Tra scartoffie e fogli ingialliti di Cicciano: L'incontro del contadino con la Madonna degli Angeli
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- Scritto da Nicola Montanile
Sfogliando la pagine del libretto "Cuori a Maria", la nostra attenzione si rivolge ai paragrafi "Il Santuario", "Storia", "Ipotesi", "Colera", tralasciando altri capitoletti, per non essere troppi prolissi.
Nicola Montanile – maggio 2020 - "Il Santuario" inizia in questo modo:"Or dunque ad un Km da Cicciano, sulla strada di Caserta s'incontra un'edicola raffigurante la Vergine con Bambino. Da quella si apre un ombroso e lungo viale che mena al tempio della Madonna degli Angeli. Uno sguardo attorno; quello lì alle spalle, è il Monte Fellino che un giorno, a quanto sembra, assiste’ impavido alla rovina dell'esercito Cartaginese sconfitto dai romani, ma che più tardi, fe’ da scenario ad una commovente storia di amore e di bontà divina e di tenera e appassionata devozione umana!".
La Storia – “L'incontro della Madonna con un figlio del popolo di Cicciano, un semplice contadino dal cuor d'oro, avvenne nel 1446. Nel silenzio della campagna, il pio lavoratore è tutto intento a dissodare il terreno: quante speranze per quel sudato lavoro! Spinge avanti gli indefessi buoi, mentre affonda nella terra dura l'aratro; il lavoro procede placato, quando alcuni avanzi di sepolte macerie rallentano la generosa costanza ... ad un tratto i giovenchi si fermano di botto: non sentono più il pungolo che li sprona, né l'amica voce dell'uomo che l'incita. Che anzi, come soggiogati da una forza più grande della loro, piegano i ginocchi e fissano gli occhioni placidi e le nari fumanti lì a terra. Che sarà mai? pensa il contadino; e sorpreso dal fatto, avverte l'atmosfera misteriosa, e, piantati lì l'aratro e buoi, corre lesto verso il paese ove racconta l'accaduto. I Paesani corrono a gruppi: la notizia si propaga in un baleno! Tutti sono lì, sul posto e ammirano stupefatti gli animali ancora prostrati. Tutti all'opera; si scava e ad un metro circa sotto terra viene fuori un muro su cui è dipinta l'immagine della Madonna col Bambino in braccio! Quale esultanza di tutto quel popolo accorso al portento: pieni di fede piangono di commozione: è la Madonna! è la Madonna nostra! I cantici s'intrecciano alle preghiere e, nel silenzio del tramonto la campagna risuona di filiale esultanza. A questi fedeli semplici, il sorriso della Mamma, da quel giorno per sempre".
La Madonna degli Angeli guarisce un sordomuto - Avvalendoci sempre del libricino "Cuore a Maria", con copertina bianca, da cui si spulciarono delle pagini ed il cui contenuto venne pubblicato su questo web, lasciamo, ancora la parola all'autore, riprendendo, quindi, il discorso sull'ipotesi ed il colera.
Nel primo caso, "Il rinvenimento, come si è detto, avvenne nel 1446. Ora sarete curiosi di sapere come mai la Vergine degli Angeli sia venuta a trovarsi sottoterra. Avanziamo delle ipotesi. Si sa che quella zona era al centro di altre strade maestre tra Roma - Cassino Capua - Nola Pompei - Benevento. Tutti luoghi di fiorente cristianità; vicinissima di appena tre chilometri a Cimitile dove era vissuto S. Felice (+250) e dopo appena un secolo S. Paolino di Nola (8+432) e S. Barbato Vescovo di Benevento (+682) vi aveva profuso il meglio delle sue attività apostoliche. I PP. Benedettini di Montevergine diretti o reduci da Cassino influivano col profumo del loro esempio. Fattori che determinarono il risveglio spirituale di quelle popolazioni e la loro devozione alla Madonna che fu espressa nel bellissimo dipinto. Trovandosi il Tempio in un sito alluvionale, sarà stato distrutto da qualche alluvione impetuosa oppure abbattuto dalle orde barbariche di passaggio e l'alluvione poi abbia compiuto il resto. Una cosa è certa che la Madonna sia restata sotterra chissà per quanto tempo e forse anche più di un secolo conservandosi alla fede dei secoli futuri nei lineamenti nitidi di oggi; Ella attese il tempo della sua gloria come la Madonna di Monteberico a Vicenza, come quella di Liveri presso Nola e la Madonna dei Sette Veli presso Foggia. E spuntò anch'esso quel giorno...La fede del buon popolo Ciccianese e di Camposano, vi costruisce un piccolo tempio: e la fama si dilaga per i miracoli che la Madonna ivi compie. Pellegrini d'ogni paese accorrono ai suoi piedi, molti di essi da lontano e attendono per giorni grazie che molte volte non si fanno attendere. La buona Madre tutti accoglie, tutti consola! Purtroppo anche questo tempietto, viene aggredito e mezzo interrato dalla furia alluvionale. Se ciò è una prova, la pietà dei fedeli sa sostenerla; eleva di quasi tre metri il tempio, per cui l'immagine della Vergine finisce sotto la mensa dell'altare. Di questa sopraelevazione fa memoria quell'epigrafe latina incisa sul muro all'ingresso della Chiesa.".
L'iscrizione, riguardante il feudatario Girolamo Branciforti è stata riportata, in un precedente articolo, per cui è d'uopo, adesso, evidenziare il colera.
"Chi ha letto nei Promessi Sposi la tragica descrizione della peste a Milano, ha un'idiea del colera: flagello senza riparo, senza conforto: esistenze che si spengono inesorabilmente, trascinate via dalla morte. Nel 1556 Cicciano ne fu preda; bambini innocenti, uomini adulti, fanciulli e madri vengono mietuti dalla falce inesorabile della morte. Spettacolo spaventoso e raccapricciante! Che fare in così duri frangenti? I Ciccianesi ricorrono alla loro Madonna degli Angeli e ai suoi piedi impetrano misericordia. La Madre Celeste ne è tocca e a prova del suo potente intervento che pone fine al flagello, opera uno strepitoso miracolo. Un caro pastorello sordo-muto, sempre che passava davanti alla Madonna degli Angeli, si fermava a guardarLa e poi raccogliendo i baci sulla punta delle sue dita li lancia alla Madonna, come chi Le getta petali di rose, un mattino proprio durante il colera, la madonna gli sorride ridonandogli l'udito e la favella. Questi ritorna festante in paese e fa constatare il miracolo assicurando che come la Vergine gli ha dato la favella e l'udito, così sarebbe fidata la sanità al Paese. Così è veramente, e il paese ne rimane salvo. Madonna mia, quanti sordi alla voce di Dio e quanti mutoli per la lode di Dio in questo secolo d'incredulità? Operate tra questi appestati un simile prodigio!"
Ci sarebbero da menzionare altri miracoli anche nei confronti di cittadini miracolati del secolo scorso e che, oggi, sicuramente, dei parenti stretti ricorderanno e avranno la conferma di quanto loro raccontato, ma non rimane che dire "Madonna degli Angeli, intervieni per la ‘Corona’ che, un malefico ti sta usurpando”.