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Cultura e Spettacoli

AVELLA : GRAN SUCCESSO DI PUBBLICO ALL’ANFITEATRO ROMANO PER LE “MEMORIE DI ADRIANO”

Duttile e calibrato nella fedeltà al testo, l'adattamento scenico-interpretativo del celebre romanzo di Marguerite Yourcenar, facendone rivivere il climax con le eccellenti Piera De Piano, Amelia Imparato e Enzo Marangelo, attore e regista. Una rappresentazione di elevato profilo qualitativo, che attesta l'interessante impegno di studio della compagnia Hypocrites e avvalora il progetto di promozione culturale, in cui sono impegnate la Fondazione "Premio Letterario Cimitile" e la Fondazione "Avella Città d'Arte".

LO SPETTACOLO DI DOMENICA 6 LUGLIO
I cartellonijpgGianni Amodeo - 7.07.2014 - Omaggio e onore al teatro classico, nella "location" dell' Anfiteatro romano, che s'adagia con dolce naturalezza sul declivio dei Monti Avella. E, quella compiuta due mila anni fa nella città fondata dagli osci, fu una scelta logistica, della quale non si può non ammirare sia l'originalità progettuale che l'intelligente modalità d'esecuzione, praticata dai validi ed efficienti capo-mastri, che furono impegnati, per realizzare il monumentale e storico complesso, combinando la sobrietà architettonica dalla cinta muraria con l'ingegnosa tecnica dell' opus reticulatum, dagli spalti alle porte - triumphalis e libitinensis, alla quale va aggiunta una terza di minore rilevanza funzionale - collocate ai lati opposti dell'asse maggiore dello spazio, utilizzato per gli spettacoli.
E' lo spazio, in cui è andato in scena "Memorie di Adriano", un lucido ed interessante adattamento dell'omonima opera di Marguerite Yourcenar, la grande scrittrice francese, rivisitando uno squarcio di storia dell'antica Roma; squarcio, che fa filtrare le coordinate della politica della Pax, propugnata e delineata da Adriano, che aveva raccolto il testimone della guida dell'impero da Traiano. Sono le coordinate, che, pur con le notevoli difficoltà da affrontare, determinate dai fermenti ribellistici dei popoli della periferia dell'impero, ripetevano gli indirizzi dell'azione di Cesare Ottaviano Augusto, il fondatore del principato e assertore della ... Pax augustea, che nulla o poco concedeva ai popoli sottomessi che non fosse rispondente all'egemonia dell'Urbe.
Memorie di Adriano 7jpg - Copia 500x281Un'operazione di sicura caratura culturale, quella che si è ammirata nell'Anfiteatro avellano, in virtù dei monologhi recitati in bello stile di linguaggio e con pregevoli tonalità di voce da Piera De Piano, Amelia Imparato e Enzo Marangelo, nei ruoli - quest'ultimo - di interprete e regista; monologhi ... dialoganti e interagenti per i contenuti, che rendevano con la massima chiarezza la dimensione storica ed esistenziale di Adriano, quasi a ribaltare il mondo di ieri in quello di oggi; mondo, in cui l'umanità continua ad essere travagliata dalla pace difficile da vivere e praticare, come attestano le tormentate e tormentose vicende del Medio Oriente, giusto per restare nell'attualità immediata, mentre soffiano i venti dei letali fondamentalismi religiosi, per non dire dei conflitti per il controllo e la gestione delle fonti energetiche. E meno male che i totalitarismi del nazismo, del comunismo sovietizzato e gli autoritarismi fascisti si sono dissolti da tempo ....
Memorie di Adriano 1 - Copia 500x281Un adattamento decisamente ben calzante con il climax del romanzo, denotando il ragguardevole impegno di studio della compagnia Hypocrites Teatro Studio, con la finezza della regia attenta e curata nei minimi dettagli, fin dall'apertura della rappresentazione, in cui spicca la figura di Traiano, che designa Adriano degno continuatore della sua opera nel governo di Roma, per concludere con il sigillo dell'allocuzione all'"Animula vagula, blandula.." di cui si dirà in seguito.
E se la scena è stata "tenuta" al meglio della scansione e dei ritmi recitativi da Piera De Piano, Amelia Imparato ed Enzo Marangelo, l'intero cast ha brillato per efficienza, con l'allestimento scenico, i costumi e il trucco, curati da Stefania Pisano, mentre la parte fonica è stata seguita da Virna Presenzo e i giochi delle luci sono stati ... gestiti con efficace scelte di tempo da Massimo Caiafa. Un ottimo lavoro di gruppo, dando merito per la selezioni dei testi a Renato Siniscalchi. Un lavoro di gruppo e di bella cultura teatrale, che ha coinvolto il pubblico sul piano emotivo e della piena partecipazione al filo della narrazione ...
Le visite 2Una splendida serata di teatro, con l'eccellente organizzazione dell'evento, coordinata dall'Ufficio zonale dei Beni archeologici della Soprintendenza di Avellino-Salerno-Benevento-Caserta, di cui è responsabile la dott.ssa Ida Gennarelli, con il fattivo supporto della Fondazione "Premio letterario Cimitile" e della Fondazione "Avella Città d'Arte", oltre che del Gruppo Archeologico "Amedeo Maiuri", che ha curato l'accoglienza, insieme alla Pro Loco Abella, e, prima che si alzasse il ... simbolico sipario, ha gestito le visite guidate per l'illustrazione delle caratteristiche dell'Anfiteatro per i tanti spettatori, giunti nella città del Clanio, soprattutto dall'area nolana e vesuviana. Hanno dato il loro apporto alla buona riuscita della manifestazione anche ialcune unità della Protezione Civile. Và messo anche nel giusto rilievo l'impegno politico-amministrativo del sindaco di Avella, avv. Domenico Biancardi, ma soprattutto quello dell'Assessore ai Beni Culturali della Regione Campania, l'on.le Pasquale Sommese, che ha fortemente voluto che il Premio Cimitile diventasse itinerante e che lo ha finanziato. E non è il solo progetto portato a compimento per il territorio che gli ha dato i natali.

ADRIANO, LA FORZA DEL POTERE E LA COSCIENZA DELLA SUA PRECARIETA'
Publio Elio Traiano Adriano - Copia 299x500"Animula vagula, blandula \ hospes comesque corporis \quae nunc abebis in loca.... "Piccola anima smarrita, soave \ compagna e ospite del corpo \ che ora ti appresti a scendere in luoghi \ ardui e spogli \ dove non avrai più gli svaghi consueti \un istante ancora \ guardiamo insieme le rive familiari \ le cose che certamente non vedremo mai più \ cerchiamo d'entrare nella morte ad occhi aperti".
Sono le limpide e nitide immagini della profondità meditativa di Publio Elio Traiano Adriano, più semplicemente Adriano, imperatore romano ed eccellente stratega militare, del secondo secolo - nato nella provincia iberica - permeato da multiformi interessi per le belle arti, la poesia, la musica, la filosofia, a cui si dedicò con fervida passione e intenso impegno, sulle tracce dei valori della civiltà di Roma e soprattutto del mondo greco. Sono versi della celebre allocuzione, che l'autore destina alla propria anima - l'ànemos dei greci, il soffio vitale dell'esistenza corporea - nel presagio della morte vicina. Un colloquio di diretta immediatezza, che plasticamente rappresenta il senso della condizione umana, i cui ritmi sono scanditi dal pendolo, il cui oscillare per impulso ricevuto si spegne ed esaurisce fatalmente ed inesorabilmente nel periodo di tempo più o meno ampio. Come per dire che la nascita è un caso, sotto tutti i profili di condizione e stato sociale, mentre la morte è evento ineluttabile. Una verità, per la quale Adriano dice all'interlocutrice, ma soprattutto a se stesso .... "cerchiamo d'entrare nella morte ad occhi aperti". Con lucida consapevolezza di sé, della propria limitatezza e senza piatire consolazioni o indulgere ad auto-consolazioni.
Margherita YourcenarL'allocuzione di "Animula vagula, blandula..." costituisce la filigrana, che pervade, ravviva le "Memorie di Adriano", il romanzo, ch'è anche saggio storico, scritto da Marguerite Yourcenar e pubblicato nel 1951, senza godere nell'immediato di quel largo consenso di lettori e critica, che, invece, ha conosciuto, a giusta ragione, negli anni successivi, toccando per anni i livelli di best seller. Uno straordinario affresco della Roma imperiale, nell'età in cui gli dèi della religione pagana erano già scomparsi dalla coscienza comune e la luce della religione cristiana stentava ad irradiarsi, trovando proseliti negli umili, nei poveri, negli emarginati con sete di giustizia, desiderio d'amore e libertà.
La struttura dell'opera della scrittrice francese è articolata in sei capitoli, in forma di epistola, che Adriano, carico di anni ed acciacchi, malato, indirizza al giovane amico, Marco Aurelio, allora diciassettenne, e che, dopo qualche anno, diventerà nipote adottivo e successore al trono. E Marco Aurelio non solo ne sarà degno erede nel buon governo delle province imperiali, ma anche sui versanti del sapere , come attestano l'elaborazione dei famosi e attualissimi Aforismi, distillati di straordinaria saggezza, e, più ancora, i "Colloqui con se stesso", che, per finezza ed incisività discorsiva e non certo per matrice d'ispirazione, precorrono l'intensità delle Confessioni di Sant' Agostino e, per vari aspetti, la visione meditativa, che si ritrova nei Pensieri di Pascal, da cui si diramano i percorsi del rigore giansenista, incentrato sul cristianesimo delle origini, non contaminato dal potere curiale. Ma, quelle di Adriano e di Marc'Aurelio sono le lunghe linee d'orizzonte, che - nella sincronia del pensare e del sentire, con cui si annullano le distanze sia di tempo che di luogo - corrono in parallelo con l'intensità riflessiva degli ineguagliati e ineguagliabili dei Saggi di Michel de Montaigne e nell'intera produzione di Erasmo da Rotterdam, tra le maggiori e migliori figure della modernità laica e della civiltà umana.
memoires-dhadrien 1-edizione-plon-1951Marguerite Yourcenar fa rivivere nel suo bel racconto Adriano uomo di potere assoluto, reso eroe di Roma per gli innumerevoli trionfi militari, di cui fu gratificato, ma che avevano le impronte d'infinite tragedie: quelle dei popoli vinti e sottomessi. E' il principe divinizzato - secondo la sacralizzazione del potere introdotta e voluta da Cesare Ottaviano copertina Memorie di Adriano 2Augusto - che commisura i fasti della gloria goduta e vissuta nel passato con il proprio presente di uomo, ormai sopraffatto dalle malattie e dalla vecchiaia- senectus ipsa aegritudo, la vecchiaia è per se stessa fragilità - mentre avverte la presenza della morte che incombe sul suo destino.
E' Adriano, al quale i fregi, gli strumenti e gli orpelli del potere, nei cui "palazzi" s'incrociano falsità, ipocrisie e violenze di ogni genere, non "dicono" letteralmente più nulla. Una condizione, che "umanizza" Adriano, fino renderlo più vicino all'uomo del nostro tempo. Una trama narrata con ritmi incalzanti e convincente scrittura, quella di Marguerite Yourcenar, declinando e rappresentando il pubblico e il privato di Adriano, che, a sua volta, si staglia - pur distinguendosi per il duttile esercizio dell'arte del buon governo e della saggia applicazione della legislazione per i popoli dell'Urbe - sullo sfondo del sistema imperiale romano già alle prese con i primi sintomi del declino e del disfacimento per l'incipiente dissolversi dell'etica pubblica, con cui Roma era cresciuta nella sobrietà dei costumi e di poche, ma cristalline leggi, conosciute, rispettate ... e fatte osservare.

E SI CONTINUA CON IL JAZZ: GIOVEDI' ARRIVA GEORGE BENSON
manifesto BensonDopo il teatro di matrice classica, con "La guerra di Spartaco" e le "Memorie di Adriano", è di...scena il jazz nell'Anfiteatro romano, con il concerto di George Benson. E c'è grande attesa per l'evento che segna l'apertura del Pomigliano Jazz Festival, alla diciannovesima edizione, la grande rassegna musicale, che di anno in anno amplia orizzonti e profili attrattivi. Una rassegna, entrata a pieno titolo nel panorama delle manifestazioni di cultura musicale più rinomate in Italia. Un circuito itinerante sul territorio, di cui saranno protagonisti i migliori interpreti e le più prestigiose band del jazz internazionale.
L'itinerario prende il "via" giovedì, 10 luglio, nel monumentale complesso avellano, altre tappe Pollena Trocchia, Cimitile, Ottaviano, Pomigliano d'Arco e il Cratere del Vesuvio. Un itinerario che si concluderà il 20 luglio.
Nella suggestiva atmosfera della Cittadella paleocristiana di Cimitile, il 16 luglio si esibirà Kerry Garret.