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Regionalismo differenziato e nuove prospettive fiscali

Un po’ di chiarezza sulle disposizioni del titolo V della Carta costituzionale.

regioni Italia7a1mcferrara - Agosto 2019 - Sono ormai quasi 20 anni che gli Italiani, senza nemmeno accorgersene, sono ostaggi delle disposizioni del titolo V della Carta costituzionale, immesse nel nostro sistema dal Governo D’Alema nell’anno 2001. Oggi sono in molti a prendere le distanze da quel “combinato disposto”, ma nessuno ha il coraggio di ammettere che il disordine istituzionale, amministrativo e giurisdizionale che quelle norme provocano fanno sì male al nostro Paese, ma sono tuttavia l’ideale situazione in cui prosperano gli amanti delle deroghe, delle situazioni particolari, delle nicchie protette, del “not in my backyard“.

Il titolo V è un coacervo disordinato di disposizioni che rinchiude lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni, senza che sia stabilito un principio e un ancoraggio sicuro di razionalità, che, ad esempio, nello Stato federale tedesco è garantito da quel principio di supremazia dello Stato, secondo cui – ferma restando l’esigenza stringente di rispettare gli equilibri politici con i Lander – tuttavia il Bundestag può legiferare su qualunque materia con diritto di supremazia su ogni altra fonte normativa. Da noi, invece, siamo ormai vicini alla tempesta perfetta, costituita dalla possibilità di costruire 20 staterelli regionali, ciascuno con il suo assetto giuridico amministrativo.

Esistono dal 1948 già ben cinque Regioni a Statuto speciale. A queste Regioni, cui l’articolo 116, comma 1, riconosce “forme e condizioni particolari d’autonomia”, il nuovo titolo V aggiunge graziosamente le altre 15 regioni ordinarie, le quali – con legge rinforzata e previo intese col Governo nazionale – possono aspirare anch’esse a “forme e condizioni particolari d’autonomia” (comma 3), anche su temi sensibili di interesse nazionale quali la scuola e la sanità. Bene, il dossier del servizio studi del Senato di questo febbraio 2019 ricorda a tutti noi, che ben 13 regioni hanno chiesto di usufruire di tali “condizioni speciali”, mancano solo l’Abruzzo e il Molise. Tuttavia questa rincorsa all’anarchia istituzionale rischia di favorire solo le tre regioni ricche – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna– che sono allo stadio di forte avanzamento sul riconoscimento, con legge rinforzata del Parlamento, di una situazione di separatezza istituzionale e finanziaria. 

effetto regionalismountitledIn tema di autonomia è opportuno proporre alcune riflessioni: La prima riguarda il tema della nuova ripartizione delle funzioni tra Stato e regioni, che scaturirebbe una volta che siano accettate le proposte delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna per ottenere, attraverso lo strumento dell’art. 116, comma 3 della Costituzione, nuove forme e condizioni particolari di autonomia. 

Un secondo aspetto, che suscita molte perplessità, riguarda la definizione di un possibile schema di finanziamento delle funzioni, una volta terminato il percorso previsto dall’art.116. Ciò significa che le nuove competenze assegnate possono essere finanziate mediante compartecipazioni sul gettito dei tributi erariali, ma l’ammontare complessivo dei tributi deve essere commisurato ai fabbisogni di spesa della fornitura fino a quel momento eseguita dallo Stato. In tal modo sarebbe preservata la “neutralità perequativa” del federalismo asimmetrico. 

L’ultima riflessione, alla luce di simulazioni operate, conferma che se venisse accettata la proposta di assegnare alle regioni che attueranno il federalismo differenziato risorse non corrispondenti al fabbisogno di spesa necessario per il loro finanziamento si verificherebbero due impatti: il primo sulla dimensione orizzontale della perequazione poiché si modificherebbe la ripartizione delle risorse pubbliche tra le regioni; il secondo impatto avrebbe effetti sulla dimensione verticale della 

perequazione per via della riduzione dell’entità delle risorse a disposizione dell’Ente Centrale per attuare la politica redistributiva e per finanziare le funzioni rimaste

Concludendo, per alcuni beni e funzioni, quali la tutela della sanità e l’istruzione, è necessario chiarimenti per quei livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Per cui il federalismo asimmetrico non può esplicarsi nella determinazione autonoma della fornitura di livelli essenziali dei servizi, come richiesto dalle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Spetta, allo Stato la scelta di determinare, insieme alle Regioni, i livelli essenziali di bisogni da soddisfare.

Altresì, le nuove competenze assegnate possono essere finanziate mediante compartecipazioni sul gettito dei tributi erariali, ma l’ammontare complessivo dei tributi deve essere commisurato ai fabbisogni di spesa della fornitura fino a quel momento eseguita dallo Stato. Tutto ciò, fa scaturire un’ulteriore riflessione: è oltremodo sbagliato l’approccio alla base della tesi della restituzione delle risorse sottratte alle regioni più ricche del Paese, in quanto la perequazione attuata attraverso i Residui Fiscali non è orizzontale, tra Regioni, ma verticale, per cui non esiste nessuna Regione donante, ma è lo Stato che raccoglie le imposte erariali, più elevate nelle Regioni del Centro-Nord per effetto dei divari di reddito, finanziando così programmi e politiche di spesa in tutto il territorio nazionale.

Muri che diventano prigioni

Una riflessione sull’accoglienza.

imagesF54L9UVPmag.carm. - Accogliere è un verbo, prima ancora un movimento che dovremmo imparare. Il movimento stesso della vita: ricevere e dare sono le sistole e le diastole che fanno pulsare, che portano nutrimento e ossigeno. Senza uno di questi movimenti la vita si ferma, si rattrappisce.

le opere di banksy a gaza orig mainAccogliere significa prendere presso di sé affettuosamente. Per estensione significa anche acconsentire. Quindi si ha a che fare con un sì. Un sì che cambia la nostra vita come quando accogliamo un bambino che ci mette in movimento, ci rinnova, mobilita risorse che non sapevamo di avere.

La società in cui non si accolgono più i bambini (tutt'al più si pensa di fabbricarli secondo i nostri desideri) è incapace di accogliere i migranti.

spot Banksy no futureMagari si organizzano soluzioni tecniche per gestire l'emergenza, ma non si pensa di mettersi in gioco, di sentire questa come un'occasione per rinnovare le nostre vite.

Pensiamo che accogliere sia un dare che ci impoverisce, invece è un ricevere che porta nuova linfa. Dare e ricevere sono intrecciati. Non c'è alternativa tra vita e morte tra apertura e chiusura l'accoglienza e il rifiuto.

Ciò che non respira, che non si allarga, che non lascia entrare aria da fuori si spegne per asfissia.

Se pensiamo di salvarci chiudendo porte e finestre, alzando i muri, costruiamo da soli la nostra prigione e, alla fine, la nostra tomba

Riflessioni sul potenziale umano nella storia

Oggi è rivendicato come obbiettivo primario di ogni individuo e della società nel suo insieme

disco di Festo 300x150tree of life 720x320mag.carm - 25.06.2019 - L' umano ha pensato da sempre a come migliorarsi, cioè si è reso conto di avere un potenziale da coltivare, per sé e per la comunità in cui viveva. I greci coltivavano il corpo e lo spirito inteso come ragione filosofica, i romani, uomini pratici, la ragione e i cristiani lo spirito, unica via per la salvezza eterna. L'affermazione del cristianesimo significò la fine quasi dell'interesse nei confronti del corpo destinato alla decomposizione dopo la morte, la fine dell'attività sportiva e delle terme collegate alla cura del corpo.

Labirinto Cristo San Francesco in Alatriteoria dellautorealizzazioneNegli ultimi tempi, invece, lo sviluppo del potenziale umano è stato rivendicato come obbiettivo primario di ogni individuo e della società nel suo insieme. Questa possibilità di sviluppo, che coincideva con la scolarizzazione che offriva anche possibilità dia ascesa sociale, oggi è resa possibile da prodotti in vendita sul mercato. Se finora ogni forma di sviluppo presupponeva la volontà di collaborazione del singolo e lo sfruttamento delle capacità di ognuno, attraverso un periodo di apprendimento e di impegno, oggi il mercato lo offre in vendita. Il corpo, innanzitutto è inteso sia come bellezza che come salute.

leonardo da vinci uomo vitruvianodonna immagine femminile sovrapposta e1514825796548La bellezza può essere un dono naturale, ma si può comprarla anche con cosmetici, tinture, creme, e poi si valorizza con vestiti da cambiare continuamente. Tutte le donne di ogni epoca hanno cercato di apparire belle per far contenti i loro compagni e soddisfare la propria vanità. Anche la salute, che spesso si confonde con la magrezza richiesta dalla moda imperante, costringe ad un ricorso continuo ad integratori, vitamine e a palestre.

La salute non è più inteso solo come assenza di malattie, ma come potenziamento costante dell'energia vitale, cruciale per contrastare o ritardare l'invecchiamento. A tal fine ha utilizzato di tutto: le tecniche orientali, decotti, diete suggerite dalle rubriche dei rotocalchi e dalla televisione.

240px Fotothek df tg 0006534 Theosophie Philosophie Judentum KabbalaimagesT4FLKFBSA tutto ciò si sta aggiungendo il potenziamento delle qualità fisiche ed intellettuali attraverso farmaci. Per alcuni può bastare il lifting per cancellare provvisoriamente gli anni dal viso. Il bisturi del chirurgo non uccide gli anni, anzi a volte li esalta in modo negativo. Le proposte di una eterna giovinezza sono acquistabili sul mercato e agiscono dall'esterno dell'essere umano verso il suo interno. Le antiche forme di potenziamento, come lo studio o l'ascesi, partivano invece dall' interiorità e richiedevano tempo e impegno, proprio l'esatto contrario del mondo che si sta configurando davanti ai nostri occhi.

modello di coaching piramide hpmbanksy no future london w855h425Temiamo l'invecchiamento come temiamo la morte, perché la nostra economia ci vede unicamente come produttori e consumatori, senza tener conto della nostra sensibilità e fragilità. La nostra cultura si è fatta l'idea della vecchiaia come di un tempo inutile, che ha nella morte il suo fine, in attesa della quale grazie alle cure mediche e ai servizi sociali sopravvivono molti anziani.

vecchio2L'aumento della speranza di vita, minaccia una catastrofe sociale dai devastanti effetti previdenziali, sanitari e assistenziali. I vecchi in buona salute si rendono utili in famiglia accudendo i nipotini, eseguendo qualche lavoretto o sbrigando Quarkwood Travelsuna commissione. il vecchio nell'età della tecnica è inutile per il patrimonio cognitivo, continua ad essere modello per il patrimonio  etico-affettivo che si traduce in equilibrio, ponderazione, dolcezza, carità pratiche che non possono uscire da una macchina ma solo dal cuore e dalla mente umana.

LA TRAGEDIA DEL CARABINIERE MORTO ACCOLTELLATO

Una riflessione e delle considerazioni di Antonio Tulino.

mario cerciello Rega kRGI U31301023048079cqB 656x492Corriere Web RomaAvella 26 luglio 2019 - ore 15,24 –a.t. - La morte, nell'esercizio del dovere, assume una specifica drammaticità se sull'asfalto resta un tutore dell'ordine, un carabiniere, emblema dell'Italia che non cambia, non vuole cambiare. Non basta una divisa militare per abbracciare la legge; non basta il colore della pelle a fare di un popolo tanti assassini. Atroce destino quello della vittima, non diverso quello del carnefice; come una palla pazza, richiusa nell'assurda gabbia di un'esistenza effimera e fugace: l'incontro, lo scontro senza fine.

E si rincorreranno le accuse, le ragioni delle parti, le prevenzioni, gli anacronismi di sempre e la politica, appollaiata, come avvoltoio sul ramo secco della pianta, senza radici, incapace a dare risposte a forze incontrollate di una società priva di umanità: sbranerà se stessa in attesa della prossima vittima, del prossimo carnefice. Intanto una sposa, della galassia del sentimento, sta piangendo; una famiglia, della nostra terra inospitale, e violenta, refrattaria del sentimento e dell'accoglienza, pagana dei valori, prona al piacere e al potere, al danaro, si dilania alla ricerca del perché: non troverà spiegazione.

La memoria e la parola, la qualità dell’oralità antica, perché il flusso della voce richiami il senso del dovere, afono esercizio collettivo del perduto confronto. Sotto gli occhi di tutti, di quelli che vedono, che non vogliono capire, si rifiutano di capire, banchettano, sepolcri imbiancati, sul marmo innervato la diffusa opportunità.

Vittima e carnefice, nell'obitorio della nostra malata civiltà, senza lascito di affetti, senza eredità. Abbraccio quella sposa, quella famiglia! Abbasso il capo davanti alla ferocia della forza bruta, comune ad ogni latitudine; cordoglio all''arma dei carabinieri.

Che la forza della Legge umana ritorni sulla terra di Dante, di Colombo, di Foscolo di Leopardi, di Beccaria; che Enea resti libero di attraccare alle nostre coste e i popoli liberi di navigare, viaggiare, dialogare. Che la pietas torni a guidare gli uomini di buona volontà 

A battesimo la Maturità della Buona Scuola. Corsia aperta il 19 giugno, per oltre 520 mila candidati

Per lItaliano sette tracce tematiche per tre tipologie. La novità delle prove scritte miste, con LatinoGreco per i Licei classici e FisicaMatematica per i Licei scientifici. La complessità e varietà pluridisciplinare del colloquio della prova orale, che contempla le conoscenze essenziali dei valori della Cittadinanza e della Costituzione in linea con le istanze promosse in questi anni dai Millennial con le iniziative connotate dal logo Parole di generazione”. Per la valutazione finale, confermato il voto in centesimi, con il tetto massimo di quaranta punti riconosciuto al curriculum scolastico. Per ogni prova scritta e per il colloquio orale il tetto massimo vale venti punti.

esami di maturita seconda provaGeo - 15.06.2019 - Sono gli esami della Maturità, il cui impianto è basato sulla riforma della Buona scuola, varata dal governo Renzi, quelli che inizieranno mercoledì 19 giugno, coinvolgendo oltre 520 mila giovani, chiamati a misurarsi con il primo, fondamentale banco di prova e verifica della formazione culturale acquisita, con cui proiettarsi fiduciosi di sé nelle dinamiche della società aperta. Che siano esami più agevoli o più impegnativi di quelli del passato recente, è difficile affermarlo, di certo costituiscono l’elemento che fa da sigillo e, al contempo, da cartina di tornasole delle ideeguida della riforma che si propone di conferire alla Scuola la centralità che le spetta per la formazione culturale e l’esercizio delle competenze tecnico-professionali delle giovani generazioni, rendendole attive protagoniste nella società tecnologica  -che corre veloce sulla scia della rivoluzione digitale- arricchita dall’incontro delle culture e delle etnie senza frontiere, mentre si stagliano in prospettiva e sempre più netti gli orizzonti dell’era “ spaziale”, già abbozzati 50 anni fa dall’approdo sulla Luna del Lem  Apollo 11  con Neil Armostrong e Buzz Aldrin, i primi uomini ad aver impresso le loro impronte sul selenico suolo.

Ed è la prospettiva, si rileverà di passaggio, che si raffigura e materializza con la nuova missione della Nasa connotata – ancora con omaggio alla mitologia greca- dal logo  Artemis, evocativo del nome del fratello di Apollo, il contrassegno delle precedenti missioni anni ’60, nel quadro del programma del governo statunitense annunciato da Trump; programma che prevede nel 2024 il varo della stazione  lunare, per fare da riferimento verso la nuova missione di cui sarà protagonista unastronauta che calcherà il suolo di Selene nel 2028. E siamo negli scenari della sfida, tecnoscientifica e politicoeconomica, che si rinnova lungo le orbite dello “spazio”, come negli anni della Guerra fredda, con protagonisti sempre gli States e la Russia di Putin – non più Urss, ma poco … le manca - e la Cina, competitor di nuova formazione che non teme confronti. E’ la sfida del Terzo Millennio all’insegna dell’ “Economia dello spazio”.

Occhio, intanto, alle linee generali degli esami della riforma, con non poche novità, tra cui solo due prove scritte e l’abolizione della terza prova, l’abborracciato ed insensato quizzone.

 

Elaborare e produrre testi, argomentando

Il largo ventaglio delle opzioni

nuovo esame di statoLa prova d’Italiano, contempla, in totale, la proposta di sette percorsi tematici, con uno stimolante ventaglio di scelte, articolate nella tipologia delle due opzioni per l’analisi di testo su brani di prosa o di poesia di autori del periodo compreso dall’ Unità dItalia ad oggi; nella tipologia di analisi e di produzione di un testo argomentativo con tre tracce da trattare in forma di saggio breve o articolo di giornale, attinenti l’ ambito artistico, letterario, filosofico, storico,economico, sociale, tecnologico e scientifico. E, per finire, le due tracce per la tipologia di riflessione critica su tematiche di attualità e di ordine generale da sviluppare in forma argomentativa ed espositiva. E’ il prospetto, da cui emerge la rilevanza- ed è un elemento di novità mirata- attribuita alle valenze di carattere argomentativo ed espositivo, con cui connotare e sviluppare lelaborazione e la produzione dei testi sul piano discorsivo e del ragionamento a sostegno e convalida di una tesi.

Per la seconda prova scritta, percorsi misti, con riferimento alle discipline caratterizzanti i corsi di studio. E cosi per i Licei classici, la prova verterà su Latino e Greco e per i Licei scientifici sulla combinazione FisicaMatematica. In dettaglio, per i Licei classici figura la traduzione di un testo dal Latino e la comparazione con un testo in lingua greca con traduzione a fronte. Come dire, un minisaggio di proficuo raffronto tra l’incisività espressiva della lingua della concreta sintesi generata dallanalisi acuta e la proteiforme lingua geniale della fastosa e mirabile creatività. Una stimolante comparazione tra le linguecardine della civiltà occidentale da proporre sul piano contenutistico, morfo-sintattico e stilistico nelle risposte da dare alle domande mirate sui brani proposti.

 

 

Leincognitedel colloquio orale

colloquio orale esame di maturità 2019 nuovo orale novitàLa prova orale, che presenta varie incognite, è incentrata sul colloquio pluridisciplinare ed ha la finalità di accertare il conseguimento cosiddetto Profilo educativo culturale e professionale, alla luce delle risposte date alle domande inserite in tre buste, che il candidato sorteggerà; domande che saranno formulate sulla base del documento dei Consigli di classe presentato entro il 15 maggio, contenente i percorsi di programma seguiti. L’introduzione al colloquio impegna i candidati a proporre una breve relazione o un elaborato multimediale sulle esperienze didattiche e formative compiute. L’altra novità, inserita nel colloquio, concerne i valori della Cittadinanza e della Costituzione, che non formano, però, una disciplina curriculare a sé stante ed inserita state nella programmazione generale della Scuola secondaria con ore di studio dedicate. Il documento dei Consigli di classe e le scelte della Commissione d’esame indicheranno le modalità e temi da trattare sul rapporto CittadinanzaCostituzione, chiave di volta della visione liberale e democratica della convivenza sociale. E’ il rapporto che identifica quello ch’è stato l’insegnamento curriculare di Educazione civica. Un rapporto che viene recuperato con la Buona scuola ed entra nel colloquio orale, grazie alle istanze avanzate dai giovani Millennials e alla mobilitazione che li ha impegnati- responsabilmente specie nei contesti del Centro e del Nord- con significative iniziative connotate dal logo “Parole di generazione”.

Il voto finale sarà espresso in centesimi. I crediti scolastici possono valere fino a 40 punti, dando adeguato riconoscimento, com’è giusto che sia, al curriculum personale dei candidati che denota la qualità e la continuità di profitto nell’apprendimento; ciascuna delle prove scritte e il colloquio orale valgono fino al massimo di venti punti. Le griglie di valutazione dovrebbero garantire condizioni di uniformità su scala nazionale. Un punto- questo- da sempre controverso sul versante della “generosità di elargizione” di alti punteggi finali che …per consuetudine interesserebbe le Scuole del Sud.  La “correzione” formulata sulle griglie di valutazione, dando maggiore rilevanza alla regolarità di merito e alla continuità di profitto nel curriculum personale sviluppato sembra voler- e poter- neutralizzare il rischio del ripetersi della … mediatica controversia.