Il varietà italiano è in lutto. E’ morto Antonello Falqui. Se ne è andato con leggerezza e ironia, come aveva vissuto e aveva insegnato a vivere a intere generazioni di italiani. La notizia della scomparsa del padre del varietà all'italiana e artefice del successo di tanti grandi personaggi dello spettacolo, ha fatto subito il giro del web nel modo più singolare: "Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio" - è il testo di un post apparso sui suoi profili facebook e twitter - potete venire a salutarmi lunedì 18 novembre alle 11 alla chiesa di Sant'Eugenio a viale Belle Arti a Roma". Immediatamente dopo centinaia di messaggi di cordoglio hanno invaso la rete, personaggi dello spettacolo ma anche tanta gente comune. Ovunque hanno cominciato a rimbalzare gli spezzoni dei suoi varietà, Studio Uno e Canzonissima i più famosi, e i volti dei loro protagonisti: da Mina a Walter Chiari, da Paolo Panelli a Bice Valori, da Franca Valeri alle gemelle Kessler. Pochi giorni fa aveva compiuto 94 anni.
Musica in lutto per la morte di Fred Buongusto. Il cantante, che aveva 84 anni ed era malato da tempo, è morto nella notte nella sua abitazione a Roma. Bongusto, originari di Campobasso fu molto popolare negli anni Sessanta e Settanta come il classico cantante confidenziale che spopolava in quegli anni. Uno dei suoi successi internazionali fu la canzone 'Una rotonda sul mare'. Il celebre artista, il cui nome all'anagrafe era Alfredo Antonio Carlo Buongusto, aveva compiuto 84 anni il 6 aprile scorso. Da qualche tempo aveva problemi di salute. In una nota l'ufficio stampa del cantante scrive che "la notte scorsa, alle 3,30 circa, ha cessato di battere il cuore di Fred Bongusto". I funerali saranno celebrati a Roma, lunedì 11 novembre, alle 15, nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli artisti in piazza del Popolo.
La manifestazione rievocativa dei fatti legati alla cittadella fortificata di Angri del 1421-1425 e del 1428-1436, è pronta a vivere altri due giorni di rievocazioni e tornei, per determinare il borgo o il casale vincitore dell'edizione 2019.
N.R. – 11-10-2019 - L’edizione 2019 del Palio Storico si prepara a vivere l'ultimo emozionante week end. Un'edizione fortemente voluta dalla gestione commissariale del Comune di Angri, nelle persone del dott. Alessandro Valeri e della dott.ssa Rosaria Violante, che hanno lavorato affinché si ritrovasse unione tra le varie associazioni. Alla fine hanno assicurato pieno supporto all'associazione dei Cavalieri di San Giuda Taddeo, che ha gestito l'organizzazione delle quattro serate.
Sabato e domenica sono dedicati all'elezione della "Regina dei Borghi" e alla "Giostra dei cavalieri", con cavalli e cavalieri che, a colpi di lance, difendono i colori dei Borghi e dei Casali di Angri, determinando il vincitore del Palio 2019.
Sabato 12 ottobre
Alle ore 20.30 si svolge al Castello la sfilata e l’elezione della Regina del Palio.
Domenica 13 ottobre
Alle ore 16 uscita della Regina dal Castello ed inizio del “Corteo Storico” con figuranti, musici e sbandieratori. Il corteo percorre piazza Doria, via Zurlo, via da Procida, via Amendola, piazza San Giovanni, vicolo Rodi, per terminare nell'area di certame di Fondo Caiazzo.
Alle ore 17.30 inizia la “Giostra dei Cavalieri”. Il torneo tra sei cavalieri in rappresentanza dei Borghi e dei Casali di Angri, che si contendono la vittoria del Palio e la conquista della “Spada di Zurolo”.
Alle ore 20.30 si svolge la cerimonia di premiazione, mentre alle ore 21,00 i festeggiamenti si concludono con un concerto musicale e fuochi d’artificio.
Le serate del 12 e 13 ottobre sono caratterizzate dalla Sagra gastronomica al Castello. Prodotti tipici e bevande per vivere il medioevo ed assaporare la tradizione.
L’intrigante testo scritto da Franco Scotto, in doppio registro espressivo, in lingua e dialetto, proposto e rappresentato dalla compagnia della cooperativa Proteatro, per la regia dello stesso autore. La tragedia sarà portato in scena in Licei ed Istituti statali d’Istruzione superiore per l’ampio ventaglio di argomentazioni con cui si presenta, che sollecitano e favoriscono utili raccordi interdisciplinari tra Letteratura, Storia e Attualità.
Gianni Amodeo - 28\10\19 - Notevole partecipazione e pieno coinvolgimento di pubblico, con il fiocco di larghi consensi e plausi, per “Antigone Barracano, tragedie nel Rione Sanità”, in scena al “Biancardi”, l’intrigante esto scritto da Franco Scotto - in doppio registro espressivo, in lingua e dialetto napoletano con cadenze e flessioni nostrane - proposto e rappresentato dalla compagnia della cooperativa Proteatro, per la regia dello stesso autore. Una “prima” che ha superato al meglio il banco del giudizio e della critica, pur a fronte della complessità del racconto scenico, attraversato da due itinerari, quello che fa echeggiare e riscoprire della grecità dell’antico mondo di Sofocle con la celeberrima tragedia, in cui campeggia Antigone, e il mondo che fa rivivere la Napoli della contemporaneità narrata dalla commedia di Eduardo De Filippo ne “Il sindaco del Rione Sanità”; itinerari, che ora corrono in parallelo,ora s’incrociano e sovrappongono, in uno gioco di specchi, in cui i due mondi finiscono per compenetrarsi in quegli eterni ritorni, in cui l’ antico ha senso di compiutezza maggiore, se si legge e connette con i filtri dell’attualità, secondo la lezione di Benedetto Croce.
E così la trama di “Antigone Barracano, tragedie nel Rione Sanità” funge per lo spettatore da interessante stimolo, facendo porre a tema particolare le idealità delle ragioni della corrispondenza tra l’essere e il dover essere, ancorate alla rigorosa pratica degli inderogabili principi della moralità kantiana, che promuove la conciliazione dell’intera umanità con se stessa, rendendola consapevole e responsabile dei valori della vita e della libertà senza volontà di dominio e prevaricazione oppressiva sul prossimo; idealità che, per quanto siano solari e illuminanti per gli ampi ed estesi orizzonti di vita che dischiudono, nel divenire della storia dei popoli come nella quotidianità minuta e spicciola del vivere di uomini e donne, ieri come oggi e … domani, si depotenziano e si vanificano nel prevalere della violenza e delle forze del male, finendo per essere tradite, restando ammantate dalle leggi degli uomini disgiunte ed estranee alla giustizia,allo spirito umanitario e al bene.
E sul punto, volendo restare nel perimetro del Novecento appena svoltato, parlano da soli, quali testimoni inconfutabili, i sistemi legislativi delle società a forte connotazione ideologizzata ed emanazione diretta sia dei totalitarismi plasmati dal nazionalsocialismo e dal comunismo sovietizzato, sia dell’autoritarismo dei fascismi che in Europa hanno duramente e tristemente segnato la prima parte del secolo; sistemi legislativi, armati di forza militare e poliziesca, con matrice unica d’ispirazione e “pensiero” che -osservati con neutra e ligia dedizione- hanno reso “normali” le pratiche della cieca violenza e dell’annientamento scientificamente programmato degli “altri” nelle Shoah, nei lager e nei gulag , con le lunghe ed estenuanti persecuzioni politiche e razziali, le marginalità nei regimi di confino.
In realtà, il conflitto che vivono Creonte, il re di Tebe, e la nipote Antigone, forte e generosa giovane, che vuole dare degna sepoltura al fratello Polinice, negatagli per l’accusa di tradimento verso la città da cui è gravato, é il conflitto tra la forza del potere - bruta e perversa “ragione di Stato”- e il vigore dei sentimenti e principi di umanità. La trasgressione che Antigone attua, rispondendo alle ragioni del cuore e dei sentimenti di fratellanza, travalica l’astrattezza della “ragione di Stato”. Ed è la sua condanna a morte, sancita dal re-zio; condanna che ella esegue su se stessa, impiccandosi. E’ la volontà del sé che s’impone, affermando la libertà di essere donna, coerente con le proprie idee.
Antigone - a cui Jessica Anna Festa conferisce lucida vivacità discorsiva - è la protagonista del mondo sofocleo, ma è anche e soprattutto, il personaggio che salda il lontano passato della Tebe di Creonte con il presente delle arti e del carisma di Antonio Barracano, il sindaco del Rione Sanità, con cui Eduardo De Filippo racconta uno spaccato di Napoli, dei suoi usi e costumi popolani e popolareschi che sono “leggi” non scritte con lunga stratificazione sociale. Un ruolo di saldatura testimoniale con cui Antigone diventata … una Barracano si identifica e compenetra, dismettendo l’identità dell’antica e giovane eroina, che guarda e osserva l’oggi. E’ l’oggi che vive nelle udienze giornaliere che Antonio Barracano, nell’esercizio delle sue funzioni di sindaco - brusco di modi e atti, oltre paciere accomandante- concede ai postulanti che gli sottopongono casi e situazioni di vita familiare, sociale o sentimentale da risolvere- sono quadri e scenari di vita vissuta tra difficoltà e disagi. E’ la tela di fondo, su cui si staglia “‘o munno meno tunno e cchiù quadrato”, quale anelito e desiderio dei postulanti \ clienti per una vita da vivere con maggiore umanità- e giustizia- e minori ingiustizie. Un mondo, che, però, è difficile, se non impossibile, da trovare e che nel disincanto di Dorian … non c’è. Quasi a voler dire che “munno è stato, e munno è”. E le pratiche di vita normali, rispettose di comportamenti normali e di etiche responsabilità, per quanto nobile, sono destinate ad essere sopraffatte da maneggi, compromessi, corruzioni e corruttele di vario genere e mistura …
“Lo spettacolo - dice Franco Scotto - ha risposto alle aspettative. E non era facile misurarsi con l’impostazione del testo. Ma l’impegno profuso e la padronanza interpretativa, con cui si sono espressi attori e attrici, tutti giovani, sono stati davvero encomiabili. Importante era rompere il ghiaccio per un banco di prova dalla notevole carica innovativa per i temi e contenuti. E l’abbiamo fatto”.
Quattro gli interpreti in scena, variando anche nei ruoli, con Antonio Lippiello, nei panni di Creonte e Antonio Barracano; Mirko Mugnano che ha dato voce e fisionomia ad Emone e Dorian; Jessica Anna Festa - attrice professionista che in Proteatro cura i corsi di formazione di ragazzi e ragazze - ch’è stata non solo Antigone intrepida e coraggiosa, ma anche Antigone Barracano, mentre Lorena Purcaro ha interpretato la delicata e fedele Ismene, che vive nel segno della sorellanza i tormenti e le sofferenze di Antigone.
“Antigone Barracano,tragedie nel rione Sanità” sarà portato in scena in Licei ed Istituti statali d’Istruzione superiore per l’ampio ventaglio di argomentazioni con cui si presenta, che sollecitano e favoriscono utili raccordi interdisciplinari tra Letteratura, Storia e Attualità, in grado di catalizzare congrue e variegate azioni didattiche e di apprendimento.
Un evento d’eccezione per festeggiare i 50 anni dell’artista siciliano
4 ottobre - Teatro Sannazzaro di Napoli alle ore 20.30
5 ottobre - Teatro Pirandello di Agrigento alle 20.30
6 ottobre - Real Teatro Santa Cecilia di Palermo alle ore 18.00 già sold out
Rosanna Minafò – 0210.2019 - Un duo d’eccezione quello che solcherà i palchi di tre diverse città nell’arco di pochi giorni. Un tour proposto da due grandi artisti di fama internazionale: Francesco Buzzurro e Yamandu Costa, insieme con “International Guitar Night 2019” per festeggiare il cinquantesimo compleanno del chitarrista siciliano, di rientro dall’esibizione in Giappone al Blue Note.
Gli appuntamenti toccheranno ben tre tappe. In programma il 4 ottobre al Teatro Sannazzaro di Napoli alle ore 20.30, per continuare il 5 ottobre al Teatro Pirandello di Agrigento alle 20.30 ed infine 6 ottobre al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo alle ore 18.00, già sold out.
Due tra i più grandi chitarristi al mondo su un solo palco. Uno straordinario concerto diviso in tre atti: Francesco Buzzurro con un repertorio originale di sue composizioni ispirato dal mediterraneo, più Yamandu Costa e i suoi ritmi sudamericani ed il terzo atto che vede insieme i due maestri della chitarra. L'arte dell'incontro stavolta in 13 corde. Le sei di Buzzurro e le sette corde di Yamandu Costa insieme. Yamandu è giovane gaucho e figlio d’arte: il padre chitarrista oltre che trombettista e la madre cantante con sangue veneto, di cognome Marcon.
Nella sua musica si alterneranno choro, baião, chamamé, ma anche porro colombiano, accenti rioplatensi, un accattivante e lieve intreccio di bossa, musica cubana e improvvisazione jazzistica, senza trascurare arie popolari latin, espressività e romanticismo della canción latino americana. Un modo originale e inconfondibile, quello proposto, che riesce a coniugare swing brasiliano, ritmiche latin e sintassi jazzistica, regalando un viaggio musicali raffinato ed inconfondibile per le tre tappe in programma dei due artisti.
Da un lato dunque Yamandu Costa che è indubbiamente uno dei grandi ambasciatori della musica brasiliana e latinoamericana e dall’altro Francesco Buzzurro, appassionato di chitarra classica e jazz, definito dal Maestro Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo perché capace di far fruire a tutti la musica colta”.
Apprezzato grazie al suo approccio orchestrale alla chitarra, possiede uno stile trasversale che abbraccia il genere classico, il jazz e quello folkloristico, accompagnando chi lo ascolta in un itinerario musicale unico intorno all’universo della musica ricercata.
L’artista siciliano inoltre ha in programma altre performances in giro per il mondo, tra cui San Pietroburgo ed ancora in Germania.
Infoline 3333355811 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">alfredolofaroproduzioni@gmail.
Ut leo condimentum Donec felis vitae Nullam et volutpat tortor Cras. Nec ornare id pellentesque adipiscing dui Nam nonummy Vestibulum id quis. Et semper Nam ipsum Sed hendrerit Nunc justo Nulla mus laoreet. Morbi leo Morbi quis vitae quis et Quisque auctor Nunc tempus.
Magna velit urna Aenean laoreet tellus orci Suspendisse Integer lacus urna. Vivamus mus vitae Integer Nulla turpis tortor mauris montes sem et. Orci convallis vitae mattis Sed Morbi porttitor justo convallis urna feugiat.