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Testimone oculare di attimi di “fuoco”

Brusciano, 20 dicembre un uomo ha ricevuto 6 colpi di pistola e io ho visto tutto.

Brusciano IMG 20171220 204556 430S. A - Ore 18.10. Luogo Brusciano, più precisamente giù al paese. Si apre il cancelletto sto per entrare. 6 colpi di pistola uno di seguito all’altro, d’istinto mi accascio a terra, porto le mani sulla testa, sento delle grida, voci che urlano:” Aiuto hanno sparato, aiuto.”

Mi alzo, vedo un uomo cadere a terra, la sua giacca è ricoperta di sangue e questo si riversa molto velocemente sulla strada, una miriade di persone corre verso il ferito, qualcuno chiama i carabinieri qualcun altro l’ambulanza. Nei loro occhi si riconosce la paura più cruda e nascosta di ogni uomo: la morte.

Ho troppa paura. Non so che fare, resto ferma a guardare ciò che accade, vorrei aiutare quest’uomo ma non so come fare. Resto a guardare il vuoto, vedo un’anima che si sta spegnendo, mi chiedo se quest’uomo ha vissuto una bella vita, se ha dei figli o nipoti che lo aspettano a casa, una moglie che sta preparando la cena, se ciò che è accaduto era già scritto oppure se quest’uomo si è trovato lì per sbaglio. Uno sbaglio che gli sta costando la vita.

I soccorsi sono arrivati, seguiti da due volanti dei carabinieri che sgomberano immediatamente l’aria permettendo ai medici di caricare il poveretto sulla barella. I portelloni dell’ ambulanza si stanno chiudendo e noto che nessuno è salito sul sedile passeggero, quello che di solito nei film è occupato da un familiare, ma stavolta non c’è nessuno; vorrei andarci io, stringere la mano a quell’anziano nel fiore della sua vecchiaia, non so perché non ho idea di chi sia ma vorrei farlo. L’ ambulanza se ne va riempiendo le strade con il suono della sirena.

Stasera mi sento in dovere per quell’uomo di raccontare ciò che è successo senza sfumature o ritocchi, solo la pura verità.

Ho saputo successivamente che l’uomo colpito non era il bersaglio di due giovani che da una moto hanno sparato. Si tratta di una guerra di camorra tra il clan Rega e  Lucariello, che da tempo riempiono le strade del paese con le loto azioni criminose. Si intendeva colpire Vincenzo Turboli personaggio noto alle forze dell’ordine e appartenente al clan Rega.  L’ anziano colpito che era uscito per delle compere è stato ricoverato all’ ospedale Santa Maria della Pietà di Nola e se la caverà… con uno spavento.