La Pro loco Planca ha presentato la proposta di un progetto per la promozione del territorio partendo dal “Greco di Tufo, Oro d’Irpinia” per sviluppare un turismo esperenziale. Tra Castelli e Itinerari Religiosi il turismo corre sul filo delle emozioni. La manifestazione è stata patrocinata dalla Camera di Commercio di Avellino, dall’Ente Provinciale del Turismo di Avellino, dall’UNPLI Prov. AV, dalla Provincia di Avellino, dall’Associazione Nazionale Città del Vino, dalla Federazione FISAR e da PMI International, Confederazione delle piccole e medie imprese nel mondo, che è stata anche Partner dell’evento, insieme ai media LAVINIUM, Rivista di Vino e Cultura, MONDO IN TASCA, Giornale on line di Turismo e Cultura del Viaggiare.
Carmen Guerriero – 08.03.2019 - La crescita del turismo esperenziale implica un impegno costante e un’attenzione continua ai fattori che possono incrementare i flussi turistici, per poter stimolare un’offerta sempre più strutturata. Una recente indagine dimostra che il turista comune vuole vivere almeno tre esperienze diverse durante un viaggio. Esperienze che comportino “emozioni” da “portare a casa” e che, nel ricordo, possano essere felici vettori delle sensazioni provate durante quella specifica esperienza.
Proprio questo semplice esercizio è il principale fattore di attrazione verso quella meta e riporta il turista a ritornare per rivivere le stesse esperienze, allargando l’interesse ad altre connesse che non ha ancora sperimentato. Altro trend crescente tra i turisti è legato alla scelta degli acquisti da fare, in viaggio, per sé o per altri. I dati confermano che il turista medio preferisce acquistare prodotti tipici: vino, gastronomia, artigianato locale particolare.
L’evento segue il solco definito giuridicamente dal Testo Unico 238/16 che ha riconosciuto vino, vite e territori vinicoli come “patrimonio culturale nazionale a tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale (art.1)”, un vero e proprio manifesto politico, che eleva vino, vite e territorio a patrimonio culturale italiano.
Come risultato dal nuovo Rapporto sul Turismo del Vino in Italia, presentato in Bit a Milano, l’enoturismo è in costante crescita, con oltre 14 milioni di visitatori l’anno, un giro d’affari che sfiora i 3 miliardi di euro ed un potenziale molto più ampio.
La ricchezza e la storia dell’Irpinia - L’Irpinia è un territorio molto ricco, con una grande storia che ha lasciato testimonianze importanti. Un patrimonio unico, capace di attirare l’attenzione dei “viaggiatori del territorio”, di quei turisti che intendono il viaggio come occasione di crescita e di arricchimento delle proprie conoscenze, della propria cultura.
Animata da questi intenti, la Pro Loco Planca, antico nome dell’odierna cittadina Chianche, in provincia di Avellino, ha concepito il progetto “Greco di Tufo, Oro d’Irpinia”, come occasione per valorizzare e mettere a sistema l’eccellenza del Greco di Tufo DOCG, nel territorio tra i Comuni di Altavilla Irpina, Chianche, Tufo, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.
Il progetto Greco di Tufo, Oro d’Irpinia - Il progetto è stato presentato con un’anteprima Sabato 16 Febbraio 2019, a Chianche (Av), presso la sede della Pro Loco. Scopo del progetto e dei promotori è rafforzare le attività di sensibilizzazione per la cultura e la tradizione del vino e coinvolgere imprese, cittadini e territorio in attività di promozione della risorsa vino Greco di Tufo.
Per preservare le risorse naturali, paesaggistiche, produttive, artistiche ed enogastronomiche si pensa a uno sviluppo sostenibile del territorio. Il progetto, pertanto, punta a strategie comunicative che promuovano non soltanto il turismo per famiglie, enogastronomico e giovanile; ma anche i viaggi verso i borghi storici e le mete di pellegrinaggio. Non ultimo il turismo matrimoniale, un settore in crescita, con un fatturato annuo vicino ai 380 milioni di euro. Dunque, non soltanto iniziative promozionali del Greco di Tufo docg, ma anche tutti gli altri prodotti di eccellenza turistica.
Altro tema del progetto è lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza, capace di comunicare i propri tesori, come il Greco di Tufo, i monumenti, le Chiese, i boschi rigogliosi, le montagne ricche di percorsi trekking, fiumi, grotte antiche, i prodotti tipici, l’artigianato, il folklore con i suoi colori, le feste e le sagre tradizionali.
I Castelli del territorio - Su questo territorio si trovano e meritano una visita i maestosi Castelli, con le loro storie, mute sentinelle di un territorio tutto da scoprire e da amare.
Il Castello longobardo o Carcere Borbonico di Montefusco (Av), passato alla storia come lo “Spielberg d’Irpinia” per le atroci torture inflitte ai prigionieri, tanto da far coniare il detto popolare: “Chi trase a Montefusco e pò se nn’esce, pò di ca ‘nterra nata vota nasce” (Chi entra a Montefusco e, poi, riesce ad uscirne vivo, può dire che è nato un’altra volta in terra). Non è un caso che lungo il tragitto per raggiungere Montefusco sia disseminato di paesi con nomi di santi (Santa Paolina, San Nazzaro, Santa Lucia, Sant’Angelo a Cupolo etc.), quasi una sorta di invocazione di protezione celeste!
Il Castello di Tufo (Av) sorge su uno spuntone di roccia vulcanica, nella parte più alta del paese e fu teatro di numerose battaglie durante tutto il Medioevo. Il maniero è legato al nome di Aione II, principe longobardo che, nell’888, per esigenze strategiche funzionali alla difesa dei suoi domini, decise di costruirvi la torre, con funzioni di avvistamento e di difesa. Da cui prenderà il nome il comune di Torrioni, per lungo tempo casale di Tufo. Della torre originaria, ricostruita in epoca aragonese, sono ammirabili i resti nel sito archeologico Rovine di Turris Ayonis, presso cui si svolge annualmente una manifestazione commemorativa nota come Palio della Torre di Torrioni.
Il Castello normanno di Chianche (Av) è un antico complesso di fortificazione. Ancora oggi si ammirano le strutture difensive primitive come le torri cilindriche angolari e un’alta torre-mastio quadrangolare, citato per la prima volta in un documento del 1301. Il castello fu abitato da famiglie nobili come i Pisanelli, i San Severino, i Caracciolo, i Zunica. Un documento del 1139 narra che proprio dal Castello di Chianche si mosse Ruggiero II il Normanno per assediare con le sue truppe la città di Avellino. Nel 1593 ottenne il borgo con il Castello feudale Giovanni Battista Manso, amico del famoso poeta Torquato Tasso.
Gli interventi - Pasquale Cecere, Presidente della Pro Loco Planca, nel suo intervento iniziale, ha sostenuto che “ il valore universalmente riconosciuto del Greco di Tufo rappresenta lo storico legame della nostra terra con il vino e premia il ruolo fondamentale che i viticoltori hanno su questo territorio di qualità, producendo vini di eccellenza, frutto di grande lavoro, competenza e tanti sacrifici”. E ha sottolineato: “La nostra terra è il nostro futuro, l’eredità che i nostri padri hanno lasciato a noi e che noi, a nostra volta, lasceremo ai nostri figli. Il progetto mira a rafforzare le attività di sensibilizzazione per la cultura e la tradizione del vino e coinvolgere imprese, cittadini e l’intero territorio in attività di promozione della risorsa vino Greco di Tufo, al fine di preservare le risorse naturali e del paesaggio, attraverso uno sviluppo sostenibile del territorio. Abbiamo approntato un ricco dossier che coinvolge tutti gli otto Comuni e le pro loco dell’areale della DOCG Greco di Tufo, che prevede diverse azioni ed attività su più fronti da realizzare nel breve termine, la maggior parte delle quali avrà effetti destinati a durare nel tempo”.
“Il turismo del vino è un capitolo irrinunciabile per lo sviluppo dei territori rurali e interni – ha precisato, a sua volta, Floriano Zambon, Presidente Nazionale Città del Vino – ed è una scommessa sul futuro del nostro Paese, sui territori e la difesa dell’ambiente, sull’imprenditoria, sui giovani e il lavoro, sulla cultura e sugli scambi internazionali. Alle istituzioni diciamo di crederci di più e di fare il possibile per far emergere tutto il potenziale enoturistico italiano. Il turismo del vino può dare una mano a tante famiglie e alle economie locali, è un canale di sviluppo e un modo per combattere una fetta di disoccupazione”.
Gli ha fatto eco Teobaldo Acone, Ambasciatore delle Città del Vino, che ha rimarcato il valore imprescindibile della “Formazione, promozione e comunicazione” per la promozione del territorio.
” Il compito che dovrà svolgere l’Associazione Città del Vino è quello di favorire l’avvio di questo progetto in quanto esperta in materia” – ha continuato - “ma nello stesso tempo fare formazione per i giovani e organizzare il lavoro per far partire, ad esempio, il consorzio di tutela dei vini irpini e le strade del vino”.
“L’Italia, con la sua preziosa vocazione vitivinicola di qualità, è una realtà che riflette non soltanto il prestigio del Made in Italy, che tutto il mondo ci invidia, ma anche, sul piano commerciale, le difficoltà che, specie le piccole e medie imprese, incontrano nella gestione, commercializzazione e comunicazione dei loro prodotti sul mercato per vari motivi, come la scarsezza di risorse, le dimensioni ridotte, l’incapacità o l’inadeguatezza di affrontare mercati in maniera efficace”. – ha spiegato Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale di PMI International, Confederazione delle piccole e medie imprese nel mondo - PMI sta lavorando ad un progetto totalmente dedicato al supporto delle piccole e medie imprese del vino italiano attraverso la creazione di una rete comune dedicata ed una flessibilità organizzativa adeguata caso per caso, in base ai bisogni ed alle esigenze di ciascuna realtà produttiva”.
Ha concluso i lavori l’Avv. Domenico Biancardi, Presidente della Provincia di Avellino, impegnato attivamente sul fronte della promozione del territorio irpino e delle sue eccellenze tipiche per un turismo di qualità e destagionalizzato, già al vaglio di un tavolo tecnico presieduto da un pool di esperti dei vari settori. “Il nostro obiettivo è realizzare in sei mesi la Fondazione Irpinia per la valorizzazione e la promozione turistica del patrimonio culturale e ambientale del nostro territorio – ha spiegato Biancardi - Stiamo costruendo una piattaforma digitale per raccontare l’Irpinia e fare realmente turismo con professionisti ed esperti del settore. La Regione è ancora poco attenta alle aree interne. Basti pensare che la legge regionale sul turismo è ferma dal 2014! – ha tuonato il Presidente contro l’assessore Matera. “Va bene la formazione, ma senza un’azione sinergica non ci può essere futuro per il turismo in Irpinia. È una strada obbligata per garantire una visione unitaria del territorio. Serve maggiore condivisione: spero che la Regione faccia la sua parte fino in fondo”.
Cronaca dell’evento - Nell’occasione, si è svolta la cerimonia di consegna della bandiera di Città del Vino, per ratificare l’ingresso della Pro Loco Planca nell’Associazione Città del Vino, il cui obiettivo è di aiutare i Comuni, con il diretto coinvolgimento di Ci.Vin srl, sua società di servizi, a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro.
Sono intervenuti anche l'architetto Felice De Martino, che ha presentato il suo libro “Il Giudice brigante”; Antonio Franzese, presidente onorario della Pro loco e l’artista che ha realizzato per l’occasione delle monografie sul tema “Vino e Territorio”; Giuseppe Silvestri, presidente Unpli Provinciale; Antonella Melles (G. Manager di Acheloo), Irpinia Mood.
Sei le cantine partecipanti all’evento, Feudo De Planca, Macchialupa, Manimurci, Montesole, Il Vino in vigna di Pellegrino, Otto Terre.
L’intento del progetto è di poter dare un forte messaggio culturale, volto a costruire una nuova cultura del bere, che parta dalla necessità di condivisione e strategia d’azione, abbracciando ambiente, sostenibilità, agricoltura, turismo e innovazione tecnologica.
“Riteniamo di essere riusciti a compiere un primo passo lungo questa strada, sensibilizzando pubblico, produttori ed associazioni – ha sottolineato il Presidente della Pro Loco Cecere – ad un discorso condiviso che qui inizia, ma che, nei nostri intenti, sarà continuativo nel tempo”.
Alla fine degustazione di cibo locale annaffiato, ovviamente, da Greco di Tufo, a cura della Delegazione di Avellino della FISAR. Sommelier Luciano Colucci.
L’appuntamento per tutti, ora, è per l’evento che si terrà dal 14 al 15 Giugno 2019.
Venerdì 8 marzo la Pro Loco di Roccarainola mette in scena la storia al femminile nei locali di Eccellenze Nolane di via Mario De Sena a Nola.
N.R. – 06.03.2019 - Quattro donne che, con la loro vita, hanno cambiato la storia: Maria Antonietta d’Austria, Maria Sofia di Borbone, Matilde Serao e Franca Viola.
Sono le figure che hanno ispirato una delle tappe della “Grande Bellezza”, l’evento ideato dalla Pro Loco di Roccarainola presieduta da Felice Romano, che andrà in scena a Nola alle 20:30 di venerdì 8 marzo nei locali di Eccellenze Nolane di via Mario De Sena.
Un format originale e creativo per richiamare la vita, gli intrighi e gli scandali che hanno caratterizzato queste quattro figure attraverso la presentazione di altrettante pietanze preparate, per l’occasione, dall’avvocato Maria Almavilla e dallo chef Giuseppe Fasulo con le pièce teatrali degli attori Gennaro Caliendo e Cristina Simonetti.
“Vestiamo la “Grande bellezza” di un nuovo abito parlando dell’universo femminile in un modo completamente diverso – spiega Felice Romano – Dalla passerella, dove è nato il format, alla tavola per rafforzare ulteriormente l’idea di donna impegnata nel quotidiano, esaltandone ogni lato senza mai trascurare il suo ruolo nella società che va al di là del semplice aspetto estetico. Insieme a Maria Almavilla che ha aderito al progetto dalla prima edizione abbiamo scelto quattro profili completamente diversi da loro, donne che hanno fatto sicuramente discutere con le loro condotte, per le loro scelte ed i loro lati nascosti ma che, tra mille contraddizioni e difficoltà, sono oggi ricordate nell’universo femminile, e non solo, nelle principali pagine di storia”.
“Apriamo le porte al mondo dell’associazionismo locale ospitando eventi che, se da un lato alimentano la cultura con proposte sempre nuove e stimolanti, dall’altro creano la giusta occasione per far conoscere la nostra realtà agricola e culinaria che, nella coltivazione del pomodoro san Marzano, trova la sua naturale espressione – ha aggiunto Giovanni Trinchese, presidente della cooperativa agricola Eccellenze Nolane – Felici di far parte di una delle tappe del progetto della Pro Loco di Roccarainola sensibile, come noi, al mondo femminile ed attento interprete dei tanti ruoli ricoperti dalla donna di oggi”.
L’evento "GRECO DI TUFO, ORO d’IRPINIA”, organizzato dalla Pro Loco di Chianche col Patrocinio della Regione Campania, della Camera di Commercio di Avellino, l’Ente Provinciale del Turismo di Avellino, e in collaborazione con la Provincia di Avellino, l’Associazione Città del Vino, la Federazione FISAR e la PMI International, presentato in anteprima il 16 Febbraio 2019
N.R. - 16.02.2019 - Nell’ “Anno nazionale del turismo lento”, anche l’Irpinia, cuore della Campania e una delle province più belle d'Italia, prepara la promozione turistica del suo territorio su più fronti insieme ad Istituzioni, Enti ed associazioni, per evidenziare come il patrimonio culturale, artistico, religioso ed enogastronomico è parte integrante dell’identità italiana.
Qui, oltre mille anni fa, in un prezioso remoto lembo di terra compresa nei comuni di Altavilla Irpina, Chianche, Tufo, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni, gli antichi Greci, piantarono “le viti che portarono attraversando il mare Adriatico”. Era il Greco di Tufo, oro d’Irpinia, senza dubbio il più antico vitigno dell’Irpinia, Doc dal 1970 e DOCG nel 2003, un vino talmente prezioso ed elegante in colore, profumi e finezza, da conquistare, già nell’antichità, i banchetti più esclusivi ed i palati più esigenti.
Parte da Chianche, piccola cittadina in provincia di Avellino, nonché uno dei Comuni della DOCG, il progetto targato “Planca’s wines” a cura della Pro Loco di Chianche, col Patrocinio della Regione Campania, della Camera di Commercio di Avellino, l’Ente Provinciale del Turismo di Avellino, in collaborazione con Provincia di Avellino, Associazione Città del Vino, Federazione FISAR e PMI International, Confederazione delle piccole e medie imprese nel mondo, per la valorizzazione del territorio e della produzione vitivinicola nell’areale degli Otto Comuni del Greco di Tufo DOCG Altavilla Irpina, Chianche, Tufo, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.
L’evento, dal titolo "GRECO DI TUFO, ORO d’IRPINIA”,h viene presentato in anteprima il 16 Febbraio 2019, ore 11,30, a Chianche (AV), presso la sede della Pro Loco in via Roma 54 e si svolgerà nelle giornate del 14 e 15 Giugno 2019.
Nata nel 1985 per incrementare “qualsiasi genere di attività sulla vita artistica di Chianche, dell’Irpinia e della Regione Campania”, la Pro Loco mira a rafforzare le attività di sensibilizzazione della cultura e la tradizione del vino, coinvolgendo imprese, cittadini ed intero territorio in attività di promozione del Greco di Tufo e delle altre eccellenze del territorio nonché preservare le risorse naturali e paesaggistiche attraverso uno sviluppo sostenibile del territorio.
“Sarà un progetto itinerante che, ogni anno, si svolgerà a rotazione tra i Comuni interessati – specifica Pasquale Cecere, presidente della Pro Loco - in cui anche tutte le altre produzioni agroalimentari e vitivinicole irpine DOP e IGP saranno protagoniste, a testimonianza del loro forte legame col territorio del Greco di Tufo”. La chiave di volta per la promozione del territorio è nella “Formazione, promozione e comunicazione”, sostiene Teobaldo Acone, Ambasciatore delle Città del Vino.
Nell’occasione il Dott. Floriano Zambon, Presidente Nazionale Città del Vino consegna la bandiera alla Pro Loco Planca, per ratificarne l’ingresso nell’Associazione Città del Vino, il cui obiettivo è di aiutare i Comuni (con il diretto coinvolgimento di Ci.Vin srl, sua società di servizi) a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro.
Per i partner dell'evento anche il Dott. Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale di PMI International, Confederazione delle piccole e medie imprese nel mondo, che, da molti anni si occupa, in Italia ed all’estero, di promuovere ed assistere, attraverso una fitta rete di contatti e di esperienze, le diverse realtà produttive, specie vitivinicole, che costituiscono la parte più significativa e cospicua del tessuto produttivo della Campania e del nostro Paese, tra opportunità, strategie e vantaggi economici.
L’Irpinia è anche terra di leggende e di antichi racconti di stregoneria di briganti, come sarà illustrato dal Prof. Felice De Martino con il suo libro “Il Giudice brigante” e dal Prof. Antonio Franzese, Artista irpino, profondo conoscitore della storia del territorio ed autore, tra l’altro, di numerose monografie sul tema “Vino e Territorio”.
Conclude i lavori l’Avv. Domenico Biancardi, Presidente della Provincia di Avellino, impegnato attivamente sul fronte della promozione del territorio irpino e delle sue eccellenze tipiche per un turismo di qualità e destagionalizzato, già al vaglio di un tavolo tecnico presieduto da un pool di esperti dei vari settori.
Al termine, degustazione di Greco di Tufo di diverse cantine degli otto Comuni dell’areale DOCG, un prezioso approfondimento, sia sul territori e che sulle aziende che hanno fatto la storia di questo nobile vitigno. Modererà Carmen Guerriero, Giornalista.
Partner dell’evento, PMI International, Confederazione delle imprese nel mondo. Media partner dell’evento LAVINIUM, Rivista di Vino e Cultura nonché MONDO IN TASCA, Giornale on line di Turismo e Cultura del Viaggiare
Per info:Corrado Planca – 347.5486520 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.prolocochianche.org
Ufficio Stampa:PMI International Comunication, Carmen Guerriero Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Celebrazioni a#Benevento per Sannio Falanghina, con la nomina della città sannita “Città Europea del Vino 2019’, e l’assegnazione per i comuni di affermata produzione vitivinicola di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso, del prestigioso vessillo da parte di Recevin, la rete europea delle Città del Vino, che raggruppa oltre 800 realtà disseminate in undici paesi dell’Unione Europea.
L.P. - 17.02.2019 - Il ‘Sannio Falanghina’ è la ‘Città Europea del Vino 2019’. A sancire l’ufficialità della nomina è stata la cerimonia del passaggio di testimone tra le cittadine portoghesi di Torre Vedras e Alenquer e i sindaci dei 5 comuni sanniti, dove è coltivato circa il 40% dell'intera produzione viticola regionale della Falanghina. E’ stato questo sicuramente il momento più emozionante della cerimonia di inaugurazione, che si è svolta nel pomeriggio di sabato 16 febbraio, nella splendida cornice del complesso di San Vittorino, a Benevento.
Nel corso dei festeggiamenti per il risultato ottenuto dal territorio si è tenuta anche la proiezione del video realizzato per la candidatura e la presentazione del dossier che ha permesso di fregiarsi del titolo di Città Europea del Vino 2019, assegnato da Recevin lo scorso 10 ottobre a Bruxelles,nella sede del Parlamento europeo. Una legittimazione importante per i 5 Comuni che hanno tracciato la strada: Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso, ma anche per l’intero territorio che, da oggi, è al centro della scena europea per quanto riguarda il settore vitivinicolo ed è chiamato ad una sfida importante: dare il meglio di sé, in una visione di crescita e sviluppo, nel prossimo anno. Insieme alla festa e alla gioia arrivano anche la responsabilità di un intero settore, che deve essere accompagnato dalle istituzioni, a cogliere l’opportunità di fare il definitivo passo in avanti ed affermarsi come merita.
Una grande soddisfazione, dunque, che traspare anche dalle parole del primo cittadino di Guardia Sanframondi e capofila del progetto, Floriano Panza.
Parla, invece, dei ‘magnifici 5’, riferendosi ai Comuni sanniti, Floriano Zambon, il presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino, che con la sua presenza a Benevento ha voluto sottolineare la qualità del territorio scelto come “Città Europea del Vino 2019”.
Accanto alla crescita del territorio e alle prospettive, però, il riconoscimento rappresenta anche una crescita di consumi e di turismo. Ad aumentare dopo l’anno da ‘capitale’, infatti, dovrebbero essere i consumi interni dovuti ad una maggiore consapevolezza sul territorio della qualità dei prodotti. Un evento che si è verificato anche in Portogallo lo scorso anno. Accanto a questo fondamentale aspetto c’è anche l’enoturismo da valorizzare e promuovere come elemento cardine di sviluppo territoriale.
Parla di grande prospettive per il Sannio anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che punta ad una crescita del già fondamentale settore vitivinicolo sannita, assicurando l’appoggio di Palazzo Santa Lucia anche nella commercializzazione e nella promozione.
Nelle precedenti edizioni il riconoscimento di "capitale" europea del vino, attribuito ogni anno ad un Paese differente dal 2012, è stato così conferito: a Palmela (Portogallo), nel 2012; a Marsala (Italia), nel 2013; a Jerez de La Frontera (Spagna), nel 2014; a Resguengos de Monsaraz (Portogallo) nel 2015; a Valdobbiadene-Conegliano (Italia), nel 2016; a Cambados in Galizia (Spagna), nel 2017; a Torres Vedras/Alenquer e Rethimnos (rispettivamente Portogallo e Grecia) nel 2018.
Nel 2019 sono previsti oltre 120 eventi che si svolgeranno prevalentemente in terra sannita, coinvolgendo non solo i cinque Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento, ma altre località del Sannio, a cominciare dal capoluogo Benevento. Il calendario prevede inoltre iniziative in diverse città italiane, europee e di Oltreoceano.
Alla “Degustazione alla cieca, gratuita, delle creme spalmabili” hanno partecipato le aziende avellane “Sodano” e “Noccioro”. Il presidente di Terrea Abellanae Biagio Estatico è intervenuto al convegno “La Nocciola Italia: nuove sfide e politiche di sviluppo”. Lo chef Francesco Fusco del Moera e lo chef Giovanni Arvonio della Taberna del Principe si sono impegnati nel NOCCIOLAB.
M.A. - 30/12/2018 - FICO sta per “Fabbrica Italiana Contadina” ed è considerato il parco del cibo più grande del mondo, dove si concentra tutta la meraviglia della biodiversità italiana in un unico luogo, che si può percorrere a piedi o con la “bici fico”, lasciandosi semplicemente guidare dalla natura, dai profumi, dalla bellezza e dal racconto di una storia che viene dal passato, ma che non ha mai fine.
L’Associazione Nazionale Città della Nocciola, che riunisce circa 250 Comuni, dal Piemonte alla Sicilia, nei quali si coltiva la Corylus Avellana, ha indetto il settimo #noccioladay, che, quest’anno, per la prima volta è stato celebrato con un appuntamento nazionale a FICO.
La manifestazione è stata caratterizzata da incontri con i produttori, laboratori di degustazione, convegni, pranzi dedicati e “Degustazione alla cieca, gratuita, delle creme spalmabili”, alla quale hanno partecipato le aziende avellane “Sodano” e “Noccioro”, presentando le loro creme in uno stand corredato di tutto il materiale informativo sulla Nocciola di Avella e su Avella Città d’Arte, a cura dell’Associazione Terrae Abellanae.
Alle ore 10.00 di domenica si è svolto il convegno “La Nocciola Italia: nuove sfide e politiche di sviluppo”, al quale per testimoniare i territori corilicoli italiani è intervenuto anche il presidente di Terrea Abellanae Biagio Estatico unitamente ad altri rappresentanti di consorzi e comunità della nocciola: Enzo Ioppolo, presidente della Comunità Nocciola dei Nebrodi, Sicilia; Sergio Lasagna, presidente del Consorzio Nocciola Piemonte Igp; Corrado Martinangelo, Presidente Nazionale Agrocepi; Massimo Gerardo Roritori, Consorzio Nocciola Calabria; Giuseppe Russo, Presidente Rete Frutta in guscio Terre Campane.
Per NOCCIOLAB, poi, nel pomeriggio, nell’Aula Scirocco, lo chef Francesco Fusco del Moera si è esibito in uno show-cooking dal titolo “Dalla patria dell’Avellana con il cuoco-agricoltore”, per poi passare il testimone allo chef Giovanni Arvonio della Taberna del Principe per un altro interessante show “La magia di un primo piatto salato alle nocciole”.
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