IL CULTO ARBOREO NEL COMPRENSORIO AVELLANO-BAIANESE

Il rito nella storia lungo la Nazionale delle Puglie. I riti arborei e le ierofanie legati all’albero.

 

 

Il maioNicola Montanile - 19 febbraio 2019 - Si concluderà, nel comprensorio avellano baianese, la festa del Maio, il 20 febbraio, nel piccolo e attivo centro basso irpino di Sperone, per il patrono Sant'Elia, la cui “prima” è iniziata il 30 novembre, a Sirignano per Sant'Andrea, continuata, a Baiano il 25 dicembre, in onore del santo patrono, il protomartire Santo Stefano,

La kermesse si è svolta, poi, nel mese di gennaio, e precisamente il 10 a Mugnano del Cardinale per Santa Filomena, per poi passare a Quadrelle il 17 per Sant'Antuono e arrivando ad Avella il 20, questa volta con il protettore San Sebastiano.

Da sottolineare che soltanto per due centri: Mugnano del Cardinale e   Quadrelle, la celebrazione non è per i santi protettori, in quanto, per il primo, caro a Santa Filomena, è la Madonna delle Grazie, mentre per il secondo, San Giovanni Battista.

Carro di Fontanarosa 3985 600x470 w e782639d5a801e866ea3d5a878c81f21Comunque il culto, iniziato in Alta Irpinia, con connotazioni diverse - e si parla del Carro di Fontanarosa, in onore della patrona Assunzione della Beata Maria Vergine Santa Maria della Misericordia; del Carro o Obelisco di Paglia, alto 25 metri, di Mirabella Eclano, per Maria SS. Addolorata e del Giglio di Flumeri, il cosiddetto Giglio di Spighe di S. Rocco del 15 agosto - si snoda su tutta la Nazionale delle Puglie, prendendo a Nola, il nome dei Gigli, per terminare a Barra, nel mare, poiché, secondo alcune delle leggende, San Paolino offrì la propria vita agli Arabi, in cambio di quelle di una vedova e del suo figlioletto.

Obelisco di Mirabella maxresdefaultIndubbiamente, il tutto lo s'inquadra nel culto arboreo e le ierofanie, che sono le manifestazioni del sacro attraverso il profano; e, prendendo in esame le vegetali, esse vengono classificate in questo modo: un tipo individuato di albero (il noce), un frutto (il limone), il fiore in senso lato e l'albero in senso lato.

Giglio di Grano di Flumeri 800x445Nel campo magico tutti ricordano la leggenda delle streghe nell'area del beneventano che si riunivano, intorno ad un albero sacro, un noce; un albero che sta tra il religioso e il magico, il sacro e il profano.

Maio Sirignano"In questa dimensione - si legge nel libro "Entro i relitti dell'ambiguo, a cura del prof. Franco Salerno" - si colloca infatti il famoso rito della <Cinghiatura dei noci>.  Il 24 giugno si celebra la festività di san Giovanni Battista, patrono di Roccarainola; (NDA anche di Quadrelle) nell'ambito di questa festività si effettua tutt'ora (anche se con minore frequenza di una volta) la Maio Baiano<cinghiatura dei noci>. Nella notte del 23 tutti i tronchi dei noci vengono cinti, legati (questo tema del 'legamento' ritornerà nel culto popolare di un altro santo, Sant'Antonio Abate) da rametti di salice o di pioppo, per proteggerli da   caduta prematura delle noci. La genesi di questo rito viene riferita alla decapitazione del Battista avvenuta per un capriccio di Solomè, su istigazione della madre Erodiade".

Il testo presenta una sottotitolo "Misteri e Furori nelle Feste e nei Culti popolari del <mondo magico> campano dal 1500 ad oggi"; si tratta l'argomento nel capitolo terzo Maio Mugnano IMG 6522"L'Universo delle ierofanie nel Nolano, nel Vallo di Lauro e nel Baianese" ed è stato impresso nel mese di maggio 1984 presso le Arti Grafiche Palumbo & Esposito Cava dei Tirreni (Salerno) e scaturisce da un lavoro di una serie di ricerche, fatte da un gruppo di studenti della IA C del Liceo Scientifico "E. Medi" di Cicciano.

Maio QuadrelleL'interessante lavoro sulle nostre radici ci informa, altresì, "Un'altra interpretazione, invece, collega la <scarmatura> delle noci (cioè la caduta precoci delle noci) ad un essere mostruoso, tipo un grosso serpente o un drago (ritorna la presenza del serpente, che abbiamo già evidenziato nel quarto paragrafo del secondo capitolo): esso appare solo alla vigilia di san Giovanni Battista. Secondo gli anziani, nel mostro si incarnerebbe per una maledizione lo spirito di colei che fece decapitare il Santo; perciò ai giovani e alle fanciulle veniva raccomandato di non avventurarsi per i campi durante la vigilia di san Giovanni".

Maio Avella 122Ma i giovani discenti, forse, oggi, docenti o professionisti, narrano anche di "Un'altra leggenda fra religioso e magico, sempre in riferimento al noce, è quella di san Barbato e del <noce incantato> con la quale ritorniamo nell'area del Beneventano. Si racconta infatti che san Barbato abbatté a colpi di scure il <noce incantato> e lo seppellì in una fossa. Ma dalle radici balzò fuori un demonio gigantesco (ritorna sotto forma cattolica il tema dell'<essere mostruoso> presente nella <cinghiatura dei noci> tanto copertina Entro i relitti dellambiguo l300spaventoso a vedersi che tutti scapparono, tranne san Barbato. Il demonio aveva avuto il tempo di far spuntare dal terreno un nuovo noce alto e verde come quello che san Barbato aveva abbattuto, intorno al quale continuavano a riunirsi diavoli, streghe e <arcifanare>, cioè le streghe possedute da diavoli. In tutta questa serie di credenze Ianare intorno al Noce di Beneventocollegate al noce un elemento senz'altro è in comune: la dialettica vita/Morte. Infatti: - la decapitazione del Battista è un evento a - temporale (di Morte) che serve a proteggere contro una <morte> precoce delle noci; - il risorgere continuo del <noce incantato> introduce il tema dell'albero come simbolo della vita...".

Alla fine, i giovanotti chiudono con M. Eliade, op.cit. p.275, che dice "L'albero rappresenta - in modo sia rituale sia concreto sia mitico e cosmologico e anche puramente simbolico - il Cosmo vivente, che si rigenera senza interruzione".

san giovanni battistala e la cinghiatura. jpgUn prosit, quindi, agli allora giovani studenti nelle persone di Letizia Cafarelli e Adele Lombardi, che trattarono proprio la "cinghiatura", nonché Ida Bifulco, Alessandra Miani, Nunzia Pierno, Paolino Castaldo, Enrico Fedele, Aniello Laudanno, Giovanni Russo, Luigia D'Angelo, Giuseppe Buonaiuto, Pierluigi Romano e ovviamente al coordinatore, magnifico prof. Franco Salerno.

 

Foto - 1. Maio; 2. Carro di Fontanarosa; 3. Obelisco di paglia di Mirabella Eclano; 4. Giglio di grano di Flumeri; 5. Maio di Sirignano; 6. Maio di Baiano; 7. Maio di Mugnano dl Cardinale; 8. Maio di Quadrelle; 9. Maio di Avella; 10. Maio di Sperone; 11. copertina "libro "Entro i relitti dell'ambiguo"; 12.Janare intorno al Noce di Benevento; 13. S. Giovanni Battista e la cinghiatura del noce.