Baiano: Trasporto pubblico e territorio. 10 Km di doppio binario Circum della tratta Baiano – Nola: obiettivo realizzabile. Agenda aperta in Consiglio comunale per la qualità delle infrastrutture locali
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01 Mag 2019
- Scritto da Gianni Amodeo
Garantirne la regolarità e, nello stesso tempo, puntare sul potenziamento non solo dei servizi ferroviari dell’Eav, già Circumvesuviana, con la realizzazione del doppio binario sulla tratta Baiano–Nola, ma anche migliorare la viabilità del centro urbano in funzione dell’ampliamento di via Luigi Napolitano, che costeggia parte della linea ferroviaria, sono le istanze poste a tema dell’agenda amministrativa, su cui il civico consesso dell’Ente di corso Garibaldi è chiamato a pronunciarsi con i conseguenti atti deliberativi nelle prossime sedute; istanze tematiche illustrate e argomentate in articolate ed esaustive mozioni, presentate nella recente seduta consiliare e sottoscritte da Emanuele Litto, Gianpaolo Petrillo e Stefano Lieto che formano il gruppo di minoranza “ Io ci credo”.
Gianni Amodeo –25.04.2019 - L’obiettivo del doppio binario corrisponde all’esigenza di accelerare i tempi di percorrenza sulla tratta sotto i riflettori che si sviluppa per 10 chilometri, saldandola al doppio binariogià operativo sulla tratta Saviano \ Scisciano– Pomigliano d’Arco– Napoli. Una saldatura che, a sua volta, determinerebbe- per meno di 38 chilometri- i tempi di percorrenza di 40’ \ 45’ tra le stazioni terminali della linea ferroviaria della Napoli–Nola–Baiano progettata e realizzata nel 1884 da Le chemin de fer, società anonima costituita con capitali di imprenditori belgi. Ed è’ la storica linea, da cui sarebbe gemmata ed ampliata per gradi l’intera rete del trasporto pubblico locale su ferro a servizio dell’area vesuviana interna e dell’asse Torre Annunziata – Torre del Greco – Castellamare di Stabia – Pompei – Sorrento, con la penetrazione di servizi capillari verso l’area salernitana – Sarno e Scafati – e verso l’area dei Comuni dell’Alto Clanio, Avella, Sperone e Baiano, in provincia di Avellino. Una rete che nel 1926 fece registrare un’utenza complessiva di mobilità pari a seimilioni di viaggiatori; un trend confermato e incrementato nei tempi del secondo dopo-guerra mondiale con medie annue di utenza generale per dieci milioni di viaggiatori. Dati che comprovano la portata sociale della rete ferroviaria Circum\Eav, a cui negli anni ‘60s’accompagnò la motorizzazione di massa della società del benessere nello scenario del boom economico nazionale. Ma questa è un’altra storia.
Di certo, con lo sviluppo favorito dalla conformazione largamente pianeggiante del territorio, la rete ferroviaria della Circum esercita da oltre un secolo – prima con convogli viaggianti a scartamento ridotto e poi con l’elettrificazione completa già all’inizio del ‘900 – una funzione di considerevole rilevanza a supporto della variegata ed estesa gamma di relazioni socio-culturali, economiche e industriali da cui è connotata la “naturale” interazione geo-fisica tra la città capoluogo regionale e i territori che le fanno corona.
E’ l’interazione che corrisponde ad una sostanziale diffusa conurbazione, in cui si concentra la piattaforma di oltre il 50 % del sistema produttivo della Campania, di cui proprio la rete dell’Eav è stato basilare fattore infrastrutturale soprattutto fino agli anni ’70 del secolo scorso, quando ancora reggeva in pieno il tessuto dell’apparato produttivo e industriale di Napoli e del suo hinterland. E’ un ruolo infrastrutturale di primario rilievo per la mobilità pubblica, quello che la rete dell’Eav – tuttora e al netto dei disservizi – è in grado di assolvere ed esercitare compiutamente, anche se in misura diversa per le trasformazioni intervenute nel sistema sociale del territorio, specie per la crescita del Turismo sociale e culturale, importante leva economica con ritorni occupazionali in costante espansione nell’ultimo decennio.
In questo quadro va considerato che la rete dell’Eav si ramifica a raggiera su sette linee con 97 stazioni e per 142 chilometri. Una realtà, il cui assetto societario è passato da Le Chemin de fer all’anonima Strade ferrate secondarie meridionali e alla Circumvesuviana – società a gestione privatistica in grado di fornire costanti e cospicui dividendi azionari a fronte di investimenti contenuti, garantendo altresì congrue retribuzioni stipendiali per i dipendenti migliori di quelle percepite dai dipendenti delle Ferrovie di Stato- fino al 1987, quando è entrata in vigore la legislazione sulle ferrovie locali cedute alle Regioni. E nella fattispecie seguono vari cambiamenti di assetto societario che coincidono con la costituzione della Circumvesuviana s.r.l. e conclusi nel 2003 con l’avvento dell’holding Ente autonomo Volturno, di cui è socio unico la Regione–Campania.
Il rilancio del servizio di mobilità pubblico e il doppio binario
La mozione siglata dal gruppo “Io ci credo” propone al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale di dichiarare lo storico ruolo sociale della tratta Baiano–Nola, funzionale alla mobilità pubblica su ferro di tutti i Comuni dell’ex area mandamentale; ruolo da migliorare, garantendo la regolarità dei servizi, e da valorizzare con il doppio binario.
Una prospettiva, per la quale si sollecitano la messa in atto di tutte le iniziative ritenute idonee per l’attuazione degli obiettivi prospettati, sia nell’ambito dell’Eav che nelle sedi istituzionali della Regione – Campania.
Dato di riferimento della mozione è il deliberato della Giunta regionale del 3 maggio del 2016, con cui viene disegnato il vasto programma di interventi per riqualificare l’intera operatività della rete dell’Eav, incluso il miglioramento della ricettività delle stazioni e prendendo atto del generale calo del movimento-viaggiatori su tutte le tratte servite, nessuna delle quali costituisce il cosiddetto “ramo secco”, ma da mettere in valore. Un’oggettiva constatazione, per la quale il deliberato della Giunta di palazzo Santa Lucia fissa lo stanziamento di 42 milioni di euro proprio per interventi da eseguire sulla tratta Nola–Baiano, destinandone 32 alla riqualificazione e al restyling della stazione della città bruniana e 10 sia alla messa in sicurezza che all’abolizione dei passaggi a livello causa dei rallentamenti dei transiti dei convogli.
Come dire che nella programmazione regionale l’efficienza e la funzionalità della tratta in esame sono un impegno da osservare, per dare credibilità alle politiche sociali per la mobilità sostenibile, qual è quella su ferro.
E la mozione di “Io ci credo” proponendo l’allestimento del doppio binario disegna una novità che va nella stessa direzione del potenziamento dei servizi dell’Eav sul piano della qualità e della rapida percorrenza che sono gli unici ed esclusivi fattori in grado di recuperare ai servizi di trasporto pubblico significative fasce d’utenza. La mozione va anche oltre, perché inquadra la sua istanza nei servizi dell’Alta velocità che già fanno capo alla stazione di Afragola e alla stazione di Cancello.
E’ una scelta di sicuro valore politico, quella delineata dalla mozione. Ma è anche una scelta che può essere condotta positivamente in porto, se si concretizzeranno le dovute sinergie tra le amministrazioni comunali dell’Unione dell’Alto Clanio e quelle di Roccarainola, Cicciano, Camposano, Cimitile e Nola, le cui comunità possono ben fruire del doppio binario.
E’ una scelta che in altri contesti sarebbe di assoluta e concreta ovvietà, al limite dellascontata banalità. E vale ricordare, tanto per dire, che nei nostri giorni gli 82 chilometri di collegamento tra Brescia e Milano si percorrono in treno in mezz’ora, mentre i 38chilometri della Baiano – Nola – Napoli si percorrono in oltre un’ora, salvo improvvisate abolizioni di corse, disservizi di vario genere o scioperi. L’arretratezza del Sud è anche in questi dettagli di spicciola quotidianità. D’altro canto, Milano per l’assoluta caratura di efficienza e modernizzazione post-industriale non ha bisogno di presentazione, mentre Brescia è appena-appena la città che fa registrare la Crescita–record in tutta l’Europa comunitaria sui versanti della produttività e dell’economia industriale; è la Crescita–record, in cui gioca anche un ruolo decisivo l’alto tasso d’integrazione degli immigrati nel sistema-lavoro dell’eccellente imprenditoria, oltre che nei costumi civili e culturali del territorio della “Leonessa”.
E’ il classico miracolo all’italiana, ben raccontato dal reportage di Michele Masneri pubblicato il 15 aprile da Il Foglio. Ma è anche e soprattutto il miracolo all’italiana, che sfugge alla generale narrazione del circuito dell’informazione di questi tempi, ma che, al contempo, dà una rigorosa … lezione sul “che fare” per fronteggiare la perdurante stagnazione economica del Bel Paese, facendo a pugni con la babele delle lingue della politica corrente, tanto più velleitaria, pretenziosa ed inconcludente quanto più è povera d’idee.
Ampliamento di via Napolitano
La mozione, con cui “Io ci credo” punta all’ampliamento di via Luigi Napolitano, focalizza un problema pluridecennale, a cui una decina d’anni fa l’amministrazione, guidata dal sindaco Carlo Mascheri, aveva dato una soluzione concreta per quanto semplice, grazie all’intesa raggiunta con l’Eav, con l’eliminazione del tronchino del binario non più funzionale nell’area della stazione terminale della Circum.
Di conseguenza, l’abbattimento del muro perimetrale dell’area del tronchino avrebbe favorito l’ampliamento della sede stradale che immette nel popoloso quartiere sviluppatosi ai piedi della collina di Gesù e Maria, rendendo la stessa area utilizzabile come parcheggio-auto. Un percorso amministrativo già fatto e il progetto definito, con costi minimi ripartiti tra l’Ente di corso Garibaldi e l’Eav. Poi, la pratica-ampliamento finì in … cavalleria, per la conclusione anticipata del ciclo amministrativo.
Ed ora viene rilanciata con la mozione, con cui si propone agli organi elettivi dell’Ente di corso Garibaldi di riallacciare i rapporti con l’Eav, per verificare se sussistano tuttora le condizioni per dare alla problematica la risposta solutiva attesa da anni.
Non si … parte da zero. Si tratta di capire, tuttavia, se c’è la volontà di migliorare o meno un importante settore della viabilità urbana.
Baiano / Viaggio nella Costituzione: All’ ”Incontro”, obiettivo su Calamandrei e sul fiscal compact e bilancio di Stato
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26 Apr 2019
- Scritto da N.R.
Conversazioni con Enza Luciano, Giovanna Miele, Antonio Tulino e Clemente Vaccaro.
N.R. - 25\04\19 - Due appuntamenti ravvicinati per il Viaggio nella Costituzione, nei locali del Circolo socio-culturale “L’Incontro”, in via Luigi Napolitano. Venerdì - 26 aprile, alle ore 19,00 - l’avvocatessa Vincenza Luciano focalizzerà il pensiero di Pietro Calamandrei, tra i maggiori giuristi dell’Italia contemporanea, figura di spicco nell’Assemblea costituente che elaborò e approvò la “Carta fondante” dello Stato repubblicano e democratico.
Sotto analisi il tema delle libertà democratiche sviluppato da Calamandrei il 26 gennaio del 1955 nel Salone degli Affreschi della Società umanitaria, a Milano, nel noto discorso - un classico che si legge nella migliore saggistica di divulgazione sociale e politica- con cui aprì il ciclo di conversazioni con gli studenti degli Istituti superiori e universitari della città ed incentrato sui valori e principi della Costituzione; valori e principi che vivono nell’esercizio della cittadinanza attiva, in virtù della quale i cittadini, con consapevole responsabilità, sono chiamati ad essere partecipi della costruzione del Bene comune. E sono le libertà democratiche, calibrate sull’inscindibile rapporto diritti \ doveri verso il Bene della società, che non sono mai date per acquisite una volta per tutte, ma vanno costantemente tutelate e affermate nella quotidianità, altrimenti rischiano di essere compresse e soffocate dall’indifferentismo, il male oscuro che sfibra e annichilisce la democrazia repubblicana e plurale, rendendola altra da sé. E da quella che dovrebbe essere.
Da rilevare che la conversazione dell’avvocatessa Vincenza Luciano era in programma il 29 marzo scorso, ma per ragioni di causa maggiore fu rinviata al 26 aprile.
Domenica 28, alle ore 10,30 il tema della conversazione è incentrato sull’art. 81 della Costituzione in cui sono prospettati i principi normativi della formazione del bilancio dello Stato, in correlazione sia con il Fiscal compact, in ordine all’attuazione soprattutto del trattato di Maastricht fulcro dell’assetto dell’Unione europea, sia con il Documento di economia e finanza messo a punto dal governo nazionale per l’esercizio dell’anno in corso.
A trattarne, saranno il dott. Antonio Tulino, già funzionario degli Uffici territoriali del Ministero delle Finanze, il prof. Clemente Vaccaro, docente di Discipline economiche e giuridiche in Istituti statali d’Istruzione superiore, e la dott.ssa Giovanna Miele, giovanissima commercialista, con eccellente corso di studi nell’Università di Salerno, autrice del saggio sull’incidenza e sui condizionamenti esercitata dai clan della criminalità organizzata sull’economia legale. Un saggio documentato nei dati statistici e approfondito nei contenuti, che le è valso nel 2018 l’inserimento nel novero dei giovani professionisti under-35, proclamati vincitori della settima edizione del Premio Rassegna economica, con pubblicazione nell’omonima rivista della Fondazione Banco di Napoli, a diffusione internazionale, con titolo di copertina “ Il valore economico della legalità e gli effetti sull’impresa e sul credito”.
Le Donne del Vino in Campania hanno festeggiato la Festa Nazionale dell’Associazione con tre appuntamenti
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20 Mar 2019
- Scritto da C.G.
“Dal Calice alla Cantina, emozioni e design al femminile” di sabato 2 marzo presso il Pan a Napoli, festeggiato l’8 Marzo in carrozza sul treno storico per Lapio. Lunedì 18 Marzo appuntamento presso la sede dell’Ambasciata Americana di Napoli.
C.G. - 18.03.2019 - Hanno scelto l’Irpinia Wine Valley, le Donne del Vino della Campania per celebrare la Festa Nazionale dell’Associazione, che si svolge diffusamente in tutte le Regioni italiane dal 2 al 9 marzo, con eventi collettivi e individuali, nelle cantine, nei ristoranti e nelle enoteche delle socie. Tema comune «Donne vino e design».
L’appuntamento in Irpinia segue il primo evento in programma a Napoli, dal titolo “Dal Calice alla Cantina, emozioni e design al femminile”, che si è tenuto sabato 2 marzo 2019, alle ore 10.30, presso il Pan | Palazzo delle Arti Napoli.
“Un treno per l’Irpinia” si è svolto, infatti, venerdi 8 Marzo, a Lapio, in provincia di Avellino, terra dell’elegante Fiano DOCG, dove la delegazione campana delle Donne del Vino, da poco rinnovata nella guida con la giovane e determinata imprenditrice Valentina Carputo, si è portata per un’interessante degustazione delle diverse espressioni varietali di vino Fiano, prodotto dalle socie nelle aree vocate.
L’originalità è costituita anche dal viaggio vero e proprio, che è avvenuto con un mezzo di trasporto speciale ed emblematico per la viticoltura Irpina: il treno della tratta storica Avellino – Rocchetta Sant’Antonio, un patrimonio infrastrutturale di rilievo storico e paesaggistico delle aree interne dell’Irpinia, una cerniera della “wine valley”, così come definita da Mauro Moretti, Presidente della Fondazione FS, autore del progetto di Fondazione FS Italiane, RFI, Federico II di Napoli e il supporto della Regione Campania.
Costruita a partire dal 1889, la ferrovia fu inaugurata nel 1895, anche grazie all’impegno di Francesco De Sanctis, Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, con un tracciato lungo 120 km tra Campania, Basilicata e Puglia, intercettando le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto e dislivelli dai 217 metri s.l.m. di Rocchetta ai 672 metri s.l.m. di Nusco, con 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole fattura e perizia architettonica e ingegneristica.
Dopo anni di totale abbandono la ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio dal 2016 è stata progressivamente ripristinata per fini turistici e ufficialmente inaugurata il 26 maggio dello scorso anno con un treno con carrozze degli anni ’30 e un ex bagagliaio/postale riadattato per il trasporto bici e per la degustazione di prodotti tipici. Di fatto, uno straordinario mezzo di transito in vigneti, territori e paesaggi incontaminati di assoluta bellezza, che con i suoi 119 km tocca tre regioni: Campania, Basilicata e, per poche centinaia di metri, Puglia.
Luogo unico per tipicità e biodiversità, disteso tra panorami sereni, antichi rustici, casali e case di corte, lunghi filari di vigneti, borghi di pietra, piccoli paesi, dove assaporare, senza fretta, il gusto delle cose autentiche, l’Irpinia è terra d’elezione per un “turismo lento”, dove l’emozione è filo conduttore di itinerari che intrecciano storia, arte, fede, tradizioni, leggende, paesaggi e cultura enogastronomica. Il treno storico conduce il visitatore alla scoperta di autentiche emozioni della natura e delle tradizioni, da assaporare lentamente, senza fretta.
Il progetto di recupero definitivo della storica tratta ferroviaria prevede anche il recupero delle stazioni dismesse con stazioni accoglienti, dotate di spazi per la ristorazione e aperti alle imprese locali per creare spazi espositivi e dare forma alla Wine Valley.
L’idea di riqualificazione e recupero delle vecchie stazioni appare davvero interessante nel contesto della promozione territoriale, quanto quella sull’opportunità di trasformare le cantine vitivinicole in agenzie turistiche e promozionali per l’intero territorio.
Ultimo appuntamento in Campania lunedì 18 Marzo: la Delegazione delle Donne del Vino è ospite, presso la sede dell’Ambasciata Americana di Napoli, del Console americano Mary Ellen Countryman.
Seguiranno gli eventi nazionali a Vinitaly con la degustazione e la cena di fine fiera e Premio al personaggio dell’anno, con particolare spazio ai valori e all’arricchimento interiore.
“Sicuramente ci attende un grande lavoro” – sottolinea Valentina Carputo, Delegata campana, “ma sono certa che insieme riusciremo a centrare tutti gli obiettivi che ci prefiggeremo!”.
La delegazione delle Donne del Vino della Campania in questa particolare circostanza ha lanciato anche il proprio profilo Instagram proponendo l’hashtag tematico dell’evento: #festadonnedelvino2019 #donnevinodesign #donnedelvino #womenofwine
Baiano / Eremo di Gesù e Maria: Attesa per la riapertura del grande complesso d’architettura sacra, con la Chiesa della Madonna del Soccorso e l’Orto della meditazione, simboli di spiritualità e fede
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07 Apr 2019
- Scritto da Gianni Amodeo
Suor Maria Costanza Crisafulli, l’affidataria, per motivi di salute, ha chiuso improvvisamente la struttura, con grande sorpresa di tanti fedeli, escursionisti e amanti del ciclo-cross o comuni visitatori.
Gianni Amodeo - 04\04\19 - E’ vivida e rosseggiante la luminosità del faro della torre campanaria dell’Eremo di Gesù e Maria, adagiato sulla parte alta dell’omonima collina, ad oltre 300 metri di quota rispetto al livello del mare. Una luminosità intensa e diffusa nelle ore serali e notturne, come per far da punto di riferimento dell’area collinare ai cui piedi si distende il centro urbano. Ma da alcune settimane quella luminosità ch’è stata finora garbata amica e catalizzatrice di sguardi - ora attenti, ora superficiali per familiare abitudine - s’è dissolta e svanita. E non per un guasto di ardua risoluzione nell’impianto di erogazione elettrica, che alimenta il faro e l’intero complesso architettonico, ma più semplicemente per la chiusura dell’Eremo.
Una decisione giunta all’improvviso, con grande sorpresa di tanti fedeli, escursionisti e amanti del ciclo-cross o comuni visitatori, per i quali in tutti questi anni lo spazio eremitico, che appartiene al patrimonio comunale, è diventato un’accogliente meta obbligata per la magnifica serenità e i bei silenzi che offre e da vivere in pienezza nello scenario di secolari oliveti, conciliandosi con se stessi.
E’ una realtà, quella dell’Eremo, la cui edificazione si fa risalire al ‘600, restituita alla vita negli iniziali anni del primo decennio del secolo in corso, dopo aver subito guasti e danni di ogni genere d’incuria e costanti atti di devastazione protrattisi per oltre mezzo secolo, fino ad essere ridotto ad un desolato campo di ruderi e diventare addirittura frequentato “rifugio” di tossicodipendenti alla disperata e vana ricerca di placare le proprie inquietudini. Poi, l’operazione di risanamento ambientale e rigenerazione edilizia dell’intero spazio eremitico - con un significativo progetto di recupero e ripristino conservativo - posta in atto dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Raffaele Napolitano, e compiuta con notevoli sacrifici economici per l’Ente di corso Garibaldi; un’operazione di eccellente valenza filologica, restituendo alle comunità cittadine del territorio l’Eremo nell’originaria configurazione, ma ben migliorato per i materiali e le tecniche costruttive utilizzate, in funzione dell’attento lavoro realizzato dai tecnici della Soprintendenza di Avellino e Salerno, con personale altamente specializzato, rimettendo in sesto pietre su pietre.
Ad operazione conclusa, nella primavera del 2002, la cerimonia inaugurale fu segnata dalla celebrazione eucaristica, officiata sul pianoro dell’Eremo dal Vescovo pro tempore della Diocesi di Nola, monsignore Beniamino Depalma, che pronunciò una toccante omelia ispirata dal tema del Miracolo di Lazzaro, con la trasparenza della metafora coerente e rappresentativa dell’evento. E in questo contesto si perfezionò pubblicamente - coram populo - l’atto, con cui l’amministrazione comunale affidava a titolo di comodato d’uso gratuito per 99 anni l’Eremo alla Curia diocesana; affidamento, per garantirne la custodia e la manutenzione, che ha ben funzionato in tutti questi anni, sia per il ruolo svolto dagli organi curiali, sia e soprattutto per la straordinaria operosità e impegno di Suor Maria Costanza Crisafulli, l’affidataria dello spazio e degli ambienti dell’Eremo.
Una presenza, che ha ridato pieno senso di dignità umana e religiosa all’intero complesso, rivitalizzandone le funzioni. Il riassetto della Chiesa dedicata alla Madonna del Soccorso, la realizzazione del celebre Orto della meditazione con le sue plastiche simbologie sacrali, i decori della Torre campanaria e il suo Faro-lampada, la sobria cura degli ambienti domestici ne sono una testimonianza che viene raccontata dalle immagini, fornite da Enrico Stago.
Ora si attende la riapertura dell’Eremo. Una soluzione che dovrebbe essere data dalla Curia della Diocesi di Nola quanto prima. L’ Eremo di Gesù e Maria è un patrimonio spirituale e storico, prima che architettonico che appartiene alle comunità del territorio, anche se sono oggettive le difficoltà per garantirne la custodia, la manutenzione ordinaria e la tutela fisica, come da lungo tempo ormai si registra per l’intero patrimonio dell’edilizia sacra esistente un po’ dovunque.
Nola: Il Carducci “adotta” il filosofo Aldo Masullo
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08 Mar 2019
- Scritto da Rosanna Quindici
Lectio magistralis sulla cittadinanza europea nella sua accezione storica.
prof.ssa Rosanna Quindici - 06.03.2019 - Nell’ambito del progetto “Adotta un filosofo”, promosso dalla Fondazione Campania dei Festival d’Intesa con il MIUR Campania, giovedì 7 marzo, gli studenti del Liceo Classico “Carducci” di Nola incontreranno il prof. Aldo Masullo per una lectio magistralis sul significato di cittadinanza europea nella sua accezione storica.
Sarà una giornata particolarmente speciale per i giovani, non solo perché avranno modo di ascoltare le coinvolgenti e affascinanti discussioni di un filosofo così acuto e penetrante, ma anche perché vivranno l’emozione del contatto diretto con uno fra i più illustri ex-allievi del loro stesso liceo.
Il professore Masullo, mente di notevole acume, filosofo dell’ “arcisenso” e della “paticità”, famoso per le sue approfondite indagini sull’ “intersoggettività”, volgerà l’attenzione dei ragazzi sul tema della cittadinanza europea, allo scopo di una maggiore consapevolezza del senso di identità nazionale, alla luce dei valori europei attraverso la loro costruzione storica.
E’ più che certo che la particolare giornata di studio arricchirà i ragazzi attraverso un confronto costruttivo e critico con il rigorismo concettuale dell’eminente prof. Masullo.
Introduce i lavori la D.S. prof.ssa Assunta Compagnone; coordina la prof.ssa Elena Falco.
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