Somma Vesuviana: Riaperta dopo 5 anni la Cappella di Santa Maria delle Grazie alle Palmentole
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- Scritto da A.M.
Il 2 luglio, con la celebrazione eucaristica, è stata riaperta al culto la storica chiesetta.
A.M. - 04.07.2018 - Lunedì 2 luglio, alle ore 19.00, in occasione della solennità di Maria SS. delle Grazie si è tenuta, dopo ben cinque anni, una Celebrazione Eucaristica, presieduta dal parroco di San Michele Arcangelo, Don Paolo Di Palo, nell’omonima Cappella sita in località Palmentole. E’ stata l’occasione per la comunità dei devoti di poter riappropriarsi della loro storica chiesetta.
La fondazione della chiesetta risale a qualche decennio anteriore alla data del 7 settembre 1497 ad opera di Don Cipriano Figliola, appartenente ad una nobile famiglia di Somma. Fu in questa data che fu redatto, per mano di Notar Bernardino Maione, un testamento di Cipriano Figliola per i pagamenti riguardanti il Cappellano per le prescritte messe settimanali. Nel 1586 il patronato era esercitato ancora dai Figliola, mentre nel 1616 risulta proprietà, insieme alla masseria, di Geronimo Cito (Zito), come riferisce lo studioso Francesco Migliaccio. Il nobile – come riferisce ancora lo studioso Raffaele D’Avino – si era assunto anche l’impegno di far celebrare una messa settimanale. Nel 1675, nella relazione della Santa Visita, è solo nominata la cappella di S. Maria delle Grazie nel luogo ubi dicitur lo Salvatore. A tal uopo, oltre alla nominata S. M. delle Grazie, vi era annesso anche il beneficio del SS. Salvatore e di S. Matteo Apostolo. Nel registro della Santa Visita del 1817 la chiesetta è indicata nella giurisdizione della Parrocchia di San Michele Arcangelo. Nel 1820 il diritto di patronato era del Duca della Torre. Nove anni dopo lo studioso Migliaccio attesta, nelle sue Notizie inedite sulla storia religiosa di Somma, che la cappella era di diritto patronato della Congrega di San Giuseppe di Napoli.
Con il passare del tempo la precarietà dell’edificio andava sempre più aumentando. Verso il 1910 fu redatto un artistico progetto per la facciata dall’architetto Sabato del Giudice, la cui realizzazione fu iniziata grazie alla generosità dei fedeli e portata avanti dal Sac. Don Carmine Troianiello. Il monumento, però, rimase incompiuto. Nella chiesetta si celebra ogni tanto la messa con le offerte dei fedeli, ma non vi è un alcun canonico fisso. Nel 1911 era eretta canonicamente la Pia Unione del Calvario. I pioppi della campagna circostante – conclude Raffaele D’Avino – in numero sempre minore, con il loro frullare continuo, coprono ogni piccolo anelito e, quando poi arriva ancora il vento, coprono e spazzano anche i più forti gridi.
La serata si è conclusa con uno spettacolo di musiche popolari a cura dell’Associazione A’ Muntagna e’ Somma.