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Con le dimissioni di Letta si ferma anche il Piano per la lettura... Il caso
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18 Feb 2014
- Scritto da Redazione
RETROSCENA/ Il probabile futuro premier Renzi quasi sicuramente nominerà un nuovo ministro dei Beni Culturali. Non a caso, a quanto risulta ad Affaritaliani.it, è stata annullata la riunione del gruppo di lavoro che sta preparando l'ambizioso Piano per la lettura voluto da Massimo Bray, in attesa di capire quali priorità avrà il nuovo ministro, che dovrà anche occuparsi del futuro del Centro per il libro e la lettura.
Servizio di Antonio Prudenzano su Twitter: @PrudenzanoAnton
Martedì, 18 febbraio 2014 - Domani, 19 febbraio, si sarebbe dovuta tenere un'attesa riunione del gruppo di lavoro che sta preparando l'ambizioso Piano per la lettura, voluto dal ministro dei Beni e le Attività Culturali Massimo Bray.
Ancora una volta, però, l'instabilità politica rischia di far naufragare un'iniziativa potenzialmente positiva, in un Paese come l'Italia in cui si legge mediamente troppo poco. Più volte, non a caso, negli ultimi anni i vertici del mondo del libro hanno sottolineato la difficoltà di trovare punti di riferimento nella politica con cui instaurare un dialogo proficuo, vista la continua alternanza di governi e ministri...
La svolta clamorosa impressa dal più che probabile futuro premier Matteo Renzi, che ha portato alle dimissioni di Enrico Letta, e che quasi sicuramente vedrà a giorni anche l'insediamento di un nuovo ministro della Cultura, ha infatti bloccato le attività del gruppo di lavoro.
Stando a quanto risulta ad Affaritaliani.it, la riunione di domani è stata annullata. E a questo punto l'intero Piano è in stand by...
Tutto, o quasi, dipenderà dalla decisione che prenderà in merito il nuovo ministro dei Beni e le Attività Culturali. Sarà interessato a proseguire il lavoro fin qui svolto? O avrà altre priorità?
In ogni caso, come si è visto nei giorni scorsi con il bonus-libri, prima promesso e poi stravolto, in Italia i provvedimenti legislativi legati all'editoria libraria non sono certo accompagnati dalla fortuna, e spesso finiscono per alimentare polemiche.
E tornando alle scelte che farà il nuovo ministro, sarà anche interessante capire quali idee avrà in mente per il futuro del Centro per il libro e la lettura.
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