L'abbattimento degli esemplari arborei, segnati da criticità giudicate irreversibili, varato dall'Ente di piazza Duomo per la tutela dell'incolumità pubblica. Il cartello delle associazioni cittadine, identificato dal logo "Salviamo la villa", ritiene irrinunciabili e praticabili percorsi alternativi di terapie fitosanitarie e ancoraggi di fitostabilità, in grado di evitare la "cancellazione" delle essenze esemplari arboree, veri e propri beni comuni da salvaguardare.
Gianni Amodeo – 07.05.2015 - Ecco servito, posto che fosse necessario nell'agenda cittadina, il puzzle per gli esemplari del patrimonio arboreo della Villa comunale, colpiti dagli eventi meteorologici di insolite raffiche di vento e bizzarre "bombe d'acqua", il 14 giugno di un anno fa.
A ... farcirlo, c'é il provvedimento, disposto dalla Soprintendenza alle Belle arti e al Paesaggio del Comune e della Provincia di Napoli, che sancisce la sospensione degli interventi straordinari, deliberati il 14 aprile dell'anno in corso, dalla Giunta-Biancardi, da eseguire per gli esemplari arborei del secolare complesso naturalistico del centro antico della città. Il provvedimento di sospensione è stato siglato, in funzione degli accertamenti da condurre, per il riconoscimento di bene d'interesse storico per gli esemplari sotto i riflettori; riconoscimento, propedeutico alle priorità della integrale salvaguardia delle essenze arboree. E va ricordato che gli interventi straordinari sono stati adottati sulla base delle relazioni e delle ricognizioni strumentali sia di profilo fitosanitarie che di carattere fitostatico, condotte dall'agronomo Ciardiello, su specifico incarico dell' Ente di piazza Duomo; relazioni e dati ricognitivi, acquisiti dall'amministrazione comunale da alcuni mesi. Un quadro, quello configurato, attestante una serie di criticità, ritenute irreversibili, con esposizione al rischio e al pericolo dell'incolumità pubblica, rendendo atti dovuti gli interventi straordinari prefigurati, ovvero gli abbattimenti degli esemplari arborei, per i quali sono giudicate impraticabili sia le cure fitosanitarie in sé e per sé che le opere di messa in sicurezza, che, per di più, sarebbero molto onerose.
Su questa traccia, al provvedimento di Giunta ha fatto seguito la determina del 28 aprile scorso - sottoscritta dalla dirigente del Settore ambiente dell'Ente di piazza Duomo, l'architetto Stefania Duraccio - per l'indizione della gara d'appalto di aggiudicazione degli interventi da realizzare; gara d'appalto, con base d'asta per l'importo pari a 60 mila e 150 euro, che può essere acquisita in economia, tramite il cottimo fiduciario, tra almeno cinque operatori economici, regolarmente iscritti all' Albo dei fornitori dell'Ente di piazza Duomo; fornitori, per i quali è disposto l'invito contestuale a presentare le loro offerte, con lettera di accompagnamento, attestante gli elementi essenziali della presentazione richiesta. La stazione appaltante sceglierà l'operatore economico, che avrà offerto le condizioni più vantaggiose, secondo il criterio del prezzo più basso sull'importo unitario.
Al centro degli interventi straordinari risultano gli esemplari arborei della Villa, le cui criticità e condizioni di esposizione al rischio della pubblica incolumità, sono emerse dal più ampio e articolato monitoraggio, sviluppato dal dottor Ciardiello sul patrimonio di arboricoltura ornamentale non solo della stessa Villa, ma anche del Cimitero. Un'operazione di screening, che ha interessato, in complesso, 75 esemplari di rilevanza storico-monumentale e di cui danno conto proprio le predette relazioni e le risultanze analitiche, determinanti per il deliberato della Giunta e per la conseguente determina dirigenziale. E dalla determina dirigenziale si deduce, in sostanza, che lo stato dei cicli vitali e fitosanitari delle 75 essenze arboree vagliate è complessivamente positivo, segnatamente nello spazio cimiteriale. Le criticità, si evidenziano, invece, solo per gli esemplari arborei nel complesso naturalistico, per sei dei quali - tra cui il maestoso e venerando Cipresso di Montezuma, che con il suo secolo di vita svetta fino a venticinque metri d'altezza, quasi un Giglio naturalistico taciturno - alla luce proprio dell'esecuzione di attente analisi sulla natura vegetativa degli esemplari con rilievo specifico per la valutazione delle condizioni di tenuta statica.
Lo scenario documentale così prospettato, dalla visuale del Palazzo di città ha una sequenza logica e lineare, con l'approdo alla decisione di ordine politico-amministrativo. Una sequenza logica non condivisa, però, dal "Cartello" delle associazioni cittadine di impegno civico e di volontariato ecologico, identificato dal logo " Salviamo la Villa ", con il supporto anche di pareri di tecnici ed esperti. Una posizione ufficializzata in atti e pubbliche assemblee, per rivendicare una contro-perizia scientifica e tecnica, che fornisca gli elementi di giudizio, in virtù dei quali sia possibile praticare soluzioni alternative all'abbattimento degli esemplari arborei, la cui "cancellazione" costituirebbe la perdita di una parte significativa della storia e della vita della Villa. E' una rivendicazione, che ha una chiara valenza sociale, che la rende degna di ascolto e attenzione.
Ma è anche una rivendicazione, che incrocia le .... ragioni dei tempi, quelli per i quali è doveroso garantire la sicurezza pubblica, rimuovendo le condizioni di rischio, che sono alla base- va ripetuto- dei provvedimenti amministrativi deliberati, e quelli della procedura della gara d'appalto indetta e già in atto. Ragioni, "depotenziate" dal provvedimento della Soprintendenza. Una situazione che si è ingarbugliata, al di là ... dell'immaginabile per un puzzle, la cui soluzione è, forse ancora, nelle vie percorribili, per conciliare le istanze del " Cartello" delle associazioni di " Salviamo la Villa" e quelle della normale, corretta amministrazione di tutela dell'incolumità dei cittadini..
In realtà, le strumentalizzazioni e le tentazioni demagogiche in materia, non sono socialmente utili. Come per dire che il verde pubblico se c'è - e viene valorizzato- costituisce per se stesso un bene comune, la cui tutela e potenziamento "migliorativo" è obbligo civico di tutti. Ma detto e...scritto ciò, va anche dato atto ai rappresentanti del Movimento5Stelle cittadino di essere stati ben presenti sulla problematica-Villa, coinvolgendo il vice-presidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio, e l'on.le Salvatore Micillo, presidente della commissione ambiente, a Montecitorio.
C.S. - Nola – Stamani (07/05/2015) primo sopralluogo agli alberi secolari della villa comunale da parte dei dottori agronomi Elena De Marco e Andrea Coppeta, delegati a effettuare una nuova perizia per verificare la possibilità di scongiurare o quantomeno limitare gli abbattimenti.
I periti, incaricati pochi giorni fa dal Gruppo Attivisti Nola del M5S e dai portavoce campani in parlamento già impegnati da mesi nella campagna per la salvaguardia del patrimonio storico/ambientale della villa comunale di Nola, redigeranno nei prossimi giorni il piano per le analisi degli alberi e stileranno il preventivo dei costi per la realizzazione dell'intervento che, nelle speranze dei committenti, servirà a ridimensionare le risultanze catastrofiche delle analisi del luglio 2014 eseguite da Giuseppe Cardiello.
Un passaggio cruciale, questo della commissione di una nuova perizia con tecnici indipendenti, per verificare l'insieme delle risultanze pubblicate dal perito del Vivaio Marrone che da mesi sono soggette ad asprissime critiche da parte di tecnici e associazioni ambientaliste.
"Una giornata importante, quella odierna. – dichiarano in un comunicato gli Attivisti M5S di Nola – L'amministrazione comunale di Nola, grazie anche all'intervento sospensivo della Soprintendenza alle Belle Arti e il Paesaggio per il Comune e la Provincia di Napoli, ha finalmente riconosciuto il diritto dei cittadini ad effettuare una propria perizia di parte per la verificare le risultanze delle analisi eseguite da Giuseppe Cardiello. Non possiamo che ringraziare il sindaco Geremia Biancardi e l'assessore all'Ambiente Luciano Parisi di aver consentito l'esecuzione di una nuova perizia prima di procedere agli abbattimenti ottemperando così a precisi doveri legislativi e di buon senso".
"Nei prossimi giorni – continua il comunicato dei 5 Stelle – pubblicheremo il prospetto tecnico e i costi della perizia sugli alberi secolari; non si esclude la convocazione di un incontro pubblico per definire i termini dell'intervento di analisi sugli alberi in modo da garantire la massima partecipazione della cittadinanza in una vicenda così importante e sentita dalla comunità locale.
Al di là delle rispettive differenze e ruoli istituzionali rimaniamo convinti che l'obiettivo della amministrazione debba rimanere quello di preservare i beni comuni e la tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini di Nola. L'integrità della plurisecolare villa comunale e del proprio patrimonio storico/ambientale crediamo debba essere interesse di tutti e soprattutto dell'amministrazione comunale.
Per tali motivi continuiamo a credere che, se l'analisi dei nostri periti offrirà la possibilità di interventi curativi agli alberi secolari della villa comunale di Nola, l'amministrazione Biancardi provvederà ad applicare tali interventi invece della 'soluzione finale' prevista con l'abbattimento."
Nel frattempo la villa comunale continua a restare chiusa. Secondo gli ambientalisti e per tantissimi cittadini di Nola ciò rappresenta un sacrificio accettabile se è in gioco la salvezza dei monumenti verdi della città.
L.C.T. – 25.04.2015 - Si è tenuto il 23 aprile, presso il Castello Baronale di Acerra, il III Congresso "Salute&Benessere"- Prevenzione delle Patologie Multifattoriali.
Tali patologie provengono e da fattori genetici e da fattori ambientali, associati a quelli comportamentali quali la sana e corretta alimentazione, la giusta attività motoria e l'uso di tabacco. Questi ultimi, meglio definiti fattori di rischio, possono essere modificabili, motivo per cui è bene intervenire con campagne educative tendenti a divulgare stili di vita corretti.
I fattori di rischio più importanti per lo sviluppo delle malattie croniche sono: l'ipertensione, l'elevato livello di colesterolo e trigliceridi, lo scarso consumo di frutta e verdura, l'essere sovrappeso, l'essere sedentari e il fumo.
L'evento fortemente voluto dalla dott.ssa Nadia Di Carluccio, Farmacista e Biologo Nutrizionista, giunto alla sua terza edizione, vuole essere un monito per le future generazioni affinché si prendano cura della propria salute e, soprattutto, dell'ambiente che ci circonda.
Durante il simposio svariati sono stati gli argomenti trattati: prodotti di origine naturale ad attività antitumorale, sicurezza alimentare, nutrizione e integratori nell'attività sportiva, le piante medicinali, interazioni farmaco-cibo e nutraceutica.
"L'anno scorso terminai il convegno speranzosa che questo evento potesse diventare un appuntamento fisso svolto all'interno del nostro Castello Baronale", ha affermato la dott.ssa Nadia Di Carluccio, " in modo da poter creare un linkage tra diverse scuole della Regione Campania, valorizzando il nostro territorio non soltanto mettendo in luce storia e cultura, ma soprattutto patrimonializzando i nostri prodotti".
"Ebbene ce l'abbiamo fatta", ha commentato la farmacista; "sono stata relatrice insieme ad altre mie colleghe in ben 8 scuole della Regione Campania e abbiamo trattato svariati argomenti, quali la sindrome dismetabolica, la fitoterapia e obesità. Tali Istituti hanno avuto modo di partecipare all'evento proponendo dei lavori e solo alcuni hanno ricevuto dal Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, delle targhe di riconoscimento. "Bisogna creare una società forte", ha concluso la dott.ssa Nadia Di Carluccio, "ecco il motivo per cui è necessario indottrinare soprattutto gli adolescenti per fare in modo che le nuove generazioni possano capire dove poter avere più possibilità di far carriera e quali potrebbero essere i nuovi sbocchi occupazionali".
Il Congresso era rivolto ad esperti e non, del settore desiderosi di comprendere quanto serva lo stare bene con se stessi per poi stare bene con il resto del mondo.
All'"Incontro" conversazione con Adolfo De Gennaro, Stefano Lanziello e Rosa D'Anna, blogger food, premiata a cuneo con medaglia d'argento al Concorso nazionale "Tre spade" per il migliore piatto tricolore in web, in vista di Expo-2015.
Gianni Amodeo – Baiano -27.04.2015 - Per la cultura popolare, trasmessa nei secoli di generazione in generazione, sono stati "libri aperti a diffusione capillare", la cui conoscenza collettiva formava la semplice e faticosa trama, con cui s'intesseva l'economia rurale, strutturata in prevalenza sull'auto-consumo e sul rapporto diretto che l'uomo aveva con l'ambiente, in cui era calato e dal quale mutuava le risorse per la vita materiale. Sono "i libri " del grande racconto, con cui si identifica la Terra alma genitrix , con i suoi straordinari e magnifici Laboratori naturali, generosi e inesauribili dispensatori di erbe e piante con funzioni curative, secondo la medicina biologica e integrata, ma anche nutritive per l'alimentazione umana; funzioni a volte distinte, ma più spesso combinate, secondo una classificazione, di cui la memoria delle comunità aveva compiuta cognizione, rispetto ai cicli di fioritura e ... di raccolta.
L'affermarsi dell'economia industriale e post-industriale, con i suoi eccezionali e impetuosi processi evolutivi, che hanno ampliato lo spazio del benessere materiale dei popoli nel sistema-mondo occidentale ed asiatico, facendo progredire la società, ha, tuttavia, quasi cancellato, se non rimosso, quella ch'è stata la civiltà dei Laboratori naturali; civiltà di valori, che proprio per la sua forte e marcata impronta di universalità ha ancora molto da dire - e offrire con generosità e gratuità - alla società dell'economia competitiva e globalizzata del Terzo Millennio per le sorti del Pianeta-Terra, le cui risorse non sono suscettibili di sviluppo illimitato, mentre la cui popolazione, in crescita esponenziale, ha già toccato la soglia dei sette miliardi di abitanti.
E' un patrimonio, quello dei Laboratori naturali, a cui è possibile ancora attingere, come sempre è stato fatto, per dare risposte adeguate alle problematiche, che incalzano la contemporaneità sui versanti della correlazione inscindibile tra la sostenibilità ambientale e la produzione del buon cibo per la sana alimentazione, in alternativa al cibo-spazzatura; un patrimonio, che può coesistere con le peculiarità e le connotazioni della società del benessere e della tecnologia avanzata, sapendo- e avendo la volontà politica - intesa nel senso più lato e compiuto possibile- di trovare le coordinate giuste dell'equilibrio nella congrua " misura delle cose ".
Si configura così la connessione, che va rapportata ai principi-cardini della Carta universale dei diritti della Terra coltivata, sottoscritta nel 2013; principi-cardini, che ruotano sulla complementarietà circolare, che integra Naturalità, Integrità, Dignità e Fertilità. E' il prospetto, che l'umanità é chiamata a declinare verso la Terra nel vivere la quotidianità, se vuole garantire a se stessa il futuro. Un impegno di sociale responsabilità, che nell'immediato interpella, sollecitandone concrete iniziative e risposte coerenti, i Paesi più ricchi e i loro governi. Del resto, il logo di Expo-2015, che alzerà il sipario tra qualche giorno, non a caso, recita " NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA.
L'AGLIO ORSINO, IL TUBERO-TOPINAMBUR, IL DENTE DEL LEONE E I FIORI: LE GRADITE "SORPRESE" DEI MONTI AVELLA E DEL PARCO DEL PARTENIO
Su queste premesse nei locali del Circolo socio-culturale " L'Incontro " si è sviluppata la conversazione, animata da Adolfo De Gennaro e Stefano Lanziello, gli escursionisti di falcata costante e celere, per i quali i sentieri dei Monti Avella e del Parco del Partenio da anni sono un " libro aperto ", per non dire delle proiezioni di lungo cammino e a largo raggio verso i Monti Picentini, i Monti Lattari e delle "missioni" verso il Taburno.
Di particolare interesse, il saggio di rivisitazione dei Laboratori naturali dei Monti Avella e del Parco del Partenio. L'ha fornito Adolfo De Gennaro, facendo conoscere all'uditorio le caratteristiche dell' Aglio orsino, del Topinambur, alias il " Carciofo di Gerusalemme"o anche " Patata americana" oppure " Rapa tedesca "; tre esemplari soltanto della lunga sfilza .... catalogabili e catalogati nei Laboratori delle aree montane sotto la lente d'ingrandimento. Sono esemplari, che combinano virtù curative e nutritive nello stesso tempo, crescendo in forma "selvatica" e seminazione spontanea in siti che solo gli esperti escursionisti conoscono, per farne ... incetta per gli usi terapeutici e culinari.
E così l'Aglio orsino e l'olio che procura, tanto per dire, concorrono ad abbassare il tasso di colesterolo, oltre che avere tante altre proprietà, tra cui quella diuretica. C'è anche altro da...fare con l' Aglio orsino, tra cui l'eccellente pesto, condendo un bel piatto di spaghetti e "spaghettini", per non dire della prelibata insalata, a base di rucola- diffusissima sui territori montani e collinari- e Aglio orsino, tagliato a fette sottili.
Il Topinambur è, invece, un tubero con una lussureggiante infiorescenza; bisogna ben conoscere le caratteristiche di quest'ultima, per ... carpirne il frutto interrato. Sul piano curativo, contrasta efficacemente il diabete, fa mantenere basso il tasso di colesterolo. Da commestibile, il Topinambur è l'ingrediente di base di varie ricette culinarie. Analogo il quadro del Dente di leone o Tarassaco, che sul piano curativo è utile soprattutto per le virtù drenanti e per la cistifellea.
Se le classificazioni dei Laboratori naturali di erbe e piante curative e nutritive è relativamente circoscritto, pur nella loro ricca bio-diversità, quello dei fiori, che crescono spontanei sui Monti Avella e sul Partenio, è una festa di colori dagli effetti speciali, godibili da vedere e ammirare, sapendo vivere la montagna, con le modalità di ... pedibus calcantibus. Uno scenario naturalistico comprensivo di migliaia di specie, afferenti a tante famiglie con centinaia di generi. Un trionfo del bello floreale, di cui Stefano Lanziello, illustrava solo un ...minimo e interessante saggio, con il supporto di mezz'ora di proiezioni di foto e diapositive.
IL BELLO DEI MILLE COLORI FLOREALI CONTRASTATO DAL DEGRADO DI ALCUNI SITI
Foto del bello floreale parlante, in forte contrasto con le immagini, che attestano, invece e purtroppo, il degrado di alcuni siti del Parco del Partenio, segnatamente sul versante territoriale di Summonte, dove all'erosione naturale costante si aggiunge l'assenza della mano dell'uomo, che non realizza opere di contenimento necessarie. Uno stato aggravato dalla deforestazione, che in alcuni tratti è stata fatta a raso, per dire delle desolate lande, private di vegetazione per la frequenza degli incendi; piaga criminosa, quest'ultima, che investe l'intero contesto montano del Parco, senza soluzioni di continuità, persino nei mesi invernali. Ed è tutto dire.
Un capitolo a sé - sempre nell'esplicito e netto linguaggio delle immagini- è quello dell'"impressionante"... tracciato, che attraversa " 'O Campetiello", vasta plaga verdeggiante, per gran parte dell'anno, che rientra nell'itinerario-sentiero, diretto al Santuario di Montevergine, seguendo il tracciato che si dirama dal Litto , attraversando i territori di Sirignano , Quadrelle e Mugnano del Cardinale . E senza dire dei due "Rifugi" del Campo di Summonte, in cui spicca la splendida visione della caratteristica Fonte di San Giovanni dai copiosi e cristallini flussi di acqua sorgiva, super-fredda anche quando ferve la canicola agostana. Sono due immobili, ormai abbandonati e vandalizzati. La loro realizzazione e ri-sistemazione, per quanto è dato di conoscere, avrebbe impegnato risorse pubbliche, pari a poco più di tre milioni di euro, per interventi realizzati qualche decina di anni fa.....Uno sconcio, per dire poco o niente.
IL BLOG COOKINGINROSA DIVENTA GLOCAL E PARLA ... INGLESE
Ad arricchire la conversazione, l'importante e qualificato contributo della giovane blogger food, Rosa D'Anna -prossima alla laurea - premiata nei giorni scorsi, a Cuneo, per il Concorso nazionale, indetto, in collaborazione con Slow food, da una delle più importanti e storiche aziende di ristorazione e catering in Italia, qual è " TRE SPADE", un brand di alto profilo, con il contrappunto di 120 anni di attività nel comparto gastronomico. Tema del Concorso, il Miglior piatto tricolore in web.
Per Rosa D'Anna, medaglia d'argento, per aver confezionato il piatto con il logo "Pasta e patate della Vigilia", l'omaggio alle tipicità della gastronomia del territorio nostrano - la cosiddetta Bassa Irpinia - è risultato altamente gradito dalla giuria. E sulle tracce delle esperienze che viene maturando da qualche anno, la blogger evidenziava le potenzialità di sviluppo sociale ed economico del territorio, il cui fulcro è rappresentato da Avella; potenzialità di sviluppo collegate con le risorse naturalistiche, recuperando la funzione dell'agricoltura, in chiave di modernizzazione e dando impulso alle cooperative sociali e di produzione. Un versante d'impegno soprattutto per i giovani, che sappiano far leva su una visione di cultura economica innovativa, quale finora è mancata.
Il settore gastronomico ed enogastronomico di qualità - evidenziava - si sta già "muovendo" sul territorio in questa direzione; e citava le significative esperienze delle eccellenze locali che fanno capo a Moera e alla Taverna del principe, con chef di elevata professionalità e legati al territorio, come Francesco Fusco e Giovanni Arvonio. Altro passaggio, Rosa D'Anna, riservava a aziende agricole, di recente costituzione proprio ad Avella, lavorando nella trasformazione delle produzioni agricole locali, segnatamente la nocciola. Un comparto, quest'ultimo, che fa segnalare la crescente rinomanza di Noccioro, la crema spalmabile, con il 45% di nocciola. Una prelibatezza unica.
Intanto, diventa glocal, con la versione inglese, il blog, che Rosa D'Anna cura da qualche anno all'insegna del buon cibo e dell'alimentazione di qualità. E' il blogcookinginRosa .... La versione inglese in screen sarà disponibile tra qualche settimana.
Foto di Franca Molinaro – Fonte Internet
Lu.Pi. – 26.04.2015 - Il 24 aprile a Morra De Sanctis si è tenuto, presso il castello Biondi-Morra, il quarto forum per il Contratto di Fiume dell'Alto Ofanto. L'evento, realizzato dal Gal Cilsi in collaborazione con il Parco Letterario Francesco De Sanctis e la Società Dante Alighieri, è stato denominato "Ofanto Letterario - Voci letterarie dalle Terre dell'Ofanto", in quanto ha visto la partecipazione di intellettuali e scrittori, al fine di analizzare il contributo della letteratura nel processo di costruzione del Contratto di Fiume.
La struttura del Parco, in particolare Mario Salzarulo, Agostino Pelullo e Paolo Saggese, hanno invitato poeti, scrittori, storici, umanisti, artisti a difesa dell'antico "Tauriforme" Aufidus.
Tra gli intellettuali irpini ospiti si citano: Franco Arminio, Emilia Bersabea Cirillo, Gaetano Calabrese, Donato Cassese, Vito De Nicola, Luigi Di Guglielmo, Alessandro Di Napoli, Nino Gallicchio, Pasquale Gallicchio, Antonietta Gnerre, Pietro Guglielmo, Angela Iannarella, Peppino Iuliano, Emilio Mariani, Mirella Merino, Michele Miscia, Pietro Mitrione, Franca Molinaro, Tonino Morgante, Fulvio Moscaritolo, Alfonso Nannariello, Salvatore Salvatore. Erano presenti anche gli amministratori ed il sindaco Pietro Gerardo Mariani.
Nel corso del Forum sono state fornite tutte le informazioni sullo stato di avanzamento delle attività, sugli obiettivi e sulla metodologia d'intervento definiti nel Protocollo d'intesa "Verso il contratto di fiume Alto Ofanto". La novità, però, è stata quella di osservare il fiume con gli occhi degli intellettuali, moderati da Paolo Saggese, uomini non solo di penna ma di esperienza, che è la componente indispensabile per la reale conoscenza delle cose. Non si può parlare di fiume, infatti, e non solo di Contratto di fiume dell'Alto Ofanto se non si conoscono le pietre, le piante, gli animali e anche gli uomini che hanno vissuto nel bacino pluviale, un tempo simbionti e non parassiti. Recuperare il fiume non significa farsi restituire le acque dai fratelli pugliesi, né piangere il morto ma, attraverso quello che oggi c'è: flora, fauna, tradizioni, opportunità di turismo, senza immaginarsi alberghi a 5 stelle sulle sponde, ma casolari recuperati con diligenza e rispetto del genius loci, mantenere quel che resta.
"Il fiume era una divinità, ha detto Salvatore Salvatore, come erano divinità tutte le cose di primaria importanza: il grano, la terra; oggi si è convinti tutti di essere i padroni delle cose, dimenticando che siamo noi ad essere assoggettati alla Grande Madre. Questo vale per l'Ofanto, ma anche per gli altri fiumi e per tutto quanto è in Natura".
L'apporto dei poeti, dunque, è indispensabile per raggiungere gli animi attraverso la capacità di trasmissione dei sentimenti. E l'incontro di Morra De Sanctis è stata una presa di coscienza ambientale attraverso punti di vista differenti tra intellettuali ed esperti a confronto, coordinati da Mario Salzarulo
Era presente anche un pubblico attento e competente, di intellettuali provenienti da tutta l'Irpina e di tecnici dal napoletano e dalla Puglia. ospiti nel castello magnificamente ristrutturato.
E' seguito un "aperitivo desanctisiano" a cura della Pro Loco di Morra De Sanctis: Pane nero,formaggio piccante, peperoni gialli e una caraffa di vino asciutto furono per me un pranzo da re. (Francesco De Sanctis, La giovinezza)
Per info: Coordinatore Dott. Mario Salzarulo
Tel. 333 8661366
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fb: Contratto di Fiume dell'Alto Ofanto
https://www.facebook.com/pages/Contratto-di-fiume-dellAlto-Ofanto/1542644959351301
Sito: http://www.galcilsi.it/new/il-contratto-di-fiume-dellalto-ofanto/