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Al via la VII Edizione di Flussi Media Arts che fa di Avellino la capitale della cultura digitale e delle arti mediali

23 artisti provenienti da ogni parte del mondo. Tre differenti location nel cuore antico della città di Avellino. Cinque giorni dedicati alla musica elettronica, alla cultura digitale e alle arti mediali. Un unico grande festival di respiro internazionale.

Flussi 1 600x400 C.S. - Avellino, lunedì 10 agosto 2015 – Da mercoledì 26 a domenica 30 agosto torna ad Avellino "Flussi Media Arts Festival" la rassegna, giunta ormai alla settima edizione, organizzata dall'associazione culturale senza scopo di lucro "Magnitudo" e con la coproduzione del Teatro Gesualdo.
Artisti internazionali, live concert, dj set, workshop, conferenze, installazioni, visuals, animeranno cinque giorni dedicati alla sperimentazione musicale, all'arte e alla cultura digitale, nella splendida cornice del centro storico di Avellino.
luca cipriano«Flussi è esempio dell'Avellino che vorrei, una città viva, aperta al confronto, dal respiro lungo e dallo sguardo curiososottolinea il presidente del Teatro Gesualdo Luca Cipriano –. Si tratta di un festival che ormai ha assunto autorevolezza e prestigio in ambito internazionale, diventando punto di riferimento per migliaia di giovani che arrivano in città da tutta Italia. Avellino, infatti, sarà, per cinque giorni, il crocevia internazionale della musica elettronica, capitale della sperimentazione e dei nuovi linguaggi per un progetto d'autore nato e costruito in città. Anche quest'anno il Teatro Gesualdo ha scelto di sostenere il Festival portando avanti quella fitta rete di sinergie organiche e non improvvisate. E il grande successo di Flussi non può che gratificare il nostro operato, sempre pronto a promuovere l'offerta culturale e formativa di qualità, per rilanciare Avellino nel panorama regionale e nazionale».
Flussi 2 600x400"Flussi Media Arts Festival" anche quest'anno animerà tre differenti spazi della città, riprendendo il fortunato format che ha avuto così tanto successo e seguito nelle ultime due edizioni della rassegna.
- Theater stage: il palco principale del Teatro "Carlo Gesualdo" che ospiterà i grandi concerti indoor;
- Main stage: la terrazza panoramica "Giuseppe Pisano" del Teatro comunale di Avellino;
- Esp stage: il palco sperimentale installato presso la Casina del Principe che per l'occasione sarà attrezzato con un impianto quadrifonico.
Il concept di questa settima edizione, "Realityvism", affronta in maniera critica la digitalizzazione delle nostre vite, costantemente connesse e mediate dalle tecnologie, che a furia di socializzare ogni nostro atto, si frappongono tra noi e l'esperienza delle cose, producendo una lenta ma inesorabile perdita di realtà. In questo scenario la tecnologia è veleno e cura al tempo stesso. Si tratta, allora, di trovare in essa il rimedio, affinché la nostra socialità, reinventi pratiche e politiche che attraverso la rete escano dalla rete per contagiare la vita.
Flussi2015 realityvism teaser 03 600x377Attraverso workshop, conferenze, concerti, installazioni e performance di artisti internazionali, si discuterà sul tema e si proverà, grazie alla tecnologia stessa (creatrice dei social), a riappropriarsi delle proprie vite, fuori dal virtuale.
La scelta della lineup, coerentemente con il concept, punta a dare risalto a performances in cui il fattore fisico e quello umano sono aspetti centrali. Pertanto, sui tre palchi di Flussi Media Arts Festival si alterneranno Samuel Kerridge, Janek Schaefer, John Duncan, Dave Phillips, Edwin van der Heide, Leafcutter John, John Chantler + Stefano Tedesco, Erikm, Mia Zabelka, Ute Wassermann, Michael Vorfeld, Jealousy Party, Alessandra Eramo, Retina.it, Ossatura, Flo Kaufmann, Gondwana, Toktek, Giulio Aldinucci, Petit Singe, Andrzej Zaleski.
In collaborazione con il "Laceno d'Oro", inoltre, sarà presente l'artista concettuale canadese Herman Kolgen, con una performance gratuita.
In aggiunta alle performance, sono previsti anche due eventi speciali che si terranno entrambi domenica 30 agosto presso la Casina del Principe:
- Conduction a cura di Elio Martusciello, nella quale il maestro "dirigerà", seguendo i principi della conduction, un ensemble aperto costituito da musicisti e persone con disabilità, creando un evento speciale di creazione musicale e di inclusione sociale.
- VoiceLab Performance, momento conclusivo del laboratorio sull'uso della voce tenuto da Ute Wassermann che coinvolgerà gli allievi che lo hanno frequentato.

La sezione didattica del festival, che segue la stessa linea del concept, affiancando alla lineup musicale, si completerà con workshop e momenti di approfondimento curati da Alan Zirpoli (blender e grafica per la stampa 3d), Roberto Fazio (introduzione alla realtà virtuale) e Carmine de Rosa ("wearable microcontrollers", ossia "dispositivi elettronici indossabili" per live performance).

Per maggiori informazioni www.teatrogesualdo.it, www.flussi.eu; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Presentate presso l’EPT di Salerno due importanti iniziative della Pro Loco di Buccino

Proloco BuccinoC.S. - 06.08.2015 - Giovedì 6 agosto 2015, a partire dalle ore 11.00, presso l'Ept di Salerno in via Velia 15, presentazione per la stampa dei programmi delle iniziative della Pro Loco di Buccino "Volcei Wine Jazz" e "HIstoriae Volceianae".
Sono intervenuti la dott.ssa Lidia Tesauro, Dirigente Ept di Salerno; Nicola Parisi, Sindaco di Buccino; Marcello Nardiello, Presidente della Proloco Buccino – Volcei; Maria Pia Gallucci, idatrice e cordinatrice della sfilata "Fashion Hipster"; Filomena Noschese, Presentatrice del Volcei Wine Jazz, Mario de Julis, Presidente Unpli Salerno

"Volcei Wine Jazz"
Volcei Jazz 2015L"Non mi è caro chi presso il cratere ricolmo bevendo narra i tumulti, le risse, le lacrimose guerre, ma solo chi d'Afrodite e delle muse insieme i bei doni associando canta l' amabile gioia"- Anacreonte Fr. 56.
L'iniziativa si svolge a Buccino (SA) il 12 e 13 agosto p.v. all'interno di un chiostro del 1400, sede del Museo Archeologico Nazionale di Volcei, che custodisce al suo interno molti elementi che richiamano il rituale del vino in età antica, ovvero il simposium che si espletava tra spettacoli, vino e musica, quale fulcro della società di quel tempo.
Tra i molti reperti presenti nei 1600 mq d'esposizione, particolare è l'iscrizione del II sec. d.C. relativa ad un PHYSIKOS OINODOTES, ovvero un medico che proponeva guarigioni a base di vino. Il tutto richiamato dalla sala da banchetto con il suo originale pavimento a mosaico di IV sec a.C che risulta essere il più antico dell'Italia Peninsulare. La manifestazione è nata per celebrare il connubio tra un luogo di cultura quale il Museo e la saggezza del buon bere il vino, accompagnato dalle performances di ottimi musicisti jazz ed istallazioni artistiche.

locandine manifesto wine jazz 395x600Programma "Volcei Wine Jazz"
- 12 agosto ore 21.30 concerto del Mario Nappi trio feat Marco Zurzolo: Marco Zurzolo - alto sax, Mario Nappi – pianoforte, Corrado Cirillo – contrabbasso, Gianluca Brugnano – batteria.
loca hipster 424x600"MANI IN ARTE" presenta "HIPSTER CHIC" - mostra "VINTAGE CHIC" di Mariapia Gallucci e Sutor Volceiano. Durante la serata l'artista Pino Cuozzo curerà la performance #Cupofwine
- 13 agosto ore 21.30 concerto di "Joy and Joe": Vox Joy Garrison - Guitar Giuseppe La Sala.
Esposizioni di abiti antichi a cura di Maria Rosaria Pagnani e mostra "VINTAGE CHIC" di Mariapia Gallucci
Durante la serata l'artista Pino Cuozzo curerà la performance #Cupofwine
Mostra Vintage Chic di abiti antichi: Rivisitazione della donna negli anni 70-80 nella mini-collezione a cura di Mariapia Gallucci e Giusy Paesano con annessa mostra delle ultime creazione di Mariapia Gallucci e Sutor Volceiano

Historiae Volceiane"HIstoriae Volceianae"
La storia del progresso ha spesso relegato le aree interne di un territorio ad una posizione di sudditanza rispetto alla aree costiere. Gli scambi culturali ed economici hanno, fin dai tempi antichi, avuto un forte sviluppo con i contatti via mare tra civiltà diverse. Quanto affermato è certamente innegabile, ma la storia ci ha spesso tramandato lo "splendore" di aree interne che non soffrivano troppo seppur "condannate" da una morfologia territoriale sicuramente complessa . Tra le aree interne che hanno brillato fortemente di luce propria, vi è sicuramente la zona di Buccino.
L'idea progettuale dell'evento è: far conoscere il valore del "Parco Archeologico Urbano dell'Antica Volcei" e del Museo Archeologico Nazionale, evidenziando il ruolo primario che Volcei rivestiva in età imperiale, specie dopo la realizzazione della strada consolare che da Capua portava a Reggio.
In questa prospettiva è così possibile apprezzare lo sviluppo storico non solo delle aree costiere ma anche quello delle aree interne come Buccino l'Antica Volcei.

4x3 historiae 600x450 Programma "Historiae Volceianae"
- 6 agosto 2015 - Sezione Cultura- Buccino/Parco archeologico urbano di Volcei e Museo Nazionale
Ore 10,00/13:00 15:00 /24:00 - Visite guidate al Museo archeologico Nazionale di Volcei "M.Gigante" e al parco archeologico urbano di Volcei;
Ore 15,00 / 24,00 - Parco archeologico urbano di Volcei;
Ore 15:00 - Taglio del nastro-inaugurazione del percorso didattico e del mercatino d'artigianato storico con gli Artigiani della Materia curato da moroeventi.com, direttore artistico Andrea Moretti;
Ore 19:00/24:00 - Percorso didattico sull'antica Roma, "legionari e gladiatori a confronto" Associazione Culturale Gruppo Storico Romano;
Ore 20:00 - Apertura stand enogastronomici "A tavola con Apicio";
Ore 21:00 - Rappresentazione storica di danze antiche a cura del Gruppo Danze Antiche;
Ore 22:00 - Rievocazione " Per bacco, quanto vino s'è versato" :I gusti e le abitudini dei frequentatori delle antiche Tabernae, ideato e realizzato dal gruppo di Antropologia Sociale dell'Antichità.
Historiae Voceiane 2- 17 agosto 2015 - Sezione Cultura- Buccino/Parco archeologico urbano di Volcei e Museo Nazionale
Ore 10,00/13:00 15:00 /24:00 - Visite guidate al Museo archeologico Nazionale di Volcei "M.Gigante" e al parco archeologico urbano di Volcei;
Ore 15,00 / 24,00 - Parco archeologico urbano di Volcei;
Ore 15:00 - Percorso didattico e del mercatino d'artigianato storico con gli Artigiani della Materia curato da moroeventi.com, direttore A. Andrea Moretti;
Ore 16:00 - Consegna degli elaborati prodotti dai ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Buccino durante il progetto "Attraverso la storia"; Laboratori didattici sulla storia delle danze antiche a cura del Gruppo Danze Antiche;
Ore 19:00/24:00 - Percorso didattico sull'antica Roma, "legionari e gladiatori a confronto" Associazione Culturale Gruppo Storico Romano
Ore 20:00 - Apertura stand enogastronomici "A tavola con Apicio";
Ore 21:00 - Rappresentazione storica di danze antiche a cura del Gruppo Danze Antiche;
Ore 22:00 - Rievocazione " Per bacco, quanto vino s'è versato" :I gusti e le abitudini dei frequentatori delle antiche Tabernae, ideato e realizzato dal gruppo di Antropologia Sociale dell'Antichità.
- 18 agosto 2015 - Sezione Cultura- Buccino/Parco archeologico urbano di Volcei e Museo Nazionale
Ore 10,00/13:00 15:00 /24:00 - Visite guidate al Museo archeologico Nazionale di Volcei "M.Gigante" e al parco archeologico urbano di Volcei;
Ore 15,00 / 24,00 - Parco archeologico urbano di Volcei;
Ore 15:00 - Percorso didattico e del mercatino d'artigianato storico con gli Artigiani della Materia curato da moroeventi.com, direttore A. Andrea Moretti; Laboratori didattici sulla storia delle danze antiche a cura del Gruppo Danze Antiche;
Ore 19:00/24:00 - Percorso didattico sull'antica Roma, "legionari e gladiatori a confronto" Associazione Culturale Gruppo Storico Romano;
Ore 20:00 - Apertura stand enogastronomici "A tavola con Apicio";
Ore 21:00 - Rappresentazione storica di danze antiche a cura del Gruppo Danze Antiche;
Ore 22:00 - Rievocazione " Per bacco, quanto vino s'è versato" :I gusti e le abitudini dei frequentatori delle antiche Tabernae, ideato e realizzato dal gruppo di Antropologia Sociale dell'Antichità.

Ufficio stampa: Sabatino di Maio
tel. 338 4842826
www.prolocobuccino.it

 

Il mondo della cultura in lutto: Cerimonia di addio a Sebastiano Vassalli

«Poesia è vita che rimane impigliata in una trama di parole»

funerali VassalliC.S. - Interlinea Edizioni invita per mercoledì 29 luglio 2015, quanti lo desiderassero, alla cerimonia di addio per l'amico scrittore Sebastiano Vassalli. Dalle ore 10 00 alle ore 17.00 è stata allestita la camera ardente nella Biblioteca Civica "Negroni" a Novara,
Durante la cerimonia «laica», come espressamente voluto da Vassalli, cui erano presenti, insieme alle autorità e a moltissimi cittadini, i rappresentanti dei tre editori con cui Vassalli aveva pubblicato: Einaudi, Rizzoli e la novarese Interlinea, Roberto Cicala, direttore del «Centro novarese di Studi letterari» e grande amico dello scrittore, ha ripercorso le tappe della sua vita, ricordandone opere e aneddoti, mentre l'attrice novarese Lucilla Giagnoni ha letto alcuni brani da «La chimera» e dall'autobiografia «Un nulla pieno di storie»
Oltre 400 persone si sono riunite nel corso del pomeriggio a Novara per dare l'ultimo saluto allo scrittore Sebastiano Vassalli, morto lunedì 27 luglio, a 73 anni, a causa di un tumore. Nel cortile dell'arengo del Broletto, davanti alla bara con le rose «dei suoi lettori», erano disposte la prima e l'ultima edizione de «La chimera», il suo romanzo forse più celebre, e la macchina da scrivere Olivetti con cui aveva composto tutte le sue opere
Alle ore 17.30 si sono svolti i funerali civili al Broletto di Novara, dove trascorse l'ultima notte di dolore la giovane Antonia, protagonista della Chimera.

Il Meridiano si associa al dolore dei familiari ed esprime profondo cordoglio per la grave perdita per l'Italia letteraria tutta.

 

La mostra "Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d'acqua" in esposizione a Casalbore

Domenica due agosto sarà inaugurato il percorso per immagini realizzato dall'Associazione Culturale Terre di Campania dedicato a sorgenti, fiumi, laghi, rivoli, fontane e cascatelle che popolano numerose la Terra d'Irpinia.

Locandina-Irpinia Terra di Sorgenti 342x500C.S. - 30.07.2015 - Una nuova esposizione fotografica arricchirà l'area castellare di Casalbore dal 2 al 16 agosto 2015. Si tratta della mostra "Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d'acqua", realizzata dall'Associazione Culturale Terre di Campania utilizzando le foto realizzate da Giuseppe Ottaiano, fotoreporter appassionato della Terra d'Irpinia. La mostra sarà ospitata presso i locali adiacenti la Torre Normanna di Casalbore, già sede del "Museo dei Castelli", il percorso didattico-espositivo dedicato ai castelli e alle fortificazioni della provincia di Avellino. Il percorso fotografico itinerante, è stato presentato per la prima volta a Cassano Irpino e successivamente ad Ariano Irpino, presso il Centro Fieristico Fiere della Campania. Il percorso per immagini è dedicato a sorgenti, fiumi, laghi, rivoli, fontane e cascatelle che popolano numerose la Terra d'Irpinia e che, a ben guardare, costituiscono un intricato e fitto intreccio di nastri d'argento: vie cristalline che uniscono le varie aree di un territorio dal patrimonio naturalistico unico. Scopo del progetto "Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d'acqua" è la realizzazione di una prima catalogazione iconografica sul mondo delle acque in provincia di Avellino, che sia capace di accendere i riflettori soprattutto sulle opere realizzate dall'uomo per imbrigliare il flusso idrico proveniente dalle tante sorgenti e fiumi che popolano l'area. La mostra rientra nell'opera di valorizzazione del territorio irpino portata avanti dall'Associazione Culturale Terre di Campania e nasce della passione del fotoreporter Giuseppe Ottaiano per le aree interne della Campania. Dopo aver percorso il territorio italiano con la sua mostra fotografica dedicata ai siti di incastellamento della provincia di Avellino, oggi divenuta il nucleo principale del Museo dei Castelli di Casalbore, Giuseppe Ottaiano ha inaugurato questo nuovo progetto fotografico dedicato alle acque e alle architetture che le imbrigliano. Un ulteriore tassello che si aggiunge al percorso di condivisione delle bellezze di questa terra, dove la conoscenza di tali luoghi viene immortalata attraverso l'obiettivo della macchina fotografica. L'idea di una mostra sulle acque dell'Irpina nasce dall'esigenza di mettere in luce un patrimonio non sempre adeguatamente valorizzato, pur essendo uno degli elementi che maggiormente contraddistingue l'Irpinia. Basti pensare alla quantità di fontane presenti sul territorio, che danno origine a forme architettoniche semplici o monumentali, accogliendo e rinfrancando i viaggiatori che da secoli calcano gli itinerari di questa terra. Un progetto totalmente autofinanziato che si auspica possa contribuire a dare un'immagine positiva di questa terra nella sua globalità, superando campanilismi e ponendo le basi per un'opera sistematica promozione di tutto ciò che di buono e di bello l'Irpinia ha da offrire. Appuntamento, dunque, a Casalbore per visitare la mostra "Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d'acqua" e scoprire un altro meraviglioso aspetto della provincia di Avellino. L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Casalbore e del Comune di Cassano Irpino

Info: Associazione Culturale Terre di Campania
tel.: 081 19366795 / 389 2507652
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web: www.terredicampania.it

 

«Nella città che rimpiange il concertone di Ferragosto, il Laceno d’Oro è un miracolo»: parla il prof. Spagnuolo

prof. SpagnuoloIl direttore artistico: «La rassegna è frutto di un lavoro collettivo. La strada che ci attende è tutta in salita, esposta ai venti degli umori della politica e dei cittadinL'intervista di Giulia D'Argenio in Orticalab di martedì 7 luglio 2015.

D - Antonio Spagnuolo, il Laceno d'Oro torna per il secondo anno in città con uno spazio che pare confermare il cammino intrapreso per cercare di riportare il festival di Camillo Marino al centro della vita culturale della provincia. Qual è lo spirito che sta muovendo questo nuovo sforzo?
R - «Mi permetta, prima di entrare nel pieno, di fare una piccola premessa. Il "Laceno d'Oro" è figlio del lavoro di un collettivo. Mi fa piacere sottolineare come dietro la realizzazione del festival si celi l'impegno di un gruppo di appassionati, dai membri del circolo di cultura cinematografica "Immaginazione", come Paolo Speranza, ai ragazzi di "Sentieri selvaggi", Aldo Spiniello, Sergio Sosso e Leonardo Lardieri, al professore Alfonso Amendola, dell'università di Salerno, passando per personalità appassionate della nostra comunità che si mettono in gioco, come Alice Esposito, Giuseppe Petrozziello e Franco Festa. Uno spirito dal quale nascono ricche collaborazioni come quelle con lo Zia Lidia Social Club, i ragazzi di Flussi, Michele Vietri. Una rete di persone, una comunità il cui lavoro si intreccia, ad esempio, con altre esperienze che trovano spazio all'interno della rassegna. Quest'anno, ad esempio, si sono messi in contatto con noi due giovani laureati in materie cinematografiche e filmografia, interessati al contenitore del "Laceno d'Oro", e nel corso della rassegna ci sarà un momento dedicato a due loro lavori. Si tratta, come le dicevo, di un lavoro di squadra che è bene sottolineare per comprendere appieno lo spirito che muove la rassegna».
D - Ci spieghi ...
R - «Innanzitutto la collegialità di questo lavoro si evince dal fatto che per noi il "Laceno d'Oro" non ha un direttore artistico unico: il mio nome compare più per una questione di forma e per esigenze di carattere burocratico e la scelta è ricaduta su me in quanto presidente del circolo "Immaginazione". In realtà siamo tutti collettivamente coinvolti nell'organizzazione di un evento che per noi deve mantenere, il più possibile, il proprio radicamento nel territorio: noi vogliamo che il "Laceno d'Oro" sia e resti un festival irpino, fatto da irpini. Si tratta di un obiettivo complesso e difficile da raggiungere e che passa attraverso scelte chiare come quelle, ad esempio, di avere fornitori che siano della provincia, di non pagare gli ospiti, se non coloro che si esibiscono nel corso delle serate. Le faccio un esempio: l'anno scorso prendemmo contatti con Asia Argento che chiese un compenso di 7000€. Dinanzi a quella richiesta noi rimanemmo saldi alla nostra linea e, quindi, l'accordo saltò. Diventa così chiaro che si tratta di una scelta di sacrificio, che ci apre una strada tutta in salita: sarebbe facile pagare direttori artistici ed ospiti. L'eco che ne riceveremmo sarebbe certo più forte ma che senso avrebbe? Tradiremmo lo spirito che mosse originariamente Camillo Marino e senza conoscere il quale non si può nemmeno comprendere il perché del Laceno d'Oro».
D - Ci parli, allora, di Camillo Marino
R - «Camillo era quello che un tempo si definiva un agitatore culturale che fu capace di immaginare e dar vita ad una manifestazione che, nel bene e nel male, è rimasta unica nella storia della provincia e la cui vicenda è legata a doppio filo alla storia politica dell'Irpinia. Quello che le dico è esemplificato dai momenti di forte contrapposizione che segnarono il rapporto tra la politica, appunto, ed il festival che conobbe la sua stagione più fiorente nei 3 o 4 anni successivi alla sua prima edizione nel 1959. Allora l'intuizione di Camillo poté godere dell'appoggio di un Sindaco come Tommaso Aulisa: non appena a Bagnoli arrivò la DC, le sue fortune andarono gradualmente calando. Eppure Camillo credeva fortemente anche nella dimensione pedagogica del Festival: parlava di illuminare le popolazioni contadine di una provincia sostanzialmente rurale. Oggi, ovviamente, non è più questo il tempo. Gli stimoli culturali non mancano certo. Quello che ci muove, tuttavia, è una stessa percezione delle cose e con questa manifestazione cerchiamo di aprire canali alternativi rispetto ai circuiti commerciali. Ovviamente, si tratta di una piccola manifestazione che si sconta coi limiti della sua portata e dei suoi mezzi»
D - È vero, questa non è più l'Irpinia rurale degli anni '60. Ma non crede che il "Laceno d'Oro" possa in qualche in modo aiutare il livello culturale? Del resto la crisi di cui soffriamo attualmente sotto questo profilo è alquanto evidente, per quanto abbia connotati differenti rispetto a quell'epoca ...
R - «Non possiamo affidare al "Laceno d'Oro" una tale responsabilità. Le ripeto: si tratta di una piccola, ristretta esperienza di riscoperta culturale che si muove comunque a fatica all'interno di una realtà come questa che soffre di tanti limiti. L'edizione dello scorso anno ha goduto di un vento favorevole, certo, ma questo vento può durare solo fintanto che gli umori della politica e, di rimando, dell'elettorato restano tali, non cambiano. Non dimentichiamo che questa è la realtà che ha rimpianto ed invocato a gran voce il concertone di ferragosto dopo la sua sospensione. E se lo scorso anno il "Laceno d'Oro" ha avuto quell'eco è stato per la sensibilità di alcuni amministratori che hanno deciso di puntare tutto sulla sua organizzazione. Il cui futuro, è inutile negarlo, si costruirà a piccoli passi e con fatica. Gli ostacoli saranno tanti, a partire dai giochi sporchi che ci saranno intorno a luoghi come l'Eliseo. Noi dovremo essere pronti a giocarlo e a difendere lo spirito del festival, come già stiamo facendo con tutti i mezzi a nostra disposizione. Ma avremo anche bisogno, le ripeto, della vicinanza di amministratori illuminati e sensibili. E, mi creda, io non faccio una questione di partiti ma di persone. Persone di valore che, quando presenti, vanno difese».
D - Avellino è forse una realtà troppo stretta per un evento come questo?
R - «Avellino è l'emblema dell'Italia: mi dica lei se l'Italia tutta intera non è un Paese provinciale. Certo, noi soffriamo del fatto di essere una piccola provincia, piccola nei numeri e nei mezzi. Una piccola provincia del Mezzogiorno e questo accresce le ristrettezze. Ma la nostra condizione è perfettamente in linea con quella del resto d'Italia».
D - Questo per quanto riguarda la comunità ma cosa dice a chi vi accusa d'essere una realtà di nicchia?
R - «Vede, quando ci si mette in gioco in sfide del genere bisogna essere pronti a qualsiasi tipo di critica. Mi permetta di ricordare, però, che noi siamo stati capaci, pur con mezzi ancora ridotti, di portare in Piazza Duomo fino a mille persone nel corso delle nostre proiezioni. Questo mi fa pensare che non si tratta di una realtà cosi di nicchia e che, magari, con disponibilità differenti anche in passato saremmo riusciti a tagliare traguardi differenti».
D - Quali sono le prospettive per questa edizione?
R - «Non posso anticiparle nulla se non che la sola presenza che ci è stata anticipata è quella del regista di Abel Ferrara. Altri, come Herzog, nel periodo della rassegna saranno impegnati e, dunque, non hanno dato disponibilità. Scontiamo già i primi ritardi per lo slittamento di quasi due mesi nella pubblicazione delle graduatorie regionali dei progetti finanziati: da aprile a giugno. Questo di imporrà di accelerare tutte le pratiche. Io avrei voluto rinviare tutto a fine autunno ma cause di forza maggiore ce lo impediscono. A questo aggiunga che scontiamo ritardi nei pagamenti da parte della Regione: i fondi che dovevano esserci accreditati per la scorsa edizione ancora non sono arrivati, impedendoci di pagare i fornitori. Capirà bene che questo ci mette in una posizione difficile... Gliel'ho detto: la strada che abbiamo davanti è tutta in salita ma la nostra linea resta ferma. Noi ci proviamo, nell'intento di restare fedeli ad una grande eredità».
D - La ringrazio allora professore e faccio a tutti voi il mio in bocca a lupo ...
R - «Grazie a lei ...»

 

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