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BOLOGNA, 14 – 15 – 16 NOVEMBRE: GIORNATE DELLA DIETA MEDITERRANEA, MANGIANDO BENE SI RISPARMIA

Comunicato Stampa di Nicola Cristofori Press Partner Omnia Relations

dieta mediterranea 2Una Giornata Mondiale per la Dieta Mediterranea
Da Bologna, City of Food e città di FICO, Andrea Segrè direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari e presidente del CAAB, lancia la proposta di dedicare alla Dieta Mediterranea una Giornata Mondiale anticipando i sorprendenti risultati di una ricerca dell'Università di Bologna: una settimana al fast food costa oltre 130 euro, 48.17 euro è invece la spesa settimanale della dieta corrente molto sbilanciata. Basterebbero 2 euro in più per una dieta (mediterranea) sana ed equilibrata.
I dati vengono annunciati in occasione delle "Giornate della dieta mediterranea – patrimonio UNESCO", in programma a Bologna dal 14 al 16 novembre: una tre giorni di incontri, degustazioni speciali con staffette di celebri chef, esposizione di prodotti locali e provenienti dal Cilento, laboratori dedicati alle famiglie per apprendere le basi del consumo consapevole in merito ai prodotti ittici e produzione di differenti tipi di pane.
Chef, esperti della nutrizione, studiosi, ricercatori, Sindaci e Amministratori impegnati per le buone pratiche, si sono confrontati sul tema della dieta mediterranea nei sui diversi aspetti, dalla tipicità alle intolleranze alimentari, fino a far capire il consumo sostenibile.
Nadia Monti . Bologna"La dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell'umanità UNESCO il 16 novembre 2010 a Nairobi. Scopo della tre giorni bolognese è quello di sensibilizzare i cittadini tutti sul tema della sana e corretta alimentazione, per stimolare, coinvolgendo giovani e famiglie, una riflessione sul ruolo centrale della dieta mediterranea, per informare e diffondere l'insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo", ha spiegato Nadia Monti, Assessore alla Sicurezza, Legalità e Politiche Giovanili del Comune di Bologna capofila dell'iniziativa.

25092727-hanoi-vietnam--circa-march-2012-unesco-logo-on-longest-mosaic-wall-in-the-world-blue-logo-and-name-oIL RICONOSCIMENTO DELL'UNESCO
La dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell'umanità UNESCO il 16 novembre 2010 a Nairobi. Tale importante riconoscimento, felice coronamento di un iter iniziato quattro anni prima e ripreso con vigore nel 2009, consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale.
Scopo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare i cittadini tutti sul tema della sana e corretta alimentazione, per stimolare, coinvolgendo giovani e famiglie, una riflessione sul ruolo centrale della dieta mediterranea, per informare e diffondere l'insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo.
angeklo-vassallo - sindaco di PollicaIl riconoscimento UNESCO per la dieta mediterranea è stato possibile solo grazie all'impegno politico di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica fino al 2010, anno in cui è stato barbaramente ucciso, per mano di uno o più attentatori tutt'ora ignoti. Nel 2009 Angelo Vassallo si fece promotore della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i patrimoni dell'umanità. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, responsabile del riconoscimento, nel 2011 ha promosso insieme alle Comunità emblematiche del mediterraneo, presso il Castello dei Principi Capano in Pollica la nascita del "Centro Internazionale di studi per la Dieta Mediterranea" dedicandolo alla figura di Angelo Vassallo.
Per patrimonio culturale immateriale si intendono "pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e i saperi – così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati ad essi – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana".
dieta-mediterraneaIl termine "dieta", dal greco "digita", o "stile di vita", comprende l'insieme delle pratiche, delle espressioni, delle rappresentazioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo, nel corso dei secoli, hanno creato e ricreato una perfetta sintesi tra l'ambiente culturale, l'organizzazione sociale, l'universo mitico e religioso intorno al mangiare.
Tale importante riconoscimento, consente di accreditare quel meraviglioso esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo, come eccellenza mondiale. La dieta mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo.
La dieta mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie: il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre nel rispetto delle tradizioni di ogni comunità.
Tuttavia, la dieta mediterranea è molto più che un semplice alimento. Essa infatti promuove l'interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende.