Politica e Ambiente

Avellino / Dogana: A due anni dalla presentazione del progetto le Associazioni organizzano un pubblico dibattito

Per secoli la Dogana ha rappresentato un polo economico vivace, non solo dell’intero Principato, ma di molte realtà geografiche del Regno di Napoli.  Il suo  ruolo di “Borsa” economica si è proteso fino alle città costiere di Amalfi, Capri, Salerno,ecc.

242394ae6fce85c10f7295583c9eae3bLu.pi. – 12.01-2018 - La Dogana che sia testimone del suo passato, di quello del Centro Storico così come di tutta Avellino, punto focale della vita della città, domani come ieri. Si riparte dal progetto redatto nel 2011, già approvato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali nel quale l’edificio è stato riconosciuto come bene di pubblica utilità. Questo il succo del primo seminario del Lab Av, laboratorio di urbanistica partecipata, ideato dall’assessore all’Urbanistica Ugo Tomasone, dal titolo “La Dogana: quale futuro?”, tenutosi il 21 gennaio 2016 nella Chiesa del Carmine.

Progetto Dogana larch. Mascilli MiglioriniA spiegare la visione da parte dell’Amministrazione Comunale lo stesso assessore Tomasone insieme al sindaco Paolo Foti, che sottolinea l’importanza del momento e sollecita la partecipazione della cittadinanza. A seguire l’intervento dell’architetto Paolo Mascilli Migliorini, già membro del gruppo di lavoro per la redazione del Codice di Pratica per gli interventi su edifici in muratura della Provincia di Avellino, che  ha mostrato il rendering del progetto: la Dogana, oltre ad un piano terra dedicato all’accoglienza e ad attività ricettive, avrà un soppalco che potrà essere utilizzato per l’allestimento delle mostre, una sala riunioni ed un lucernario corredato da un impianto fotovoltaico che renderà la struttura autonoma. «Un Centro Storico dedicato alla cultura produce cultura. La Dogana sarà un edificio Convegno 2016 1 97dd157ec46d8e623222b7f44ad70c67polivalente dedicato ad iniziative culturali ed in costante relazione con la cittadinanza, anche grazie all’apertura, al suo interno, di un caffè letterario. Tutto questo senza perdere la sua forma, la sua identità: la Dogana resterà la Dogana».

Dopo il contributo dell’ingegner Michele Candela, che ha ricordato l’importanza dell’Irpinia all’interno della storia delle tecniche antisismiche, c’è stato un vivace dibattito tra la platea ed il tavolo, che ha visto avvicendati, tra gli altri, Gerardo Troncone, Claudio Rossano e Franco Festa,

c1cf9218885ecbbd4dffaf0b076850f1Oggi, a distanza di due anni, il 12 gennaio 2018, si tiene un incontro-dibattito sulla “Dogana”, presso il Circolo della Stampa di Avellino, organizzato dall’ Ordine dei Giornalisti della Campania, dall’Associazione Hirpus, dall’Associazione Hirpinia Ritrovata, dall’Associazione Per Aenigmata, dall’Associazione Velecha, da Quaderni di Cinemasud.

L’incontro-dibattito “LA DOGANA DI AVELLINO”, moderarto da Gianni Colucci dell’ Ordine dei Giornalisti della Campania, è introdotto da Fabrizio Pesiri, Presidente dell’Associazione HIRPUS, e circolo della stampa Avellinonews65598vede gli interventi di Annasarah Matarazzo (Ass.ne VELECHA)  su La Dogana, un museo all’aperto; Paolo Speranza (CinemaSud) su La Dogana nella Letteratura; Gerardo Troncone (Ass.ne IRPINIA RITROVATA) su L’edificio narrante; Massimo Vietri (Comitato Rione Terra) su La Dogana, porta del Centro Storico.

Per l’occasione saranno esposte alcune opere di Domenico Fraternali sul Centrio Storico di Avellino e sarà inaugurata la Mostra fotografica Cosimo Fanzago e l’Arte del Seicento nell’Avellino dei Caracciolo, con immagini di Mario Spagnuolo. Segreteria organizzativa: Simonetta Incarnato (Circolo della Stampa di Avellino)

UN PO’ DI STORIA

Angela De Lillo dalla tesi arton23735 d8c19Secondo alcuni autori la piazza fu ideata intorno all’anno 1000, ma più probabilmente fu realizzata sul finire del 1200 con la costruzione della Dogana dei Grani; che, probabilmente, prima era situata entro le mura della città di Avellino, nei pressi dell’attuale Via Duomo.
Alla fine del 1500, la città viene acquistata dal principe Marino Caracciolo e la Dogana divenne il centro dell’attività economica e sociale di Avellino, in questo periodo sicuramente fu la piazza principale della città, infatti, a pochi metri dal palazzo della Dogana sorgeva la Casa Comunale.
In questa piazza nei giorni pari si teneva un importante mercato e ogni anno si organizzava la fiera di “San Modestino e della Madonna Assunta”.
progetto dogana avellino 1024x569Nel 1668 il principe Francesco Marino Caracciolo affidò all’architetto Cosimo Fanzago il compito di ristrutturare la città e per prime la piazza, dove vi inserì l’obelisco a Carlo II d’Asburgo, nel 1668, in origine più alto e simile a quello di San Gennaro in piazza Sisto Riario Sforza a Napoli, realizzato dallo stesso architetto nel 1660, e l’edificio della Dogana, per la quale si cimenta in un grande restauro della facciata, impreziosita da un numero rilevante di statue di marmo.

Nella seconda metà del Seicento il feudo dei Caracciolo, con Francesco Marino, che gode della carica di Gran Consigliere del Viceregno ed è  la massima autorità politica dopo il Vicerè, esprime il massimo splendore. La statua di Marino I Caracciolo, con l’armatura cinquecentesca, è scolpita direttamente da Cosimo Fanzago.
Per tutto questo tempo la piazza fu, dunque, la testimonianza dell’importanza della città di Avellino negli scambi commerciali e nei trasporti fino alla fine del feudalesimo.

dogana 1A partire dal 1806, con il Decennio napoleonico, inizia il declino della famiglia principesca e anche della Dogana. Nel 1851 la Dogana fu  pignorata dal Tribunale di Avellino; alla fine del XIX secolo  diventa  deposito di carrozze, e alcune volte, veniva utilizzata per spettacoli cinematografici e serate di festeUn erede dei Caracciolo, il Marchese Marino Caracciolo Imperiali, con sentenza del febbraio 1899, riuscì a riscattare la Dogana all’asta pubblica indetta dal Tribunale di Avellino. Ma, nel 1904, la Dogana fu venduta a Michele Vietri, commerciante di Avellino, riservandosi, il Marchese, per sé, suoi eredi, e successori di riscattarla entro quattro anni. Questo termine fu anticipato e, nel 1906, il Marchese Marino Imperiale ricomprò dal Vietri la Dogana, la quale, nella stessa giornata, fu venduta alla baronessa Giuseppina Sellitti. Questa volta il Marchese Imperiale precisa, con apposita clausola, che nella vendita non sono comprese le statue. Clausola questa che, in seguito, sarà oggetto di disputa

Doganadi AvellinoAlcuni anni dopo Umberto Sarchiola avvia trattative con la baronessa Sellitti, che vanno in porto nel 1929, per adibire la Dogana a sala cinematografica o teatroNell’agosto del 1929 il fabbricato viene abbattuto, salvaguardando la sola facciata,  e viene trasformato  dall’Ing. Salvatore Moccia in sala cinematografica e teatro. Tre anni dopo Sarchiola acquista definitivamente la Dogana, che diventerà, così, il Cinema UmbertoSuccessivamente alla seconda guerra mondiale, la piazza fu dedicata al politico e professore Giovanni Amandola.

Arriviamo, poi, al 17 dicembre 1992, quando un pauroso incendio cancella per sempre Cinema e Dogana, salvandosi la sola facciata. Poi inizia il declino che tutti conoscono.