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PMI.it / Speciali: Finanziamenti UE in Lazio

Finanziamenti alle imprese laziali nell'ambito della linea di credito "Regione Lazio Loan for SME's", attivata con risorse BEI per l'erogazione di prestiti agevolati da BNL, UniCredit e BCC Roma.

Finanziamenti-BeiTeresa Barone - 29 luglio 2015 - La Regione Lazio eroga risorse a favore delle PMI che richiedono finanziamenti nell'ambito della linea di credito "Regione Lazio Loan for SME's" della BEI (Banca Europea degli Investimenti), con 10 milioni di euro finalizzati ad abbattere gli interessi sui prestiti concessi dalle tre banche che partecipano alle iniziative. Sul tavolo ci sono in tutto 170 milioni di euro di finanziamenti, grazie alla linea di credito BEI da 85 milioni e ai fondi messi a disposizione da BNL, UniCredit e BCC Roma. La Regione Lazio ha approvato l'avviso pubblico per la concessione di contributi in conto interessi con la determinazione n. G05411 del 5 maggio 2015 (BUR n. 37 del 7 maggio 2015).

Beneficiari - Mid-cap con sede operativa (imprese con meno di 3mila dipendenti) nelle "aree di crisi", come definite nell'Appendice II all'Avviso pubblico;
Micro imprese e PMI (MPMI), così come definite nell'Allegato I al REG. (UE) 651/2014, con sede operativa nel territorio (micro e piccole imprese) o nelle "aree di crisi" (medie imprese).

Domande - Le richieste di contributi – concessi in ordine cronologico, fino ad esaurimento risorse - devono essere inoltrate per via telematica, compilando il formulario online disponibile su lazioinnova.it. Il form può essere compilato solo da quelle imprese che già possiedono l'attestazione di avvenuta erogazione del finanziamento a valere sul plafond BEI denominato "Regione Lazio – Loan for SMEs", che rilascia la banca in base allo schema allegato all'Avviso pubblico – documento 2. In assenza dell'attestazione il formulario non sarà considerato ricevibile.
Occorre poi inviare a Lazio Innova (con raccomandata a/r) la documentazione prevista dal bandio, entro 10 giorni dall'invio del formulario online (fa fede il timbro postale).

Loan for SMEs - Questo il commento di Giovanni Forestiero, Responsabile per il Centro Italia di UniCredit ricordando:«Questa nuova possibilità di finanziamenti per le PMI coglie una congiuntura che dai nostri dati risulta ora più favorevole. I nostri impieghi, in termini di erogato, alle PMI della regione nell'ultimo anno, sono molto positivi (+56%). Un dato che va preso naturalmente con prudenza ma che conferma un trend positivo per l'economia regionale che va intercettato e sostenuto quanto più possibile. UniCredit è oggi la banca di riferimento di questa Regione con una quota di mercato che raggiunge quasi il 19% ed è pronta a mettere a disposizione dell'economia locale tutti i vantaggi di una struttura internazionale presente in 20 Paesi».
Per il Presidente di BCC Roma, Francesco LiberatiLa Banca di Credito Cooperativo di Roma ha accolto con entusiasmo questa nuova opportunità per immettere ulteriori risorse nel nostro territorio. Risorse che non abbiamo mai smesso di offrire, basti pensare che dal 2008 al 2014, anni della crisi, abbiamo aumentato gli impieghi a famiglie e imprese di oltre il 76%, per quasi 2,5 miliardi di euro di fondi aggiuntivi, e per il 2015 stiamo mettendo a disposizione delle comunità locali altri 400 milioni di euro. In particolare, Bcc Roma si è aggiudicata l'affidamento di 30 milioni, su un totale di 85 messi a disposizione dalla BEI, impegnandosi ad erogare alle imprese un ammontare di prestiti pari al doppio dell'importo assegnato, per 60 milioni

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; per il bando e le istruzioni: Lazio Innova; per inoltrare la domanda: formulario online

 

PMI.it / Speciali: Internazionalizzazione: nuove misure in Lazio

Tre nuove misure in Lazio per favorire l'internazionalizzazione delle imprese.


Internazionalizzazione1Teresa Barone - 17 luglio 2015 - Proseguono gli interventi messi in atto dalla Regione Lazio per favorire l'internazionalizzazione delle imprese locali, in linea con quanto attuato finora e illustrato recentemente dal presidente Nicola Zingaretti. Si tratta di tre nuove azioni destinate a incrementare lo sviluppo delle attività locali all'estero.
I bandi - Saranno 35 milioni di euro le risorse POR FESR erogate nel prossimo quinquennio, mentre la Regione lancia il primo Master Corce Lazio in collaborazione con l'Ice a favore di 20 giovani export manager under 32.
Il 20 luglio, infine, sarà lanciata la Call for proposal della reindustrializzazione che premierà i progetti mirati a promuovere le imprese coinvolte nei mercati globali e l'internazionalizzazione di prodotto e di processo.
«L'internazionalizzazione per le nostre imprese nel Lazioha affermato Zingarettiè diventata una realtà. Non c'era un centesimo per queste politiche, mentre oggi presentiamo i 48 progetti vincitori per rafforzare la vocazione di esportare all'estero. Questa politica è figlia di un'unità di intenti dentro l'amministrazione regionale e, ovviamente, di unità a livello nazionale, siamo e vogliamo essere sempre più parte del sistema Italia».

Internazionalizzazione imprese italiane: iniziative 2015

di LavoroImpresa - venerdì 9 gennaio 2015

internazionalizzazioneInternazionalizzazione: è ormai un imperativo per tante imprese che, soffocate dalla morsa della crisi e da un'economia ancora particolarmente ingessata, hanno grosse difficoltà ad andare avanti. I mercati esteri, infatti, costituiscono un terreno più fertile rispetto a quello locale e un grande potenziale di crescita non ancora sfruttato. E' infatti assodato che il Made in Italy possa attecchire, anche con investimenti contenuti. E per le PMI che intendono fare il grande salto arriva l'aiuto del Ministerodello Sviluppo Economico.

Diffondere il Made in Italy
Perché puntare all'estero? Perché il Made in Italy ha grande appeal oltralpe e permette di essere sfruttato da grandi imprese e Pmi come volano di crescita. Insomma, l'obietto è quello di diffondere il Made in Italy in tutto il mondo. E questo sarà possibile anche grazie ad una serie di stanziamenti che, per il 2015, ammontano a 160 milioni di euro. Il Ministro dello Sviluppo Economico sta provvedendo a sostenere l'export sia sul fronte interno, attraverso il finanziamento di eventi fieristici o a voucher che consentano alle piccole e medie imprese di accedere a management specializzato nell'export a costi ridotti, sia sul fronte estero, puntando prevalentemente sulla grande distribuzione organizzata.

Sblocca Export - Con lo Sblocca Export il Governo metterà sul piatto 130 milioni di euro per il 2015, 50 milioni di euro per il 2016 e 40 milioni di euro per il 2017. Tutto questo per raggiungere i 50 miliardi di export entro il 2016. Le misure prevedono l'istituzione di voucher da 10.000 euro per le Pmi che intendono utilizzare manager temporanei che si occupano di internazionalizzazione.

Iniziative territoriali - La Regione Lombardia intende rifinanziare con 750.000 euro il Bando voucher per l'internazionalizzazione che permette alle Pmi di ottenere finanziamenti per l'acquisizione di servizi di consulenza, partecipare a missioni commerciali all'estero e a fiere internazionali oltre confine.

Fondo Start-up - Di rilievo anche il Fondo Start-up della Simest in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, con il quale si intende agevolare la fase di avvio di progetti di internazionalizzazione realizzati sui mercati extra UE da parte di Pmi italiane.
Simest e Banca Ubae, inoltre, hanno siglato un accordo di collaborazione per sviluppare e promuovere nuove iniziative a sostegno dell'internazionalizzazione delle aziende italiane in Nord Africa, nell'Africa Sub-Sahariana, nel Medio Oriente, nel Sub-continente Indiano e nei mercati dell'area balcanica.

 

Pmi.ìt: Obbligo fatturazione elettronica per Rinnovabili elettriche

Obbligo di fattura elettronica per la cessione al GSE dell'energia prodotta dalle fonti rinnovabili cosiddette FER elettriche, per ora il fotovoltaico rimane escluso

Fonti-rinnovabili Francesca Vinciarelli - 17 luglio 2015 - Dopo l'obbligo di fatturazione elettronica per le imprese nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni: da 20 luglio le fatture nel nuovo formato dovranno essere emesse anche per la cessione di energia elettrica al GSE (Gestore Dei Servizi Elettrici), ai sensi del DM 3 aprile 2013, n. 55.
Obbligo di fattura elettronica
Dal 20 luglio 2015 in poi l'obbligo di fattura elettronica nei confronti del GSE vede interessate solo le cessioni di energia elettrica prodotta dalle FER elettriche di cui al DM 6 luglio 2012, ovvero dalle seguenti fonti rinnovabili:
• l'eolico;
• l'idroelettrico;
• il geotermico;
• biomasse biogas, bioliquidi e oceanico.
Procedura e modello di fatturazione
Per semplificare l'adempimento è possibile usufruire delle funzionalità del Portale del GSE relative alle "Fatture Energy": il Gestore rende disponibile online sul proprio sito il modello di fatturazione così che il fornitore dell'energia debba semplicemente inserire il numero di fattura e la data di emissione. La numerazione dovrà partire dal prossimo 20 luglio con il numero 1. La fattura si considera emessa nel momento in cui il cedente l'energia conferma la regolarità della fattura e autorizza il GSE ad emettere la fattura per suo conto, sarà poi il Gestore stesso a produrre la fattura in formato XML, come avviene per le altre fatture emesse verso la PA, provvedendo a firmarla digitalmente e trasmetterla per conto dell'emittente al Sistema di Interscambio (SDI). Gli operatori devono comunque effettuare la conservazione sostitutiva delle fatture e delle notifiche del Sistema di Interscambio, messe a disposizione dal GSE sul Portale delle FER Elettriche
• Fotovoltaico escluso
• Presto la fatturazione elettronica nei confronti del GSE diventerà obbligatoria anche per la cessione dell'energia elettrica prodotta da fonti fotovoltaiche, poiché la procedura deve ancora essere perfezionata.
• Fonte: GSE.

 

PMI.it / Speciali: Export: voucher da 10mila euro per le PMI

In arrivo voucher per le PMI che si dotano di temporary export manager a sostegno dei processi di internazionalizzazione e dell'export.

ExportFrancesca Vinciarelli - 29 maggio 2015 - Un voucher di 10mila euro destinati ad imprese (anche cooperative e reti di imprese) che abbiano fatturato almeno 500mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi per dotarsi di temporary export manager, ovvero di personale specializzato che le sostenga nei processi di internazionalizzazione. È quanto prevede il Bando per l'export previsto in favore della crescita del Made in Italy dal decreto Sblocca Italia, che rientra nel Piano straordinario per l'internazionalizzazione messo a punto dal viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, da 260 milioni di euro per il 2015.

Export, innovazione, qualità: PMI italiane virtuose
Il bando, secondo le previsioni del Ministero dello Sviluppo Economico rivelate da Calenda nel corso di un convegno sulle reti d'impresa, dovrebbe arrivare entro giugno:
«A giugno lanceremo il voucher per i temporary export manager che altrimenti conterebbero all'impresa tra i 100.000 ed i 150.000 euro. Le piccole imprese non ce la farebbero a permetterselo. Abbiamo investito 20 milioni di euro su questo».
Nel frattempo un decreto ministeriale, attualmente in fase di registrazione presso la Corte dei Conti, ne ha definito i criteri generali.

Temporary export manager nelle PMI: vantaggi, incentivi
Tra gli obiettivi previsti dal Governo con il "Piano straordinario per il rilancio internazionale dell'Italia" per far ripartire le PMI:
• aumentare la platea delle imprese esportatrici di almeno 20 mila unità nei prossimi 3 anni;
• aumentare i ricavi oltre confine di almeno 50 miliardi di euro, oggi fermi a quota 389 miliardi;
• attrarre investimenti esteri in Italia per 20 miliardi l'anno;
• far crescere l'e-commerce.

 

Sottocategorie

  • Piccole e medie imprese

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