ADDIO, GIGANTE BUONO

Masino MagnottiNicola Montanile – 01.08.2019 -"Perché ad Avella, mi chiami Masino, mentre quì dottor Magnotti", così rispose al saluto di un compaesano avellano e amico di famiglia, degente, a cui andò a fargli visita, all'ospedale "Gemelli" di Roma. 

Nella capitale, da anni, si era trasferito ed esercitava la professione di medico di base, con profondo amore e senso di scrupolosità e di umiltà e lo si evince da questo incontro-dialogo, garbato e casareccio.

Avella Scuole ElementariLa persona è Tommaso Magnotti, un prezioso tassello del mosaico delle nostre radici, che, venendo a mancare, ha lasciato un vuoto incolmabile nei familiari ed in quanti ebbero il piacere di conoscerlo e di godere della sua amicizia e disponibilità.

Figlio dell'industriante don Antonio e dell'insegnante Maria Maiorani, (nata a Guardia Sanframondi), la prima donna avellana ad essere eletta, negli anni quaranta, nella lista della D. C., vincente nelle amministrative, e chiamato, affettuosamente e familiarmente, Masino, abitava in Corso Vittorio Emanuele, per cui di mattina, doveva soltanto attraversare la strada per recarsi a scuola, in quell'edificio di Piazzetta Convento, dove insegnava la mamma, un brava e preparatissima docente. 

Scorcio del Corso Vittorio EmanueleEra una persona socievole, spontanea, caritatevole, sincera e accoglieva tutti con il sorriso sulle labbra; amante della vita e soprattutto di sani principi morali e religiosi

D'altronde non poteva essere diversamente, conoscendo i genitori, i quali gli avevano impartito una severa educazione, supportata dalla nonna Angelina Niola, ava saggia e timorata di Dio, parente di quel tal Francesco, Vescovo di Lacedonia e Arcivescovo di Gaeta.

La sua dipartita ha destato commozione perché, anche se non viveva più nel paese di San Sebastiano, nostro patrono, che nel 1956, universitario diciottenne, interpretò, impeccabilmente, mentre prima, nel 1947, all'età di nove anni, sempre nel Dramma Sacro, si distinse, in Ilarino, uno dei quattro fanciulli cristiani, era stimato da tutti.

piazza convento avella4Indubbiamente ha lasciato un bellissimo ricordo, per cui il ricordarlo esula dal concetto quando "si nasce, si è tutti belli, quando si sposa, tutti ricchi, quando si muore, tutti buoni", in quanto Masino era un signore e, sinceramente, un gigante di virtù e di Bontà.

Si dice che dopo la morte, ci tocca bere per dimenticare tutto, in quanto pronti a reincarnarci, ma la nostra reincarnazione non siamo noi, ma coloro i quali generiamo, cioè i figli; ciò deve consolare la famiglia, perché, sicuramente, i buoni sentimenti, gli esempi appropriati, i valori, gli atteggiamenti di lui saranno, in gran parte, il bagaglio dei propri figli, finendo, così, per assomigliargli in modo incredibile. 

Alle figlie Marina e Maria Cristina, in un momento così doloroso, in cui il papà è andato a raggiungere la mamma, Maria Zucchi, moglie e donna premurosa ed esemplare, per la scomparsa di un vero Galantuomo, vanno le più sentite condoglianze anche da parte della nostra redazione

Le esequie si sono tenute il 29 luglio in Roma alle ore 10.00, presso la Parrocchia Regina Apostolorum.

Per gli amici di Avella sarà celebrata una Santa Messa in sua memoria, domenica 4 agosto, alle ore 11.00, presso la Chiesa della SS. Annunziata.

La sua famiglia e i suoi amici stanno provando a realizzare il suo sogno di una foresta abitata da bambini. Ogni donazione si trasformerà in un albero della foresta con il nome di chi ha donato.

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