Lauro / Archivio del Castello Lancellotti: Inventariati i documenti

Presentato il lavoro di inventariazione e catalogazione informatica dei documenti contenuti nella sezione “Feudo di Lauro”.

castello lancellottiPietro Luciano – 04.05.2018 - Dopo un lavoro certosino durato più di undici anni, dal 2005 al 2016,finalmente si è riusciti, con l'impegno costante e preziosissimo del dr. Fiorentino Alaia e della prof.ssa Maria Siniscalchi, unitamente a diversi altri soci della Pro Lauro ed appassionati, a completare il lavoro di inventariazione e catalogazione informatica dei documenti contenuti nella sezione “Feudo di Lauro” dell’Archivio del Castello Lancellotti di Lauro, che è collocato nella torre che si erge tra il primo e il secondo cortile del castello.

Credo sia superfluo significare quale prezioso contenuto possa vantare l'archivio, ha sottolineato l’avv.to Pasquale Colucci, con documenti originali che vanno da prima dell'acquisto del feudo da parte dei Lancellotti, avvenuto nel 1633, fino alla ricostruzione del castello, completata all'inizio del secolo scorso”.

locandina LauroIl lavoro di catalogazione effettuato, sia su supporto cartaceo che digitale, consentirà agli studiosi del territorio, ma anche a quelli più lontani, considerata l'impronta della famiglia e la vastità degli interessi e del patrimonio ad essa facente capo, di compulsare i documenti conservati con maggiore facilità, rapidità ed efficaciaDue i canali per esplorare il fondo: il sito internet del castello e quello della Pro Lauro, associazione promotrice dell’iniziativa, presente sul territorio dal 1985 e da allora impegnata per la valorizzazione dei luoghi della cultura del Vallo.

Il lavoro svolto è stato presentato con una pubblica manifestazione al castello, sabato 21 aprile, con inizio  alle ore 17.30, che ha visto gli interventi dell’avv.to Pasquale Colucci, della prof.ssa Maria Siniscalchi, del dr. Fiorentino Alaia e del prof. Francesco Barra.

P. ColucciL’archivio rispecchia la storia del Feudo di Lauro dal 1530, data del documento più antico, e rappresenta non soltanto un prezioso giacimento di notizie per le vicende dei feudatari, ma anche una risorsa per la conoscenza degli episodi storico-artistici di tutto il territorio.

Il fondo riguarda, in particolar modo, il patrimonio archivistico della famiglia Lancellotti, ma i documenti coprono un arco cronologico che va dal XVI al XX secolo e comprendono anche fonti anteriori all’arrivo dei Lancellotti a Lauro. I principi, infatti, acquistarono il feudo nel 1632 dai Pignatelli e lo tennero fino al 1806, anno dell'abolizione della feudalità. Il castello è rimasto di proprietà della famiglia e i principi hanno voluto raccogliervi tutto l’archivio prima conservato anche in altre dimore.

L’archivio non raccoglie solo i documenti di Lauro, ma anche quelli dei possedimenti della famiglia Lancellotti a Roma e Velletri, anche se su queste sezioni, al momento, non è stato fatto un intervento di riordinamento. Per quanto riguarda le carte del Feudo di Lauro, invece, si è proceduto ad assegnare alle fonti nuove categorie di classificazione: le carte di famiglia, quelle amministrative, gli atti legali, la corrispondenza e il rapporto con gli agenti che curavano gli affari per conto dei Lancellotti, i documenti vari non ascrivibili alle categorie precedenti.

La categoria “amministrazione” comprende anche la documentazione relativa alla ricostruzione del castello, che fu danneggiato dall’incendio divampato nel 1799, nel corso degli eventi della Repubblica Napoletana, e in seguito fu ricostruito per volontà del principe Filippo Massimo Lancellotti intorno al 1870.

“Un patrimonio, chiosa l’avv.to  Pasquale Colucci, presidente della Pro Lauro, che cerchiamo di valorizzare con un’attività costante e mirata attraverso visite guidate, pubblicazioni ed eventi. La presentazione dell’inventario informatizzato dell’archivio del Castello Lancellotti è una grande soddisfazione per la Pro Lauro, ma il nostro impegno non si ferma qui. Dopo la pubblicazione del Manoscritto del Cappellano, di fondamentale importanza per la conservazione della memoria del territorio, sta per essere dato alle stampe il nostro nuovo lavoro editoriale che proporrà la rilettura del Borro di Casimiro Bonavita. Si tratta di un manoscritto redatto nel 1837, che, benché incompiuto, rappresenta una testimonianza fondamentale per delineare la storia del territorio di Lauro poco dopo i fatti della Repubblica napoletana del 1799 e l’incendio del castello ad opera delle truppe giacobine”.