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Collettiva d’Arte Contemporanea “La bellezza amara” nello spazio espositivo No/Contemporanea Gallery al Seminario Vescovile, via della Repubblica 36, Nola

Mostra Nola 1 - Copia 400x289Massimiliano Coppola - 19.01.2014 - Nella città di Giordano Bruno, è stata inaugurata ufficialmente ieri 18 gennaio 2014, al piano terra del Seminario Vescovile, la collettiva d'Arte Contemporanea dal titolo " La bellezza amara". I maestri attraverso le loro opere raccontano lo scempio, fatto al nostro territorio dall'uomo, che in molti casi ha rovinato il paesaggio e ne ha cambiato la sua stessa identità, con conseguenze devastanti.
L'evento artistico nasce da un 'idea-progetto di Peppe Capasso che promuove l'arte, nell'ambito del nuovo Istituto Accademico Internazionale delle Scienze Umane e Mediatiche (IASUM), situato al primo piano del Seminario, dove è conservato l'importante lapide calcarea, con iscrizione in lingua osca, il Cippus Abellanus. La mostra è stata curata da Annibale Rainone, con un grande successo di pubblico e con la presenza di personalità ecclesiastiche, politiche ed intellettuali.
Mostra Nola 2 - Copia 400x383Nella collettiva d'arte sono esposte le opere dei maestri napoletani: Fabio Donato, Mario Franco, Aniello Barone, Peppe Capasso, Raffaele Canoro, Giovanni Di Capua, Giuseppe La Mura, Costabile Guariglia, Marcello Di Donato, Salvatore Emblema, Camillo Capolongo.
Nella mostra nolana, vi sono le opere di Salvatore Emblema (Terzigno, Napoli,1929- 2006) e del compianto Camillo Capolongo (Roccarainola, Napoli, 1940-2013), due maestri di fama internazionale, che hanno partecipato nei fecondi anni Settanta alla Biennale di Venezia.
Salvatore Emblema nella sua ricerca, nell'ambito dello Spazialismo e dell'Informale, utilizzava tele di sacco, collages, foglie dissecate, pietre, minerali e sabbie vesuviane raccolte alle falde del Vesuvio. Nel secondo dopoguerra, negli Stati Uniti, frequenta con assiduità gli studi di Pollock e Rothko. Dal primo (Pollock) apprende la libertà del gesto creativo (action painting), dal secondo (Rothko) l'uso lirico dei colori e delle trasparenze.
Mostra Nola 3 - Copia 300x400Camillo Capolongo, oltre ad essere un grande artista, è un filosofo esistenzialista, che ha vissuto la sua esperienza artistica tra Milano e Parigi. Nelle sue opere, fin dal periodo milanese degli '70 utilizza materiali poveri: legno, china, carta acetata e assemblaggi polimaterici. Lavori di grande concettualità Kosuthiana sono il ciclo di Pietà degli anni '80, una ricerca sul mondo onirico, sulla follia e l'ossessione umana. A Milano, il maestro napoletano collabora con l'artista visivo e poeta parigino Jean Jacque Lebel (Parigi, 1936), figlio del critico d'arte Lebel, primo biografo di Marchel Duchamp. Con J. J. Lebel, Capolongo partecipa a una serie di performance, al centro G. Pompidou di Parigi. Sempre negli anni '70 fonda il movimento de il sociale dell'arte, con la pubblicazione del Manifesto CAPA. Nel 1976 ottiene la consacrazione a livello internazionale, con la partecipazione alla Biennale di Venezia. Un'opera esposta nella collettiva è realizzata con tecnica mista e collage su carta,dove: si legge la parola umanità e si vede l'immagine di Beuys, l'autore dell'opera del 1971, dal titolo La Rivoluzione siamo Noi . Beuys, il maestro tedesco è legato all'arte sociale "FLUXUS", un'arte che affronta le dinamiche sociali e politiche, e l'educazione delle masse, in chiave socialista ed antropologica; un pensiero e una corrente molto vicina alle tematiche e alle ricerche di Capolongo, legate al mondo attuale, ed a una rigorosa idea pedagogica-antropologica dell'arte; un puro e intuitivo pensiero filosofico che ripone fiducia sull'umanità.
La mostra collettiva "La bellezza amara", inaugurata il 18 gennaio, resterà aperta fino al 23 febbraio 2014.