.: Il Meridiano on line :. | il quotidiano online

NOLA:TEATRO SPERIMENTALE AL SEMINARIO VESCOVILE DEL “MASULLO-THETI”

La comunità studentesca del “Masullo-Theti” sulle tracce di San Paolino con una versione interessante e articolata sul versante della divulgazione storiografica e dell’evoluzione della festa dei gigli, attualizzando i valori della cristianità delle origini. La linearità e la chiarezza dei dialoghi del testo scritto da fortuna dubbioso in collaborazione con Susy Barone rendono incisiva la performance, che ha catalizzato la partecipazione emotiva e il consenso del folto e attento pubblico. Foto di Mira Bifulco.

Teatro 1Gianni Amodeo – 28.02.2017 - La Festa dei Gigli non é nata per rendere culto a San Paolino, ma il culto di San Paolino ha rivestito di cristianità una Festa pagana. I nolani sono stati in gamba nel saper coniugare nel tempo i valori cristiani con le reminiscenze pagane. La storia ha fatto il suo cammino,ma anche i suoi errori”.

E’  la riflessione , che con suadente cadenza linguistica detta Carmen Balbi, componente  insieme con Miriam Fasulo e Pasquale Maione della triade della lucida voce della razionalità che non indulge alle apparenze e che forma l’asse portante del cast del “Masullo-Theti”, superatosi al meglio di sé nella penetrante ed efficace interpretazione del testo “San Paolino e la Festa dei Teatro 3Gigli”, scritto da Fortuna Dubbioso, in collaborazione con Susy Barone, docenti del plesso di via Mario De Sena e ben attive nel sociale; interpretazione proposta, vissuta ed animata  da trenta, tra ragazzi e ragazze, dando forma e contenuto ad un’autentica performance di eccellente qualità nel segno del teatro sperimentale ed informale. Un testo, sfrondato di mistificante retorica e stucchevoli stereotipi, presentato dal cast recitante con densa e intensa connotazione di significato  per l’espressività e l’incalzante ritmo del  racconto scenico, a riprova di un impegno di studio e di dedizione decisamente encomiabile, data anche la valenza della tematica da rappresentare.

IL DILEMMA: PAOLINO, PRIGIONIERO DEI VANDALI O DEI GOTI?

Teatro 2E’ la riflessione, quella della “saggia”  Carmen Balbi, che costituisce forse l’elemento centrale della narrazione, in uno con la focalizzazione sulla controversa storicità della vicenda, che vuole San Paolino resosi di sua volontà  prigioniero dei Vandali, che lo condussero in terra d’ Africa  e che si offrì loro come ostaggio a titolo di riscatto, per acquisire la liberazione del figlio unico di una povera vedova, a cui  era stato sottratto insieme  con altri nolani, fatti prigionieri e schiavizzati, tanto da restituirlo all’affetto della madre.

Una vicenda con vari punti oscuri, contraddetta, a sua volta,  da quella con la stessa trama,  che vuole, invece, San Paolino, prigioniero non dei Vandali bensì dei Goti, in Italia meridionale, senza aver mai conosciuto l’Africa. Ed anche sotto questo profilo non mancano ulteriori e analoghi punti di domanda che restano  prive di risposte o con risposte evasive e per nulla convincenti, tra cui quelli dei luoghi identificati e Teatro 4identificabili in cui il Santo trascorse  la prigionia, con le relative motivazioni, e quelli delle ragioni e delle modalità, per le quali il Santo si affrancò dalla condizione di prigioniero o schiavo. E’ una delle tante prove dell’intreccio tra immaginazione leggendaria di popolo e la storia, in assenza i documenti e testimonianze veridiche e  verificabili, ch’é sempre difficile, anzi impossibile da sciogliere e scomporre nei suo dati strutturali, per ri-configurarli in una più che probabile “vicinanza” con gli eventi realmente accaduti. E, nella fattispecie degli eventi sacrali e religiosi, la devozione non aiuta affatto a  dissipare  e a dissolvere dubbi e perplessità.

Su questa scia il racconto scenico apre un’ampia finestra sulla transizione dal sistema politico-istituzionale del mondo romano in decomposizione e l’avvento della cristianità che ne raccoglie il retaggio, Teatro 5che da quel sistema era stato duramente perseguitata, con atrocità ed uccisioni. E’ la transizione, che nel testo viene polarizzata dalla figura di Papa Gregorio Magno, il cui pensiero disegna le ragioni sociali per le quali la rottura tra un mondo di costumi e strutture di potere diventate fatiscenti per una rovina senza ritorno, come quello romano, e quello che nasce, come quello ispirato dal messaggio del Vangelo, non può e non deve essere vissuta e praticata con radicalità. E così le manifestazioni della religiosità, pur rappresentative del politeismo  paganeggiante, costituiscono e sono un collante di cui valersi, per assimilarle alle credenze devozionali della visione religiosa evangelica; e sono le figure simboliche del vasto Martirologio cristiano a sostituire gli déi della venerazione cultuale pagana, per essere associate  alle testimonianze più avvertite e vissute non solo delle ritualità festive dei cicli agresti e  naturali, ma anche della comune religiosità, in cui in genere si riconoscono i popoli con le loro usanze, tradizioni e costumi di identificazione sociale.

PAPA GREGORIO MAGNO E L’ASSIMILAZIONE DELLA RELIGIOSITA’ POLITEISTA

LA FESTA DEI GIGLI E I RITI D’OMAGGIO AL MAIO PER LA NATURA CHE SI RIGENERA

Teatro 6Il racconto teatrale su questo abbrivio attraversa quelle che possono considerarsi le radici storiche della Festa dei Gigli, a cui è ancorato l’omaggio a San Paolino, compatrono di Nola insieme con San Felice vescovo e martire. Sono le radici, che collegano la Festa dei Gigli ai riti di festa, che segnavano ed accompagnavano nella cultura pre-cristiana i mutamenti delle stagioni, che nel caso sono  quelli del rigenerarsi della natura nel trionfo della primavera; riti tra i quali si collocano quelli diffusi nei territori pedemontani dell’Appennino e che, nei secoli e in stagioni diverse, hanno vivificato - e vivificano in misura minore - le Feste del Maio celebrative dell’Albero, icona e simbolo di vitalità che si rinnova nei cicli  del cosmo e nei ritmi della natura universale. Ed è la traccia lungo la quale la stessa  Festa dei Gigli, la Nolana Festa eterna è venuta evolvendosi, combinandosi in binomio inscindibile con l’omaggio e la fede verso San Paolino, proiettando il proprio senso nella scenografica verticalità in cartapesta delle “Macchine da Festa”, variegati modelli di artigianato artistico, quali sono i Gigli di oggi, consegnati alla tutela dell’ Unesco, quali elemento di patrimonio immateriale dell’umanità che si è stratificato nelle tradizioni di città di origini italiche e mediterranee, quali sono Sassari,Palmi Calabro, Viterbo e Nola.

Il testo di Fortuna Dubbioso, in realtà,  ha tutta l’aria e il … verso di voler ripercorrere e ridefinire gli itinerari di fede percorsi da Paolino di Bourdeax, che esercitò funzioni di governo nella Campania romanizzata, per rivisitare il respiro lungo e forte del pensiero e dell’operato del Santo, che, con la produzione letteraria, concorre in modo considerevole alla formazione di quel vasto patrimonio culturale che veicola i valori comunitari della Teatro 8Chiesa cristiana delle origini e che permangono nella dimensione dell’universalità, parlando agli uomini del Terzo Millennio nel segno della carità,  della dedizione verso gli altri, della civile solidarietà e dell’emancipazione dei deboli e degli oppressi.

E’ il senso profondo e solare del Vangelo, che viene vissuto come professione e pratica  fede inverata, di cui  San Paolino é testimonianza, se solo si consideri il ruolo di accoglienza e ospitalità che per secoli è stato  svolto dall’ attuale complesso monumentale della Cittadella delle Basiliche paleocristiane cristiane, che fece realizzare a Cimitile, trasformando e integrando il profilo e l’assetto architettonico dell’originario impianto cimiteriale, che sorgeva  alla periferia di Nola.

IL MESSAGGIO PAOLINIANO … E LA CITTA’ SI APPRESTA AD OSPITARE 40 MIGRANTI

Teatro 7Merito precipuo del testo - tra le cui fonti ispiratrici  figura “Una vita per Cristo”, il pregevole volume di testimonianza caritatevole scritto da Giovanni Santanielloè proprio la polarizzazione incentrata sulle idealità vissute da San Paolino, che per l’esemplarità del vivere civile possono e debbono atteggiarsi come punti di riferimento permanenti nella mondializzata società multiculturale e pluri-etnica, che non esclude, ma include, rifuggendo da forma di esclusione e discriminazione. E’ la società dell’accoglienza che si struttura nello della convivenza e della coesione, sapendo rispettare le altrui identità e culture. Una “lezione” e un messaggio che arriva direttamente dal Santo e che la performance teatrale del cast del “Masullo-Theti” ha reso con limpida chiarezza.

Una “lezione”, quella paoliniana, che, per dettaglio di cronaca, corre in parallelo con la notizia data dal sindaco Geremia Biancardi, nel corso del recente pubblico convegno svoltosi nel Palazzo  comunale sulla tematica dei “Migranti”; notizia, per la quale Nola si appresta ad ospitare 40 migranti, per lo più richiedenti asilo politico, in fuga dalle terre d’Africa, segnate da fame, arretratezza, nefandi e nefasti regimi  dittatoriali e militarizzati.

I GIGLI E LA BARCA… PERSONIFICATI

LA POESIA, LA MUSICA E I CANTI DELLA FESTA ETERNA

Teatro 9E meritano cenni, anche se  a volo d’uccello, alcuni significativi aspetti della macchina informale della “messa in scena” del testo. Di spicco sicuramente l’originale ”invenzione” delle otto macchine da Festa e della Barca, plastici simboli  del Grande evento del Giugno nolano,  con la personificazione “parlante” in attori e attrici. Una soluzione scenica di bell’effetto, resa attraente dalla recitazione di composizioni dei Poeti ora con gioiosa ariosità, ora con soffusa malinconia in eccellente vernacolo napoletano, con cadenza nolana,  le mille … contrastanti  sfumature del mondo dei … giglianti. Ed ecco sfilare, tra gli altri, il compianto “don” Mario Patanella, cortese e scintillante per i motti arguti, a cui si deve la dialettale e non più  facilmente reperibile “Commedia nolana”, l’eclettico e perspicace  Nino Cesarano, insieme con Felice Iorio.

Il tutto  con la buona musica, interpretata con registri e timbri moderni, sfumanti nel jazz, con il sax di Pino Cesarano e la vibrante tastiera di Mario Di Palma; buona musica coniugata con il bel canto Cristina Russo, fine interprete dell’Ave Maria e dell’Inno a San Paolino.

LICEO “E. MEDI” DI CICCIANO (NA) / LEZIONI MAGISTRALI DI LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA: INTERVIENE ALBERTO BERTONI

Foto Bertoni 1C.S.22.02.2017 - Giovedì 23 febbraio presso il Centro Nadur di Cicciano ore 9.00 il prof. Alberto Berton, Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Bologna, tiene una lezione per le classi V dell'Istituto, nell'ambito del ciclo “Lezioni magistrali di Letteratura Italiana Contemporanea”.

La lezione, che riprende un volume pubblicato con J. Sisco presso l’editore Carocci e intitolata:  "Montalevs.Ungaretti. Introduzione alla lettura di due modelli di poesia del Novecento", mette a confronto due modelli poetici diversi ed entrambi fondamentali per la storia della poesia del 900, partendo dall’analisi delle poesie "I fiumi" di Ungaretti e "I limoni" di Montale.

Alberto Bertoni (Modena 1955)  è’ autore e curatore di numerosi articoli e libri, tra cui: “Taccuini 1915-1921” di F.T. Marinetti (1987); “Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano” (1995, Premio Russo e Premio Croce 1996); “La poesia come si legge e come si scrive” (2006); “La poesia contemporanea (2012)”; del “Meridiano” Mondadori: “Romanzi” di Alberto Bevilacqua,  dell’ “Oscar” Mondadori: “Poesie 1963-2015” di Maurizio Cucchi. E’ inoltre autore, con G. M. Anselmi, del saggio dedicato alla letteratura dell’Emilia e della Romagna nella Letteratura italiana Einaudi, curata da Alberto Asor Rosa (1989). Come poeta ha pubblicato “Lettere stagionali” (1996, nota di Giovanni Giudici); “Tatì” (1999, omaggio in versi di Gianni D’Elia); “Il catalogo è questo. Poesie 1978-2000” (2000, intervento di Roberto Barbolini); “Le cose dopo (2003, postfazione di Andrea Battistini); “Ho visto perdere Varenne” (2006, prefazione di Niva Lorenzini); “Ricordi” di Alzheimer (2008, con una lettera in versi pavanesi di Francesco Guccini, e 2012); “Il letto vuoto” (2012) e “Traversate” (2014, prefazione di Paolo Valesio).Dal 2008 al 2010, insieme con Biancamaria Frabotta, ha curato il Diario critico dell’“Almanacco dello Specchio” Mondadori.

Le lezioni magistrali riprenderanno in maggio con il prof. Guido Baldi, già professore Ordinario Università di Torino.

CICCIANO: SPAZI DI CONOSCENZA AL LICEO “ENRICO MEDI”, SULLE SCIE DI GIORDANO BRUNO

AL CENTRO NADUR DOMANI ALLE ORE 9,30 CON LA LECTIO MAGISTRALIS DI GIULIO GIORELLO SI INAUGURA IL CICLO DEGLI INCONTRI DI STUDIO DEDICATI AL TEORICO DEGLI “INFINITI MONDI”.

giornate bruniane 1Gianni Amodeo – 13.02.2017 - Inaugurato lunedì 13 febbraio, alle ore 9.30, il ciclo degli Incontri di studio e approfondimento cognitivo, che il Liceo statale “Enrico Medi” dedica a Giordano Bruno, nel quadro delle attività di programmazione, con cui si promuove e arricchisce di contenuti l’interazione tra la scuola e il territorio, in connessione con lo specifico Piano d’offerta formativa del plesso di via Madre Teresa di Calcutta.

La Lectio magistralis, che segna l’input dell’importante e qualificato progetto didattico-formativo ed informativo,sviluppata da Giulio Giorello, filosofo ed epistemologo tra i più interessanti protagonisti del dibattito culturale internazionale sulle correlazioni che rapportano tra loro scienza, filosofia, etica e politica. Docente universitario, è autore di ricca e corposa gamma di testi e saggi.

Venerdì 17 febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, i giovani delle sei classi del quarto anno di corso del “Medi” saranno ospiti di Città della Scienza, a Napoli, per partecipare a due sessioni di dialogo\confronto su tematiche di impegnativo profilo e interesse: Bruno contro i fanatismi religiosi e Bruno tra cosmologia e filosofia.

Nella prima sessione protagonisti del dialogo\confronto saranno Aldo Masullo e Nuccio Ordine, nella seconda i fili tematici tessuti da Miguel Augel Grada e Massimo Capaccioli.

Sabato 18 febbraio, dalle ore 9,30 alle ore 12,00, nell’Aula Magna del “Medi” i giovani dialogheranno con Andrei Rossius, Pasquale Sabbatino e Bratu Elian.

Nella mattinata del 7 marzo Aldo Masullo sarà ospite del Centro Nadur e con i giovani delle quarte classi analizzerà e commenterà il suo recente saggio, intitolatoGiordano Bruno, maestro di anarchia”.

Il ciclo si concluderà il 4 aprile con le sessioni di studio incentrate sulle tematiche della Riforma protestante nel cinquecentesimo anniversario della pubblicazione delle tesi di Martin Lutero.

Nola / Palazzo Vescovile: Scuola oltre la … Scuola per “incontrare” Giordano Bruno

Programma speciale per l’approccio dei giovani con il pensiero e l’opera di Giordano Bruno nelle scuole superiori di Acerra, Palma Campania, Saviano e Cicciano, con le illuminanti conversazioni sviluppate da studiosi e docenti universitari di tutto il mondo. Momento simbolico e rappresentativo dell’intera agenda, l’ “Incontro” delle comunità studentesche dei Licei statali “Giosue’ Carducci” e “Girolamo Albertini” con il Filosofo degli “Eroici furori”. Interlocutore molto speciale, Nuccio Ordine, con l’indirizzo di saluto del sindaco Geremia Biancardi e l’introduzione del Rettore della Federico II, Gaetano Manfredi.

 

Bruno 1Gianni Amodeo - Sono stati di particolare valenza innovativa i profili dell’omaggio al pensiero e all’opera di Giordano Bruno – a 4 17 anni dal rogo di Campo de’ Fiori, a Roma – per la contestuale convergenza fatta ancorare nel mondo delle scuole superiori del territorio, da Acerra a Palma Campania, da Saviano a Cicciano. Una scelta originale per un modello di Scuola che va. Oltre le sue mura fisiche, per interagire con la realtà e il vivere sociale in modo diretto. Un approccio, la cui ideazione si deve a Gianfranco Nappi, senza schemi pre-costituiti di analisi e approfondimento in conversazioni aperte e dialoganti con le comunità studentesche, animato ed ispirato dalle riflessioni di esperti e docenti universitari, per scoprire il senso delle concezioni di uno dei più interessanti filosofi del Tardo gianfranco nappiRinascimento, qual è il Nolano per eccellenza, anti-conformista e pervaso da quegli “Eroici furori”, con cui dà titolo alla sua omonima opera e che costituiscono la variegata metafora dell’anelito indefinito e indefinibile, giammai circoscritto e limitato; anelito, che mai si appaga in pienezza, perché i suoi orizzonti si spostano sempre più in avanti, come un miraggio che è umano inseguire, per dare senso e valore all’esistenza umana, nella consapevolezza, tuttavia, delle dinamiche intrinseche alla conoscenza che non è conclusa in sé nel fluire del tempo, facendo dischiudere, invece, scenari di “saperi” sempre nuovi, con cui si costruisce e struttura il progressivo cammino dell’incivilimento.

 

ESPERIENZA DI DIVULGAZIONE INNOVATIVA. 

PER LA POSSIBILE CITTA’ CHE SIA CROCEVIA DI CULTURA FILOSOFICA

Quale testimonianza rappresentativa dell’esperienza di studio itinerante sul territorio, posta in atto, grazie al supporto della Fondazione Città della Scienza, del Centro internazionale di studi telesiani, bruniani e campanelliani, della Federico II e delle civiche amministrazioni di Nola e Napoli, può essere assunta quella vissuta nell’atmosfera della Sala dei Medaglioni del Palazzo vescovile; esperienza, coordinata dalla giornalista Autilia Napolitano, e vissuta dalle rappresentanze delle comunità studentesche dei Licei statali “Giosué biancardi con alunni sanseverino nola 2Carducci” e “Girolamo Albertini”. E torna opportuno rivisitare i “momenti” vissuti dai giovani nella Sala dei Medaglioni, nell’auspicio che l’esperienza realizzata nelle Scuole e per le Scuole si ampli e si ripeta nei prossimi anni. E’ la rivisitazione che conduce all’indirizzo di saluto pronunciato dal sindaco Geremia Biancardi, con l’interessante proposta avanzata, che è già una prospettiva di notevole portata- “ Ritengo– ha affermato con risolta determinazione- che Nola debba candidarsi ad ospitare ogni anno o a scadenza biennale un Convegno di caratura internazionale incentrato sull’opera di Bruno. E’ la città che deve riappropriarsi del patrimonio culturale del Grande Filosofo, cominciando ad acquisire l’intero “Corpus” originale delle opere di Bruno. E’ la scelta di forte respiro sociale, per rendere Nola crocevia di cultura, che attira studiosi e giovani. Le condizioni ci sono e il fecondo rapporto con la Federico II è una garanzia in tale luce”.

manfredi gaetano 4Importante e qualificante era il riferimento del “Primo cittadino” all’Ateneo federiciano, il cui Rettore, Gaetano Manfredi, tra i promotori dell’importanza iniziativa, che contempla la divulgazione culturale sui territori , interagendo con le giovani generazioni e le comunità cittadine. “ E’ il rapporto– ha dichiarato- il cui cardine é formato dalla conoscenza, che é l’alimento della razionalità e del senso critico, a cui é sempre più necessario relazionarsi, per poter disporre della bussola d’orientamento, con cui districarsi nella civiltà della tecnologia digitale e dellemacchine intelligenti”. Il pensiero del Nolano – ha concluso- nella ricchezza degli argomenti della sua vasta riflessione filosofica suscita e nutre il senso del discernimento, che fa comprendere il valore dell’umana civiltà rispetto a tutto ciò che n’è la negazione”.

 

LA PATRIA E GLI SPAZI DELLA LIBERA ESPRESSIONE DEL PENSIERO.

GLI “SPACCIATORI DI CERTEZZE” E IL DEGRADO CIVILE

Nuccio Ordine 5Vibranti e dense di passione, erano i temi di riflessione, con cui per circa due ore Nuccio Ordine ha interloquito con i giovani, catalizzandone emozioni e pensieri. Tra i più prestigiosi e qualificati interpreti dell’opera del Nolano, ne focalizzava il concetto di Patria, da intendere quale spazio sociale e di relazioni, in cui la libertà di pensiero sia valore primario, per nutrire la conoscenza. E’ lo spazio della visione del mondo che non conosce frontiere e le convenzioni dei confini politici, ponendo al centro la dignità dell’uomo e del cittadino. E’ la visione, per la quale in Giordano Bruno si ritrova e dispiega la dimensione dell’ideale cittadinanza europea, della quale è precursore e anticipatore. E’ la dimensione, che rese il Nolano, tenace e intrepido “viandante” nell’l’Europa del suo tempo, per promuovere la conoscenza e diffondere il suo pensiero, nelle Università e nelle Corti.

Particolare risalto, Ordine dava allalezione di Bruno”, per la quale il pensiero unico e le visioni di mondo unilaterali sono in contrasto con il primato della libertà, generando le mostruosità e gli orrori dei fondamentalismi e dei totalitarismi nelle religioni, nella politica, nell’etica, nel diritto e nelle legislazioni. Un punto chiave- questo- al quale va collegata la rappresentazione dell’antitesi tra le religioni positive e le religioni negative, nel pensiero bruniano. Le religioni positive sono quelle che vivificano la coesione tra uomini e popoli senza distinzioni sociali, politiche, economiche e meno che meno etniche e razziali, mentre le religioni negative sono quelle che osteggiano tutte le possibili forme di coesione nell’umanità; coesione, di cui sono permanente negazione i nazionalismi e i localismi.

E’ l’antitesi , che corre tra il pensiero aperto, che si nutre del dubbio per far progredire le dinamiche delle conoscenze e l’evoluzione delle coscienze civili, e il fondamentalismo fanatizzante delle certezze a senso unico spacciate per verità. Si configura così la netta distinzione e diversità di campo tra la libertà nel conoscere che emancipa ed eleva l’umana condizione, e il ripudio della libertà. E l’equazione Libertà=Conoscenza, evidenziava Nuccio Ordine, non si genera per caso, negli ipocriti e ingannevoli rituali dell’apparire, né si nutre d’improntitudine proterva e miserevole superficialità intessuta di “frasi fatte” e “luoghi comuni”, bensì deriva e si nutre di vera linfa vitale con lo studio approfondito e metodico. Un percorso, lungo il quale gli unici veri e autentici compagni di viaggio sono sempre e soltanto gli autori della classicità del mondo antico greco-romano, che parlano senza limiti di tempo alle coscienze degli uomini. Un esercizio sano e salutare per la razionalità, quello della costante e forse anche quotidiana “lettura” dei classici, era il sigillo di conclusione della conversazione; “lettura”, che vivifica i valori del bello, del buono e del giusto, gli unici anticorpi al degrado della società.

PREMIO “ISTITUTO SUPERIORE BRUNO MUNARI” / PRIMA EDIZIONE: CERIMONIA DI CONSEGNA

Lunedì 20 febbraio 2017, ore 9.30. Premiati S.E. Mons. Antonio Di Donna – Vescovo di Acerra; Sig. Raffaele Lettieri – Sindaco di Acerra; LgT Vincenzo Vacchiano – Comandante Carabinieri di Acerra; Vice Questore dr. Antonio Cristiano – Comandante Polizia di Stato di Acerra.

Acerra istituto dartePietro Luciano – 19.02.2017 - Dalla sintesi di un’idea progettuale scolastica del prof. Gianfranco Coppola, in accordo con l’ex docente padre Ignazio Guida, viene istituito il Premio “Istituto Superiore Bruno Munari”, ispirato all’intestatario dell’Istituto, con salde radici nelle tradizioni del territorio. Una sintesi che in qualche modo comunichi le attività e i processi formativi che vengono messi in atto nell’Istituto e che si spera possa diventare un appuntamento costante. L’istituzione del Premio vuole, quindi, creare un momento di condivisione con le Autorità del territorio e con tutti quei soggetti della Società Civile che si attivano per il suo riscatto. Si punta, dunque, ad una sinergia che possa slanciare animi ed entusiasmi nell’ottica di un miglioramento dell’impegno comune per la Scuola e per gli studenti.

hqdefaultIl progetto scolastico ha previsto un concorso, interno alla scuola, per la progettazione di un pendente metallico ispirato all’arte di Bruno Munari. I vari progetti sono stati valutati da una commissione di docenti esperti dell’Istituto e i due migliori, quello dell’alunno Gennaro De Luca (IV A) e Simona Romano (V A) sono poi stati realizzati dall’artista-docente Gianfranco Coppola, coadiuvato dagli stessi studenti.A questi lavori si sono affiancate altre due opere realizzate, per l’occasione, dai proff. Luigi Scarano e Nunzio Meo sempre coadiuvati dai loro studenti del Biennio.

Tutte le opere sono, quindi, frutto di percorsi formativi messi in atto nell’ambito delle normali lezioni quotidiane e la Scuola, nel corso della manifestazione di lunedì 20 febbraio 2017, le consegna alla massime autorità del Territorio acerrano, che interverranno all’iniziativa, come premio e riscontro per il loro costante impegno: S.E. Mons. Antonio Di Donna – Vescovo di Acerra; Sig. Raffaele Lettieri – Sindaco di Acerra; LgT Vincenzo Vacchiano – Comandante Carabinieri di Acerra; Vice Questore dr. Antonio Cristiano – Comandante Polizia di Stato di Acerra.

Il programma:

Accoglienza delle Autoritù e Saluto del Dirigente Scolastico, geol. Umberto Boiano.

Lettera di benvenuto al Vescovo – legge Romano Simona VA

Lettera di benvenuto alle autorità laiche – legge Giuseppina Tedesco III B

Presentazione e Premiazione degli Alunni Meritevoli.

Coordina e modera i lavori il prof. Giulio Vecchione

MUNARIMERINIBruno Munari - È stato “uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo”, dando contributi fondamentali in diversi campi dell’espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, disegno industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia, didattica) con una ricerca poliedrica sul tema del movimento, della luce e dello sviluppo della creatività e della fantasia nell’infanzia attraverso il gioco.