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La vaccinazione classista

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola.

di Guglielmo Pepe -  Fonte: Repubblica.it  del 19/05/2017

la vaccinazione classista 5215Ora finalmente sappiamo, dopo mesi di traccheggio, di interventi a tappeto su tutti i media e con un esercito di persuasori a disposizione, di polemiche ad uso politico, le intenzioni del governo: vaccinazione totale.
Il ministero della Salute, con i suoi tanti supporter, come l'Iss, come le Società scientifiche, come le starlette televisive ipertrofiche, è riuscito a portare a casa l'obiettivo prefissato: vietare asili e materne ai non vaccinati e trasformare in obbligatori anche i vaccini consigliati e raccomandati. Vaccini a valanga dunque, senza se e senza ma.
Continueranno le discussioni, le divisioni, gli scontri, perché non poche migliaia di famiglie sono contro l'obbligo vaccinale. E qualcuno continuerà a tenere alta l'attenzione sugli aspetti contraddittori delle decisioni prese. Ma si voleva una prova di forza. E questa ha raggiunto l'obiettivo prefissato. Soffocando nella culla del ragionamento non estremista qualsiasi tentativo di mediazione che puntava sul confronto, sulla discussione, sul convincimento. No, "si fa così" e non si può disturbare il manovratore perché lui pensa al bene e alla salute pubblica. Chi si oppone è un invasato, un ignorante, un pericolo.
Voglio essere chiaro: oggi si scrive una delle pagine più controverse nella storia della sanità italiana. So molto bene che esprimo una opinione di minoranza, ma una società democratica non impone senza aver prima tentato altre strade. Che sui vaccini sono state escluse a prescindere.
Perché si è voluta fare una campagna ideologica, forzando in modo fazioso le situazioni di fatto.
Perché l'oltre 93 per cento di vaccinazioni per quelle obbligatorie, non rappresenta una emergenza (perfino il premier Gentiloni lo afferma), e su questo calo, progressivo ma lento, si poteva lavorare, convincendo soprattutto i medici scettici.
Perché i duemila e passa casi di morbillo, che stanno dando segnali di decrescita, non sono numeri da epidemia sanitaria, come una parte della comunità scientifica sostiene.
Perché i calendari vaccinali pubblici che si sovrappongono a quelli privati delle aziende, alimentano solo i dubbi.
Perché i controlli della vaccino-vigilanza fanno ridere i polli. Ed è poco responsabile decidere di moltiplicare le vaccinazioni obbligatorie, senza mettere preventivamente in funzione un sistema di controlli, sugli effetti negativi, degno di questo nome (e non è un motivo valido quello di chi dice che le reazioni avverse sono pochissime: anche se fossero rare andrebbero registrate, catalogate, analizzate). Oggi nelle Asl non hanno registri telematici ad hoc, i medici non raccolgono le segnalazioni e non riportano gli effetti negativi che proseguono oltre le 36 ore di ordinanza.
Perché, come sostengono le società scientifiche in un documento di due giorni fa a proposito degli incrementi di malattie da non vaccino, il problema non riguarda solo gli asili e le materne e le scuole dell'obbligo, ma anche tutto il personale scolastico e soprattutto, come nel caso del morbillo, il personale sanitario, a rischio di infezione e "veicolo" di infezione.
Perché c'è una impostazione ideologico-dirigista sui vaccini che metà Europa neanche si sogna di adottare (e parlo di paesi a democrazia avanzata, e civilmente molto più avanti di noi). Portando da 4 a 12 i vaccini obbligatori facciamo i primi della classe, mentre il nostro Servizio sanitario nazionale fa acqua da parecchie parti, con tagli vistosi al Fondo sanitario come denunciano associazioni, medici, sindacati, studiosi, ricercatori.
Non faccio previsioni su quanto accadrà. Però chi vince senza convincere non dimostra autorevolezza bensì prepotenza. Mascherandosi dietro la difesa della salute dei bambini alla quale tengono sicuramente tutti i genitori. Compresi i dubbiosi e i no vaxx. Perciò chi addita queste madri, questi padri, come irresponsabili, non merita alcuna considerazione.
Infine le multe: si tratta di un provvedimento davvero sconcertante perché chi potrà pagarle continuerà a dissentire, chi non potrà dovrà adeguarsi.
Siamo dunque alla vaccinazione classista, alle punizioni in base al reddito. Se questa è la mediazione tra le posizioni Lorenzin e Fedeli, peggiore soluzione non poteva essere trovata.

SE LA CASA BRUCIA: RIFLESSIONI POST REFERENDUM

7 dicembre 2016 - Riceviamo e pubblichiamo da Riccardo Nencini.

Riccardo Nencini 2Quando la casa brucia, c'è una sola decisione da prendere: tenere unita la comunità e sforzarsi per spegnere l'incendio.

È' la prima volta che in Italia prevalgono in modo così largo forze che utilizzeranno il voto referendario in funzione anti europeista, tutte protese, nonostante le divisioni interne, nel tentativo di dare una radicale spallata. So bene che i socialisti che domenica si sono espressi con un NO non appartengono alla categoria politica del 'populismo'. Ma non c'è dubbio che il risultato verrà capitalizzato soprattutto da Grillo e da Salvini. C'è' una cosa giusta da fare: evitare di consegnare l'Italia nelle loro mani.

Non sottovalutare il rischio. Si tratta di mondi lontani dalla nostra storia, antitetici ai nostri valori. Intendiamoci: la crisi economica ha colpito ovunque, ha diffuso la paura, ma la strada per uscirne non è né la destra radicale e razzista ne' la demagogia di un comico. Non azzardo paragoni con vicende che hanno caratterizzato l'Europa nel secolo passato - non vedo il fascismo alle porte - eppure sarei ingenuo se non cogliessi la tendenza maggioritaria a uscire dalla crisi investendo in una destra di tipo nuovo che inneggia a slogan eversivi.

W Costituzione 1080x680Tre cose hanno la priorità su ogni altra. La riforma dell'Italicum e l'armonizzazione tra le leggi elettorali di Camera e Senato perche' non si abbiano due Camere con maggioranze diverse, esattamente quello che ieri abbiamo proposto. Non un governo tecnico. Meglio un esecutivo istituzionale che affidi al parlamento il compito di scrivere in modo corale le regole del gioco e coinvolga una maggioranza ampia.

Una coalizione riformista che parli agli italiani il linguaggio della verità. La missione deve essere la redistribuzione della ricchezza. In tempi difficili c'è bisogno non di 'terze vie' ma di misure efficaci per combattere la povertà e restituire dignità alle tante famiglie precipitate nel bisogno.
I socialisti devono fare la loro parte, in piena autonomia, intanto ricercando l'unità all'interno del partito.

Superato il referendum, vanno superate le divisioni innescate dal referendum. Mi rivolgo alle tante compagne e ai compagni incontrati in questa interminabile campagna. C'è vita e c'è passione. Insieme abbiamo buone idee da spendere, divisi contiamo meno di zero. E siccome si apre una nuova fase nella politica italiana, restare alla finestra sarebbe un errore imperdonabile.

UNA STORIA CHE MI FA VERGOGNARE DI ESSERE ITALIANO

Dal social network di Maurizio Michelucci

112527259 10207633766837702 32958905678748556 nSaverio Tommasi – agosto 2020 - Un ragazzo della Guinea, rifugiato in Italia, in questi giorni era stato inserito come aiutante volontario in un campo giochi per bambini a Peschiera Borromeo. Bambini dai 6 ai 13 anni, un tipico centro estivo, dove si gioca e si impara a stare insieme, gestito dalla Onlus il Melograno.

Il primo messaggio è partito da una mamma, scritto su facebook: "Mi si informa che al centro estivo comunale verranno inseriti uno o due rifugiati. Ritiro mio figlio". E così molti altri genitori, incazzati come bisce disturbate nel sonno della loro coscienza. Alla fine, dopo vari incontri e "ogni tentativo di rassicurazione", una mamma ha ritirato il figlio dal centro estivo e un'altra madre ha deciso di andare ogni giorno a prendere il proprio bambino prima che il ragazzo africano inizi a lavorareMe la immagino, questa mamma, mentre prende suo figlio per mano e gli dice: "Sai, piccolo padano, anche oggi ti riporto a casa prima perché sta per arrivare il negro".

E un'altra decina di genitori ha preteso che il prossimo anno sia loro comunicata in anticipo l'eventuale partecipazione di rifugiati volontari al campo giochiUna comunicazione per base etnica, insomma, in modo che loro, bravi genitori attenti ai loro figli di razza pura, possano decidere su base razziale se farli partecipare oppure no. Una roba che forse solo nei campi di cotone di fine Ottocento in America.

Voglio dirlo chiaramente: io penso che genitori che legano la partecipazione del proprio bambino a un campo giochi in base al fatto che insieme agli animatori ci sia oppure no, un rifugiato che "aiuta nel trasporto dei giochi", mi pare una cosa di una gravità assoluta. Enorme. Una gravità senza confini. Quale insegnamento potranno mai dare questi genitori ai lori figli?

Ve lo dico io: niente. Perché se non insegni ai tuoi figli, o al tuo vicino, il rispetto degli altri, il valore della relazione come principio fondamentale della vita umana, allora tu non gli insegni niente. Perché tu non sei niente.

Insegnate, invece, a quei bambini perché quell'uomo è scappato dalla Guinea. Fatevi raccontare i suoi sogni di ragazzo. Chiedetegli dov'è oggi suo fratello. E poi abbracciatelo, quell'uomo nero della Guinea che è identico a voi. E giocate con lui, bambini, perché i centri estivi, alla fine, dovrebbero servire soprattutto per questo: per giocare insieme.

IL LAND GRABBING E I LADRI DI TERRE

Il fenomeno è proliferato sulle spalle di popoli indifesi, di animali e di interi ecosistemi, con un aumento negli ultimi 50 anni. Attuare uno sviluppo integrato e sostanzialmente sostenibile è un impegno dell’intera comunità umana. Dobbiamo imparare ad amare e rispettare questo splendido pianeta, nella convinzione che la terra non appartiene all’uomo, ma l’uomo alla terra.

27 11 2017 land mafiamag.carm. - Le materie prime svolgono da sempre un ruolo centrale nelle vicende umane e nell’economia del pianeta. La storia delle materie prime è la storia dell’umanità stessa attraverso gli odori, i profumi, i fetori, i colori, i gusti.

Molto sangue è stato versato per il controllo delle terre e delle risorse, a cominciare dalla Mesopotamia di tremila anni fa, dove scoppiò uno dei primi conflitti per il controllo dell’acqua. Negli ultimi 4-5 secoli si calcolano oltre cinquecento guerre legate all’acqua, denominata oro blu per la sua crescente preziosità.

Nei paesi africani le persone percorrono chilometri a piedi per andare ad attingere acqua ai pozzi. La scarsezza di questo liquido dovuta alla siccità è responsabile di infezioni, di malattie e di carestie per i magri raccolti.

Ladri di terre untitledAltre guerre si sono combattute per il possesso di metalli, cereali, carbone e, a partire dal 1956, del petrolio. Le materie prime con la rivoluzione industriale diventarono indispensabili all’industria perciò scoppiavano contese sempre nuove man mano che esse acquisivano peso sullo scacchiere internazionale.

Il land grabbing, accaparramento di terre, è proliferato sulle spalle di popoli indifesi, di animali e di interi ecosistemi, con un aumento negli ultimi 50 anni, periodo nel quale la popolazione mondiale è pressoché raddoppiata assieme ai consumi energetici, all’urbanizzazione e all’inquinamento.

A marzo scorso erano 1800 i contratti di acquisto o di locazione di terra in corso di negoziazione, conclusi per un totale di 71 milioni di ettari. Tra i paesi “investitori” spiccano Usa e Cina, seguiti da Corea del Sud, Spagna, Malesia, India e Svizzera. Paesi target sono Perù, Repubblica Democratica del Congo, Brasile, Sud Sudan, Madagascar e Mozambico. Queste terre spogliate delle loro ricchezze e dei loro abitanti per far posto a colture intensive sono in balia di governi corrotti dalle multinazionali e soffrono più che mai una grave emorragia.

L’uomo non è un agente esterno alla natura, ma ne è completamente parte e avvolto. In tal senso il termine land grabbing assume un duplice significato: non si tratta solo di accaparramento materiale di terra, ma di identità, di storie, di rapporti umani con la madre terra.

Se la terra è un diritto inalienabile dell’uomo, perché è un bene a disposizione di tutti, il land grabbing rappresenta la sua più grande violazione.

Il land grabbing, infatti, è stato definito neocolonialismo e neoimperialismo, perché è perpetrato dai ricchi (governi, società private, multinazionali e fondi di investimento) a spese dei Paesi economicamente e tecnologicamente meno sviluppati con la complicità dei governi locali corrotti.

p14433 620x350A far gola sono la fertilità dei suoli, le ricchezze minerarie e petrolifere, ma anche le bellezze naturalistiche che offrono chance al turismo di lusso, industria e urbanizzazione. L’acquisizione del terreno avviene generalmente in due modi: tramite affitto a lunga scadenza (90 anni e oltre) o tramite vendita per un valore spesso ridicolo (fino a meno di un dollaro per ettaro).

Nel 2018 sono stati assassinati 321 attivisti per essersi opposti agli interessi dei potenti, tutelando diritti umani e ambiente. Ma anche prendendo le difese delle donne discriminate in India e Indonesia e dei bambini sfruttati nelle miniere di litio e di coltan, minerale quest’ultimo che, grazie alla sua capacità di accumulare cariche elettriche, viene considerato il “petrolio del futuro”.

landgrabbingI nostri ragazzi che mostrano di essere tanto sensibili ai problemi sociali, se sanno che anche per il loro ultimo modello di iPod o iPhone c’è bisogno di una certa quantità di coltan, saprebbero rinunciarne?

Lo sfruttamento della terra non conosce confini. Ci sono 11.400 ettari nigeriani sottratti da una compagnia che produce olio di palma a oltre dieci comunità dello stato di EDA; oltre 13 mila ettari di foresta amazzonica peruviana convertiti in coltivazioni di palma da olio.

La foresta amazzonica meriterebbe a ragione di essere dichiarata patrimonio dell’UNESCO, perché è il polmone verde della terra e per l’enorme quantità di specie di animali e vegetali che ospita.

La Norvegia da un lato compare tra i maggiori donatori nella lotta alla deforestazione dell’Amazzonia brasiliana, dall’altra sostiene l’attività di allevamento nocivo a quel polmone verde.

L’ONU il 19 ha approvato la dichiarazione per i diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano in ambito rurale. Intanto i danni per il pianeta si accumulano. Lo scorso 29 luglio 2019 è scattato l’Overshoot, giorno del sovra sfruttamento: da quel giorno in avanti stiamo consumando le risorse che non ci appartengono. Stiamo rubando il futuro ai posteri.

Se è vero che, parafrasando Michel Serres”, Il metro è la terra e che disporre di un suolo è la condicio sine qua non di ogni avvenire, c’è poco da stare allegri.

Papa Francesco, nell’enciclica LAUDATO SI’, parla di ecosistemi, di oligopoli e della progressiva scomparsa di piccoli produttori, che, in conseguenza della perdita delle terre coltivate, si sono visti obbligati a ritirarsi dalla produzione. Per costoro non c’è altra scelta che emigrare verso i paesi ricchi, affrontando privazioni e pericoli durante il viaggio dall’esito incerto.

Attuare uno sviluppo integrato e sostanzialmente sostenibile è un impegno che l’intera comunità umana, dal singolo individuo ai rappresentanti delle istituzioni, del settore privato e della società civile devono prendere e mantenere. Ma dobbiamo imparare ad amare e rispettare questo splendido pianeta, nella convinzione che la terra non appartiene all’uomo, ma l’uomo alla terra.

Mobilità sostenibile: "Ripartire con una svolta green"

Ad affermarlo Pino Vitale, presidente nazionale de" I paesi più sostenibili d'Italia". La sfida cruciale premiare chi agisce con obiettivi sociali e ambientali.

post sviluppo sostenibileN.S. - Luglio 2020 - Il 2020 sarà l’anno della sostenibilità e rappresenterà l’inizio del “decennio di azione per il conseguimento degli SDGs”, lanciati nel corso dell’Assemblea Generale dell’Onu del settembre 2019; inoltre sarà l’anno di scadenza per 21 dei 169 Target previsti dall’Agenda.

Il 2019 si è chiuso con 157 fenomeni estremi: allagamenti, frane, trombe d’aria, incendi, siccità.

Non a caso, essendo quelli che si proiettano nel futuro, a mobilitarsi quest’anno sono stati soprattutto milioni di studenti in tutto il mondo. Ma la sostenibilità va intesa non solo in campo ambientale, ma anche in quello economico e sociale.

Pino Vitale 9ab73dd5 badf 4313 80a9 f8b02ea851dc 2Dobbiamo avere il coraggioafferma Pino Vitale Presidente Nazionale dei “I Paesi più Sostenibili d’Italia” - di cogliere questa emergenza come un’opportunità di restart, per ripensare il futuro prossimo e co-costruire, insieme alle comunità, la visione del dopo Covid secondo i principi che, quest’anno come dicevamo all’inizio, siamo chiamati a sostenere ancora con forza.

La sfida crucialecontinua - è quella di costruire un sistema economico e industriale che premia chi agisce con obiettivi ambientali e sociali che tendono a migliorare la qualità della vita di tutti.

coronavirus rinnovabiliE ancora:” È questa l’occasione di vedere le potenzialità di una ripresa “green”, a partire dal sostegno alla mobilità, che permette i flussi di migliaia di studenti e di lavoratori nella nostra Regione. E’ l’occasione per pensare alla mobilità urbana in un’ottica intermodale, aiutando le famiglie a poter accedere all’uso più agevole di Eco Bike o Electric Scooter per spostarsi anche dalla periferia ai centri metropolitani, al fine di limitare l’uso dei mezzi privati tradizionali. La bici a pedalata assistita, infatti, costituisce certamente un valido ed efficiente strumento di trasporto urbano ad emissioni zero, ampiamente adoperabile, vista la buona meteorologia, in un ampio periodo dell’anno. Deve, per questo, essere diffusa la “mobilità sostenibile”, unica via sicura e coerente con le nuove regole di sicurezza sanitaria”.

Si invitano le Istituzioni, in sinergia ma ciascuno per le proprie competenze, - conclude Vitale - ad adoperarsi per realizzare la mobilità di tipo sostenibile fondamentale per il futuro mutamento degli stili di vita degli Italiani.