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Cultura e Spettacoli

I pellegrini sul Monte Faliesi per la festa di San Michele lungo “Il percorso dell’Arcangelo

Secondo la tradizione, l’8 maggio fedeli e curiosi si incontrano verso il piccolo Santuario per celebrare la festa. Servizio di Pedro Camacho tratto da Orticalab del 9 maggio 2018. Foto Antonio Napolitano.

Percorso dellArcangeloL’otto maggio è il giorno della salita al Monte Faliesi, sede arcaica del culto micaelico, per i fedeli di Avellino, Contrada e Forino che, dopo la messa, iniziano a Percorso 2salire,  tra faggi, ginestre e castagni, piccole cappelle scavate nella roccia, lungo i pendii, fino in cima per raggiungere il Santuario di San Michele Arcangelo, percorrendo le due mulattiere che provengono dai due versanti di Forino e Contrada che si incontrano verso il piccolo Santuario..

E la pioggia di ieri non ha fermato i pellegrini, forse ha sospeso i ritmi di festa, i canti Ambiente sul Faliesie i balli dopo le preghiere all’Arcangelo, ma la devozione è grande e questo sentiero, che può essere percorso soltanto a piedi, è stato attraversato come ogni anno nonostante le intemperie.

la chiesetta Un’ora di cammino inerpicandosi per la montagna attraverso faggi, ginestre e castagni, tra piccole cappelle scavate nella roccia e le due mulattiere che provengono dai due versanti di Forino e Contrada: da qui salgono al santuario le due statue di San Michele Arcangelo, portate a spalla dalle rispettive parrocchie, che si incontrano sul monte, tra la grotta dei Longobardi e la statuail crocifisso illuminato, dove c’è un piccolo e semplice santuario dedicato al culto dell’Arcangelo.

panorama dal Monte FaliesiSi prega e suonano le campane in mezzo ai narcisi bianchi. Un’altra juta, simile ma non uguale a quella in onore di Mamma Schiavona, un altro monte che dall’alto guarda alla provincia e in sé racchiude storie e leggende, magia e mito, ancora fede e folclore in un’altra celebrazione tradizionale cominciata con i guerrieri longobardi, proseguita da contadini e taglialegna, che erano di casa sul Faliesi; e portata avanti oggi da devoti a San Michele, ma anche da curiosi camminatori che aspettano il giorno della festa per andare a vedere dove si incontrano antico e contemporaneo.