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Non siamo terra di cerniera e l’abolizione della Provincia sarà la nostra salvezza.

Riflessione di Armando Sodano sull'Unione dei Comuni del Baianese- Alto Clanio

veliero - Copia 500x286Di terra di "cerniera", per il nostro territorio, si è sempre parlato. Ricordo nelle nostre sezioni, frequentatissime da tanti giovani – più "idealisti" che "comunisti" – l'argomento era proprio questo: il nostro territorio come "terra di cerniera" tra due realtà contrapposte e il cavallo di battaglia era proprio la "Città del Baianese". Un errore!
- Perché Il nostro è un territorio di confine, costretto ai margini di una catena montuosa che ne impedisce persino la visione verso est, dove si allunga l'Irpinia, la nostra Provincia, troppo lontana, quindi, persino dal nostro sguardo.
- Perché ci mancano secoli di storia per essere una città. La conurbazione, che ci fa somigliare – soltanto fisicamente – a una città, si è avuta in un lasso di tempo troppo veloce e breve perché si sia potuta trasformare nella città idealmente tale – è soltanto a partire dagli anni 70, dopo secoli di isolamento, che i vari centri si sono fusi e confusi. Troppo poco tempo per cancellare quelle diversità che, secondo me, restano una ricchezza e vanno tutelate, dando al tempo e allo nostra intelligenza trovare nuovi valori e interessi che possano "unificarli".
- Perché, inoltre, l'Unione dei Comuni è soltanto un'emergenza, un ripiego e un rimedio, una pezza per rattoppare una coperta sfilacciata – che la politica, quella con la p minuscola, ha deciso debba essere tessuta con i fili dell'economia che guarda soltanto al profitto e non più ai valori – per porci soltanto al riparo da un "legislatore centrale" sempre più arrogante e ignorante. Io non credo che debba essere così e sono convinto, lo spero, che fra non molto non lo sarà più.
Franco Scotto, nella sua nota pubblicata su Bassa Irpinia, scrive del rischio di essere "fagocitati da Napoli". Ma non lo siamo già? Riporto l'esempio che spesso lui stesso cita: "ci spostiamo da Baiano a Mugnano o da Avella a Sirignano, ecc., per prendere un caffè. Ma ci siamo accorti che siamo sempre in meno a ritrovarci nei nostri luoghi? I nostri centri stanno diventando sempre più vuoti, soprattutto nei momenti che, invece, dovrebbero essere più pieni. La nostra gente e i nostri giovani sono "fagocitati" da quella terra che volge ad ovest. Ma "fagocitati" non è l'espressione giusta. Ha usato un termine che trasmette timori, e non so perché debba far paura l'area metropolitana di Napoli. Quello giusto è, secondo me, "attratti", attirati, come per magnetismo, forse perché è proprio lì, e soltanto lì, che volge il nostro sguardo. Perché lì c'è, oltre a quelle negatività che ci spaventano, un'infinità di storie e culture che potrebbero integrarsi con quella nostra e addirittura completarsi con quel paesaggio che a loro manca. E' un sfida che va colta per migliorare noi stessi, al cui cospetto non si può e non si dovrà arretrare.
Sia benedetto quel giorno che sarà completamente cancellata, per noi, la provincia. Sarà un grande giorno per la nostra terra. Non saremo più feudo, non più terra di asserviti. Inizieremo a camminare sulle nostre gambe e a pensare con la nostra testa. I segnali già ci sono, questo suo invito alla discussione ne è un esempio.
Se è bastato soltanto un annuncio per far tremare il "palazzo", i cui occupanti ora soltanto ne stanno comprendo le conseguenze del rubinetto secco, svestendosi così della superbia di cui fino a poco tempo ne facevano mostra, qualcosa è maturato e si è aperto uno spiraglio.
La Provincia di Avellino è stata, per noi, una sorgente, una comoda scorciatoia alla quale ci si è abbeverati, soltanto in pochi furbi e opportunisti.
Al di qua, invece, verso ovest, c'è un mare immenso e aperto dove navigare. L'Unione, se non è una zattera galleggiante zavorrata di vecchio, come un veliero, superbo e veloce, potrà navigare libero alla ricerca di nuovi e floridi lidi.
Non c'è d'aver paura!

 

Comunicato del parroco alla comunità marzanese in merito alla nascita della nuova Associazione “San Trifone Martire”(Biancovestiti)

Don Vito Cucca e - Copia 470x302Marzano di Nola - 02-04-2014 - In seguito alle polemiche e alle critiche legate alla nascita del gruppo Cantori Biancovestiti, mi è sembrato opportuno offrire alla comunità marzanese alcuni chiarimenti; ho preferito esprimermi tramite manifesto pubblico per raggiungere più persone possibili, ma soprattutto perché in chiesa avrei tolto spazio alla Parola di Dio e su Facebook avrei dato origine ad altri dibattiti inutili.
Tutto è nato quando mi sono ritrovato davanti alla "proposta" di alcuni fedeli marzanesi di concretizzare ciò che si stava avvertendo da tempo come un'esigenza, ovvero dare un'identità propria al gruppo cantori biancovestiti, sulla scia degli altri gruppi omonimi del Vallo.
Quest'iniziativa, caratterizzata praticamente dal desiderio di curare meglio alcuni momenti della Settimana Santa, di creare uno Statuto e di attuare delle modifiche nella "forma", e non nella "sostanza" (abiti nuovi, stendardi propri, restauri dei lampioni etc. ), è stata condivisa dalla maggior parte dei convocati e per questo anche da me appoggiata. Tuttavia si è verificata la fuoriuscita dal gruppo di alcuni membri appartenenti alla Congrega, che hanno preferito continuare per conto proprio la tradizione dei canti del Venerdi Santo.
Biancovestiti nel ValloNon riuscendo a trovare una mediazione tra la maggioranza pronta alla novità e una minoranza conservatrice, come parroco pro-tempore e quindi come principale responsabile e curatore della vita sacramentale e pastorale di questa comunità, ho comunque permesso la costituzione del gruppo autonomo.
Questi sono i motivi:
1. Il gruppo non nasce per sovvertire un ordine già costituito o per soppiantare "vecchie guardie", ma per dare un volto nuovo a un'eredità ricca e significativa.
2. Il gruppo non nasce per affossare tradizioni religiose ma per rinforzarle e coordinarle.
3. Il gruppo non raccoglie offerte per scopi oscuri o per interessi personali, ma semplicemente sostituisce e continua l'impegno di alcuni fedeli laici nell'usuale raccolta di offerte per questo periodo liturgico. Ogni residuo della colletta, come d'altronde per gli anni passati, è destinato ai bisogni della parrocchia e regolarmente certificato nei bilanci.
4. Al di sopra di ogni tentativo di controllo da parte di un'oligarchia cittadina, difendo il diritto di ogni fedele a costituirsi in associazione, se è per fini giusti, in armonia coi programmi pastorali e con un adeguato numero di adesioni.
5. Tra la creatività di alcuni, che può sembrare attivismo impulsivo, e il conservatorismo di altri, che può sfociare nell'ottusità, io da parroco preferirò sempre la prima.
6. Il gruppo è pronto a un dialogo costruttivo ed è tuttora disponibile a collaborare coi confratelli nell'esecuzione "unica" dei canti del Venerdì Santo.
Ogni ruolo di responsabilità richiede delle scelte: con questo comunicato pubblico spero di aver chiarito le motivazioni della mia scelta e soprattutto di aver presentato alla comunità il "vero volto" di quest'associazione.
Don Vito Cucca

Fino a venerdì per fermare Keystone, la Mega-Bomba ambientale

Sole 48 ore per raggiungere 1 milione prima della chiusura della consultazione pubblica. Fermiamo Keystone, la Mega-Bomba ambientale: firma ora! In queste ore gli USA potrebbero dare il via libera a un gigantesco oleodotto per trasportare petrolio superinquinante dal Canada. Ma hanno aperto una consultazione pubblica per arginare la pressione delle multinazionali, inondiamoli di richieste di fermare questa mega-bomba ambientale: FIRMA ANCHE TU

tar-sands-pond 1In queste ore Obama sta per prendere la sua decisione più importante di sempre per l'ambiente: se dare il via libera o meno a un gigantesco oleodotto per trasportare ogni giorno 830mila barili di un petrolio superinquinante dal Canada agli Stati Uniti.
Si chiama Keystone XL e se lo approveranno riverserà miliardi di dollari nelle tasche di poche multinazionali ... e milioni di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera tanto che l'hanno ribattezzato "la più grande bomba ambientale sul pianeta". Grazie a enormi proteste si è riusciti a ottenere un rinvio e un tribunale la scorsa settimana ha inferto un altro duro colpo al progetto. Ora, se ci muoviamo subito in grandi numeri, abbiamo la possibilità di dargli il colpo di grazia.
John Kerry, il responsabile delle relazioni internazionali USA, ha deciso di aprire una consultazione pubblica. Sa che su questa decisione si gioca la credibilità statunitense nella lotta contro il cambiamento climatico. Noi possiamo farlo diventare un vero e proprio referendum mondiale inondando la consultazione con oltre un milione richieste da ogni angolo del mondo affinché chiudano Keystone e facciano seguire fatti alle promesse, nella lotta per salvare il pianeta. Abbiamo solo pochi giorni, firma ora:
http://www.avaaz.org/it/stop_the_keystone_xl_pipeline_loc_eu/?bXesAdb&v=36941

Le grandi multinazionali del petrolio si stanno inventando di tutto: hanno addirittura comprato spazi pubblicitari nelle tratte della metropolitana di Washington che sanno i politici usano per andare al lavoro. Ma se raggiungeremo un milione di firme, vogliamo contrattaccare: acquisteremo gli spazi proprio accanto ai loro per far arrivare chiarissima a Kerry e al suo staff la posizione dei cittadini.
E le pubblicità dei petrolieri sono solo la punta dell'iceberg. Sappiamo che il governo USA è sotto la pressione costante della lobby di queste multinazionali, e noi rischiamo di ipotecare il nostro futuro a causa dei loro interessi. Il petrolio estratto dalle sabbie bituminose è il combustibile fossile più inquinante di sempre: contribuisce al riscaldamento globale da tre a quattro volte in più del petrolio normale!
L'anno scorso, Obama disse che avrebbe autorizzato il progetto solo se fosse stato ritenuto nell'interesse generale del Paese e se si fosse dimostrato che non avrebbe peggiorato la crisi ambientale per le future generazioni. Kerry ha fatto della lotta al cambiamento climatico una sua bandiera e vuole per gli USA un ruolo primario sulla scena mondiale: seguirà con attenzione l'opinione pubblica internazionale. I sostenitori dell'oleodotto parlano di posti di lavoro e di indipendenza dai Paesi produttori di petrolio, ma Obama sa che la vera occupazione viene dall'energia pulita e che il cambiamento climatico è forse la più grande minaccia, oggi, per la sicurezza sia degli USA che dell'intero pianeta.
Stiamo già vincendo. Tre anni fa la costruzione dell'oleodotto era data per scontata. Ma i cittadini si sono fatti sentire: migliaia di arresti per una incredibile azione di disobbedienza civile, una delle più grandi negli Stati Uniti, e Obama ha respinto il progetto iniziale. Ora tocca a noi fare la nostra parte: raccoglieremo il più grande numero di opinioni internazionali DI SEMPRE su una decisione del governo USA, e daremo a Kerry e a Obama il sostegno pubblico di cui hanno bisogno per fermare la mega-bomba ambientale Keystone:
http://www.avaaz.org/it/stop_the_keystone_xl_pipeline_loc_eu/?bXesAdb&v=36941

La crisi ambientale sta colpendo tutti nel mondo: dall'Alberta, la regione del Canada da dove partirebbe l'oleodotto, alla Gran Bretagna, che ancora cerca di riprendersi da inondazioni mai viste prima, fino all'Australia che solo ora respira dopo un'estate devastata da incendi record, o a qualsiasi altro Paese in cui si pagano le conseguenze di condizioni climatiche straordinarie. Se ci faremo sentire, uniti, in questa battaglia, potremo essere parte di una grande vittoria contro questo assurdo progetto, e contribuire a creare un forte movimento in difesa dell'ambiente.
Con speranza e determinazione,
Pascal, David, Luis, Antonia, Emma, Patri, Wen, Ricken e tutto il team Avaaz

MAGGIORI INFORMAZIONI:
Usa, giudice annulla decisione su tracciato oleodotto Keystone (La Stampa)
http://www.lastampa.it/2014/02/20/scienza/ambiente/usa-giudice-annulla-decisione-su-tracciato-oleodotto-keystone-iYn3TEou9CCZwBBPdk3v2L/pagina.html

Usa, oleodotto Keystone: No obiezioni ambientali da dipartimento di Stato (La Presse)
http://www.lapresse.it/mondo/nord-america/usa-oleodotto-keystone-no-obiezioni-ambientali-da-dipartimento-di-stato-1.453386

Usa: Obama su Keystone, stiamo procedendo con revisione progetto (ADNKronos)
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Usa-Obama-su-Keystone-stiamo-procedendo-con-revisione-progetto_321249528951.html

Rinviato lo stop al petrolio «sporco» del Canada (Il Sole 24 Ore)
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-03/rinviato-stop-petrolio-sporco-canada-130750.shtml?uuid=ABt1X9t

Sabbie bituminose, in Canada record di inquinamento come a Pechino e Città del Messico (Green Report)
http://www.greenreport.it/news/inquinamenti/sabbie-bituminose-in-canada-record-di-inquinamento-come-...

La decisione sull'oleodotto Keystone rinviata di almeno un anno? (America 24)
http://america24.com/news/la-decisione-sull-oleodotto-keystone-rinviata-di-almeno-un-anno?refresh_ce

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Avaaz.org è un movimento globale con oltre 33 milioni di membri, che promuove campagne far valere la voce dei cittadini nelle stanze della politica di tutto il mondo (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 18 paesi distribuiti in 6 continenti e opera in 17 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.

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VILLAGGIO PREISTORICO DI NOLA E GLI IMPEGNI DEL GOVERNO

Il Villaggio di Nola allagato - Copia 500x375Nola - 14 Mar 2014 - Lo scorso 8 settembre ( http://cgilnola.blogspot.it/2013/09/cgil-area-nolana-villaggio-preistorico.html ) definimmo una "sconfitta per tutti" la decisione di procedere all'interramento del "Villaggio Preistorico" di Nola. Vedevamo, in quella decisione, la concreta, definitiva e non più recuperabile "sepoltura" di quel prezioso bene.
Per questi motivi assumemmo l'iniziativa di coinvolgere immediatamente la Vice Presidente del Senato (senatrice Valeri Fedeli). Era, per noi, impensabile che le alte autorità istituzionali fossero completamente e colpevolmente assenti su una questione di tale portata.
La Vice Presidente, su nostra sollecitazione e convinta della bontà delle nostre ragioni, non si fece attendere e presentò un'interrogazione al Ministro affinché fosse affrontata urgentemente la questione.
Vedi: ( http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=721651 )
Sappiamo che le vicende politiche di questi ultimi mesi non hanno agevolato la velocizzazione delle procedure previste..Eppure, finalmente, qualcosa si muove.
Dal Senato ci hanno informato che in data 12 marzo il Governo ha risposto con una lunga e dettagliata lettera, che può essere integralmente visionata sul nostro blog: cgilnola.blogspot.it.
In essa sono contenute molte cose a noi già note. E' importante, però, che quelle cose vengano rese pubbliche e note a tutti gli Italiani. Leggiamo, questa volta, una determinazione nuova e una diversa consapevolezza che nel passato non avevamo riscontrato. Riportiamo alcuni di quei passi:
"....e che sono state notevoli anche le acquisizioni riguardo ad alcuni aspetti dell'allevamento, delle coltivazioni dei cereali, della tecnica costruttiva e dell'organizzazione interna delle capanne e in generale dell'ambiente che circondava l'abitato...."
".....Fornisce indi alcuni dati sull'intervento di scavo, durato da maggio 2001 a marzo 2002, che ha interessato un'area iniziale di 1.000 metri quadri, anche se si tratta solo di una piccola parte di un villaggio, e comunica che è stata ingente la quantità di dati recuperati........."
".....Fa presente altresì che la competente Soprintendenza, nell'ambito delle proprie competenze di tutela e preservazione dei beni archeologici, ha elaborato un progetto per un importo di 650.000 euro, che prevede un intervento immediato di tutela e salvaguardia delle strutture archeologiche e la ricostruzione sul sito in scala 1:1 delle capanne. Comunica quindi che l'intervento è stato approvato dal consiglio di amministrazione della competente Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, che ne ha anche disposto il finanziamento, che i lavori sono stati affidati e che sono in corso le prime opere di rilevamento e messa in sicurezza dei reperti archeologici........."
"........Dopo aver messo in risalto l'obiettivo di trasformare il sito in un piccolo parco archeologico, all'interno del quale saranno realizzate strutture di tipo didattico, scientifico e di servizio al pubblico, descrive gli ulteriori interventi sul piano ambientale e paesaggistico e i percorsi culturali per i visitatori, anche nell'ottica di attrarre il turismo. Segnala poi che la stessa Soprintendenza ha sottoposto il progetto all'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, che ha condiviso la tipologia dell'intervento proposto e ha messo a disposizione i propri tecnici specialisti........."
".......Nel condividere le affermazioni degli interroganti in ordine alla ricchezza del patrimonio culturale del territorio nolano e al fatto che tali beni possano costituire un volano di crescita e sviluppo per l'intera area, ritiene che l'eccezionalità delle scoperte renda necessaria l'elaborazione di un programma di interventi da realizzare con la collaborazione delle Amministrazioni locali. .........auspicando inoltre che l'area nolana, oggi riconfermata come strategica per il futuro della Regione, possa avviare uno sviluppo basato anche sui beni culturali."
La Cgil Nolana esprime soddisfazione per gli impegni assunti dal Governo, auspicando che vi sia un'attenta vigilanza anche su altri enti, tra cui la regione Campania, affinché questa contribuisca fattivamente a realizzarli.
L'area archeologica interessata riveste una importanza eccezionale e nazionale. Gli impegni assunti per realizzare sul sito la riproduzione fedele del Villaggio ed il possibile recupero di ulteriori capanne che, al momento, si trovano, prudentemente, ancora coperte dai sedimenti secolari successi all'eruzione vesuviana, dovranno essere realizzati in tempi celeri e su questo continueremo a premere incessantemente.
Continueremo affinché questo progetto dell'intera zona nolana possa proseguire senza intoppi e per garantire futuro occupazionale ai nostri giovani ed un diverso modello di sviluppo, basato sulle immense bellezze e testimonianze artistiche, storiche, archeologiche e culturali.
Dopo il riconoscimento Unesco della Festa dei Gigli, come bene immateriale patrimonio dell'umanità, siamo fiduciosi che un altro importante passo in avanti potrà e dovrà essere compiuto.
Continueremo, insieme a tutte le associazioni, le organizzazioni, le istituzioni del territorio affinché i nostri figli e i nostri nipoti potranno godere (e perché no?) vivere grazie ad un patrimonio storico, artistico, archeologico e culturale immenso.

Il Responsabile - Cgil Zona Nolana
Salvatore Velardi

 

Oranghi sotto attacco - risposta formidabile

Orangutan baby emailCari avaaziani, la sopravvivenza degli oranghi è appesa a un filo, e gli scienziati sono preoccupati che presto si possano estinguere. Ma c'è un piano intelligente con cui possiamo salvarli, se solo ognuno di noi darà una mano secondo le sue possibilità.
Stanno per distruggere un corridoio ecologico essenziale, che collega due dei più importanti habitat per gli oranghi tra le paludi del Borneo. Salvare questa striscia di terra potrebbe segnare la differenza tra la vita e la morte di innumerevoli oranghi, che hanno bisogno di spazi ininterrotti di foresta e alberi per sopravvivere. Associazioni ambientaliste e gruppi locali hanno coraggiosamente annunciato di voler comprare questa terra e proteggerla una volta per tutte, ma per riuscirci hanno bisogno di soldi a sufficienza per battere la concorrenza di alcune aziende che invece vogliono farci i soldi e stanno cercando di impossessarsi del terreno e di distruggere la foresta.
Questa è esattamente una delle situazioni per cui la comunità di Avaaz è nata: il modo in cui raccogliamo fondi, unico nel suo genere e alimentato dai cittadini di tutto il mondo, può permetterci di finanziare velocemente questa importantissima oasi protetta, e creare allo stesso tempo un fondo per difendere altri territori chiave in tutto il mondo.
Clicca per fare una promessa di donazione, la processeremo solo quando raggiungeremo la cifra necessaria a fare davvero la differenza:
Sì, PROMETTO €2 -- per proteggere fino a 110m² di terra

Sì, PROMETTO €3 -- per proteggere fino a 166m² di terra

Sì, PROMETTO €6 -- per proteggere fino a 330m² di terra

Sì, PROMETTO €8 -- per proteggere fino a 440m² di terra

Sì, PROMETTO €15 -- per proteggere fino a 826m² di terra

Per fare promesse di donazione diverse da quelle elencate qui sopra, clicca qui.

Gli oranghi sono tra i nostri parenti più intelligenti e premurosi (il loro nome significa "persona della foresta" in lingua Malese). Spendono il 90% del loro tempo passando da un albero all'altro, arrampicandosi (i maschi possono allungare le braccia oltre i due metri!), o dormendo su altissimi nidi fatti dei rami più frondosi, e usando grandi foglie come riparo per la pioggia. Ma purtroppo, con la domanda di olio di palma in vertiginoso aumento e le aziende che fanno a gara nel disboscare porzioni di terra sempre maggiori, le case degli oranghi stanno letteralmente cadendo come pezzi di un domino.
Permettere che gli oranghi si estinguano non significherebbe soltanto perdere per sempre una delle creature più maestose del pianeta, ma anche modificare l'intero ecosistema delle foreste pluviali da loro abitate. Gli oranghi infatti aiutano la foresta a rimanere forte e in salute, muovendosi al suo interno mentre mangiano i frutti di cui distribuiscono i semi in lungo e in largo.
Nel Borneo, in cui l'80% degli ecosistemi abitati dagli oranghi, è già stato distrutto, e una piccola area di terra può fare un'enorme differenza, collegando le foreste protette che sono sopravvissute. Ecco perché questo piano per salvare gli oranghi è così efficace: unendo una riserva forestale con un'oasi di natura selvatica, possiamo ottenere il massimo da ogni centesimo raccolto.
Clicca per fare una promessa di donazione: se raccoglieremo fondi a sufficienza, potremo dare alle associazioni locali i soldi di cui hanno bisogno per acquistare immediatamente il terreno, e Avaaz potrà creare un fondo per sostenere campagne da lanciare in risposta a simili emergenze e proteggere l'ambiente dalle minacce più grandi:
Sì, PROMETTO €2 -- per proteggere fino a 110m² di terra

Sì, PROMETTO €3 -- per proteggere fino a 166m² di terra

Sì, PROMETTO €6 -- per proteggere fino a 330m² di terra

Sì, PROMETTO €8 -- per proteggere fino a 440m² di terra

Sì, PROMETTO €15 -- per proteggere fino a 826m² di terra

Per fare promesse di donazione diverse da quelle elencate qui sopra, clicca qui.

Più di una volta in passato la comunità di Avaaz è accorsa in difesa delle foreste e delle specie in grave pericolo, come per l'Amazzonia in Ecuador e in Brasile, e per elefanti, rinoceronti e leoni minacciati dal bracconaggio. Lo scorso anno, un milione e mezzo di noi ha richiesto al governo Indonesiano di proteggere la sua fondamentale popolazione di oranghi. E ora abbiamo la possibilità di fare la differenza in Malesia, prima che anche solo un altro preziosissimo orango muoia.
Con speranza e determinazione,
Ricken, Allison, Emma, Mia, Emily, Anna, Wissam, David e tutto il team di Avaaz

MAGGIORI INFORMAZIONI
Gli oranghi... e le merendine (La Stampa)
http://www.lastampa.it/2014/01/11/blogs/in-equilibrio/gli-oranghi-e-le-merendine-b6PJMqsKNg3y3miwzMFoOL/pagina.html
Borneo, oranghi a rischio estinzione: ''Rispettateli, per favore'' (Repubblica)
http://www.repubblica.it/ambiente/2013/10/08/foto/oranghi-68157379/1/#1
Orango, una specie in estinzione (WWF)
http://www.wwf.it/orango/
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Per contattare Avaaz non rispondere a questa e-mail, ma scrivici utilizzando il nostro modulo www.avaaz.org/it/contact, oppure telefonaci al 1-888-922-8229 (USA).