San Giuseppe Vesuviano: Celebrato il 250° Anniversario della nascita di Annibale Giordano

20 novembre 1769 - 20 novembre 2019. Note biografiche da Wilkipedia.

Annibale GiordanoFelice Marciano - 21.11.2019 - Mercoledì 20 novembre è stato celebrato a San Giuseppe Vesuviano il 250° Anniversario della nascita di Annibale Giordano, Matematico e Fisico, nato in S. Giuseppe d'Ottaiano, oggi Vesuviano, il 20 novembre 1769. L’evento, organizzato dai discendenti del Giordano e da autorevoli studiosi, è stato patrocinato dal Comune di San Giuseppe Vesuviano.

La commemorazione nellaula consiliareIl programma delle celebrazioni è stato suddiviso in due sessioni: Alle ore 10.00, presso l'Aula consiliare, sono intervenuti: Silvia Annunziata, Assessore alla Cultura; Attilio Giordano, farmacista e discendente del matematico Annibale; Francesco Conte, Dirigente scolastico ISIS "Einaudi-Giordano"; Giuseppina Ambrosio, Dirigente scolastico I.C. "Ceschelli"; Amalia Mascolo, Dirigente scolastico S. M. "Ammendola-De Amicis"; Costantino Pesce, organizzatore dell'evento in collaborazione con la famiglia Giordano; gli Alunni degli Istituti scolastici di San Giuseppe Vesuviano.

S. Giuseppe Ves. 3Alle ore 11.30, poi, scoprimento e benedizione del rev. p. Angelo Catapano di una lapide marmorea in ricordo del grande matematico in piazza Garibaldi, adiacente la farmacia Giordano, alla presenza del Sindaco, avv. Vincenzo Catapano, e altre autorità.

S. Giuseppe Ves. 2Alle ore 18.00, presso l'Aula consiliare, per la commemorazione sono intervenuti: Attilio Giordano, Farmacista e discendente del matematico Annibale; Giovanni Battista Rossi, Luogotenente OESSG Italia Meridionale Tirrenica; Emilia Carillo, Presidente della FIDAPA; Gennaro Mirolla dell'Università di Salerno; Lorenzo Terzi, dell'Archivio di Stato di Napoli; Luigi Iroso, Storico.
Ha moderato: Maria Lucia Ambrosio del Centro Studi Storici "HISTRICANUM"

Annibale Giordano CopiaIl matematico - Nato a Ottajano vicino Napoli, nella via Astalonga della località San Giuseppe, in una famiglia della borghesia colta (il padre Michele era medico sia nella corte del Re Ferdinando di Borbone sia dei Principi de' Medici di Ottajano), Annibale Giordano frequentò adolescente la scuola di Nicolò Fergola, un brillante matematico di Napoli. Giordano mostrò precocemente grande talento matematico: nel 1786 presentò alla Reale Accademia delle scienze di Napoli una memoria intitolata Continuazione del medesimo argomento, che gli aprì le porte della stessa Accademia. Poco dopo, nel 1788, ottenne grande notorietà in tutta Europa per aver risolto il problema "Dato un cerchio ed n punti del suo piano, inscrivere in tale cerchio un poligono i cui lati, eventualmente prolungati, passino, secondo un certo ordine, per i punti dati”; questo problema era una generalizzazione del "problema di Pappo", che lo aveva risolto nel caso di n = 3 punti allineati[4], e del "problema di Castillon", risolto da quest'ultimo nel 1776, dopo che gli era stato proposto da Cramer, sempre per n = 3 punti ma disposti comunque nel piano. Carnot, ritenendo che «Ottajano», il paese natale di Giordano, fosse un predicato nobiliare, chiamerà "Ottajano" il giovane matematico, il quale verrà spesso indicato con questo nome nelle pubblicazioni scientifiche successive.

72483141 2206524632782034 2793496387730276352 nIl rivoluzionario - Nel 1789, l'anno della Rivoluzione francese, da professore nell'Accademia militare della Nunziatella, diventa collega del chimico Carlo Lauberg, massone. Nel 1790 Giordano e Lauberg aprirono a Napoli una Accademia di chimica e matematica, che divenne un centro di raccolta per i progressisti e i massoni napoletani (fra i frequentatori: Mario Pagano, Emanuele De Deo, Francesco Lomonaco, Vincenzo De Filippis; "primo accademico protettore": Luigi de' Medici di Ottajano, allora reggente della Gran Corte della Vicaria). Nel 1792 Giordano e Lauberg scrissero i Principi analitici delle Matematiche, nella quale teorizzarono l'impegno politico dei matematici; il saggio fu l'ultima opera scientifica di Annibale Giordano.

Nel dicembre 1792 Giordano fu uno degli intellettuali che incontrarono l'ammiraglio francese Latouche-Tréville; da quegli incontri prese avvio una vera attività cospirativa abbozzata nella nascita della «Società Patriottica Napoletana» (agosto 1793), un'associazione giacobina negli obiettivi ma strutturata sul modello delle logge massoniche, con una gerarchia di gradi tale che la conoscenza dei segreti era riservata solo ai vertici. Nel febbraio 1794 la Società patriottica si scisse in due club: il «ROMO» (acronimo di "Repubblica o Morte", radicale, guidato da Andrea Vitaliani, a cui aderivano anche Emanuele De Deo, Vincenzo Galiani e Vincenzo Vitaliani) e il «LOMO» (acronimo di "Libertà o Morte", moderato, fautore della monarchia costituzionale, guidato da Rocco Lentini, a cui aderiva Annibale Giordano). Il 21 marzo 1794 l'organizzazione fu scoperta, per delazione di tale Donato Froncillo; nel successivo processo alcuni aderenti del «RoMo» (De Deo, Galiani e Vincenzo Vitaliani) furono condannati a morte e giustiziati, mentre Giordano fu condannato a venti anni. Numerose fonti riferiscono che Annibale Giordano abbia confessato agli inquirenti i segreti della Società patriottica, che abbia accusato oltre 250 affiliati fra cui lo stesso Luigi de' Medici di Ottajano, il quale fu incarcerato.

Ritornato a Napoli col generale Championnet il 5 dicembre 1798, pochi giorni dopo essere stato liberato dalla prigionia all'Aquila, Annibale Giordano partecipò attivamente alla vita dell'effimera Repubblica Napoletana (1799) come addetto al comitato militare e poi capo della contabilità della Marina. Caduta la Repubblica (giugno 1799), fu di nuovo imprigionato dai Borbonici nel Castel Nuovo con altri diciotto, tra cui Mario Pagano, Domenico Cirillo e Giuseppe Leonardo Albanese. Il 27 gennaio 1800 fu condannato a morte dalla giunta; ma la condanna fu commutata in prigionia nell'isola di Favignana, da dove uscì con gli altri detenuti politici nel luglio 1801, grazie al trattato di Lunéville. La mancata esecuzione venne spiegata da molti come il compenso per la delazione di Giordano; altri la attribuirono a interventi a suo favore da parte del padre o del Fergola presso la corte borbonica. Giordano si rifugiò in Francia, dove fu assunto in qualità di geometra del catasto del Dipartimento dell'Aube; nel 1824 fu naturalizzato francese e assunse il cognome Jourdan.