Gio04182024

autonoleggio

Seguici su ...

facebook 5121

Back Sei qui: Home Angolo Opinioni Angolo Opinioni Pandemie, epidemie e res publica: L'esempio di Nola fra XVI e XVII secolo

Angolo Opinioni

Pandemie, epidemie e res publica: L'esempio di Nola fra XVI e XVII secolo

In periodo di pandemia, val la pena ricordare la storia di un territorio da sempre caratterizzato dal ricorrere di epidemie, che, nonostante tutto, non ne hanno frenato, in una visione a lungo termine, lo sviluppo.

copertina De morbo thumbnail by urlMaria Carolina Campone - 2 giugno 2020 - Fra i testi che rievocano la disastrosa situazione ambientale dell'Ager nolanus, travagliato nel corso dell'età di mezzo e fino al XVII secolo inoltrato dal ricorrere di epidemie, un posto di rilievo spetta al trattato del medico Giovan Battista Cavallari, "De morbo epidemiali nolano", in cui l'autore, appartenente a una celebre famiglia di medici di origine mantovana (un suo zio omonimo aveva in cura Torquato Tasso), descrive le febbri malariche che colpirono la regione nell'anno 1600, rintracciandone le cause nel ristagnare delle acque paludose.

9789004375789 webready content m00005La sua testimonianza è di grande importanza, dal momento che contemporaneamente il Viceregno spagnolo andava compiendo quella vasta opera di risanamento ambientale che doveva portare alla costruzione dei Regi lagni.

In particolare, tra il 1599 e il 1600, le abbondanti piogge avevano portato a una stasi dei lavori in corso e ai danni del “lagno mastro” tra Nola e Acerra, con una diminuzione degli operai impegnati nei lavori (come risulta da fonti d’archivio) falcidiati, evidentemente, dall’epidemia di quell’anno.

101556231 3854440374631443 5137270563827351552 oL’opera, da un lato, costituisce un’inedita testimonianza dell’importanza che la costruzione dei lagni ebbe per la situazione ambientale del territorio; da un altro, getta nuova luce su un passato di stringente attualità, dal momento che, tuttora, Nola e il suo territorio sono interessati da una serie di problemi ambientali (anche legati all’irrigimentazione delle acque e al loro inquinamento) ai quali non si può porre rimedio trascurando quanto attuato in passato.

Le ricorrenti crisi epidemiche che travagliarono Nola e il suo territorio nel corso del XVI secolo e della prima metà del secolo successivo furono abilmente risolte con la creazione dei Regi Lagni, oggi purtroppo in colpevole stato di degrado, a riprova del fatto che, quando la volontà politica è davvero focalizzata sulla 'res publica', anche i problemi apparentemente insormontabili possono essere affrontati.

Cfr G. Fiengo, I regi lagni e la bonifica della "Campania felix" durante il Viceregno spagnolo, Olschki, Firenze 1988; M.C. Campone, La città curata. Storia dell'architettura della città e del paesaggio L'Ager Nolanus all'avvento dell'epoca moderna; Il De morbo epidemiali nolano di Giovan Battista Cavallari, La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2012; G.B. Cavallari, De morbo epidemiali nolano. 1602. Pianta dell'ager nolanus; Nola, Palazzo Del Giudice Mazzeo. Targa proveniente dal Sedile nolano. L'epigrafe ricorda come la città potrà essere incolume dai mali solo grazie alla creazione del canale di 'lagni'.