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FESTIVAL DI SANREMO: VINCE DIODATO CON 'FAI RUMORE'

DIODATO PREMIOLa settantesima edizione del Festival di Sanremo è stata vinta da Diodato. Secondo classificato Francesco Gabbani e terzi la rivelazione della kermesse: i Pinguini tattici nucleari. Il cantautore tarantino è sempre stato tra i favoriti in questa settimana con il suo brano ‘Fai rumore’ che parla della necessità di abbattere i muri dell’incomunicabilità, un invito a bruciare quei silenzi che amplificano le distanze. È piaciuta la sua canzone, ha convinto la sua interpretazione. C’è chi dice sia «chirurgico», perfetto, preciso. Ha vinto la 70edizione del Festival di Sanremo a 38 anni dopo aver calcato il palco del Teatro Ariston tra le Nuove proposte nel 2014, e tra i big nel 2018. E questa, la sua terza volta, è stata quella giusta. Le sue performance sono state sempre perfette fin da martedì 4. Alla fine della prima serata era già nel podio, classificandosi al terzo posto. E più o meno è sempre rimasto in quella posizione. Addirittura primo nella classifica della sala stampa. Molto applaudito nella serata delle cover dove insieme a Nina Zilli ha proposto «24mila baci» di Celentano, rivisitata in chiave ancora più rock n’ roll. Diodato in un post su Instagram, aveva annunciato di voler rendere omaggio a Celentano, da lui considerato padre del rock n’ roll italiano. «Io amo il rock’n’roll da sempre e in questi anni non avevo ancora avuto occasione di poter rendere omaggio a uno dei più grandi artisti italiani» aveva detto. n conferenza stampa l’altro giorno aveva detto: «Sono stati mesi incredibili che mi stanno dando una soddisfazione immensa. Da “Che vita meravigliosa” a “Fai rumore” è stato compreso il pensiero che c’era dietro e questa è la cosa più importante. La cosa più bella è sentirsi dire: “hai scritto la mia canzone”. Questa è la cosa più bella per me». Ha poi spiegato il suo brano sanremese : «Sarà capitato a tutti di allontanarsi da un’altra persona. Questo è un invito a far sentire la propria umanità con un rumore dolce. Quei silenzi che si creano rischiano di amplificare anche dei silenzi errati. E’ un invito a provare a non distruggere ciò che di buono c’è stato nel vissuto. Oggi ci sono due grandi divisioni nella nostra società: una parte troppo rumorosa composta da urlatori che si vogliono imporre con determinati slogan, dall’altra parte c’è un altro mondo che non si riconosce e che talvolta rimane troppo in silenzio. Ecco, questa canzone è anche un invito a loro a manifestare il loro dissenso facendo attenzione alle parole».