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IL NAPOLI CONQUISTA LA COPPA ITALIA, JUVENTUS SCONFITTA AI RIGORI

NAPOLI COPPAIl Napoli di Rino Gattuso si aggiudica la 73esima edizione della Coppa Italia, la sesta nella storia del club azzurro, battendo 4-2 la Juventus ai calci di rigore. Senza reti i novanta minuti regolamentari della finale dell'Olimpico con lo 0-0 tenuto in piedi al 93' da un doppio miracolo di Buffon prima su Maksimovic e poi su Elmas con l'aiuto del palo, il secondo per il Napoli dopo quello colpito su punizione da Insigne al 24'. Nella serie dal dischetto decisivi gli errori di Dybala e Danilo. Il primo trofeo non si scorda mai. Rino Gattuso si è preso la rivincita sulla Juventus in Coppa Italia, conquistando la prima coppa da allenatore e portando il Napoli ad alzare per la sesta volta nella propria storia il trofeo. Con una partita attenta in pieno stile ripresa, gli azzurri hanno saputo soffrire nella prima parte di gara per poi spaventare in più di un'occasione la Juventus, colpendo due pali nei novanta minuti e mostrando grande freddezza dagli undici metri. Infallibili gli uomini scelti dal tecnico azzurro dagli undici metri; distratti e poco lucidi quelli mandati da Sarri all'appuntamento col destino. Gli errori di Dybala (parato) e Danilo (alto) sono costati il secondo obiettivo stagionale alla Juventus. Per il tecnico ex di turno ancora rimandato l'appuntamento con un trofeo in patria dopo la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio. Il calcio post Covid-19 è diverso, non può essere altrimenti. Ritmi più bassi, gioco di posizione e organizzazione tattica hanno preso il posto di velocità, dribbling e giocate individuali. In questo contesto il Napoli si è dimostrato più a proprio agio rispetto alla Juventus di Sarri, impetuosa nei primi venti minuti di gioco come nella semifinale contro il Milan, ma inconcludente al momento di racccogliere i frutti dello sforzo di pressione sui portatori di palla avversaria. Nella prima parte di gioco il Napoli ha faticato a uscire dalla propria metà campo, sistemato da Gattuso con un attendista 4-5-1 che ha tolto profondità e spunti ai bianconeri. Non è un caso che le uniche due vere occasioni per la Juventus siano arrivate da errori in disimpegno dei partenopei, prima con Callejon che ha dato il via alla conclusione di Ronaldo parata da Meret e poi con Koulibaly che lascia a Dybala e CR7 l'opportunità di impensierire Meret. Con Demme chiuso in fase di impostazione, il Napoli ha cambiato strategia abbassando Fabian Ruiz tra i due centrali e, senza strafare, conquistando poco per volta spazio per le giocate offensive. Poche, ma importanti, come il palo colpito da Insigne su calcio di punizione al 24' o come il destro da pochi passi di Demme respinto da Buffon poco prima dell'intervallo. Nella ripresa però il discorso cambia. La Juventus, come in semifinale, sparisce lentamente dal campo ritrovandosi dalle parti di Meret solo con un tiro dalla distanza centrale di Bonucci. Il Napoli ci ha provato di più, soprattutto con l'ingresso di Politano, vicino alla prima gioia personale in stagione in almeno un paio di occasioni, oltre all'errore dal limite dell'area di Milik. In pieno recupero poi l'occasione più grande per il Napoli: dopo un errore banale di Bernardeschi che ha regalato l'angolo allo stesso Politano, prima Maksimovic e poi Elmas a colpo sicuro esaltano i riflessi di Buffon, bravo a salvarsi anche con l'aiuto del palo. Aiuto che non è arrivato nella "lotteria" dei rigori: Dybala e Danilo sbagliano i primi due tiri per la Juventus, mentre i quattro uomini di Gattuso sono infallibili e valgono la vittoria della Coppa Italia.