CICCIANO / TRA STORIA E SUPPOSIZIONI: LA MADONNA DEGLI ANGELI E LA PESTE A CICCIANO – Prima parte
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- Scritto da Em.An.
La leggenda del perché i Ciccianesi celebrano la loro Pasqua nella successiva Domenica in Albis.
Em.An. – settembre 2019 - Venerdì e sabato, sei e sette settembre, si è svolta, a Cicciano, la XXVI Sagra del Casatiello e dei dolci fatti in casa, per rinnovare un antica tradizione.
Dal testo, " Entro i relitti dell'ambiguo", che scaturisce da un lavoro di una serie di ricerche, fatte da un gruppo di studenti della IA C del Liceo Scientifico, nell'anno scolastico 1982 - 1983, “E. Medi” di Cicciano, a cura del prof. Franco Salerno, nel capitolo "Il Monte: l'ascensione verso il livello superiore", a firma dell'allora studente Enrico Fedele, apprendiamo il perché i Ciccianesi celebrano la loro Pasqua nella successiva Domenica in Albis.
Ecco la leggenda "Feudatario sarebbe stato un tal Gerolamo Branciforti. durante la pessima e odiosa signoria di costui, nel 1656, una violenta peste decimò il paese atterrito, seminando ovunque lutti e dolori. I Ciccianesi fecero ardenti voti alla Madonna degli Angeli - scoperta verso il 1450 presso il Monte Fellino - e il flagello cessò miracolosamente e quasi istantaneamente nella Domenica in Albis di quell'anno. In quella stessa domenica, tutto il popolo giubilante si recò alla chiesa solitaria per ringraziare la Madonna salvatrice e manipolò taralli e casatelli per festeggiare, dopo tanta tristezza, anche gastronomicamente il recuperato benessere. Da allora i Ciccianesi memori, derogando dalle consuetudini del rito cristiano, celebrano la loro Pasqua nella successiva Domenica in Albis.
Nell'anno 1661 nella chiesetta della Madonna degli Angeli, che è tenuta come una taumaturga, fu collocata una lapide con epigrafe latina, la quale riguarda la protezione della Vergine e delle sollecite cure del convertito commendatore Gerolamo Branciforti".
In definitiva, tralasciando l'aspetto ierofanico che sarebbe lungo da spiegare, si riporta, tradotta l'epigrafe latina su menzionata e tradotta, che, però, mette in risalto un altro dato importante e di discussione:
Templum hoc sacellum olim paene dirutum
Deiparae angelorum reginae
Quod Ejus opem aegri sensere quam plurimi
Anno domini M. D. CLVI
Grassante populari lue grati animi monumentum
Fr D. Hyeronymus Branciforti Commendatorius
Qua proprio aere qua priorum stipe
Erexit dicavit
Additisque Santorum Aeliae ac Stephani aris
Exornavit
Anno urae salutis M. D. CLXI
TRADUZIONE
"QUESTO TEMPIO QUASI DIRUTO
DEDICATO ALLA MADRE DI DIO
REGINA DEGLI ANGELI
CHE QUI FA SENTIRE LA SUA POTENZA
A MOLTISSIMI INFERMI
IL FEUDATARIO GIROLAMO BRANCIFORTI
LO ERESSE A PROPRIE SPESE
NEL 1556
QUANDO IL POPOLO FU LIBERATO DAL COLERA
In effetti, i Ciccianesi vennero liberati dalla peste o dal colera? Comunque, come ultima annotazione, c'è da sottolineare che la ragione per cui i Camposanesi gareggiano coi Ciccianesi nell'onorare sia nell'ottava di Pasqua, che nel corso dell'anno questa Celeste Regina, è perché il colono del fondo era di un contadino di Camposano.