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Ecobonus 2020 e lavori trainati: detrazioni fiscali per infissi

Per cambiare gli infissi è possibile sfruttare le detrazioni Ecobonus 110% se la sostituzione rientra nei lavori trainati: requisiti e regole. Di Redazione PMI.It scritto il 18 Agosto 2020.

infissi finestrePer sostituire gli infissi del proprio immobile è possibile sfruttare le detrazioni fiscali previste dal Governo per questo tipo di interventi. Attualmente, per la sostituzione di porte e finestre la detrazione minima è pari al 50% delle spese sostenute.

Con le novità introdotte dal Dl Rilancio (articolo 119 del dl 34/2020), è poi possibile usufruire dell’Ecobonus al 110% per le spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 anche per sostituire gli infissi, a patto di rispettare determinate condizioni. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Sostituzione infissi: come accedere all’Ecobonus 110%

Per avere diritto al cosiddetto Superbonus 110%, ovvero al nuovo Ecobonus 2020, è necessario che, oltre alla sostituzione degli infissi, venga effettuato almeno uno degli altri lavori definiti “trainanti“:

coibentazione di almeno il 25% delle pareti dell’edificio (fino a massimo 60mila euro);

installazione di impianti di riscaldamento utilizzando caldaie a condensazione o pompe di calore (tetto massimo 30.000 euro).

In ogni caso è richiesto il miglioramento di almeno 2 classi energetiche o, se non possibile, il raggiungimento del miglioramento massimo tecnicamente raggiungibile, da attestare tramite certificazione APE.

Ecobonus 110%: regole per l'asseverazione tecnica

I lavori per migliorare il livello antisismico dell’edificio già ammessi al sismabonus (commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del dl 63/2013).

Lavori trainati

Effettuando un intervento trainante, la detrazione fiscale spettante per tutti i lavori di efficientamento energetico indicati nell’articolo 14 del dl 63/2013 (Ecobonus), viene portata al 110%. In questa ipotesi, pertanto, potrà essere detratta integralmente anche la spesa sostenuta per la sostituzione dei lavori trinati compresi gli infissi, così come le schermature solari (tende da sole, tende tecniche e persiane), fino ad un massimo di 60mila euro, o di impianti fotovoltaici (fino a un massimo di 48.000 euro).

Ecobonus e Superbonus 110% cumulabili

Opzioni - Sia che si acceda all’Ecobonus 110% che alla detrazione fiscale al 50%, sarà inoltre possibile scegliere tra tre opzioni:

detrazione in dichiarazione dei redditi, spalmata su 5 anni;

cessione del credito, anche a banche e istituti finanziari;

sconto in fattura, poi recuperato come credito d’imposta.

Decreto Agosto / Esenzione IMU: Chi sono i nuovi beneficiari

L’elenco completo degli immobili e delle attività per cui il Decreto Agosto ha previsto l'esenzione dalla seconda rata IMU 2020 e di quelle 2021-2022. Fonte PMI.it del 19 agosto 2020.

imuIl Decreto Agosto (Dl n. 104/2020) è entrato in vigore il 15 del mese di agosto, rendendo ufficiali le nuove misure pensate dal Governo per dare nuovo respiro a lavoratori, imprese e famiglie in crisi, per via delle restrizioni imposte dall’emergenza Coronavirus.

Tra queste ci sono anche agevolazioni specifiche come l’esenzione IMU, riservata alle imprese dei settori turismo e spettacolo.

Per le imprese del turismo o dello spettacolo, l’articolo 78 del DL Agosto stabilisce l’esenzione dal versamento della seconda rata IMU dovuta per il 2020 sugli immobili destinati a tali attività, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate.

Vediamo nel dettaglio chi sono i beneficiari dell’esonero del saldo 2020, in alcuni casi anche 2021 e 2022.

Nell’elenco degli immobili esentati dall’IMU figuranoquelli destinati ad attività di affittacamere per brevi soggiorni; case vacanza; stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali e termali;   agriturismi; villaggi turistici;  ostelli della gioventù; rifugi di montagna; colonie marine e montane; bed & breakfast; residence e campeggi; immobili dedicati a eventi fieristici o manifestazioni, spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli e a discoteche, sale da ballo, night-club e simili.

Le principali misure

L’imposta municipale propria (IMU) non è, inoltre, dovuta per gli anni 2021 e 2022 per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/3, destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.

Esenzione IMU case vacanze con attività non imprenditoriale

L’unica condizione è che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate

Dibattito sugli effetti del COVID-19 su Costituzione, economia e fisco

Sulla cura da curare sono intervenuti l’avv. prof. ordinario di diritto tributario presso l’Università di Napoli Stefano Fiorentino, l’avvocato penalista Vincenzo Gallo, il dottore commercialista Cristiano Brescia e l’avvocato d’imprese e pubbliche amministrazioni Giovanni Cinque. Ha moderato il dr. Salvatore Guerriero.

 

Dibattito 101956352 1117481108610695 6444729248056868864 nN.R- 05.06.2020 -  La Cinque e Soci s.r.l. – società tra avvocati e la PMI International hanno organizzato giovedì 4 giugno 2020, inizio ore 17.00, presso la sede nazionale di Nola dell’Associazione datoriale, un DIBATTITO su Emergenza COVID-19. Effetti del virus su Costituzione, economia e fisco: Una cura da curare”. 

Il dibattito moderato dal dr. Salvatore Guerriero, Presidente Internazionale di PMI International – Confederazione delle Imprese nel Mondo, ha visto gli interventi diStefano Fiorentino, avv. prof. ordinario di diritto tributario presso l’Università di Napoli; Vincenzo Gallo, avvocato penalista, socio Cinque e Soci s.r.l., società tra avvocati; Cristiano Brescia, dottore commercialista; Giovanni Cinque, avvocato d’imprese e pubbliche amministrazioni, socio Cinque e Soci s.r.l. – società tra avvocati. 

L’iniziativa si proponeva di sollecitare la coscienza civica e critica dei partecipanti nella comprensione e nella valutazione delle misure adottate dal governo centrale e da quelli regionali per contrastare l’emergenza Covid-19.

I singoli interventi sono stati concepiti per introdurre nel dibattito degli spunti di ordine tecnico, allo scopo di aggiornare le conoscenze delle misure adottate e di stimolare il confronto, aperto a tutti i partecipanti. 

Il dibattito si poteva seguire collegandosi alla diretta streaming di TV3 BAIANO, sulla pagina Facebook di PMI INTERNATIONAL – CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO.

Decreto Agosto approvato, le principali misure

Il CdM approva il Decreto Agosto: stop licenziamenti con rinnovo cig, tasse a rate, piano cashless, incentivi imprese e assunzioni: misure e ultime novità. Fonte PMI.it del 7 agosto 2020

Giuseppe Conte 6Decreto Agosto approvato in Consiglio dei Ministri nella serata del 7 agosto. Un provvedimento economico di contrasto alla crisi Covid composto da un centinaio di articoli, che vale 25 miliardi di euro, e che contiene molte misure relative a lavoro, fisco, imprese.

La manovra estiva contiene un ampio pacchetto di misure per il lavoro, in primis con il rinnovo della cassa integrazione, ed un articolato pacchetto fiscale in cui spicca il pagamento a rate delle tasse sospese fra marzo e maggio scorso e la proroga fiscale ai soggetti ISA. E poi il piano cashless dal prossimo autunno e come novità dell’ultima ora la decontribuzione per tutte le aziende del Sud sul lavoro dipendente.

Concordate anche le nuove misure del Dpcm che sarà in vigore fino al 7 settembre con le misure sanitarie di contenimento del rischio di contagio di Coronavirus (obbligo mascherine, distanziamento, ecc.).

Pacchetto lavoro

gualtieri10Il capitolo lavoro è fra i più corposi del provvedimento. Fra le norme più discusse fino all’ultimo, l’attesa proroga della cassa integrazione: come previsto ci sono altre 18 settimane di cassa ordinaria, assegno ordinario e cassa in deroga utilizzare entro il 31 dicembre. Viene anche istituito un contributo addizionale delle imprese per la cig: è pari al 9% o al 18% della retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore per le ore non prestate, rispettivamente nelle imprese che hanno o non hanno subito una perdita di fatturato. Le aziende che hanno avuto una perdita, nel primo semestre 2020, superiore al 20%, non pagano alcun contributo alla cig.

Incentivo per le imprese che non chiedono le nuove settimane di cig, dopo averla invece utilizzata in questi mesi: esonero contributo fino a quattro mesi, utilizzabile entro il 31 dicembre 2020, con un tetto pari al doppio delle ore di cig utilizzate in maggio e giugno.

Altro incentivo: esonero contributo per le imprese che assumono a tempo indeterminato per sei mesi (massima decontribuzione: 8.060 annui) o per tre mesi per assunzioni a termine. Fino al 31 dicembre 2020, vengono escluse dal versamento dei contributi previdenziali, in presenza di un aumento dell’occupazione netta.

Stop licenziamenti fino a metà novembre

Altro tema caldo, i licenziamenti. Non c’è la proroga del divieto di licenziare individualmente fino a una data precisa ma lo slittamento per tutto il periodo di durata della cassa integrazione disponibile (che tecnicamente non può scadere prima di metà novembre essendoci a disposizione 18 settimane a partire dal 13 luglio). In pratica, nelle imprese che ricorrono alla cig, c’è lo stop dei licenziamenti per tutto il periodo di utilizzo degli ammortizzatori. Fanno eccezione i casi di cessazione attività d’impresa, liquidazione, fallimento. Inoltre, si conferma la sospensione delle procedure di licenziamento collettivo. Il tutto, ad eccezione dei casi motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa.

Contratti a termine fra proroga obbligatoria e causale

Fra le altre misure per il lavoro, segnaliamo la possibilità di proroga dei contratti a termine senza causale, fino al prossimo 31 dicembre: è possibile rinnovarli o prorogarli per un massimo di 12 mesi (limite complessivo di 24 mesi) e per una sola volta. Importante: è abolito la precedente disposizione sullo slittamento automatico del termine del contratto pari all’eventuale periodo di interruzione dell’attività. E’ una norma che era stata inserita nel Decreto Rilancio, e che viene ora abolita (dopo molte critiche).

Rinnovo per ulteriori due mensilità NASpI e Dis-Coll ampliando la platea del Dl Rilancio (saranno ricompresi anche coloro che sono rimasti scoperti a maggio e giugno, ossia il cui periodo di fruizione termini nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 30 giugno).

Nuove indennità: 1.000 euro per gli stagionali del turismo, stabilimenti termali e spettacolo danneggiati dall’emergenza COVID, nonché per altre categorie di lavoratori (iscritti al Fondo Spettacolo con determinati requisiti, stagionali non del turismo, intermittenti e venditori a domicilio); bonus da 600 euro per due mensilità ai lavoratori marittimi e gli stagionali sportivi.

Rifinanziamento REm (400 euro una tantum entro il 15 ottobre).

Pacchetto fiscale

Sul fronte fiscale, novità sulla restituzione delle imposte sospese da marzo a maggio per il lockdown: non più restituzione a settembre, ma rateazione, con un meccanismo che divide in due il dovuto. Un 50% è pagabile a rate spalmate su 24 mesi, la restante metà della somma va invece pagata prima ma anche in questo caso è prevista una rateizzazione, fino a quattro rate, con primo pagamento il 16 settembre. Oppure pagamento in un’unica soluzione entro il 16 settembre. La rateazione lunga, inizia poi dal gennaio 2021.

Agevolazione fiscale per le Partite IVA che compilano gli ISA, il pagamento della seconda o unica rata 2020 slitta al 30 aprile 2021. Slittano dunque gli acconti di novembre delle imposte anche per gli autonomi in regime forfettario con una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo 2019.

In arrivo una nuova agevolazione per le imprese del Sud, non limitata alle assunzioni ma che si rivolge proprio all’intero settore produttivo del Mezzogiorno: fiscalità di vantaggio con taglio del cuneo fiscale a carico delle imprese al 30% sui contributi previdenziali dal primo ottobre 2020 fino al 2025, del 20% dal 2025 al 2027, del 10% dal 2027 al 2029. Vale per tutti i contratti a tempo determinato e indeterminato.

Stop alla riscossione delle cartelle esattoriali e agli avvisi esecutivi sulle entrate tributarie fino al 15 ottobre. Niente seconda rata IMU 2020 per strutture ricettive turistiche e ricreative rimaste chiuse (immobili per fiere espositive, manifestazioni sportive, cinema, discoteche e simili) a causa di disposizioni normative, con esonero anche per il 2021 e 2022.

Esonero Tosap e Cosap fino al 31 dicembre 2020 per attività di ristorazione, danneggiate dall’emergenza Covid.

Incentivi imprese

Fra gli altri incentivi alle imprese, agevolazioni per i ristoratori che acquisteranno prodotti Made in Italy, grazie ad un Fondo per la filiera della ristorazione da 400 milioni (a condizione che il fatturato da marzo a giugno sia inferiore ai tre quarti del fatturato medio dello stesso periodo 2019, o che si sia avviata l’attività dopo il 1 gennaio 2020). Potranno ottenere un contributo a fondo perduto (minimo 2.500 euro) per comprare prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana.

Contributo a fondo perduto anche per attività economiche e commerciali dei centri storici dei capoluoghi di provincia con ricavi giugno dimezzati rispetto allo stesso periodo 2019. Al 20% con ricavi o compensi fino a 400mila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso; 15% tra 400mila e 1 milione; 10% oltre il milione di euro. Contributo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per soggetti diversi.

Incrementato il fondo per sostenere agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche e per il credito d’imposta per la riqualificazione e i miglioramenti delle imprese del settore turistico ricettivo e termale, compresi agriturismi e  campeggi. Ulteriori fondi a sostegno delle imprese dei settori cultura, cinema e audiovisivo, sport.

Rifinanziamenti: 64 milioni per la Nuova Sabatini, 500 milioni per i contratti di sviluppo, 200 milioni al Fondo di salvaguardia dei livelli occupazionali e prosecuzione attività d’impresa, 50 milioni per il voucher innovazione; 950 milioni per il Fondo Ipcei di sostegno alle imprese che partecipano alla realizzazione di progetti di interesse europeo.

Ancora: rifinanziato per 7,8 miliardi di euro (triennio 2023-25) il Fondo di garanzia PMI per l’accesso al credito tramite prestiti con garanzia pubblica. Proroga della moratoria mutui PMI, automatica, al 31 gennaio 2021 (al 31 marzo 2021 per imprese del comparto turistico). Potenziamento dei PIR (Piani individuali di risparmio alternativi), con detassazione fino a 300.000 euro.

Altre misure

Accelerazione sul piano cashless, con i micro-rimborsi (cashback) per chi acquista con strumenti tracciabili al via da dicembre (invece che da gennaio) con premi semestrali. Altri 500 milioni per gli eco-incentivi auto green.

CORONAVIRUS: IL DECRETO CURA ITALIA LEGGE 17 MARZO 2020 n. 18

Newsletter a cura di Cinque & Soci s.r.l. Società tra avvocati per gli Associati e non di PMI International.

 

Decreto Cura Italia 640x360Nola - 20.03.2020 - Nell’ambito dell’emergenza sanitaria nazionale, causata dall’epidemia di COVID-19, il Governo ha adottato il decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese

Di seguito in particolare le misure adottate in favore delle imprese

1. Estensione delle misure speciali in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale. 

I datori di lavoro che nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale  “emergenza COVID-19”, per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 per una durata massima di nove settimane e comunque entro il mese di agosto 2020, senza che la durata concessa venga conteggiata ai fini dei limiti temporali massimi previsti dalla legge. 

I datori di lavoro che presentano la domanda di assegno ordinario sono dispensati dal preventivo confronto sindacale, fermo restando che l’informazione, la consultazione e l’esame congiunto dovranno essere svolti anche in via telematica entro i tre giorni successivi a quello della comunicazione preventiva. La domanda, in ogni caso, dovrà essere presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa. 

L’assegno ordinario di cui si parla è concesso limitatamente al periodo indicato e nell’anno 2020, anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale (FIS) che occupano mediamente più di 5 dipendenti. Il predetto trattamento su istanza del datore di lavoro può essere concesso con la modalità di pagamento diretto della prestazione da parte dell’INPS. 

2. Trattamento ordinario di integrazione salariale per le aziende che si trovano già in Cassa integrazione straordinaria. 

Le aziende che alla data di entrata in vigore del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, hanno in corso un trattamento di integrazione salariale straordinario, possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale e per un periodo non superiore a nove settimane. La concessione del trattamento ordinario sospende e sostituisce il trattamento di integrazione straordinario già in corso. La concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale può riguardare anche i medesimi lavoratori beneficiari delle integrazioni salariali straordinarie a totale copertura dell’orario di lavoro. 

La concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale è subordinata alla sospensione degli effetti della concessione della cassa integrazione straordinaria precedentemente autorizzata e il relativo periodo di trattamento ordinario di integrazione salariale concesso, non è conteggiato ai fini dei limiti di legge. 

Con riferimento ai periodi di trattamento ordinario di integrazione salariale concessi ai sensi di tale misura, non si applica il contributo addizionale a carico dei datori di lavoro come previsto dalla legge. 

3. Trattamento di assegno ordinario per i datori di lavoro che hanno trattamenti di assegni di solidarietà in corso. 

I datori di lavoro, iscritti al Fondo di integrazione salariale, che alla data di entrata in vigore del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, hanno in corso un assegno di solidarietà, possono presentare domanda di concessione dell’assegno ordinario (cassa integrazione ordinaria) per un periodo non superiore a nove settimane. 

La concessione del trattamento ordinario sospende e sostituisce l’assegno di solidarietà già in corso. La concessione dell’assegno ordinario può riguardare anche i medesimi lavoratori beneficiari dell’assegno di solidarietà a totale copertura dell’orario di lavoro. 

I periodi in cui vi è coesistenza tra assegno di solidarietà e assegno concesso ai sensi dell’articolo 19 non sono conteggiati ai fini dei limiti massimi previsti dalla legge. 

4. Nuove disposizione per la Cassa integrazione in deroga. 

Le Regioni e Province autonome, con riferimento ai datori di lavoro del settore privato, ivi inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, in costanza di rapporto di lavoro, possono riconoscere, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, previo accordo che può essere concluso anche in via telematica con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale per i datori di lavoro, trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a nove settimane. Per i lavoratori è riconosciuta la contribuzione figurativa e i relativi oneri accessori. Il trattamento di cui si parla, limitatamente ai lavoratori del settore agricolo, per le ore di riduzione o sospensione delle attività, nei limiti ivi previsti, è equiparato a lavoro ai fini del calcolo delle prestazioni di disoccupazione agricola. L’accordo suddetto non è richiesto per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti. 

Sono esclusi dall’applicazione del comma 1 i datori di lavoro domestico. 

5. Estensione durata permessi retribuiti ex art. 33, legge 5 febbraio 1992, n. 104 

Il numero di giorni di permesso retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020. 

Tale beneficio è riconosciuto al personale sanitario compatibilmente con le esigenze organizzative delle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale impegnati nell'emergenza COVID-19 e del comparto sanità. 

6. Indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali.

Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto di cui si parla, non titolari di pensione e non titolari di altro rapporto di lavoro dipendente, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. La suddetta indennità non concorre alla formazione del reddito a fini fiscali. 

7. Indennità lavoratori del settore agricolo. 

Agli operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. L’indennità di cui al presente articolo non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali. 

8. Proroga termini decadenziali in materia previdenziale e assistenziale. 

In considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020 il decorso dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL è sospeso di diritto. 

Sono altresì sospesi, per il medesimo periodo e per le medesime materie ivi indicate, i termini di prescrizione. 

9. Disposizioni in materia di patronati. 

Gli istituti di patronato e di assistenza sociale, in considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, possono: 

a) in deroga all’articolo 4 del Decreto Ministeriale 10 ottobre 2008, n. 193, attuativo della legge 30 marzo 2001 n. 152, acquisire, fino alla cessazione dello stato di emergenza sanitaria, il mandato di patrocinio in via telematica, fermo restando che la immediata regolarizzazione del citato mandato ai sensi della normativa vigente deve intervenire una volta cessata l’attuale situazione emergenziale prima della formalizzazione della relativa pratica all'istituto previdenziale; 

b) in deroga all’articolo 7 del Decreto Ministeriale 10 ottobre 2008 n. 193, approntare una riduzione degli orari di apertura al pubblico e, tenuto conto della necessità attuale di ridurre il numero di personale presente negli uffici e di diminuire l’afflusso dell’utenza, il servizio all’utenza può essere modulato, assicurando l’apertura delle sedi solo nei casi in cui non sia possibile operare mediante l’organizzazione dell’attività con modalità a distanza; 

c) in deroga ai termini previsti rispettivamente alle lettere b) e c) del comma 1, dell’articolo 14, della legge 30 marzo 2001, n.152, entro il 30 giugno 2020 comunicare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali il rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e i nominativi dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo, nonché i dati riassuntivi e statistici dell'attività assistenziale svolta nell'anno 2019 e quelli relativi alla struttura organizzativa in Italia e all'estero. 

10. Disposizioni in materia di lavoro agile. 

Fino alla data del 30 aprile 2020, i lavoratori dipendenti disabili nelle condizioni di cui all’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.104 o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità nelle condizioni di cui all’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile ai sensi dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. 

Ai lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie con ridotta capacità lavorativa è riconosciuta la priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile ai sensi degli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81. 

11. Disposizioni INAIL. 

In considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1 giugno 2020, il decorso dei termini di decadenza relativi alle richieste di prestazioni erogate dall’INAIL è sospeso di diritto e riprende a decorrere dalla fine del periodo di sospensione. Sono altresì sospesi, per il medesimo periodo e per le stesse prestazioni di cui al comma 1, i termini di prescrizione. Sono, infine, sospesi i termini di revisione della rendita su domanda del titolare, nonché su disposizione dell’Inail, previsti dalla legge e scadenti nel periodo suindicato. Detti termini riprendono a decorrere dalla fine del periodo di sospensione. 

Nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’INAIL che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato. 

Le prestazioni INAIL nei casi accertati di infezioni da coronavirus in occasione di lavoro sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro. Tale misura si applica ai datori di lavoro pubblici e privati. 

12. Contributi alle imprese per la sicurezza e potenziamento dei presidi sanitari. 

Allo scopo di sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, a seguito dell’emergenza sanitaria coronavirus, l’Inail provvede entro il 30 aprile 2020 a trasferire ad Invitalia l’importo di 50 milioni di euro da erogare alle imprese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale. 

13. Istituzione del Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19. 

Al fine di garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro è istituito, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo denominato “Fondo per il reddito di ultima istanza” volto a garantire il riconoscimento ai medesimi soggetti di una indennità, nel limite di spesa 300 milioni di euro per l’anno 2020. 

Con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sono definiti i criteri di priorità e le modalità di attribuzione della predetta indennità. 

14. Sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti collettivi e individuali per gmo. 

A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto Cura Italia l’avvio delle procedure di cui agli articoli 4, 5 e 24, della legge 23 luglio 1991, n. 223 è precluso per 60 giorni e nel medesimo periodo sono sospese le procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020. Sino alla scadenza del suddetto termine, il datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, non può recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’articolo 3, della legge 15 luglio 1966, n. 604. 

15. Misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario - Fondo centrale di garanzia PMI. 

Per la durata di 9 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto Cura Italia, in deroga alle vigenti disposizioni, si applicano le seguenti misure: 

a) la garanzia è concessa a titolo gratuito; 

b) l’importo massimo garantito per singola impresa è elevato, nel rispetto della disciplina UE a 5 milioni di euro; 

c) per gli interventi di garanzia diretta, la percentuale di copertura è pari all’80 per cento dell'ammontare di ciascuna operazione di finanziamento per un importo massimo garantito per singola impresa di 1.500.000 euro. Per gli interventi di riassicurazione la percentuale di copertura è pari al 90 per cento dell’importo garantito dal Confidi o da altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino la percentuale massima di copertura dell'80 per cento e per un importo massimo garantito per singola impresa di 1.500.000 euro; 

d) sono ammissibili alla garanzia del Fondo finanziamenti a fronte di operazioni di rinegoziazione del debito del soggetto beneficiario, purché il nuovo finanziamento preveda l'erogazione al medesimo soggetto beneficiario di credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 10 percento dell'importo del debito residuo in essere del finanziamento oggetto di rinegoziazione; 

e) le Amministrazioni e i soggetti titolari di Sezioni speciali del Fondo o di programmi UE che ne integrano le risorse o l’operatività possono assicurare il loro apporto ai fini dell’innalzamento della percentuale massima garantita dal Fondo sino al massimo dell’80 percento in garanzia diretta e del 90 percento in riassicurazione; 

f) per le operazioni per le quali banche o gli intermediari finanziari hanno accordato, anche di propria iniziativa, la sospensione del pagamento delle rate di ammortamento, o della sola quota capitale, in connessione degli effetti indotti dalla diffusione del COVID-19 Virus, su operazioni ammesse alla garanzia del Fondo, la durata della garanzia del Fondo è estesa in conseguenza; 

g) sono in ogni caso escluse le imprese che presentano esposizioni classificate come “sofferenze” o “inadempienze probabili” ai sensi della disciplina bancaria o che rientrino nella nozione di “impresa in difficoltà” ai sensi dell’art. 2, punto 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014; 

h) per operazioni di investimento immobiliare nei settori turistico – alberghiero e delle attività immobiliari, con durata minima di 10 anni e di importo superiore a € 500.000, la garanzia del Fondo può essere cumulata con altre forme di garanzia acquisite sui finanziamenti; 

i) per le garanzie su specifici portafogli di finanziamenti dedicati a imprese danneggiate dall’emergenza Covid-19, o appartenenti, per almeno il 60 per cento, a specifici settori/filiere colpiti dall’epidemia, la quota della tranche junior coperta dal Fondo può essere elevata del 50 per cento, ulteriormente incrementabile del 20 per cento in caso di intervento di ulteriori garanti; 

l) sono ammissibili alla garanzia del fondo, con copertura all’80% in garanzia diretta e al 90% in riassicurazione, nuovi finanziamenti a 18 mesi meno un giorno di importo non superiore a 3 mila euro erogati da banche, intermediari finanziari previsti dall’art. 106 del decreto legislativo n. 385 del 1° settembre 1993 (Testo unico bancario) e degli altri soggetti abilitati alla concessione di credito e concessi a favore di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni assoggettati la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 come da dichiarazione autocertificata ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000. In favore di tali

soggetti beneficiari l'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese è concesso gratuitamente e senza valutazione; 

m) le Amministrazioni di settore, anche unitamente alle associazioni e gli enti di riferimento, possono conferire risorse al Fondo ai fini della costituzione di sezioni speciali finalizzate a sostenere l’accesso al credito per determinati settori economici o filiere d’impresa; 

n) sono prorogati per tre mesi tutti i termini riferiti agli adempimenti amministrativi relativi alle operazioni assistite dalla garanzia del Fondo. 

Gli operatori di microcredito iscritti nell’elenco di cui all’articolo III del Testo unico bancario di cui al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, in possesso del requisito di micro piccola media impresa, beneficiano, a titolo gratuito e nella misura massima dell’80 per cento dell’ammontare del finanziamento e, relativamente alle nuove imprese costituite o che hanno iniziato la propria attività non oltre tre anni prima della richiesta della garanzia del Fondo e non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati, senza valutazione del merito di credito, della garanzia del Fondo di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sui finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari finalizzati alla concessione, da parte dei medesimi operatori, di operazioni di microcredito in favore di beneficiari come definiti dal medesimo articolo III e dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 17 Ottobre 2014, n. 176.

16. Misure per il contenimento dei costi per le PMI della garanzia del confidi di cui all’art. 112 del TUB. 

I contributi annui e le altre somme corrisposte, ad eccezione di quelle a titolo di sanzione, dai confidi all’Organismo per la tenuta dell’elenco dei Confidi sono deducibili dai contributi previsti al comma 22 dell’articolo 13 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269 convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326. 

17. Misure per il credito all’esportazione. 

Al fine di sostenere per l’anno 2020 il credito all’esportazione nel settore turistico in ambiti interessati dall’impatto dell’emergenza sanitaria, il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato a rilasciare la garanzia dello Stato in favore di SACE Spa, di cui all’articolo 6, comma 9-bis, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, per operazioni nel settore crocieristico, deliberate da SACE Spa entro la data di entrata in vigore del presente decreto, fino all’importo massimo di 2,6 miliardi di euro. 

La garanzia dello Stato è rilasciata con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, su istanza di SACE Spa, sentito il Comitato di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro dello sviluppo economico 19 novembre 2014. 

18. Attuazione del Fondo solidarietà mutui “prima casa”, cd. “Fondo Gasparrini”. 

Per un periodo di 9 mesi dall’entrata in vigore del decreto Cura Italia, in deroga alla ordinaria disciplina del Fondo di cui all’articolo 2, commi da 475 a 480 della legge 244/2007: 

a. l’ammissione ai benefici del Fondo è esteso ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino ai sensi degli articoli 46 e 47 DPR 445/2000 di aver registrato, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, un calo del proprio fatturato, superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate dall’autorità competente per l’emergenza coronavirus; 

b. per l’accesso al Fondo non è richiesta la presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). 

19. Misure di sostegno finanziario alle imprese, cessione di crediti a titolo oneroso. 

Qualora una società ceda a titolo oneroso, entro il 31 dicembre 2020, crediti pecuniari vantati nei confronti di debitori inadempienti al ricorrere di determinati presupposti, può trasformare in credito d’imposta le attività per imposte anticipate riferite ai seguenti componenti: perdite fiscali non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile ai sensi dell’articolo 84 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, alla data della cessione; importo del rendimento nozionale eccedente il reddito complessivo netto di cui all’articolo 1, comma 4, del decreto legge 6 

dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, non ancora dedotto né fruito tramite credito d’imposta alla data della cessione. Ai fini della determinazione delle perdite fiscali non si applicano i limiti di cui al secondo periodo del comma 1 dell’articolo 84 del predetto testo unico. Ai fini della trasformazione in credito d’imposta, i componenti di cui al presente comma possono essere considerati per un ammontare massimo non eccedente il 20% del valore nominale dei crediti ceduti. Ai fini del presente articolo, i crediti ceduti possono essere considerati per un valore nominale massimo pari a 2 miliardi di euro, determinato tenendo conto di tutte le cessioni effettuate entro il 31 dicembre 2020 dalle società tra loro legate da rapporti di controllo ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile e dalle società controllate, anche indirettamente, dallo stesso soggetto. Le attività per imposte anticipate riferibili ai componenti sopra indicati possono essere trasformate in credito d’imposta anche se non iscritte in bilancio. La trasformazione in credito d’imposta avviene alla data di efficacia della cessione dei crediti.

A decorrere dalla data di efficacia della cessione dei crediti, per il cedente: 

a) non sono computabili in diminuzione dei redditi imponibili le perdite di cui all'articolo 84 del testo unico delle imposte sui redditi, relative alle attività per imposte anticipate complessivamente trasformabili in credito d’imposta ai sensi del presente articolo; 

b) non sono deducibili né fruibili tramite credito d’imposta le eccedenze del rendimento nozionale rispetto al reddito complessivo di cui all'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relative alle attività per imposte anticipate complessivamente trasformabili in credito d’imposta ai sensi del presente articolo. 

I crediti d’imposta derivanti dalla trasformazione non sono produttivi di interessi. Essi possono essere utilizzati, senza limiti di importo, in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, ovvero possono essere ceduti secondo quanto previsto dall’articolo 43-bis o dall’articolo 43-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, ovvero possono essere chiesti a rimborso. I crediti d’imposta vanno indicati nella dichiarazione dei redditi e non concorrono alla formazione del reddito di impresa né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive. 

La trasformazione delle attività per imposte anticipate in crediti d'imposta è condizionata all'esercizio, da parte della società cedente, dell'opzione di cui all'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2016, n. 119. L'opzione, se non già esercitata, deve essere esercitata entro la chiusura dell'esercizio in corso alla data in cui ha effetto la cessione dei crediti; l'opzione ha efficacia a partire dall'esercizio successivo a quello in cui ha effetto la cessione. 

La presente misura non si applica a società per le quali sia stato accertato lo stato di dissesto o il rischio di dissesto ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180, ovvero lo stato di insolvenza ai sensi dell'articolo 5 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, o dell'articolo 2, comma 1, lettera b), del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14. 

Per gli effetti della presente misura si ha inadempimento quando il mancato pagamento si protrae per oltre novanta giorni dalla data in cui era dovuto. 

Le disposizioni del presente articolo non si applicano alle cessioni di crediti tra società che sono tra loro legate da rapporti di controllo ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile e alle società controllate, anche indirettamente, dallo stesso soggetto. 

20. Misure di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di COVID-19. 

L’epidemia da COVID-19 è formalmente riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento dell’economia, ai sensi dell’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. 

Al fine di sostenere le attività imprenditoriali danneggiate dall’epidemia di COVID-19 le Imprese possono avvalersi dietro comunicazione – in relazione alle esposizioni debitorie nei confronti di banche, di intermediari finanziari previsti dall’art. 106 del d.lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (Testo unico bancario) e degli altri soggetti abilitati alla concessione di credito in Italia – delle seguenti misure di sostegno finanziario: 

a) per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o, se superiori, a quella di pubblicazione del presente decreto, gli importi accordati, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata, non possono essere revocati in tutto o in parte fino al 30 settembre 2020; 

b) per i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020 i contratti sono prorogati, unitamente ai rispettivi elementi accessori e senza alcuna formalità, fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni; 

c) per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti; è facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale. 

La comunicazione che precede, è corredata della dichiarazione con la quale l’Impresa autocertifica ai sensi dell’art. 47 DPR 445/2000 di aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell’epidemia da COVID-19. 

Possono beneficiare delle misure che precedono, le Imprese le cui esposizioni debitorie non siano, alla data di pubblicazione del decreto Cura Italia, classificate come esposizioni creditizie deteriorate ai sensi della disciplina applicabile agli intermediari creditizi. 

21. Supporto alla liquidità delle imprese colpite dall’emergenza epidemiologica mediante meccanismi di garanzia. 

Al fine di supportare la liquidità delle imprese colpite dall’emergenza epidemiologica da “Covid-19”, le esposizioni assunte da Cassa depositi e prestiti S.p.A., anche nella forma di garanzie di prima perdita su portafogli di finanziamenti, in favore delle banche e degli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito che concedono finanziamenti sotto qualsiasi forma alle imprese che hanno sofferto una riduzione del fatturato a causa della citata emergenza, operanti in settori individuati con decreto ministeriale ai sensi del comma 2 del presente articolo, e che non hanno accesso alla garanzia del Fondo di cui all’art. 2, comma 100, lett. a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, possono essere assistite dalla garanzia dello Stato. 

La garanzia dello Stato è rilasciata in favore di Cassa depositi e prestiti S.p.A. fino ad un massimo dell’ottanta per cento dell’esposizione assunta, è a prima domanda, orientata a parametri di mercato, esplicita, incondizionata e irrevocabile e conforme con la normativa di riferimento dell'Unione europea. 

22. Sospensione dei termini di rimborso per il fondo 394/81, a favore delle esportazioni italiane. 

Fino al 31 dicembre 2020, per i finanziamenti agevolati concessi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 28 maggio 1981, n. 251, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 1981, n. 394, può essere disposta una sospensione fino a dodici mesi del pagamento della quota capitale e degli interessi delle rate in scadenza nel corso dell’anno 2020, con conseguente traslazione del piano di ammortamento per un periodo corrispondente. 

23. Misure fiscali a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese (Rimessione in termini per i versamenti). 

I versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, in scadenza il 16 marzo 2020 sono prorogati al 20 marzo 2020. 

24. Sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi. 

Per i soggetti che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato sono sospesi gli adempimenti tributari diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020. Resta ferma la disposizione di cui all’articolo 1 del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, recante disposizioni riguardanti i termini relativi alla dichiarazione dei redditi precompilata 2020. 

Per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, sono sospesi i versamenti da autoliquidazione che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020: 

a) relativi alle ritenute alla fonte di cui agli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e alle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che i predetti soggetti operano in qualità di sostituti d'imposta; 

b) relativi all’imposta sul valore aggiunto; 

c) relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, e ai premi per l'assicurazione obbligatoria. 

I versamenti come sopra sospesi sono effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un'unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020. Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato. 

Gli adempimenti sospesi ai sensi del comma 1 sono effettuati entro il 30 giugno 2020 senza applicazione di sanzioni. 

Per i soggetti che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato con ricavi o compensi non superiori a euro 400.000 nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto Cura Italia, i ricavi e i compensi percepiti nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore del decreto Cura Italia e il 31 marzo 2020 non sono assoggettati alle ritenute d'acconto di cui agli articoli 25 e 25-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, da parte del sostituto d'imposta, a condizione che nel mese precedente non abbiano sostenuto spese per prestazioni di lavoro dipendente o assimilato. I contribuenti, che si avvalgono della presente opzione, rilasciano un’apposita dichiarazione dalla quale risulti che i ricavi e 

compensi non sono soggetti a ritenuta ai sensi della presente disposizione e provvedono a versare l’ammontare delle ritenute d’acconto non operate dal sostituto in un'unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi. 

25. Premio ai lavoratori dipendenti. 

Ai titolari di redditi di lavoro dipendente che possiedono un reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese.

I sostituti d’imposta di cui agli articoli 23 e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 riconoscono, in via automatica, l’incentivo di cui al comma 1 a partire dalla retribuzione corrisposta nel mese di aprile e comunque entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno. 

I sostituti d’imposta di cui al comma 2 compensano l’incentivo erogato mediante l’istituto della compensazione legale. 

26. Credito d'imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro.

Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, qualemisura di contenimento del contagio del virus COVID-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d'imposta 2020, un credito d'imposta, nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo massimo di 50 milioni di euro per l'anno 2020. 

Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Cura Italia, sono stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa previsti per tale misura. 

27. Credito d’imposta per botteghe e negozi. 

Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto, per l’anno 2020, un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. 

Il credito d’imposta non si applica alle attività di cui agli allegati 1 e 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 ed è utilizzabile, esclusivamente, in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. 

28. Sospensione dei termini di versamento dei carichi affidati all'agente della riscossione. 

Con riferimento alle entrate tributarie e non tributarie, sono sospesi i termini dei versamenti, scadenti nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione. 

Info: PMI International

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Tel. 081-18098926

Cell. 329-9698982

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  • Piccole e medie imprese

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