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Estate in alta quota per i più piccoli: Le iniziative de "La Rossa Cortina" all'ombra delle Dolomiti ampezzane

Nello scenario incantato delle Dolomiti ampezzane bambini e ragazzi sono invitati a scoprire le attività de La Rossa Cortina, la “versione estiva” della Scuola Sci Cortina: tante proposte sempre diverse, tra sport, laboratori, giochi all’aperto con animatori e istruttori, per un’estate nel segno del divertimento e dell’avventura. Anche per gli adulti, in programma escursioni su due ruote lungo i percorsi più suggestivi del territorio.

SSC SCDCortina d’Ampezzo, luglio 2017- D’estate la Scuola Sci Cortina mette da parte gli sci e diventa “La Rossa Cortina” (rossa come il colore delle divise della scuola) per offrire a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni un ricco calendario di attività da fare all’aperto in compagnia di animatori e guide. Per aiutarli a sviluppare abilità, scoprire i segreti della natura, conoscere gli animali, esplorare il territorio, praticare sport, crearsi nuove amicizie. In una parola: giocare.

La Rossa Cortina 1Un menù che varia di settimana in settimana e prevede, fino al 15 settembre,  giochi e attività sportive come l’arrampicata con le Guide Alpine di Cortina, la piscina, la mountain bike, laboratori, atelier, escursioni nei dintorni, visite didattiche e molto altro. Ogni domenica, sul sito della Scuola Sci Cortina si può trovare il programma della settimana, con orari e abbigliamento richiesto. Le proposte si adattano perfettamente alle disponibilità delle famiglie, che possono scegliere tra le opzioni giornata intera, mezza giornata, settimanale (con giornata intera o mezza giornata).

La Rossa Cortina 2Quanto alle due ruote, sono protagoniste dell’estate 2017: La Rossa Cortina propone magnifici percorsi in mountain bike. I più piccoli possono partecipare a mini-tour adatti alle loro esigenze, mettendosi alla prova sui sentieri e scoprendo il paesaggio in modalità slow, in compagnia di istruttori di mountain bike qualificati. Per piccole comitive di adulti, invece, vengono organizzati percorsi adatti a vari livelli, con mete come il giro di Cianderou, Gotres, Mietres & Mandres, tra gli itinerari più alla portata di tutti o, per qualcosa di più impegnativo, i Cadini di Misurina, il Parco Naturale di Fanes Sennes Braies, il Rifugio Venezia ai piedi del Pelmo, il Cortina Freeride Tour. Per chi preferisce la bici su strada, il giro del Sellaronda e svariati itinerari tra i più suggestivi passi delle Dolomiti.

Per informazioni e prenotazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 0436 2811 - 380 1472319

www.scuolascicortina.com

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Ufficio Stampa Scuola Sci Cortina_OMNIA Relations (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

NOLA / FOCUS SU UN’IPOTESI DI RINNOVAMENTO: ORIZZONTI DI RISCOPERTA E ATTUALITA’ DEL MESSAGGIO PAOLINIANO

I GIOVANI DEL “MASULLO-THETI” RIVISITANO  LA SIMBOLOGIA DEI GIGLI . SUCCESSO DI CRITICA E PUBBLICO PER LA PERFORMANCE TEATRALE NELL’AGORA’ DELLA CHIESA DEI SANTI APOSTOLI. Fotoservizio di Mira Bifulco

teatro 1 tondo san paolino mini1Gianni Amodeo – 23.06.2017 - E’ la costante identificativa della storia dell’Istituto “Masullo-Theti”, il rapporto con le tematiche e le problematiche sociali del territorio; una costante che nella specificità della Festa eterna, tra le più intense testimonianze del folclore mediterraneo tutelata dall’Unesco, si traduce nella ricerca di senso nel coniugare la tradizione con il rispetto e lo studio delle fonti nell'intento di far conoscere il messaggio paoliniano, che della Festa é l’ anima ispiratrice,  evidenziandone la complessità e l'attualità; messaggio che riverbera la transizione dalla romanità, in rovinoso e irreversibile declino sul piano delle istituzioni e dell’assetto geopolitico, all’avvento della cristianità.

teatro 2 img 20170624 wa0018E’ la linea di retrospettiva e prospettiva, in cui si colloca la performance di teatro sperimentale ed informale, di cui sono stati interpreti efficaci ed incisivi i giovani della quarta classe – sezione B - del corso di specializzazione per i Servizi informatici aziendali, nella suggestiva ed accogliente atmosfera della seicentesca Agorà-Chiesa dei Santi Apostoli, nell’ambito della fitta e composita programmazione di eventi che vengono susseguendosi con intensità in città in questi giorni all’insegna del “Giugno nolano”. Un’operazione culturale di buona impostazione, a cui ha fatto da matrice il testo, in forma di dialoghi, elaborato dalla prof.essa Fortuna Dubbioso, avvalendosi di una congrua ricerca  storiografica, in stretta collaborazione  con la prof.essa Susy Barone.

Il fulcro del racconto dialogato permette non solo di calarsi nei tempi della  Chiesa delle origini, ma anche e soprattutto di rivisitare aspetti salienti dell’organizzazione con cui viene configurandosi la società, a fronte del disfacimento del sistema imperiale di Roma; un passaggio, di cui lo stesso Paolino di Bourdeaux, uomo di vasti interessi culturali, costituisce un’espressione considerevole, essendo stato rappresentante delle Istituzioni romane nell’esercizio delle funzioni di governatore della Campania, per approdare alla condivisione e pratica dei valori del Vangelo, incarnando e vivendo i principi della carità e della solidarietà verso gli altri, di cui il complesso d’accoglienza delle Basiliche paleocristiane di Cimitile é una testimonianza eloquente.  E’ la rivisitazione,che fa cogliere, in tutta evidenza e chiarezza,  le valenze etiche e civili del ruolo della Politica, al servizio della promozione della società e della dignità degli uomini. E’ lo scenario, in cui si inserisce la funzione di Papa Gregorio Magno, che riconosce recepisce nell’azione pastorale della Chiesa  quegli elementi e fattori di costumi diffusi e di cultura romana assimilabili ai valori della concezione cristiana. E se la radice profonda  del messaggio paoliniano é così atteggiato, il  grande merito della performance consiste nell’averla resa esplicita e ben marcata, affidandosi all’interpretazione corale di venti giovani, dando un’impronta originale e innovativa, ma pienamente storicizzata dell’intrinseco legame che corre tra San Paolino e la  millenaria Festa dei Gigli.

                                   LA SCUOLA, I GIOVANI E I CARMI 

teatro 4 img 20170624 wa0016“Fin  dai primi anni del 2000  l’Istituto- spiega la prof.essa Susy Barone, nel focalizzare l’importante iniziativa, che non nasce dal caso, ma ha un interessante background -- ha collaborato con la Pro Loco “ Nola-Città d’arte”, presentando una mostra in cui gli obiettivi della propria offerta formativa furono costituiti dagli  otto Gigli e dalla Barca, realizzati in scala dagli alunni del corso Geometra.

Nel 2006, il “Masullo-Theti”  ha adottato il Giglio del Sarto, sollecitando il recupero del  Carme paoliniano, incentrato sull’acqua  nel rispetto dell'ambiente cui il rivestimento del Giglio si ispirava. Una scelta di cultura ecologica, che tanta rilevanza per la realtà del nostro tempo. Questa volta é intervenuto in modo più concreto e fattivo, con una proposta al Comune di Nola e a quanti operano per la Festa,  suggerendone una ricognizione alla luce dei valori cantati da San Paolino. In questa visuale- chiarisce- la  processione dei Gigli deve  essere manifestazione di gioia, di fratellanza, di comunità. Occasione per uno stare insieme. Un dialogo tra le diversità e le culture. Un’opportunità per costruire l’uomo, Nola e la società. Con Paolino e attraverso Paolino bisogna dire che Nola può far sentire la sua voce in Italia, in Europa e nel mondo “.

teatro 3 img 20170624 wa0015In realtà- quello della costruzione di una società giusta ed umanizzante- è il filo rosso che attraversa il testo rappresentato, scandendo nel fraseggio degli interpreti i valori dell’accoglienza, della fratellanza e della pace di cui Paolino si è fatto portavoce, dando compiuto significato alla performance, intitolata “Una riflessione su San Paolino e  sulla Festa dei Gigli", arricchita da canti e poesie di autori conterranei, quali   Cesarano, Iorio e Patanella, con ampi squarci delle  Epistole e dei Carmi paoliniani. E su queste scie si pone l’ipotesi di cambiamento da conferire alla Festa, recuperandone i valori originari e rendendoli attuali, restituendola alla cittadinanza nella sua autenticità, soprattutto alla luce del riconoscimento conferitole di essere parte del patrimonio immateriale della civiltà umana.

teatro 5 img 20170624 wa0017“La Festa - tiene a evidenziare la prof.ressa Fortuna Dubbioso -  non è nata per rendere culto a San Paolino, ma il culto per San  Paolino ha rivestito di cristianità una festa pagana. I nolani sono stati in gamba a saper coniugare nel tempo i valori cristiani con reminiscenze pagane. La storia ha fatto il suo corso ma anche i suoi errori. Il cambiamento inizia da qui e chissà che nel tempo – conclude -  il “ Masullo-Theti”, con la sua opera propositiva sul territorio e con le energie dei suoi giovani non riesca a realizzare questo sogno”.

“Una manifestazione riuscita bene - afferma la dirigente del “Masullo-Theti”, la prof.essa Annamaria Silvestro - con l’attenta partecipazione del pubblico, pienamente coinvolto nello spirito della rappresentazione, grazie alle capacità d’interpretazione dei giovani attori. La figura e il pensiero di San Paolino, uomo di fede e cultura, grande autore e fine poeta, sono stati espressi con linearità, così com’è stato riscoperto ed affermato nella giusta dimensione il valore profondo di religiosità che accompagna  la Festa dei Gigli. Il Teatro è davvero uno straordinario veicolo di conoscenza e di divulgazione”.

teatro 6 img 20170624 wa0019Ed ecco la doverosa citazione dei venti giovani,  protagonisti dell’evento: Leandro Occhipinti, Bruno Fusco, Lorenzo Valente, Domenico La Marca,Cristina Russo, Anna Cozzolino, Alex Rigoli, Carmen Balbi, Miriam Fasulo, Pasquale Maione, Giovanni Ursillo, Sabato Perna,Pietro Ferraro, Ylenia Gemito, Maria Buonocorre, Filippo Vecchione, Gioacchino Lombardi, Pasquale Addeo.

Una menzione speciale spetta, a Cristina Russo, per il bel timbro di voce esibito con l’esecuzione della canzone che rende omaggio ai giovani del “Masullo-Theti”’, con testo di Occhipinti, Fusco e della stessa Russo.. 

BAIANO/SPERONE: ARRIVANO LE VACANZE, FESTA GRANDE ALL’ISTITUTO “GIOVANNI XXIII”

Cori, canti, musica, balletti, sketch, video e l’omaggio a Totò per lo spettacolo ambientato nel piazzale del plesso di via Scafuri. Performance di alto gradimento dell’orchestra-baby con violino, violoncello, oboe e clarinetto. Rivisitati i percorsi dei progetti realizzati nel corso dell’anno per l’attività sociale e formativa. Fotoservizio di Enrico Stago.

 

Stago 1Gianni Amodeo - 10.06.2017 - “Raccontiamoci”. E’ il pregnante e intenso titolo dato allo spettacolo, con cui le comunità delle Scuole d’ Infanzia, Primaria e Secondaria dei plessi di Baiano e Sperone afferenti all’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di via Luigi Napolitano  hanno salutato l’anno didattico appena concluso; un sguardo di retrospettiva, oltre che di proiezione per il futuro, per un bilancio a “consuntivo” di iniziative e attività, che hanno accompagnato e scandito il cammino curriculare e disciplinare, strettamente inteso, potenziandolo e arricchendolo di contenuti, soprattutto nella dimensione dell’”Oltre la scuola” nel rapporto aperto con la realtà del territorio e della sua identità storico-sociale.

Stago 7Una dimensione che il “Giovanni XXIII” ha reso significativa, dando proficuo sostegno all’azione di associazioni e gruppi di volontariato operanti comunità locali. Come per dire, la Scuola che vive il territorio e la sua natura sociale.

Ambientato nel piazzale antistante il plesso di via Angelo Scafuri, con la cornice del pubblico delle grandi occasioni, formato per lo più da interi nuclei familiari, “Raccontiamoci” all’insegna dell’Arte varia in chiave di sperimentazione informale e coinvolgente é andato …in scena con la brillante conduzione di Fernanda Falco e Felice Maccaro, che frequentano, rispettivamente, la terza classe delle “Medie” di Sperone e Baiano. Una presentazione, quella di Falco e Maccaro, sviluppata con spigliatezza di linguaggio sul doppio registro dell’intrattenimento e della rivisitazione dei tanti squarci dei percorsi di “Oltre la scuola”; intrattenimento e rivisitazione, con protagonisti i ragazzi e le ragazze delle comunità educanti di ciascun plesso.

Stago 14Cuore dello spettacolo, la Musica con ampio spazio per il repertorio dagli effetti speciali sciorinato dall’ Orchestra dei ragazzi, che nel plesso della “Parini” frequentano i corsi d’indirizzo specialistico per violino, violoncello, oboe e clarinetto. Perfetta e da applausi prolungati, in particolare, l’esecuzione dell’Inno alla gioia” e dell’Inno di Mameli, in omaggio sia agli ideali e alla civiltà dell’Europa comunitaria, sia all’identità del Bel Paese, che ne è parte fondante integrante. E il fregio di limpida classe esecutiva, era disegnato dall’Orchestra con il vivace e brioso “Carnevale di Venezia”, a cui faceva da contrappunto la colonna sonora di Nicola Piovani che fa da filo conduttore de “La vita é bella”; un contrappunto ritmato dalle tonalità struggenti e armoniose estratte dai violini di tre orchestrali babies.       

Un omaggio di alto gradimento per i linguaggi in pentagramma, in forma di Anteprima per il Concerto, ancor più ricco di proposte, che l’Orchestra delGiovanni XXIII” eseguirà nella mattinata di martedì- tredici giugno- in coincidenza con l’inaugurazione dell’Auditorium della “Parini” ch’è stato interessato da un eccellente intervento di restyling realizzato in due settimane, sotto la vigilanza dell’ufficio della dirigenza scolastica.

Stago 17Con la Musica, spazi non solo ai Balli, con le frenetiche esecuzioni in singolo e di gruppo di “Gente, magnifica gente”, della tarantella “Oi mamma”, de “La vita è bella”, “La cura” di Franco Battiato, “A te che sei” di Jovanottti e “Nu juorno buono”, ma anche ai Canti e alle Canzoni, tra cuiA cittàe Pulicinella” e ” Goccia dopo goccia”.

Gradita e ben curata la recitazione a due voci di “A livella”, in omaggio al “Principe della risata”, divertente lo sketch su “I promessi sposi”. Ricche e variegate le sequenze dei video che raccontano le sofferenze e le criticità di “Terra dei fuochi” e i progetti formativi, tra cui “Mai per amore” e il “Compito autentico”, con rilievo per le cerimonie di premiazione, che hanno gratificato il “Giovanni XXIII” per il giornalino d’Istituto “Libera…mente”, per i tornei di scacchi e nel concorso intitolato alla memoria di Rachelina Ambrosini, incentrato sulla composizione di testi ispirati dalle figure di nonni e nonne.

Stago 21Interessante e variegata, la rivisitazione dei vari appuntamenti vissuti dalle comunità scolastiche sui temi della legalità, alla luce dell’incontro-lezione con il magistrato Vincenzo D’Onofrio della Procura della Repubblica di Avellino, con i rappresentanti del Comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di Avellino e le visite alle strutture della locale Caserma della Compagnia dei carabinieri di via Lippiello.

Di rilievo, la serie di flash back innescata da Fernanda Falco e Felice Maccaro, per evidenziare, tra l’altro, l’apporto del “Giovanni XXIII” al successo della prima edizione del Concorso “Galante Colucci” per l’assegnazione dei Mai d’Argento, incentrato sull’economia del legno e sui mestieri del Maio, con la larga partecipazione di tutte le scuole del territorio dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, e al convegno promosso dall’associazione “Liberamente” sulle problematiche ambientali della Campania, avendo per  riferimento il testo poetico di Carmelo Perugia intitolato  “Da Terra dei fuochi alla Terra dei Fiori”.

Stago 23Un revival di buona fattura, in cui il dirigente del “Giovanni XXIII”, il professore Salvatore Morriale ha reso gli onori di ospitalità con il garbo e lo stile che lo distinguono, mentre l’indirizzo di saluto era dato dal sindaco di Baiano, Enrico Montanaro, e dal sindaco di Sperone, Marco Santo Alaia. Un revival, la cui eccellente qualità si deve alla professionalità dell’intera comunità dei docenti, con menzione … particolare, per Luisa Damato, Anna Napolitano, Franca Pacchiano, Maria Rosaria Fusco, Carmela Gaglione, Anna D’ Avanzo, Maria Mascheri, Donato Girolamo, Giuseppe De Maio, Generoso De Gennaro e Bruno Esposito, alla luce dell’impegno profuso nell’allestimento della Grande Festa per salutare l’anno didattico 2016\2017 con l’arrivederci al prossimo …  

Voci del Mediterraneo", dal 'Vanvitelli' riflessioni sulla multiculturalità

Teatro, religione, musica e approfondimenti scientifici sul tema "Voci del Mediterraneo", riflessioni sulla multiculturalità.

locandina convegno origN.R. – 04.07.2017 - Si è svolto giovedì 29 giugno presso l’Istituto Comprensivo “Luigi Vanvitelli” di Airola il convegno “Voci del Mediterraneo: Mare di mille culture”. L’evento, organizzato dall’Istituto caudino in partnership con i Comuni di Airola, Arpaia e Paolisi, l’Associazione Maleventum – Cooperativa Sociale e l’Associazione San Giovanni Battista, rientra in “Scuola Viva – La mia scuola a regola d’arte”, un vasto progetto, articolato nei quattro moduliInsieme in scena”, “Musica e strumenti dal mondo”, “La creatività va in scena” e “Usi ... amo le tecnologie”, finalizzato a favorire l'inclusione, l'integrazione e la coesione attraverso azioni di educazione alla cittadinanza e alla convivenza multiculturale.
Airola 3Subito dopo i saluti di rito, l'evento, moderato da Mario Tirino, docente presso la Scuola di Giornalismo dell'Università di Salerno, si è aperto con una breve esibizione coreutico-teatrale di alcuni allievi dell'IC Vanvitelli, che hanno cantato e ballato sulle note di Jesce sole.
Quindi, ad aprire i lavori è stato Giovanni Marro, Dirigente Scolastico dell’IC Vanvitelli, che ha analizzato la necessaria trasformazione degli strumenti pedagogici di fronte alle imponenti mutazioni socioculturali legate al fenomeno delle migrazioni. In particolare, Marro ha sottolineatocome nel presente e tanto più nel futuro prossimo proprio l'àmbito scolastico sarà decisivo per mettere in campo quei progetti di educazione alla cittadinanza attiva, alla convivenza e alla solidarietà, indispensabili in una società che sarà sempre più multietnica e multiculturale”. Prima di congedarsi con un sentito omaggio a Don Lorenzo Milani, il Dirigente Scolastico ha con forza ricordato l'importanza di una concezione della scuola come sistema aperto che, mediante una sinergia tra istituzioni, famiglie e associazioni, generi concrete opportunità di maturazione, educazione e formazione per giovani e giovanissimi.
enzo cioffiEnzo Cioffi, musicologo e storico della creatività giovanile, oltre che ideatore di Nonsolorock Festival, ha approfondito in chiave storica il tema della multiculturalità. Lo studioso si è in particolare soffermato sull'evoluzione del Mediterraneo da crocevia di scambi culturali e commerciali tra i popoli a terreno di conflitti e sopraffazioni per la supremazia sulle risorse naturali e per ragioni di carattere strategico-militare. In tale contesto, la comunicazione musicale funge da spazio extraterritoriale, in cui suggestioni, lingue, linguaggi, suoni e rappresentazioni possono dialogare, mescolarsi, fondersi liberamente, superando barriere e pregiudizi.
Il Mediterraneo come culla delle religioni monoteiste e dunque faro del dialogo tra varie fedi è stato al centro del momento di lettura, affidato a quattro fra studenti e studentesse del “Vanvitelli”. Gli alunni si sono misurati con alcuni passi delle letture sacre, ovvero dal Corano la Sura 92 “La Notte” e la Sura 93 “La luce del Mattino”, dal Torah il “Parashat Bereshit” e dal Vangelo secondo Matteo “Le beatitudini.
Airola 1Ha, quindi, relazionato il prof. Valerio Petrarca, docente di Antropologia Culturale presso l’Università “Federico II” di Napoli, il cui intervento è stato seguito con grande attenzione e lungamente applaudito. L'antropologo ha illustrato i motivi per cui è essenziale analizzare i fenomeni della migrazione affidandosi a studiosi competenti e partendo da dati oggettivi, senza abbandonarsi a pericolosi discorsi retorici che risultano inefficaci qualunque sia il loro intento, sia se ottusamente pro-accoglienza, sia se di matrice razzista o nazionalista. Ricorrendo anche a storie di vita e testimonianze quotidiane, il prof. Petrarca ha smascherato alcuni dei più abusati Airola 4pregiudizi contro i migranti, come quelli inerenti la presunta sottrazione di lavoro destinato alla popolazione locale, o come quelli inerenti la presunta invasione di migranti africani in Europa, rivelando che lo Stato con più migranti in assoluto è la Costa d'Avorio, nazione che il relatore conosce approfonditamente attraverso prolungati soggiorni nel tempo. Infine, lo studioso ha invitato i presenti a costruirsi una cittadinanza attiva e consapevole che, evitando di far affidamento sui sentimenti e le emozioni irrazionali, miri invece a costituire e rafforzare diritti e doveri per tutti i soggetti, attraverso gli strumenti giuridici da millenni predisposti dalle civiltà occidentali.
mbarka ben talebL'evento è proseguito con la sezione artistica, affidata alle riflessioni e alla musica di due grandi musicisti, come il contrabbassista caudino Erasmo Petringa e la cantante-attrice italo-tunisina M'Barka Ben Taleb.

Il musicista airolano Petringa ha brevemente illustrato il suo innamoramento per la cultura e la musica araba, che lo ha portato ad acquistare, studiare e infine suonare uno strumento della tradizione nordafricana come l'oud, storia da lui raccontata anche in un documentario per la tv Al Jazeera. M'Barka Ben Taleb, in un'accorata testimonianza contro i pregiudizi religiosi e razziali, ha narrato la propria esperienza di vita liminale, sempre a metà tra due mondi, spesso giudicata come “extra-comunitaria” in Italia (dove vive da oltre trent'anni e dove ha acquisito la cittadinanza tricolore) e come “occidentalizzata” in Tunisia. I due artisti si sono quindi esibiti in un coinvolgente medley di canzoni della tradizione melodica partenopea, riarrangiate e parzialmente riscritte secondo sonorità nordafricane, magicamente interpretate dall'oud di Petringa e dalla potentissima e flessibile voce di M'Barka Ben Taleb.
airola napoletano micheleIl sindaco di Airola, Michele Napoletano, nel corso di un breve saluto istituzionale, non ha fatto mancare la sua testimonianza particolare di emigrante nato negli Stati Uniti, dove i genitori si erano trasferiti in cerca di lavoro, e di datore di lavoro per migranti tunisini e indiani nella propria azienda agricola. Napoletano, ribadendo come il contatto con altre culture sia sempre fonte di reciproco arricchimento, ha rivendicato con orgoglio di aver sempre voluto contraddistinguere Airola come “città dell'accoglienza”, rivolgendo però una dura critica all'attuale gestione dell'emergenza da parte del Governo e paventando il rischio di una catastrofe sociale al termine dell'attuale fase di erogazione di incentivi alle cooperative coinvolte nell'accoglienza dei migranti.
Prima della chiusura, è salita sul palco la prof.ssa Gabriella Maltese, referente interno del progetto “Scuola Viva”, Airola 2che ha ringraziato tutte le componenti della comunità scolastica (studenti, docenti, tutor, personale ATA e tecnico-amministrativo, famiglie, professionisti esterni) e territoriali (associazioni, istituzioni), che a vario titolo hanno contribuito alla concretizzazione degli obiettivi di inclusione e integrazione interculturale attraverso l'esperienza emotiva, cognitiva ed espressiva del teatro.
Il convegno, infatti, segue a stretto giro il musical “Voci del Mediterraneo”, andato in scena venerdì 23 giugno presso Palazzo San Domenico ad Airola, con la partecipazione di allievi dell’IC Vanvitelli, ragazzi extracomunitari ospiti delle strutture del territorio, alcuni dei quali presenti in sala anche durante il convegno, e parte dei genitori, in uno spettacolo che ha unito melodie partenopee e africane, all’insegna del Mediterraneo quale matrice di canti, scambi, migrazioni e linguaggi.

Il teatro è diventato così concreto momento di dialogo tra sensibilità e tradizioni diverse, oltrepassando naturali diffidenze e ritrosie e contribuendo sensibilmente al miglioramento delle competenze interculturali, espressive e linguistiche di tutti gli attori coinvolti.

JACK HIRSHMAN AL “MEDI” DI CICCIANO PER LA PRESTIGIOSA RASSEGNA “VOCI DAL MONDO”

I giovani nell’incontro con il più grande poeta americano contemporaneo  focalizzano il ruolo dell’impegno etico e della cultura civile per la promozione della pace e la costruzione di un mondo conciliato con se stesso senza uomini e popoli desolatamente messi “in mora dal progresso”.  Un’ intensa e pregnante conversazione a più voci, innescata dai temi de “ L’arcano del Vietnam”, pubblicato da Hirshman nel 1972 e tradotto ora in Italia da Raffaella Marzano per Multimedia Edizioni

vu0k5443 x3 300x217Gianni Amodeo - 10.04.2017 - Pacifista per la convinta e forte visione del mondo, in cui si riconosce da sempre e che contempla l’umanità conciliata con se stessa, senza inseguire e attuare cinici  progetti di potere, disegni di conquiste e di dominio con guerre che servono solo ad annientare vite, a generare drammi, distruggere città; ed è chiamato il Poeta della gente”. Un appellativo caratterizzante ed un riconoscimento di caratura internazionale, che gli derivano dalla straordinaria attitudine di sintonizzarsi e penetrare nel comune sentire popolare, rappresentandone emozioni e pensieri senza schermi para-ideologici e  schemi pre-costituiti. E’ un’ attitudine  spirituale e alchemica, arricchita e ravvivata non solo  dall’eccezionale lavoro ch’è venuto compiendo in tutti questi anni, per tradurre e far conoscere in lingua inglese e americana le opere dei più significativi poeti  contemporanei europei,ma anche e soprattutto dalla passione per la lettura diretta delle sue composizioni pervase di valori civili e solidali nelle piazze e nelle strade nelle città degli States fin dagli anni  ’50 del secolo scorso, con una lunga serie di reading con altri poeti in tante altre città del mondo, tra cui quello di recente compiuto in Cina insieme con la moglie Agneta Falk, poetessa e pittrice che ha composto opere di alto profilo estetizzante.

E’ nato nel 1933 a New York,  vive a San Francisco, in California ed ha profondi legami con le bellezze paesaggistiche e naturalistiche d’Italia, specie quelle della Costiera amalfitana, con il riconoscimento della cittadinanza onoraria di Baronissi, dove opera ed attiva la “Casa della poesia”, largamente benemerita per la diffusione e divulgazione di opere letterarie di autori, che dialogano con  le Muse senza schemi convenzionali e retorici, per essere testimoni dell’attualità.  dei nostri giorni.  E’ Jack Hirshman, inseparabile dal cappello a falda larga calato in testa di  sghimbescio con lo stile dello scanzonato e sorridente cow boy,  tra i maggiori poeti della Letteratura mondiale contemporanea per l’autenticità della vena creativa e per la schiettezza del linguaggio anti-conformista e anti-convenzionale,  con il verseggiare fatto di immagini rapide e fulminanti  nell’essenzialità delle parole, che incidono e veicolano significati pregnanti, senza svolazzi enfatici. Una testimonianza d’impegno culturale e sociale, la sua, variamente censurata ed osteggiata dal potere, che ha sempre contrastato, ispirandosi agli ideali e alla pratica della non-violenza, con ci possibile far valere la cultura della pace, da costruire nei sentimenti e nei pensieri come work in progress da vivere con spirito di servizio, sapendo attestarsi con onestà e coraggio sui versanti della libertà e della giustizia.

 IL MONDO DI OGGI  CONFUSO E SENZA ORIZZONTI IDEALI                                                                  DAL CAPITALISMO OCCIDENTALE AL CAPITALISMO DELLA CINA COMUNISTA                                      LA ROBOTIZZAZIONE E LA LUCE DELLA POESIA             

 

copertina Larcano del Vietnam di hirschmanJack Hirshman per la presentazione de “ L’Arcano del Vietnam”- fa parte degli “Arcanes” la vasta opera di cui è autore - pubblicato nel 1972 e ora tradotto da Raffaella Marzano per Multimedia edizioni, ha incontrato alcune classi della comunità studentesca del Liceo  statale “Medi”, nell’ambito dell’interessante rassegna “Voci dal mondo. A colloquio con gli autori”, che rientra nelle attività formative della struttura di via Madre Teresa di Calcutta ed è curata dai docenti Carlangelo Mauro e Rosanna Napolitano, con la coordinazione del dirigente della struttura, il prof. Pasquale Amato.

Un vivace ed articolato approccio, grazie al livello di conoscenze proposto dai giovani, e nutrito dalla lettura dei versi del testo che ha permesso di rivisitare le vicende della  guerra, che si consumò dal 1955 al 1975, devastando con massacri e infinite tragedie una delle più belle aree dell’Asia. Un conflitto, semplificando al massimo, a cui gli States parteciparono, fiancheggiando il governo sud-vietnamita in conflitto con il Fronte di liberazione e il Vietnam del Nord filo-comunisti.

Un conflitto ventennale, che seguì di un decennio la seconda guerra mondiale,che per  il pacifista Hirshman ha segnato l’abbrivio “della catastrofe e delle prime incrinature del Sogno americano”. E c’é da chiedersi se l’abbrivio e le prime criticità di quella che si è chiamato il Sogno americano abbiano avuto sviluppi e accelerazioni nei decorsi 50 anni, disegnando radicali e sostanziali cambiamenti nella geo-politica mondiale. La risposta dell’autore degliArcanesè senza indugi né remore.

E’cambiato, in verità, poco o nulla  negli assetti strategici della politica internazionalesostiene - la potenza militare dell’America, con la specifica organizzazione logistica e i relativi supporti della tecnologia sviluppata intensamente fin dalla seconda guerra mondiale,  è inalterata ed è strutturalmente predominante su tutti gli scacchieri, in virtù anche della vasta rete delle basi operative di cui dispone  in modo capillare sotto tutte le latitudini. E l’America di Trump - aggiunge - è nel solco di questo ruolo, che ha sempre esercitato e che anzi  consoliderà e rafforzerà con i rischi che ne potranno conseguire”.

Se non sono stati sostanziali i cambiamenti dopo la fine del conflitto ventennale in Vietnam, facendo “conservare” integro e di fatto  il Sogno americano, nonostante le”incrinature” di mezzo secolo fa, vuol dire che il capitalismo occidentale e l’ imperialismo americano hanno retto in modo adeguato il confronto  con il tempo e  la storia, assimilando e metabolizzando compiutamente la  rivoluzione tecnotronica, ho fatto rilevare a Hirshman.

E’ fuori di dubbio, ho aggiunto, che si  è di fronte ad una capacità di tenuta a cui, per di più, corrisponde l’ibrido che mette insieme capitalismo  e comunismo, di cui  la Cina  dei nostri giorni  è la testimonianza politica concreta, sotto gli occhi di tutti,  protagonista com’é del commercio internazionale. Vuol dire allora che il capitalismo con le articolazioni del libero mercato ha superato e vinto ogni sfida?

Non mi sembra. Non é così. Il parallelo -  spiega - non ha alcuna ragione di esistere e di essere proposto. L’attuale sistema politico ed economico-produttivo della Cina assolve, invece, una funzione di equilibrio e bilanciamento verso l’America.  Così come va riconosciuto che se a Pechino il governo è comunista, non può dirsi che la Cina sia una società comunista”.

Qual è il senso di marcia del mondo, oggi?

C’è tanta confusione di lingue - sottolinea  Hirshman. I problemi che vive l’umanità sono tanti e non si profilano soluzioni a breve termine. Nessuno le ha. Mancano  gli orizzonti delle idee che danno significato e valore alla vita, alla società. Sono orizzonti da costruire con assiduità d’impegno e amore per il bene dell’umanità. Tutti ne siamo responsabili. ”    

La tecnologia ha una forza dirompente e di rapida  innovazione. E siamo approdati al crescente diffusione dell’intelligenza artificiale della rivoluzione  4.O. La robotizzazione predomina   e finirà per restringere o addirittura rimuovere  lo spazio della poesia?

La tecnologia e la robotica sono il presente e il futuro - evidenzia il poeta - del mondo .  Ma la luce che rischiara la mente degli uomini, rappresentandone dolori e speranze, resta sempre quella della poesia  civile, che nutre le coscienze, affinché nessuna parte dell’umanità sia desolatamente  messa in mora dal progresso, diffondendo le libertà civili e politiche”.