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Fca / Programma di stabilizzazione del personale: confermate le assunzioni a Melfi. 1481 nuovi posti da agosto

Nel corso di giugno 2015 sono stati inseriti ulteriori 250 giovani operai

Marchionne a Melfi C.S. - 27/07/2015 - A far data dal 1° agosto p.v. 1481 saranno i nuovi assunti in Fca con contratto a tempo indeterminato, trattasi del personale che al 31 luglio p.v. scadrà il contratto di somministrazione lavoro attivo e che prestano la loro attività già in fabbrica. E' stato confermato il programma di inserimento stabilizzazione personale inserito con contratto di somministrazione già esaminato precedentemente in un incontro del 9 giugno 2015."
E' quanto fanno sapere il segretario provinciale dell'Ugl Metalmeccanici di Potenza Giuseppe Palumbo e la coordinatrice della Rsa in Fca di Melfi, Costanzo Florance.
Per i sindacalisti, "quanto oggi siglato con la Direzione Fca di Melfi n'è prova di capacità di intendi tra azienda e sindacato e scaccia tutte le malelingue che parlano di licenziamenti ingiusti in azienda. Nel corso di giugno 2015 sono stati inseriti ulteriori 250 giovani operai con contratto di somministrazione di lavoro con scadenza 13 dicembre 2015, inoltre compatibilmente con le dinamiche di mercato è previsto l'inserimento di ulteriori 350 giovani operai con contratto di somministrazione di lavoro nel corso del mese di ottobre 2015. Ora, - concludono Palumbo e Costanzo dell'Ugl - diventa particolarmente importante e decisivo il nostro ruolo per assicurare che, sia nell'ambito delle relazioni industriali con la fabbrica del Vulture / Melfese, sia in quello dei rapporti con la Regione Basilicata, si instaurino da subito premesse operative mediante proposte concrete, pragmatiche e socialmente responsabili per la tutela e salvaguardia occupazionale di tutto il sistema dell'automotive Lucano mettendo da parte sterili polemiche di chi non ha voluto accettare in passato scelte coraggiose che oggi vede il sindacato partecipativo vincente" .

Nella Foto: Marchionne a Melfi per la presentazione della Renegade

 

REGIONE PUGLIA: GEST.IMP.ESCA UN PROGETTO A SUPPORTO DEL SETTORE STRATEGICO PER L'ECONOMICA PUGLIESE

Conferenza stampa di presentazione ala Giunta del Palazzo della Città Metropolitana di Bari, Via Spalato 19 Giovedì 16 luglio 2015.

bari-palazzo-provincia-2L.C.T. - Bari, 14 luglio 2015 - I mari che circondano la Puglia sono sempre stati ricchi di pesce di ogni varietà e il pescato è da sempre una delle risorse alimentari più importanti per i pugliesi.
Proprio per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l'identità nazionale del prodotto, Coldiretti ImpresaPesca ha avviato il progetto GEST.IMP.ESCA "Miglioramento nella gestione dell'impresa pesca e recupero di aree naturali nelle marinerie pugliesi" (Misura 3.1 del F.E.P. – Fondo Europeo per la Pesca), un supporto che dia una svolta positiva a questo settore sia in termini ecologici che economici.
Gli obiettivi e l'articolazione delle attività saranno presentati nel corso di una conferenza stampa che si terrà giovedì, 16 luglio 2015, alle ore 10,00, presso la Sala Giunta del Palazzo della Città Metropolitana di Bari (Via Spalato n. 19).
All'incontro con i giornalisti parteciperanno: Direttore e Presidente di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti e Gianni Cantele; Vito De Zio, Responsabile Scientifico del Progetto; Antonio Stragapede, Consigliere Città Metropolitana; Nunzia Positano, Dirigente Servizio Agricoltura Caccia e Pesca Città Metropolitana, e Antonio Decaro, Sindaco Città Metropolitana di Bari.
Partner di progetto sono la Città Metropolitana di Bari, l'Università degli Studi di Bari "A. Moro", l'ente di formazione INIPA, Sicuravet, Informa Soc. Coop. a r.l. e l'agenzia di pubblicità POOYA che si occuperà della comunicazione del Progetto

COLDIRETTI PUGLIA Via Lucera, 6 – 70124 Bari Tel. 080/5520598 – Fax 080/5571433 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.puglia.coldiretti.it
Comunicazione e Ufficio Stampa POOYA | www.pooya.it

 

Il Tavolo Legalità e Sicurezza nello Spettacolo lancia la campagna contro la discriminazione dell'INPS nei confronti dei lavoratori dello Spettacolo

Il lavoro nello spettacolo ancora una volta disprezzato da chi dovrebbe difenderlo. Da Tavolo Legalità e Sicurezza nello Spettacolo.

ImpsC.S. - 10.06.2015 – "Dal 1 gennaio 2015 gli adempimenti contributivi per il settore spettacolo sono stati definitivamente trasferiti dall'Enpals all'INPS. Tuttavia, il sistema flussi informatici dell'INPS ad oggi non è ancora in grado di elaborare le denunce UNIEMENS con i tutti i dati dei lavoratori dello spettacolo. Di conseguenza, la maggior parte delle aziende dello spettacolo non risulta in regola con le denunce proprio a causa dell'inadeguatezza dello stesso sistema informatico INPS.
Questo disservizio comporta gravi conseguenze sia per le aziende che per i lavoratori. Per le aziende comporta DURC interno negativo, con conseguente perdita di benefici contributivi oltre che problemi finanziari dovuti all'impossibilità di incassare dai clienti; per i lavoratori comporta l'assenza di dati contributivi negli archivi INPS con conseguente impossibilità di accedere alla NASPI o addirittura di andare in pensione.
Non bastasse questo disservizio, con il messaggio 3575 diffuso il 27 maggio 2015, l'INPS ha comunicato che dal 1 giugno (quindi solo tre giorni dopo l'avviso) sarebbero cambiate radicalmente le modalità di richiesta agibilità, il documento indispensabile per ogni attività di spettacolo.
Il messaggio prevede che un datore di lavoro, per il quale rimane sia l'obbligo sia la responsabilità dell'adempimento, possa abilitare i singoli lavoratori a effettuare la richiesta di agibilità per sé stessi, previo rilascio di una specifica delega e di una dichiarazione di responsabilità che va presentata all'INPS.
L'idea è buona: serve a snellire le procedure e assicura la "messa in regola" del lavoratore. Il problema è che, ancora una volta, il sito dell'INPS non è pronto.
Ergo, dal 1 giugno ci sono migliaia di lavoratori che rischiano di non andare a lavorare perché non hanno il certificato di agibilità per colpa dell'INPS, o che accettano di lavorare "in nero" perché in questo settore "the show must go on". Non si possono cancellare il teatro, la musica, la danza e lo spettacolo dal vivo tanto atteso per colpa dell'incompetenza e arroganza di qualche funzionario.
‎Inoltre, con il messaggio 3917 del 9 giugno, l'INPS aggiunge complicazioni procedurali inaudite, attribuibili solo a chi non conosce il settore spettacolo.
Ancora più paradossale è la situazione dei lavoratori dello spettacolo intermittenti, per i quali il certificato di agibilità sostituisce la comunicazione preventiva alla DTL. Senza certificato di agibilità, il datore di lavoro che retribuisce in busta paga un intermittente, senza comunicarlo preventivamente, rischia 800,00 € di sanzione (più onerosa della sanzione per il lavoro "nero").
L'INPS non risponde alle numerose richieste di spiegazioni per il blocco delle agibilità: potremmo ipotizzare che, poiché la richiesta del certificato è subordinata alla regolarità di tutti gli adempimenti contributivi, il sistema blocchi le richieste di agibilità proprio a causa del disservizio dello stesso INPS!
L'INPS, dopo aver incamerato milioni di utili della gestione Enpals, sta dimostrando ancora una volta la totale mancanza di rispetto per il lavoro dello spettacolo, decidendo di cambiare procedure in tre giorni senza testarne la validità e costringendo il settore alla paralisi, a costi burocratici insostenibili, e impedendo di fatto ai lavoratori di accedere a disoccupazione, malattia, maternità.
L'INPS deve rispettare i diritti dei lavoratori dello spettacolo, perché uno Stato che dichiara a parole di onorare l'arte ma dimentica di difendere gli artisti tradisce la sua storia oltre che i diritti dei lavoratori di oggi, costringendoli a cambiare lavoro - rinunciando così ai propri talenti dopo anni di studio - oppure a emigrare in paesi dove l'arte è davvero valorizzata: "Il vigore e la vitalità della creazione artistica dipendono soprattutto dal benessere materiale e intellettuale degli artisti in quanto individui e in quanto collettività" (Commissione cultura del Parlamento Europeo, nella relazione approvata il 25 febbraio 1999)
Ci viene il dubbio che il fine di questo arrogante disprezzo per il settore sia quello di estendere l'applicazione dei voucher a tutte le attività di spettacolo, disconoscendone il valore economico e sociale, ma incassando al contempo milioni di contributi per prestazioni che artisti e tecnici dello spettacolo non vedranno mai".

Claudia Cefalo Ufficio Stampa e Direttore Responsabile DOC Magazine
mob. +39 340 4891682
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
skype: claudia.cefalo

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TAV AFRAGOLA, MANFREDI (PD): “NUOVO CRONOPROGRAMMA, VOLANO PER IL SUD”

ManfrediC.S. - 13.07.2015 - "Con tempi e modalità finalmente certi e con il nuovo programma di risorse fatto dal Governo le opere finalizzate al potenziamento dei servizi del trasporto pubblico locale sono un'occasione reale e concreta di sviluppo e occupazione del territorio. Giornate come quella di oggi con un nuovo cronoprogramma per la Tav di Afragola vanno nella direzione del Governo di fare delle opere pubbliche il volano per far ripartire il Sud". E' quanto ha commentato il deputato del Pd e membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Massimiliano Manfredi in occasione del riaffidamento dei lavori per la realizzazione della stazione per i treni ad Alta velocità di Afragola.

Speciale decreto/5 - Trasferiti allo Stato archivi e biblioteche delle ex Province

di Andrea Alberto Moramarco in Il Sole 24 Ore - Rubrica Enti Locali & Pa del 12 giugno 2015

biblioteca uni  aostaIl decreto enti locali, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, contiene anche disposizioni dirette alla tutela del patrimonio culturale delle ex Province. Nella bozza di testo in entrata al Cdm, il decreto legge detta, infatti, alcune norme finalizzate a tutelare in maniera particolare il patrimonio archivistico e bibliografico contenuto negli archivi e negli altri istituti e luoghi di cultura appartenenti alle Province.

Riassegnazione degli archivi - La principale disposizione prevede l'emanazione di un «piano di razionalizzazione e riassegnazione degli archivi e degli altri istituti della cultura delle province», al fine di garantire una continuità del servizio pubblico di fruizione del patrimonio archivistico provinciale. Tale piano dovrà disciplinare il passaggio agli archivi di Stato competenti per territorio di tutti i documenti degli archivi storici delle province (escluse le città metropolitane) e, eventualmente, degli altri istituti e luoghi della cultura provinciali, nonché il trasferimento al ministero dei Beni culturali degli immobili demaniali di proprietà delle province adibiti a sede o depositi degli archivi. Il piano dovrà essere emanato entro il 30 settembre con decreto del ministero dei beni culturali, di concerto con ministero degli Affari regionali e ministero dell'Economia, sentita l'Agenzia del demanio, nonché previa intesa della Conferenza unificata.
Per assicurare la tutela del patrimonio archivistico in condizioni uniformi su tutto il territorio nazionale, il comma 3 prevede, poi, delle modifiche di coordinamento al Codice dei beni culturali (Dlgs 42/2004).

Disposizioni sul personale - La norma del decreto legge prevede, poi, delle misure in favore del personale, in deroga al divieto di effettuare assunzioni a tempo indeterminato, stabilito dalla legge di Stabilità 2015. Il comma 2 riguarda i dipendenti degli archivi provinciali e prevede che entro la fine di ottobre, con decreto del ministero per la Semplificazione nella Pa, di concerto con ministero dell'Economia e ministero dei Beni culturali, saranno individuate le unità di personale in servizio a tempo indeterminato presso archivi e altri luoghi di cultura provinciali, eventualmente assegnati allo Stato, da trasferire alle dipendenze del Ministero dei beni culturali, anche in soprannumero ed entro il limite di spesa di 2,5 milioni di euro annui.
Il Dl prevede, invece, l'assunzione di 100 direttori di musei, nel rispetto della dotazione organica, da inquadrare in apposito profilo professionale denominato "Direttore di istituti e luoghi della cultura" e da scegliere con procedura di selezione pubblica internazionale entro il 15 settembre tra i professionisti competenti ad eseguire interventi sui beni culturali (articolo 9-bis del Codice dei beni culturali). Tutto ciò al fine di assicurare l'attuazione delle misure relative ai trasferimenti degli archivi e di garantire «la piena integrazione dei sistemi museali regionali e comunali con il sistema museale nazionale».

Consip per i servizi di assistenza - Infine, altra innovazione importante, SI consente alle amministrazioni aggiudicatrici presso gli istituti e luoghi di cultura di appartenenza pubblica l'utilizzo di Consip Spa, ovvero la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, quale centrale di committenza per lo svolgimento delle procedure di gara per l'affidamento in concessione dei servizi previsti dall'articolo 117 del Codice dei beni culturali, cioè tutti quei servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico (punti vendita, accoglienza, vigilanza, caffetteria ecc ...).

 

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