occidentale nell'incontro tra grecità, romanità e cristianità nel segno dell'universalismo. Le celebrazioni dell'evento in Europa e in Italia programmate da tempo o già attuate costituiscono importanti e significativi momenti di riflessione e di studio sull'opera del "Princeps" per antonomasia, "leggendola" con gli occhi dell'attualità rispetto alla complessità e alle contraddizioni della società della globalizzazione. La civica amministrazione proporrà nei prossimi mesi una serie di iniziative, per rivisitare le luci e le ombre della sfera pubblica e della sfera privata, con cui si alimentò la straordinaria avventura di colui che a ragione veduta è annoverato tra i più Grandi protagonisti della storia politica e sociale dell'umanità.

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copertina libro SvetonioGianni Amodeo - 18\08\2014 - .... Nel presentire ormai vicina la morte, chiese uno specchio e volle che gli fossero ravviati i capelli. Fece entrare gli amici nella stanza, in cui stava consumando l'agonia, e chiese loro se aveva ben recitato ... la commedia della vita, aggiungendo: "Se tutto è andato bene, applaudite questo scherzo, battete le mani e fate un gran frastuono". E poi li congedò tutti, in attesa dell'incontro con la Grande falciatrice e ... livellatrice.
....E' il sigillo della vulgata comune, con cui l'immaginario collettivo ricostruì gli ultimi momenti di vita di Cesare Ottaviano Augusto. Ed è l'immaginario collettivo, di cui si fa interprete e portavoce Svetonio - autore della celebre opera "Vite di dodici Cesari" - "la lingua più affilata dell'antico Ovest", per dirla con Luca Canali, alla luce della nota versatilità che poneva nella minuziosa e puntigliosa ricerca dei dettagli, con cui ravvivare ed arricchire i suoi "racconti", concedendosi troppo spesso ai pettegolezzi, ma fornendo anche accurate testimonianze di glorie e soprattutto rappresentazioni delle ignominie dei "palazzi del potere". Ignominie di ieri, come di ... oggi e di domani. Nihil novi sub sole.
Augusto - Copia 500x290....Il congedo dalla commedia della vita, per Cesare Ottaviano Augusto, avvenne nella dimora familiare- dov'era morto il padre Ottavio - a Nola, la cui estensione urbana era ben più vasta dell'attuale configurazione comunale. Era il 19 agosto del 14 dopo Cristo ed era nato a Roma il 19 settembre del 63 avanti Cristo. Era ormai al giro di boa dei 77 anni compiuti, di cui ben 44 vissuti nel controllo diretto e indiretto, con maggiore o minore capillarità, a seconda delle circostanze, delle articolazioni dello Stato romano, da quelle della Repubblica, in crisi di crescita dopo i successi nelle guerre puniche e l'annientamento dalla potenza di Cartagine, a quelle del secondo triumvirato "istituzionalizzato" con Marco Antonio e Marco Lepido. E con l'"istituzionalizzazione" del secondo triumvirato, non solo si protrassero le estenuanti guerre civili - durate in complesso poco meno di un secolo, tenendo sotto scacco le attività produttive - ma fu anche segnata la dissoluzione dello Stato romano così come si era venuto strutturando con l'assetto oligarchico della Repubblica. La ricomposizione dello Stato, ma su basi del tutto nuove fu il capolavoro di strategia politica e di tecnica di governo del vasto impero; capolavoro, la cui attuazione è pienamente riconducibile a Cesare Ottaviano Augusto, seguendo, tuttavia, le linee del progetto di Giulio Cesare. Un capolavoro, coerente con il motto:"Affrettati lentamente", ovvero"Festina leniter". Come per dire, la politica, che pure è il ... regno dell'ambiguità, e l'arte del governo hanno senso compiuto, se sono correlate con la capacità di decidere e di realizzare le scelte, una volta fatte.

LIBRI, MOSTRE E CONVEGNI DI STUDIO: L'ANTICO INCONTRA L'ATTUALITA'
copertina Il divo AugustoLa "lezione" di Augusto e della sua età nell'incontro con l'attualità del nostro tempo, segnato dal multiculturalismo e dalla velocità comunicativa delle autostrade dell'informatica, è un cammino allettante e ricco di stimoli cognitivi. Un percorso, che può essere seguito attraverso le pagine de "Il divo Augusto. Principe dell'Urbe e dell'Impero", pubblicato da Schena editore. Roberto Toppetta ripercorre la vicenda politica del "Princeps" attraverso il collage ricco ed organico per le comparazioni delle testimonianze di Livio, Cassio Dione, Tacito,Plutarco, Virgilio, Plutarco e Seneca; di assoluto ed eccellente rilievo i riferimenti alle opere di Theodor Mommsen, Santo Mazzarino e Luciano Canfora.
La rivoluzione romanaAltro testo, che fa da guida in questo itinerario è la "La rivoluzione romana". E' l'opera, che costituisce un caposaldo degli studi sull'antica Roma. Scritta da Ronald Syme fu pubblicata la prima volta nel 1939 ed ora è stata riproposta da Einaudi. E' il corposo volume di 650 pagine, che focalizza la caduta della Repubblica, con il declino delle libertà che rappresentava, e l'istituzione del "Principato augusteo".
Tra i convegni di studio merita attenzione, il Colloquium augusteum, sul tema del "Perfetto inganno", svoltosi, in sessione mattutina e pomeridiana, il 27 febbraio scorso, a Torino, nell'Aula Magna dell'Università, e nel Salone degli Svizzeri, a palazzo Chiablese. Al centro del convegno la politica del principato e la funzione strategica di Torino, fondata da Augusto, nel generale assetto geo-politico del "Principato". Protagonisti Sergio Roda, Luciano Canfora e Paolo Desideri.
Ottaviano Augusto - Copia 330x500Nell'ambito delle Mostre, si segnala quella dedicata alla tematica augustea ed allestita nelle Scuderie del Quirinale,ancora visitabile. E' un'eccezionale rassegna, a cui si affiancherà, quella che sarà aperta il 23 settembre prossimo, restando aperta al pubblico fino al 12 aprile del 2015. Tema: "Le chiavi di Roma.La città di Augusto". E' un vero e proprio evento di spiccata risonanza culturale, con dimensione internazionale.
Sarà inaugurata, a Roma, ai Mercati di Traiano, nel Museo dei Fori imperiali. E, per la prima volta, un'esposizione verrà inaugurata, in contemporanea, in altre tre città: ad Alessandria d'Egitto, nella Biblioteca alessandrina; ad Amsterdam, nel Museo Allen Pierson; a Sarajevo, nella storica Biblioteca. Le sinergie praticabili con le moderne tecnologie permetteranno la visione in contemporanea. L'evento è organizzato dalla rete dei Musei virtuali V-Must, coordinata dal Consiglio nazionale delle ricerche. Protagonisti-attori dell'evento, un vecchio mercante e suo nipote alla ricerca delle chiavi di Roma, nell'unico giorno in cui il dio Giano consentiva di aprire le porte del tempo. Filmati, sistemi d'interazione naturali e applicazioni mobili permetteranno di seguire i protagonisti-attori nella loro ricerca, per una magnifica ed insolita ricognizione dell'Urbe.

LA CITTA', GLI OTTAVI E AUGUSTO
Ritratto di ottavia 69 ac.-11 dc. da velletriE' noto il filo diretto, che corre tra Nola e la famiglia degli Ottavi, originaria di Velletri. E' il filo diretto collegato alle proprietà terriere e alle ville, di cui la famiglia del "Princeps" disponeva nell'area nolana e vesuviana. Augusto come la sorella Ottavia avevano consuetudine di rapporti con le località più attraenti della Campania. Di particolare valenza era il legame tra Ottavia e la città. Un legame ch'è valso per Ottavia, l'appellativo di Augusta nolana, una personalità forte e di notevole caratura politica, il cui ruolo costituì il filo tematico della lezione, svoltasi nel Museo storico-archeologico di via Cocozza; lezione, che coinvolse alcune centinaia di visitatori e che fu sviluppata dall'archeologa Elisabetta Vitale. Una "lezione" dal vivo e "parlante" attraverso i reperti dell'età augustea, che fanno mostra di sé nella bella struttura, meritevole di essere valorizzata e ... fatta conoscere, per i ... tesori, di cui è dotata.
La ri-scoperta di Ottavia e della connessione tra la città e Augusto è stato merito di Meridies, la benemerita associazione di volontariato civico, attiva da alcuni decenni, con iniziative di qualità e interessanti. La "lezione" su Ottavia era stata preceduta, a gennaio, dalla pubblicazione del calendario, dedicato ai reperti d'età augustea presenti sul territorio; pubblicazione curata dalla sezione cittadina dell'Archeoloclub, presieduta dalla prof.ssa Flora Nappi.
Nola - Statua di OttavianojpgSono i tasselli, che preludono, per dir così, alle iniziative, che si appresta a porre in cantiere la civica amministrazione, su proposta dell'assessorato ai beni, alle attività culturali e al turismo, di cui è titolare l'architetto Cinzia Trinchese. Una serie di appuntamenti e dibattiti, in cui saranno impegnati, per lo più, storici e storiografi italiani e stranieri, oltre che di studiosi ed esperti di romanistica, per un approccio compiuto al sistema augusteo sotto tutti i profili. Un sistema largamente efficiente, con rigorosa programmazione e gestione dell'economia e delle finanze, per non dire della severa selezione del personale preposto all'amministrazione delle province senatorie e imperiali; dell'esercizio della giurisdizione civile e penale ultra-rapido; della distinzione di ruoli e funzioni, con frequenti cambi di sedi, a garanzia della terzietà e della buona amministrazione. Sono scenari istituzionali, costituzionali, politici, ideologici e culturali, che hanno retto bene la prova dei loro "tempi", almeno per tre secoli, lasciando di sé un buon retaggio.
L'opportunità, per averne una maggiore e migliore conoscenza, è davvero pregevole. Interpella i cittadini e soprattutto il mondo della scuola del territorio.

 

La giornalista Silvestri insignita del premio Perla del Tirreno

premiazione SilvestriDa irpinianews.it del 27 luglio 2014 - La giornalista e autrice tv Antonella Silvestri, originaria di Avellino è stata insignita del premio Perla del Tirreno, giunto alla settima edizione, che si è tenuto a Vada in provincia di Livorno.
Davanti a un parterre d'eccellenza: Roby Facchinetti, Ron e Luca Barbarossa, esponenti della musica d'autore, Tracy Spencer come personaggio degli anni Ottanta, Rebecca Toschi come artista della nuova generazione, Linda Collini e Igor Barbazza, volti noti al pubblico soprattutto per la soap CentoVetrine,insieme a Enrica Guidi sono stati premiati nella sezione fiction e cinema. Al campione di calcio Totò Schillaci è stato conferito il Premio per lo sport; a Stefano Bellani e Graziano Salvadori quello per la comicità. Il premio Perla del Tirreno è stato conferito anche al giovane cantante Steven Spite e ai performer Pink Mary& Clown 2metri.

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